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Analisi dati relativi ai bisogni formativi del territorio. Osservazioni e proposte emerse nei gruppi di lavoro del Collegio del 7 settembre 2011. La consegna ai gruppi. Obiettivi: Analizzare per conoscere
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Analisi dati relativi ai bisogni formativi del territorio Osservazioni e proposte emerse nei gruppi di lavoro del Collegio del 7 settembre 2011
La consegna ai gruppi Obiettivi: • Analizzare per conoscere • Analizzare i dati del territorio (nuovi questionari) e relativi all’utenza per rivedere il piano programmatico Consegna: Analizzare i dati per estrapolare i bisogni prioritari e progettare delle soluzioni (ipotesi e proposte)
Area Formativa: bisogni relazionali e aspetti legati alle discipline (1) Nella relazione i bisogni prioritari sono: “parlare e ascoltare” – “diritti e doveri” – “identità personale” – “essere rispettosi” Riflessioni • Emerge l’esigenza di dedicare più tempo al confronto tra docenti sulle dinamiche che nascono in classe e sui comportamenti individuali (es. alla scuola secondaria di primo grado non basta il consiglio di classe per il confronto tra i docenti) • C’è la consapevolezza che si deve passare dall’ istruire all’ educare istruendo • Deve diventare obiettivo dei docenti la “formazione del gruppo classe” • Dedicare tempo al gruppo: deve diventare una nostra preoccupazione il raggiungimento di obiettivi relazionali e comportamentali per il gruppo classe • Emerge la necessità/bisogno di concordare sul contratto da fare con gli alunni: buone abitudini per far diventare il gruppo contesto di lavoro e di apprendimento. • Emerge la necessità di un confronto stretto tra i docenti per mettere in atto atteggiamenti coerenti di rinforzo e valore delle buoni abitudini • Risulta importante la cura dello spazio fisico dell’aula inteso come “ambiente di vita” (curare lo spazio per stare bene)
Area Formativa: bisogni relazionali e aspetti legati alle discipline (2) Proposte • Nel team si concordano “3” buone abitudini che diventano il contratto tra i docenti • Si passa dall’istruire all’educare istruendo se si attivano metodologie didattiche aperte allo sviluppo di competenze (slide successiva) • Il tema del “gruppo” deve essere oggetto esplicito di analisi ed osservazione nelle riunioni di programmazione e nei consigli di classe. • Interventi della Dott.ssa Bergamini nei consigli di classe per analisi e monitoraggio situazioni difficili • Proseguire l’esperienza avviata lo scorso anno di utilizzare le competenze specifiche di alcuni docenti per analizzare e verificare le situazioni di singoli alunni con DSA (stesura piani didattici personalizzati –PDP) aumentando se possibile le ore di questi docenti. • Curare nel passaggio di continuità tra ordini di scuola il racconto delle “buone abitudini” del gruppo per dare continuità e permettere ai nostri alunni di riconoscersi • Progetti mirati che sviluppano il tema della “cittadinanza” • Da “Puliamo il mondo” a “Prendiamoci cura della nostra aula”
Area Formativa: bisogni relazionali e aspetti legati alle discipline (3) Negli ambiti disciplinari i bisogni prioritari: “parlare e ascoltare” - “porsi domande e interrogarsi” – “proteggersi dalle falsità” – “saper ricercare e scegliere” – “sapersi orientare al futuro” – “realizzare attività di laboratorio” – “svolgere attività materie diverse” Riflessioni • E’ fondamentale il metodo perché non siamo più agenzia informativa ma agenzia di formazione: diventa prioritario imparare a sviluppare la conoscenza e la padronanza di strutture per connettere le informazioni • Non possiamo più prescindere dal creare situazioni dove la stessa competenza è obiettivo comune di più discipline • Diventano funzionali e necessarie metodologie orientate a risolvere il compito in situazione abituando anche ad attività pratiche – c’è bisogno di senso e di saper individuare i contesti adeguati – • Emerge in relazione “all’importanza del porsi domande” e del “sapersi interrogare” la necessità di orientare il nostro lavoro allo sviluppo di competenze, a questo si collega il discorso della riduzione dei contenuti (necessità sentita dai docenti) il problema e come sceglierli e in quali tempi svilupparli. Emerge l’ipotesi che lo stesso contenuto possa essere oggetto di lavoro di più discipline: si tratta di abbandonare lo stretto punto di vista disciplinare per acquisire una visione olistica del sapere. • Attività laboratoriali ma quali? – i genitori vorrebbero realtà laboratoriali di “costruzione” /di fare dove si applica ciò che si sa • Il parlare in pubblico e il saper leggere è spesso per gli alunni una difficoltà – cosa possiamo fare?: situazioni di lettura e di drammatizzazione anche con gli alunni più grandi (recuperare forme di comunicazione oggi meno prossime agli alunni)
