300 likes | 402 Views
Comenius 2007. Modena-Molde. Il clima di Modena. Clima padano di transizione. Clima Padano di Transizione.
E N D
Comenius 2007 Modena-Molde
Il clima di Modena Clima padano di transizione
Clima Padano di Transizione • Il clima prevalente della nostra provincia ricorda sia il clima continentale dell’Europa centrale, caratterizzato da forti escursioni termiche annuali, sia il clima delle regioni mediterranee, caratterizzato da intense precipitazioni primaverili ed autunnali e da lunghe siccità estive.
Nel periodo che va dall'autunno alla primavera sono favorite condizioni di ristagno di aria al suolo che determina frequenti formazioni nebbiose tipiche della pianura padana.
La Nebbia • La nebbia è un fenomeno meteorologico dovuto all’evaporazione dell’acqua presente nel suolo. Il vapore, muovendosi verso l'alto, si raffredda e si condensa in un aerosol formato da piccole gocce che rifrangono la luce solare, dando al fenomeno una colorazione opaca.
Si forma nebbia ghiacciata quando goccioline liquide di nebbia congelano sulla superficie, formando la brina. Ciò è molto frequente sulle cime delle montagne esposte ad un debole vento. E' equivalente alla pioggia ghiacciata e simile al ghiaccio che si forma in un freezer.
Le città e le zone più nebbiose in Italia sono Ferrara, Mantova, Rovigo e Padova. Per questo motivo l'autostrada A13 è stata la prima a sperimentare la segnaletica stradale antinebbia.
Il nostro clima durante l'estate è influenzato dell'anticiclone delle Azzorre che favorisce numerose giornate soleggiate. Tuttavia la particolare morfologia della valle padana induce nei mesi estivi un progressivo incremento dell'umidità relativa, che favorisce l'instaurarsi di condizioni caldo-afose.
Afa • Le condizioni ideali per la formazione dell'afa sono la mancanza di vento e l'elevata temperatura.L'afa è una sensazione di temperatura superiore determinata dall'alto tasso di umidità che non permette la perfetta sudorazione e di conseguenza la perdita di calore.
Chi normalmente è più esposto al disagio fisico dell'afa cittadina sono generalmente gli individui più deboli o debilitati come bambini, anziani e ammalati.
In base ai dati storici di temperatura e precipitazioni, raccolti presso il Palazzo Ducale dall’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena, è possibile evidenziare diversi record meteorologici storici.
Temperatura • La temperatura massima assoluta registrata a Modena è stata di 38,5° C (29 luglio 1983). • La minima assoluta è stata -15,5° C (11 gennaio 1985).
Nel periodo 1998-99 si è assistito ad un'innalzamento della temperatura rispetto a tutto il trentennio ‘67-’97, non tanto per punte estive particolarmente elevate, quanto piuttosto per valori superiori alla media nel corso di quasi tutto l'anno.
Anche marzo 2007 è stato molto caldo con una temperatura media di 11,4°C quando l’intera serie storica dal 1860 vede per marzo una media di 8,7°C.
Precipitazioni • La massima precipitazione giornaliera è stata di 165,4 mm ( 5 ottobre 1990).Il sistema delle precipitazioni è sensibilmente legato alle variazioni climatiche globali ed è quindi possibile notare una tendenza alla tropicalizzazione, cioè una diminuzione di precipitazioni nella stagione invernale ed un loro aumento nelle altre stagioni.
Neve • L'andamento storico delle precipitazioni nevose a Modena può essere considerato rappresentativo anche della circostante pianura. Le nevicate in pianura sono risultate negli ultimi anni sempre più rare e scarse, diversamente dalla montagna, dove nel ‘98-’99 si sono verificati 14 giorni di nevicate per un totale di 420 cm di neve caduta.
Il giorno più nevoso è stato il 14 dicembre 1844 quando a Modena sono caduti 89,0 cm di neve in un solo giorno.
Grandine • La grandine è un tipo di precipitazione atmosferica formata da tanti pezzi di ghiaccio, generalmente sferici, che cadono dalle nubi cumuliformi più imponenti, i cumulonembi.
Formazione della grandine • Se le correnti ascensionali in un cumulonembo sono abbastanza forti, un pezzo di ghiaccio viene trasportato su e giù nella nube, si fonde con altri pezzi di ghiaccio e gocce d'acqua per poi ricongelarsi nuovamente e diventare sempre più grande.
Quando i venti non riescono più a sollevare e trattenere questi pezzi di ghiaccio perchè sono troppo pesanti, essi cadono a terra alla velocità di proiettili e, a causa di tale velocità, non riescono a sciogliersi prima di toccare terra e perciò causano gravi danni ai raccolti e alle automobili.