190 likes | 296 Views
Dr. Vincenzo Del Genio medico-chirurgo DENTISTA. Assistente igienista Sig.Ra Natascia Baldoni. IGIENE ORALE. Pochi gesti per salvare i vostri denti. LA PREVENZIONE.
E N D
Dr. Vincenzo Del Geniomedico-chirurgo DENTISTA • Assistente igienista Sig.Ra Natascia Baldoni
IGIENE ORALE • Pochi gesti per salvare i vostri denti
LA PREVENZIONE • Con il termine prevenzione, in odontoiatria, si intende l'abitudine ad una corretta igiene orale che è di fondamentale importanza al fine di impedire il deposito della placca, causa della carie e della malattia parodontale. A tal proposito viene indicato lo spazzolino come strumento d'elezione. • Tuttavia, se si considera l'anatomia dei denti ed il loro allineamento nelle arcate dentarie è facilmente capibile come mai il solo spazzolamento, anche se eseguito correttamente e con tecniche adeguate, non sia sufficiente a rimuovere totalmente la placca batterica
Ogni dente ha cinque facce, lo spazzolino ne raggiunge agevolmente tre: la superficie vestibolare (rivolta verso le guance), quella palatale e quella linguale. • Lo spazio interprossimale, cioè fra dente e dente , ed il solco gengivale, cioè lo spazio fra dente e gengiva, verranno detersi solo in parte se non ci sarà l'impiego di ausili specifici. Per queste zone infatti si ricorre a: filo interdentale a nastro o a fiocchi, a filo cerato oppure non cerato, allo scovolino, a stuzzicadenti di legno o plastica, tutti strumenti validi da impiegarsi a seconda delle necessità del singolo.
Ognuno deve effettuare un'igiene domiciliare che sia quanto più mirata e personalizzata possibile. • Quindi, una sufficiente igiene orale si raggiunge andando a rimuovere la placca in modo efficace (con lo spazzolino) almeno due volte al giorno: al mattino dopo colazione e la sera dopo cena. Il filo interdentale (ed altri presidi per gli spazi interdentali) va utilizzato dopo lo spazzolamento dei denti almeno una volta al giorno e comunque sempre la sera. • Anche per bambini (vedi educazione per bambini) • Importante è inoltre farsi visitare dal proprio Dentista che potrà consigliare una eventuale igiene professionale(detartrasi) e potrà mettere in evidenza problemi paradontali e carie.
Come spazzolare i denti • Come spazzolare i dentiLa tecnica di spazzolamento più consigliabile è quella che permette la maggiore asportazione di placca: il movimento deve essere effettuato dal polso e non dal braccio intero cosicchè si ha un migliore controllo dei movimenti fini e precisi. Lavarsi i denti non serve per avere l' alito fresco e profumato ma serve solo all'asportazione della placca. L'azione del dentifricio sarebbe addirittura superflua in quanto l'efficacia determinante è data dall'azione meccanica e cioè dal movimento.Abbiamo visto che la placca tende ad accumularsi al colletto dei denti e negli spazi interdentali e, posteriormente, sulle superfici masticanti. E' lì quindi che occorre concentrare l'azione dello spazzolino, per quanto si può. Sulle altre parti del dente per fortuna ci pensano parzialmente le guance (esternamente) e la lingua (internamente) a tenerli puliti e privi di placca. • Spazzolare i denti posteriori
Spazzolare i denti posterioriOccorre quindi inserire lo spazzolino orizzontalmente in bocca (v. sopra), appoggiarlo alle corone dei denti posteriorie spazzolare non con movimento di va e vieni (la placca verrebbe asportata e rimessa poi al suo posto!) ma con solo movimento di andata così da togliere la sola placca del colletto. Sono sufficienti pochi colpi ma precisi: non è necessario passarci delle ore a fare schiuma! E' intuitivo, ma occorre dirlo, che il movimento sarà dall'alto in basso per l'arcata superiore e dal basso verso l'alto per l'arcata inferiore.Eseguita questa prima operazione sia sulla superficie vestibolare dei denti (che guarda verso le guance) che su quella linguale (interna) ... occorre spazzolare le superfici masticanti dei denti posteriori...... e anche in questo caso con il solo movimento di andata (dal dietro verso la parte anteriore della bocca).
