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La conoscenza statistica degli Italiani: i risultati di un’indagine ISAE. Conferenza Stampa ISAE, Roma 20 maggio 2010. Teoria e realtà dell’informazione.
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La conoscenza statistica degli Italiani: i risultati di un’indagine ISAE Conferenza Stampa ISAE, Roma 20 maggio 2010
Teoria e realtà dell’informazione Le decisioni economiche di agenti razionali dovrebbero in teoria sempre basarsi su un’informazione completa e diffusa in modo omogeneo tra i cittadini La crisi ha dimostrato che non è così: gli agenti non sempre hanno tutte le informazioni necessarie, o meglio non sempre riescono a tradurre l’informazione in una effettiva conoscenza dei fenomeni In presenza di informazioni incomplete, i mercati possono giungere a soluzioni non ottimali rendendo necessario l’intervento pubblico
Teoria e realtà dell’informazione Che la conoscenza dei fenomeni economici non sia perfetta lo dimostra anche una recente indagine ISAE Solo il 30% di cittadini è in grado di rispondere ad una domanda sul recente andamento di PIL, inflazione e disoccupazione Tra chi risponde, è forte la sottovalutazione dell’impatto della crisi sul PIL e la sopravvalutazione invece dell’andamento dell’inflazione e della disoccupazione Emergono inoltre rilevanti differenze nel livello di conoscenza tra diverse categorie di individui
Gli “untori” dell’informazione Prendendo a prestito da un recente articolo di Carroll (2006) una terminologia epidemiologica, i primi “contagiati” dall’informazione economica sarebbero: gli uomini “maturi”… ….. con un’istruzione universitaria o comunque media superiore … … che vivono nel Centro Nord… … che hanno preferibilmente una posizione di lavoro autonomo ed un reddito medio-alto … … e che lavorano in imprese medio-grandi del settore manifatturiero
Utilità dell’informazione e conoscenza Secondo Reis (2009), inoltre, il livello d’informazione dipende in modo cruciale anche dalla sua utilità In effetti, la conoscenza è maggiore: per chi è direttamente coinvolto (i disoccupati hanno una conoscenza superiore del tasso di disoccupazione) … … per chi giudica positivamente la qualità dell’informazione … … per chi la usa per prendere decisioni strategiche
Implicazioni Per la teoria economica, trovano qualche prima conferma i modelli basati su un processo di acquisizione dell’informazione che: varia tra individuo e individuo può richiedere tempi anche relativamente lunghi per giungere all’effettiva trasformazione dell’informazione in conoscenza Per il policy maker, non è sempre possibile affidarsi alla capacità auto-regolatoria dei mercati, i quali in presenza di asimmetrie informative possono giungere a soluzioni sub-ottimali Inoltre, il canale informazione-conoscenza rafforza la necessità per l’operatore pubblico di investire in formazione ed istruzione al fine di favorire la diffusione della conoscenza e quindi il funzionamento dei mercati
Implicazioni Per i produttori di statistiche, è sempre necessario, ma non più sufficiente fornire un’informazione di qualità su fenomeni aggregati: Occorre da un lato favorire la trasformazione dell’informazione in conoscenza …. … Dall’altro avvicinare quanto più possibile le statistiche alle effettive esigenze conoscitive dei cittadini Per il policy maker, è importante supportare la trasformazione del ruolo dei produttori di statistiche per rafforzare la produzione di conoscenze che sono rilevanti per il corretto funzionamento dei mercati