Area Formativa: bisogni relazionali e aspetti legati alle discipline (4) Proposte Le attività di ricerca e formazione avviate e le nuove proposte sono coerenti con le riflessioni emerse : • Gruppi di formazione di Italiano (Prof.ssa Bonora) e Matematica (Dott.ssa Merlo) • Gruppo di supervisione e analisi dinamiche (Dott.ssa Bergamini) • Intervento relativo a “La didattica per competenze” (Prof.ssa Mion e Prof.ssa Summa) • Intervento in via di definizione relativo alla gestione delle regole “SOS Tata” (Dott.ssa Rizzi) • Intervento in via di definizione del mediatore culturale orientato a conoscere le culture altre • Si propone di scegliere un contenuto da sviluppare in più ambiti disciplinari (la scelta avviene nella programmazione di team e nel consiglio di classe) per sperimentare situazioni dove si lavora per competenze e meno per UDA o singoli obiettivi Tecnologie: • Prevedere interventi di persone esperte che informino gli alunni, le famiglie e gli insegnanti sull’utilizzo legale del web e dei social network • Formazione di vari livelli per gli insegnanti che ancora non conoscono a fondo la funzione delle tecnologie informatiche (utilizzo di risorse interne – in ottica di scambiare competenze) – Raccogliere i bisogni formativi specifici tramite questionario e possibilità di individuazione di tutor disponibili a mettere a disposizione dei colleghi la propria competenza. • Pianificare lo sviluppo e l’implementazione dei laboratori informatici nel corso di 3 anni aggiornando macchine e sistemi operativi (intervento dei comuni, progetti specifici?)
Area dei Bisogni (relazione con il territorio)Area strategia di Governance (1) I bisogni prioritari relativi a queste aree che ci coinvolgono direttamente sono: “potenziare l’utilizzo delle risorse esistenti” – “disponibilità dei genitori a partecipare alla vita della scuola per capire i propri figli e per contribuire alla costruzione del progetto educativo” Gli strumenti ritenuti utili per essere informati sono: “punti info a scuola” - “ sito” – “giornalino scolastico” – “comunicazioni scritte” Le forme di partecipazione ritenute utili sono: “questionari” – “assemblee” Riflessioni • Emerge la necessità di un confronto più stretto con i comuni per la realizzazione congiunta di interventi mirati • I docenti sentono l’esigenza di una migliore selezione dei progetti “riempire meno per fare meglio” e in modo più coordinato. • Il rapporto con i genitori è un rapporto difficile non sempre si sviluppa un rapporto di fiducia reciproca • Emerge la necessità di “tastare” il terreno sentiamo l’esigenza di essere cauti, si temono “invadenze” e pretese anche se si è disponibile a tentare delle esperienze di collaborazione (sarebbe utile condividere per conoscere l’esperienza di Nibbiano, realtà dove dai dati sembra emergere una forte relazione positiva con le famiglie) • Le assemblee non hanno funzionato ma i genitori sono disponibili a partecipare alla costruzione del progetto allora come fare? • Non sempre siamo capaci di condurre queste assemblee, emerge una sorta di timore e incertezza, forse in alcuni casi è preferibile l’intervento di conduzione dall’esterno. • Emerge il bisogno di “riservatezza” e professionalità nel passaggio di comunicazioni ai genitori e attenzione ai contesti dove si comunicano dati e informazioni sensibili.
Area dei Bisogni (relazione con il territorio)Area strategia di Governance (2) Proposte • La scuola dovrebbe raccordarsi con i Comuni per “sfruttare” al meglio le risorse esistenti (biblioteche, società sportive …) – è necessario condividere le esperienze che già si stanno realizzando nei diversi plessi come scambio di idee. • Valutare i progetti e sceglierli anche in relazione ai tagli (es. progetto di inglese …) Assemblee genitori: • si propone la presenza dei docenti proprio perchè si parla di costruzione del progetto, si potrebbe affrontare insieme la “progettazione educativa di plesso” per individuare punti di attenzione da presidiare e su cui confrontarsi in itinere; • oppure affidare all’assemblea dei genitori degli argomenti specifici di cui discutere tra loro che poi possano trovare ricaduta nelle riunioni previste (interclasse, consiglio di classe per intero) e nella vita della scuola • viste le diverse esperienze e i differenti contesti si potrebbero sperimentare, nel corso dell’anno, forme organizzative diverse (orari, partecipazione dei docenti o meno, docente di riferimento per i genitori …) • Proporre nella prima assemblea (quella informativa condotta dai docenti) l’individuazione di argomenti da affrontare • Rimane valida la possibilità di incontro solo tra genitori ma a tema, in relazione agli argomenti di interesse individuati Altre proposte per favorire scambio e partecipazione: • Fare entrare i genitori nella scuola per la realizzazione di progetti in relazione a competenze specifiche possedute dai genitori • Realizzare le bacheca come “punti info” dinamici e possibilmente facilmente accessibili, magari esterne agli edifici. La bacheca dovrebbe raccontare in modo dinamico la vita del plesso.