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Idoneità alla Donazione. Aula “G” Ospedale Infermi Rimini 21 settembre 2005 D.ssa G. Mosconi S.M.T. Forlì. Donazioni di cellule staminali emopoietiche. E’ stato omesso periferiche in quanto : ART.12
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Idoneità alla Donazione Aula “G” Ospedale Infermi Rimini 21 settembre 2005 D.ssa G. Mosconi S.M.T. Forlì
Donazioni di cellule staminali emopoietiche • E’ stato omesso periferiche in quanto : ART.12 • DONAZIONE DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE PERIFERICHE ART. 13 • DONAZIONE DI CELLULE STAMINALI DA CORDONE OMBELICALE
PERIFERICHE • Il soggetto sottoposto ad aferesi deve possedere gli stessi requisiti previsti per l’idoneità della donazione di sangue intero • deve essere valutato per i rischi connessi alla procedura da un medico esperto in medicina trasfusionale • in caso di donatore allogenico anche dal medico curante del ricevente • i marcatori di malattie trasmissibili devono essere eseguiti non oltre 30 gg. prima
DA CORDONE OMBELICALE • La madre deve essere persona sana • Anamnesi familiare di entrambi i genitori del neonato, con particolare riguardo all’esistenza di malattie ereditarie • Test per le malattie trasmissibili non oltre i 30gg prima della donazione • Tali test vanno ripetuti tra i sei e i dodici mesi dall’avvenuta donazione
Neonato • Scrupolosamente controllato alla nascita prima della raccolta del sangue • Obbligatoriamente sottoposto a controllo medico tra i sei e i dodici mesi di età per evidenziare eventuali malattie genetiche prima che il sangue cordonale sia utilizzato
Definizione del giudizio di idoneità Art.8 comma 1 • Il medico responsabile della selezione • o personale sanitario appositamente formato e operante sotto la responsabilità del medico selettore accertata l’identità del donatore:
raccoglie i dati anamnestici per valutarne l’idoneità, tenendo conto dei criteri di esclusione permanente e temporanea - valuta le condizioni generali di salutedel donatore per la protezione della sua salute e di quella del ricevente come indicato dagli allegati 3 e 4.
Variazioni tra New e Old D.M.Allegati 3 e 4 Criteri di esclusione permanente e temporanea: • a tutela della salute del donatore (alleg. 3) - a tutela della salute del ricevente (alleg. 4)
Prima c’era un semplice elenco di grosse patologie • Mancavano punti di riferimento certi • Molto si basava sui giudizi personali del medico selettore • Ora si facilita l’operatore addetto alla selezione con standardizzazione • Comportamento univoco nell’ambito di ogni categoria di grosse patologie • Segnalazione di situazioni specifiche che nel passato avevano creato problemi di interpretazione
ALLEGATO 3 Criteri di esclusione permanente e temporanea del candidato donatore ai fini della protezione della sua salute
Specifica condizioni particolari: - malattia celiaca - anomalie congenite completamente curate - malattie organiche S.N.C. - cancro in situ - terapia anticonvulsiva - ampliamento delle affezioni - diabete - interruzione di gravidanza
ALLEGATO 4 Criteri di esclusione permanente e temporanea del candidato donatore ai fini della protezione della salute del ricevente
Inidoneità sostituita dalla parola esclusione • Criteri di esclusione permanente - Criteri di esclusione temporanea
Criteri di esclusione permanente Nell’ambito delle malattie infettive eliminato : • soggetti senza dimostrabili marcatori di epatite virale ma implicati in più di un caso di sospetta epatite post-trasfusionale - Il donatore che risulti essere stato l’unico ad aver donato sangue ad un paziente successivamente risultato affetto da epatite post-trasfusionale deve essere escluso
- malattia di Creuzfeldt Jakob (o presenza di casi nella famiglia di insonnia familiare mortale, demenza) Sostituito con un gruppo di patologie TSE (Encefalopatia Spongiforme Trasmissibile): - antecedenti medici o familiari che comportano un rischio di contrarre TSE (trapianto della cornea e/o della dura madre e/o curati in passato con medicinali estratti da ghiandola pituitaria umana)
candiati donatori che hanno soggiornato nel periodo dal 1980 al 1996 per più di 6 mesi cumulativi nel Regno Unito - candidati donatori che hanno ricevuto trasfusioni allogeniche nel Regno Unito dopo il 1980. (Decreto successivo al 2001)
La parola droga è stata sostituita con assunzione di sostanze farmacologiche per via IM, EV o tramite altri strumenti in grado di trasmettere gravi malattie infettive, comprese sostanze stupefacenti, steroidi od ormoni a scopo di culturismo fisico. Riceventi xenotrapianti. Comportamento sessuale ad alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili con il sangue. Eliminata la dizione per scambio di denaro e di droga.
