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Teoria dello Stato e del Controllo Sociale Lezioni 01-02. Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Milano, 17-18 febbraio 2009. Docente e modalità di ricevimento. Cristian Poletti (dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – Università degli Studi di Milano-Bicocca)
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Teoria dello Stato e del Controllo SocialeLezioni 01-02 Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Milano, 17-18 febbraio 2009
Docente e modalità di ricevimento Cristian Poletti (dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – Università degli Studi di Milano-Bicocca) Ogni mercoledì dalle 12,00 alle 13,30 (stanza 2012c – Edificio U7 – Secondo piano) Possibili altre modalità orarie di ricevimento, previa fissazione di appuntamento (tel. ufficio: 02/6448.7441 – indirizzo e-mail: cristian.poletti@unimib.it)
Programma del corso: parte generale • La nascita dell’idea di Stato: dal contratto sociale di Hobbes allo stato etico di Hegel • Stato e ordine sociale: Durkheim, Weber, Kelsen • Le teorie nordamericane del controllo sociale: il rifiuto dell’idea di Stato • Lo sviluppo del concetto di controllo sociale: dalla scuola di Chicago a Mead • Controllo sociale e devianza: dal paradigma consensuale di Parsons ai teorici dell’etichettamento
Programma del corso: parte speciale • Michel Foucault: l’esercizio della “governamentalità” e del potere senza potere. La metafora del panopticon • Howard Becker: che cos’è la devianza? L’integrazione fra ordine sociale e subcultura deviante
Testi e modalità d’esame Per la parte generale del corso: • MELOSSI D., “Stato, controllo sociale, devianza: teorie criminologiche e società tra Europa e Stati Uniti”, Milano, Paravia Bruno Mondadori, 2002; o, in alternativa: • MELOSSI D., “Lezioni di sociologia del controllo sociale”, Bologna, Clueb, 1996. Per la parte speciale del corso: • BECKER H.S., “Outsiders: saggi di sociologia della devianza”, Torino, Edizioni del Gruppo Abele, 1991; • FOUCAULT M., “Sorvegliare e punire: nascita della prigione”, Torino, Einaudi, 1993; • FOUCAULT M., “Diritto di morte e potere sulla vita”, in Foucault M., “La volontà di sapere”, Milano, Feltrinelli, 2004: pagg. 119-142.
Testi e modalità d’esame • L’esame si svolgerà in forma orale. • La partecipazione attiva al corso, eventualmente attraverso la redazione di tesine scritte di approfondimento di determinate tematiche, verrà positivamente valutata dal docente in sede di valutazione. • Per la redazione delle tesine, consultare il docente negli orari di ricevimento.
Un corso, tre concetti • STATO • CONTROLLO SOCIALE • DEVIANZA
La nascita del concetto di “Stato” • N.Machiavelli (Il Principe, 1513) Crisi dell’universalismo medievale: emersione dell’individualismo Il Principe machiavelliano, soggiogatore di una natura umana infida attraverso l’esercizio delle proprie “virtù” Lo “Stato” del Principe, fra condizione umana e somma dei poteri e attribuzioni del signore
La nascita del concetto di “Stato” • T.Hobbes (Leviathan, 1651) Il disordine morale dello “stato di natura”: homo homini lupus Impersonificazione del potere (del) sovrano e dell’unità sociale in un’entità macroantropica: il Leviatano Legittimazione del potere (del) sovrano attraverso il contratto sociale J.Locke (1690): costruzione dei “contraenti” come soggetti dotati di diritti inalienabili (vita, libertà, proprietà), ma a certe condizioni…
Prime critiche al concetto di “Stato” • G.Hegel (Lineamenti di filosofia del diritto, 1821) Critica alle teorie contrattualistiche: lo Stato non è costruzione di soggetti razionali, altrimenti si espone lo Stato al “capriccio” del singolo. Concezione dello “Stato etico”: lo Stato è espressione di uno “spirito oggettivo”, che promana dalla storia (cultura, tradizioni) di un popolo, ed il suo fine non è la tutela dei diritti dei singoli, ma l’unità e la coesione sociale della società civile.
Prime critiche al concetto di “Stato” • K.Marx (Critica ai lineamenti di filosofia del diritto di Hegel, 1844) Lo Stato non è portatore di unità e coesione sociale: è un fantasma ideologico (il “comitato d’affari della borghesia”), funzionale alla riproduzione di rapporti di potere diseguali fra classi sociali, fondati sull’accesso alla proprietà privata. Scissione fra potere politico (cittadino) e potere economico (uomo): solo abolendo la proprietà privata si può ricomporre la scissione e ricostruire l’unità universale degli individui.
Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla lezione: cristian.poletti@unimib.it