Spazzolare i denti anteriori • Questa tecnica, una volta imparata, è la più semplice e rapida ma non può essere applicata a incisivi e canini.Per questi denti occorre una pulizia particolare, dente a dente! Inserire lo spazzolino per il lungo (l'asse lungo dello spazzolino deve essere parallelo all' asse lungo del dente) e fare il solito movimento di sola andata dall'alto verso il basso per l'arcata superiore e dal basso verso l'alto per i denti dell'arcata inferiore.
Il Filo Interdentale • Generalità • Il filo interdentale inizialmente veniva prodotto con fibre di seta avvolte fra loro. I materiali, impiegati attualmente per la sua produzione, sono principalmente nylon e politetrafluoroetilene (PTFE) espanso. Si tratta di alcune centinaia di filamenti tenuti insieme da una leggera torsione a "S" che durante il filaggio si aprono facilmente a nastro nella zona interdentale agendo come lame taglienti sulla placca. • Tipi di filo • Cerato • È indicato per coloro che presentano delle irregolarità tra i denti dovute a presenza, di tartaro o di otturazioni debordanti. Questo tipo di filo scivola facilmente attraverso le superfici di contatto. • La cera fornisce forza e durata durante l'applicazione; lo sfilacciamento o la rottura sono rari.
Non cerato • È un filo più sottile adatto a chi presenta delle aree di contatto piuttosto strette e dunque di difficile accesso. Non essendo cerato permette, una volta esercitata una pressione, un appiattimento maggiore e fornisce una superficie più ampia di detersione. • Esempio di filo non ceratoCome si usa? • Si prende 30 cm di filo circa, lo si avvolge come una bobina su i medi e lo si tiene con indici e pollici come in figura.Si parte prima passandolo sui denti posteriori poi gli incisivi. Importante é entrare lentamente per non lesionare la papilla, una volta inserito effettuare un movimento a seghetta che accompagna la superficie del dente. Passare al dente successivo. Nota bene: passare su una parte pulita del filo ogni volta che si cambia il dente con l'avvolgimento della bobina sul medio. (tipo come gira la pellicola di un film)Dr. Francesco Trebo
Scovolino • Questo particolare spazzolino cilindrico oppure a cono è formato da un'anima centrale in metallo, in cui sono inserite setole di diverso spessore e lunghezza disposte in circolo. • L'uso dello scovolino deve essere fatto con un movimento alternativo avanti e indietro, senza forzature negli spazi interdentali, ed è quindi importante sceglierlo delle dimensioni adatte ad ogni tipo di spazio.
Cenni storici • La prevenzione è il miglior modo per mantenere e rafforzare i denti e la salute della gengiva. Questo non è un concetto moderno, la terminologia dei prodotti dell’igiene orale potrà anche essere cambiata, ma si hanno testimonianze di dentifrici e sciacqui orali che risalgono al 4000 a.C. Altre formule e rimedi risalgono al tempo di Ippocrate (circa 480 a.C.). Tali ricette contenevano parti di animali ai quali venivano attribuiti denti forti ed in continua eruzione. Si riteneva che il loro impiego nelle ricette avrebbe dato salute anche ai denti di chi li usava.
Il dentifricio oggi • Sono passati millenni da quando Ippocrate cercava di realizzare delle paste dentifrice. Oggi possiamo affermare che grazie alle incessanti ricerche si é giunti ad ottenere dei composti dentifrici che danno dei buoni risultati sia in campo estetico sia terapeutico. La domanda più ricorrente che ognuno di noi si pone nell' acquisto di un dentifricio é: • "quale sarà il più indicato per la mia bocca?"
A questa domanda é molto difficile rispondere. Va però premesso: • il solo uso di paste dentifrice non porta a risultati apprezzabili se non vi é la compliance e la destrezza nel compiere le manovre di igiene orale adeguate. Quale dentifricio scegliere? • Come già noto, é lo spazzolino che serve nella rimozione della placca, il dentifricio é solo un valido ausilio. Per la scelta di quest' ultimo vi sono tuttavia, delle indicazioni generali che sarebbe utile seguire, esse sono: possedere un ph stabile intorno a 7.0, sapore gradevole, non irritare le mucose, preferire quelli contenenti fluoro.