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Durante l’egemonia radicale-repubblicana Sassari conosce una incentivazione delle attività industriali legate ad una moderna agricoltura (quella molitoria, quella olearia e quella conciaria in particolare), cui fa riscontro una crescita urbanistica e l’incremento della popolazione: si passa, infatti, dai 38.053 abitanti del 1901 ai 43.378 del 1911.
In questo periodo Sassari attraversa un momento di particolare sviluppo economico, caratterizzato dagli alti prezzi dei prodotti agricoli (soprattutto olio e formaggio) e dei fitti agrari. L’élite cittadina è il frutto della fusione tra la nuova borghesia dei commerci e delle professioni e la tradizionale borghesia agraria della stessa Sassari e dei vicini paesi del Logudoro, sempre più attratti dal capoluogo turritano.
La Grande Guerra vede la partecipazione di molti sassaresi, soprattutto nelle fila di quella Brigata che dalla città aveva preso il nome. Stanis Dessy, Fanti della brigata Sassari all’attacco, xilografia, 1934
L’avvento del fascismo mette fine al libero confronto delle forze e delle idee politiche: nel giugno del 1924 l’ultimo sindaco, il prof. Flaminio Mancaleoni, viene estromesso dal Palazzo Comunale da una squadra fascista; nel gennaio del 1926 La Nuova Sardegna è costretta a cessare le pubblicazioni, mentre due anni prima era nato un altro quotidiano, L’Isola (organo del Partito Nazionale Fascista), che sarebbe uscito sino al dicembre 1946. Benito Mussolini a Sassari nel 1942
Durante il ventennio fascista Sassari conosce un grande sviluppo dell’edilizia pubblica e privata. Nel 1934 viene inaugurato il Ponte di Rosello (battezzato più tardi Ponte del Littorio), destinato ad unire la città vecchia al popoloso sobborgo di Monte Rosello. Nello stesso anno, per iniziativa del pittore Stanis Dessì, nasce la Scuola Comunale dell’Incisione, subito trasformata in Istituto Statale d’Arte per la Sardegna. Sorgono successivamente il Palazzo di Giustizia (1939), gli edifici del Liceo Scientifico (1923) e del nuovo Liceo Classico (1933), nonché alcune cliniche e istituti universitari. via Roma Palazzo di Giustizia
Nel 1939, con l’approvazione del nuovo piano regolatore, viene avviato il risanamento della città vecchia, attraverso il discutibile sistema dello sventramento, iniziativa interrotta dallo scoppio della seconda Guerra Mondiale. Ne resta testimonianza il vasto spiazzo ancora oggi incompiuto nell’attuale Piazza Mons. Mazzotti (conosciuta anche come Piazza Colonna Mariana).
Il secondo grande conflitto risparmiò Sassari, se si esclude qualche lieve danneggiamento alla stazione ferroviaria. Lo scampato pericolo suscitò un diffuso sentimento di devozione verso la Madonna delle Grazie, pari quasi a quello riservato alla Faradda. Se ne fece interprete l’arcivescovo Alessandro Mazzotti, che nel 1943 istituì la grande processione del simulacro della Vergine dal Duomo di S. Nicola alla chiesa di S. Pietro di Silki. Ancora oggi, nell’ultima domenica di maggio, la processione raccoglie migliaia di fedeli. La “giornata del malato” S. Pietro di Silki celebrata da Mons. Mazzotti metà anni ‘50
Nel dopoguerra Sassari si trova al centro del processo di crisi e di mutamento che interessa tutta la Sardegna. Il decremento delle attività agricole tradizionali è compensato dallo sviluppo del terziario e delle attività commerciali. La città si identifica sempre di più nel suo ruolo di centro di studi e di organismi amministrativi, capace di attirare le popolazioni dell’hinterland. E ca lu sà cosa sarà dumani, candu sarà più manna la ziddai… Ebbè affuttimmutzìnni, sìami sani! (Mario Aroca, Trappadè) E chi lo sa che sarà domani, quando sarà più grande la città... Ebbè, freghiamocene, siamo sani!
Il numero degli abitanti cresce in modo costante: 70.137 nel 1951, 90.037 nel 1961, 107.200 nel 1971. La conseguenza più evidente è l’allargamento ulteriore dell’area urbana, non sempre accompagnato da una razionale organizzazione degli spazi e dei servizi. Nascono così da un lato nuovi quartieri periferici informati a discutibili modelli edilizi, dall’altro eleganti zone residenziali, mentre il centro della città viene ricostruito con palazzi più alti, di cui sono testimonianza i due cosiddetti “grattacieli” di Piazza Castello. Già hai migliuraddu propri’avveru, Sassari mèiu, in tuttu chistu tempu, e abà pussedi puru un grattazeru! (Mario Aroca, Sassari amaddu) Già sei migliorata proprio davvero, Sassari mio, in tutto questo tempo, e adesso possiedi pure un grattacielo!
È questo il periodo segnato dal boom dell’industria dove il segno più evidente è polo petrolchimico di Porto Torres) Inaugurazione della Sardoil del gruppo SIR, nel 1968. Taglio del nastro di Giulio Andreotti, a destra Francesco Cossiga
La disponibilità di litorali nel territorio comunale sassarese (dall’Argentiera a Stintino, a Platamona) determina la realizzazione di impianti balneari, grazie all’iniziativa del sindaco Oreste Pieroni già dagli quali Cinquanta. Il lido Iride a Platamona
La vocazione di Sassari “città turistica” passa anche attraverso la riscoperta, a partire dal 1951, della Cavalcata sarda. Ma la città si propone anche come “capitale” dell’artigianato isolano, attraverso l’inaugurazione del “Padiglione dell’Artigianato sardo”, intitolato allo scultore Eugenio Tavolara, e come vetrina delle testimonianze archeologiche ed etnografiche della Sardegna, grazie alla riapertura nel 1973 del Museo “Giovanni Antonio Sanna”(inaugurato nel 1931). Museo G.A. Sanna
Il turismo di massa Il turismo di massa si accompagna ad un processo di rapida terziarizzazione delle attività produttive, con la perdita delle antiche radici contadine, provocando non poche contraddizioni nella sua identità contemporanea.
Capi di Stato e leader politici Sassari può vantare di avere dato all’Italia due capi di Stato, Antonio Segni (dal 1962 al 1964) e Francesco Cossiga (dal 1985 al 1992), e uno dei maggiori leader politici della sinistra italiana come Enrico Berlinguer. Antonio Segni Francesco Cossiga Enrico Berlinguer
6.Sassari oggi • Oggi Sassari è città soprattutto di servizi: amministrazione pubblica, grandi magazzini, strutture sanitarie, scuole e Università.
IMMAGINI • 1. Ponte Rosello; tribunale; Mussolini • 2. Petrolchimico • 3. • 4. Grattacielo • 5. Segni, Cossiga, Berlinguer • 6. Sirio