Criteri di esclusione temporanea INFEZIONI: dopo malattia infettiva i donatori sono esclusi dalla donazione per almeno 2 settimane a decorrere dalla data della completa guarigione clinica. FEBBRE Q: 2 anni dalla completa guarigione, prima inidoneità permanente. FEBBRE REUMATICA: 2 anni in assenza di cardiopatia cronica (prima R.A.A.).
TOXOPLASMOSI: era rinvio di 2 anni. Ora, come Mononucleosi Infettiva e Malattia di Lyme, 6 mesi dopo la data di guarigione. FEBBRE > 38 °C: 2 settimane dopo la cessazione dei sintomi. AFFEZIONE DI TIPO INFLUENZALE: 2 settimane dopo la cessazione dei sintomi.
MALARIA: - individui che sono vissuti in zona malarica nei primi 5 anni di vita o per 5 anni consecutivi della loro vita l’esclusione è solo riguardante il tempo non c’è più la richiesta di Ab anti-malarici. Esclusione dalla donazione di sangue intero, emazie e piastrine per i 3 anni successivi al rientro dall’ultima visita in zona endemica purchè asintomatica. Ammessa la donazione di plasma per frazionamento industriale.
- individui con pregressa malaria, possono donare plasma per il frazionamento industriale. - visitatori asintomatici di zone endemiche, possono donare 6 mesi dopo aver lasciato la zona endemica. VIAGGI IN ZONE ENDEMICHE PER MALATTIE TROPICALI: - 3 mesi dal rientro - stato di salute del donatore
VIRUS DEL NILO OCCIDENTALE (WNV): - sosta 28 giorni dopo aver lasciato zona endemica - sosta 28 giorni dalla guarigione
Esposizione a rischio di contrarre un’infezione trasmissibile con il sangue 4 mesi dall’ultima esposizione a rischio - trapianto di tessuti o cellule di origine umana - intervento chirurgico maggiore si valuta la patologia di base e le condizioni generali da cui può derivare l’indicazione ad un tempo definito o permanente di sospensione.
Vaccinazioni - sospensione di 48 ore, se il soggetto è asintomatico - 4 settimane se virus o batteri vivi attenuati - epatite A, 48 ore soggetto asintomatico e se non vi è stata esposizione - sieri animali eliminati - vaccino da encefalite da zecca non c’è esclusione se non c’è stata esposizione
Altre esclusioni temporanee - Intervento chirurgico minore: 1 settimana - Cure odontoiatriche: 1 settimana (estrazione, devitalizzazione, interventi analoghi) se di minore entità, da parte di dentista o odontoigenista, esclusione per 48 ore - Terapie: - principio attivo medicinali presc. - farmacocinetica - malattia oggetto di cura
Considerazioni Sicuramente questi decreti hanno portato miglioramenti su due fronti: - per il medico selettore più indicazioni - per i donatori ridotti i tempi di sospensione per situazioni molto frequenti (endoscopie, contatto con sangue o aghi, tatuaggi, body piercing, contatto domestico con persone affette da epatite B)
PER IL FUTURO Giungere alla definizione di altre patologie non ancora chiarite: - vitiligine? - psoriasi ? - malattie cardiovascolari? - quali malattie oncologiche da considerare definitivamente guarite? - malattie organiche del S.N.C.?
- elenco degli interventi chirurgici minori In attesa di approfondimento, si concorda di fare riferimento alla delibera 559/2000 della Giunta Regionale: “ Linee guida per l’attivazione dell’assistenza chirurgica a ciclo diurno (day surgery)”
Questo documento in cui vengono definiti interventi in: - chirurgia ambulatoriale - day surgery corrisponde a quello che chiamiamo chirurgia minore? Tutto ciò è per rispondere a criteri di: - Efficacia - Efficienza dell’assistenza sanitaria - Economicità al paziente
- Per facilitare i pazienti e i loro familiari dal punto di vista psicologico - Per ridurre le complicanze legate alla prolungata ospedalizzazione - Per facilitare la comunicazione e l’integrazione tra ospedale e territorio creando una continuità tra domicilio e ospedale - Ottimizzare l’utilizzo delle risorse
ALCUNE PROCEDURE CHIRURGICHE EFFETTUABILI IN DAY-SURGERY • Rimozione di trazione o dispositivo di halo • Suture di nervi cranici e periferici • Separazione di aderenze e decompressione dei nervi cranici e periferici • Angioplastica percutanea transluminale coronarica di vaso singolo (PTCA) senza menzione di agente trombolitico
Arteriovenostomia per dialisi renale • Revisione e rimozione shunt arterovenoso per dialisi renale • Sbrigliamento dei vasi • Revisione di orifizi artificiali dell’intestino tenue • Artroscopia spalla, gomito, polso, anca, ginocchio • artrocentesi
Ciò non necessariamente si può ribaltare sul donatore, ma usare come punti di riferimento. In tutti questi casi sovraesposti è necessario che GRUPPI DI LAVORO giungano alla definizione di criteri uniformi di selezione.