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Autore Mugnai David (Professore di italiano e storia) Provincia di Firenze Area Innovazione metodologica ed educativa Tema Metodi, strumenti, idee ed esperienze per una didattica innovativa e di qualità Titolo Storia della repubblica di Firenze (XIII – XVI sec.)
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Autore Mugnai David (Professore di italiano e storia) Provincia di Firenze Area Innovazione metodologica ed educativa Tema Metodi, strumenti, idee ed esperienze per una didattica innovativa e di qualità Titolo Storia della repubblica di Firenze (XIII – XVI sec.) Modulo di Storia destinato a una classe terza secondaria superiore, con supporto della LIM e di un blog apposito. Realizzazione di un elaborato finale. Lavoro realizzato nel corso di storia della 3ªB Liceo Artistico Alberti anno accademico 2008-2009. Materiali di supporto visibili online in: http://www.slideshare.net/mavidfi
Storia della Repubblica di Firenze • Si tratta di un ciclo di lezioni (modulo); in pratica un segmento della programmazione di storia. Cambia solo il punto di vista (Firenze) e il metodo. • Progetto nato in corso d’opera, non pianificato. Il pregio è di essere disegnato su misura per la classe • Importanza della personalizzazione del corso di studi in base alle capacità e alle caratteristiche degli alunni
Il Modulo è strutturato intorno a cinque Unità Didattiche, schematicamente così sviluppate: • lezione frontale con la LIM e discussione in classe; • 2. digitalizzazione degli appunti direttamente in aula su pc e pubblicazione online su un blog di classe (il testo di studio in pratica è così scritto dagli alunni stessi); • 3. approfondimenti di varia tipologia e con diverse metodologie su aspetti specifici degli argomenti trattati (utilizzando brani di monografie di riconosciuto valore); • 4. esposizione alla classe dei risultati del lavoro di approfondimento e pubblicazione online degli stessi. • 5. letture in classe - in una specie di "reading" - di brani particolarmente suggestivi e confronto di idee in classe intorno alle problematiche sollevate; • 6. verifiche per esplicare le pratiche individuali di valutazione. Pubblicazione documento finale definisce la bontà del lavoro come metodo di collaborazione del gruppo classe.
OBIETTIVI MOTIVAZIONE CONTENUTI DISCIPLINARI FIDUCIA METODO DI STUDIO SVILUPPO SENSO CRITICO
Il progetto didattico è basato sul “fare” e pertanto l’aspetto essenziale è la partecipazione degli alunni alla realizzazione del testo base. Costruire una buona immagine di sé passa inevitabilmente dalla percezione di saper fare. Confrontarsi su questioni-chiave anche per il mondo attuale: libertà di pensiero e tolleranza, democrazia e dispotismo, ruolo di arte e cultura nello sviluppo di una civiltà. Storia di Firenze nei secoli XIII – XVI. Contestualizzazione nella storia italiana ed europea. Approccio interdisciplinare con letteratura, storia dell’arte ecc. Lezione frontale con LIM, discussione in classe, studio sul blog, lavori a gruppi, reading, interviste impossibili Curiosità, novità, partecipazione, interazione, concretezza (si parla della propria città)
BATTISTERO BADIA FIORENTINA
La via Francigena esclude Firenze dalla principale via di comunicazione
L’Arte e la Parte: i luoghi informali del Potere a Firenze Palazzo dell’Arte della Lana Palagio di Parte Guelfa • Dopo la peste la vita riprese seguendo le prerogative della città: • Economia basata su artigianato di qualità • Attività bancaria in tutta Europa • Potere politico gestito attraverso le Arti e la Parte Guelfa
1348 la peste Il Decameron di Giovanni Boccaccio La peste fu una strage senza precedenti. La società fu stravolta non solo nei suoi numeri (la popolazione dimezzò) ma anche nei suoi valori morali. Il Decameron descrive gli effetti dell’epidemia e immagina la fuga dalla città di dieci giovani che – attraverso la narrazione di cento novelle – tentano di ricostruire un ordine morale nuovo: basato sull’ingegno e su un’etica laica (che prescinde cioè dai dogmi e dalle credenze stabiliti dalla chiesa)
Conoscenza tecnologica • Abilità degli artigiani • Iniziativa • Capitali • Intrapendenza Le botteghe artigiane
1343 Cacciata del Duca d’Atene La cacciata del Duca d’Atene. Stefano Ussi (1861)
3. APPROFONDIMENTI Metodologia: lavoro in classe a gruppi o a coppie (imparare a coordinare il lavoro e a collaborare per un obiettivo comune). Sintesi dal manuale o da estratti di testo monografici di riconosciuto valore. Contenuti: 1. avvenimenti di storia generale di maggiore rilievo per il periodo in questione e connessione con la storia di Firenze. 2. approfondimenti su tematiche specifiche: il ruolo delle Arti, lo sviluppo urbanistico, i luoghi della socialità, il sistema politico la “democrazia fiorentina”.
4. ESPOSIZIONE BLOG Il risultato degli approfondimenti svolti in classe è stato digitalizzato a casa e inserito nel blog, per formare anch’esso materiale di studio. ESPOSIZIONE In alcuni casi il lavoro di gruppo è stato relazionato oralmente (utilizzando eventualmente la LIM con proiezione di slides), sia per svolgere alcune verifiche in itinere sia per abituarsi a parlare in pubblico, in un contesto diverso da quello tradizionale dell’interrogazione.
Chiasso di Baroncelli “Ha resistito a tutte queste demolizioni [del Cinquecento, dell’Ottocento, dei bombardamenti tedeschi, dell’alluvione] il Chiasso di Baroncelli, una stradina medievale che unisce la piazza con via Lambertesca. È un vicolo non più largo di due metri e mezzo, alla sua uscita meridionale limitato da alti edifici che impediscono alla luce di penetrarvi. Due archi lo scavalcano per ricordarci l’antichità e la fragilità dei muri che lo sostengono.” G.A. Brucker, Firenze nel Rinascimento
Individuazione delle oltre 150 torri presenti nella città di Firenze nella seconda metà del Duecento Atlante storico delle città italiane: Firenze nei secoli XIII e XIV. A cura di Enrico Guidoni, Roma 2002.
Proprietà del mercato vecchio Antonio Pucci XIV secolo Ogni mattina n'è piena la strada di some, e di carrate nel mercato è la gran pressa, e molti stanno a bada. E meretrici vi sono e ruffiani, battifancelli, zanaiuoli e gaioffi e i tignosi e scabbiosi cattani. (...) Di questo Antonio Pucci fu poeta. Cristo vi guardi sempre in vita cheta. Ogni mattina n'è piena la strada di some, e di carrate nel mercato è la gran pressa, e molti stanno a bada. E meretrici vi sono e ruffiani, battifancelli, zanaiuoli e gaioffi e i tignosi e scabbiosi cattani. (...) Di questo Antonio Pucci fu poeta. Cristo vi guardi sempre in vita cheta.
5. READING E DISCUSSIONE • Lettura in classe “a voce alta” di brani tratti da testi di Franco Cardini, G.A. Brucker, Eduardo Galeano, Pierre Antonetti, Paul Ginsborg, di particolare suggestione. • Affrontare le criticità concettuali più rilevanti, ancora oggi di grande attualità: tolleranza, osmosi tra culture diverse, democrazia, giustizia. • Confronto in classe
Il sistema politico, la “democrazia” fiorentina Il regime che si instaurò successivamente alla cacciata del duca di Atene fu il più largo di tutti quelli che lo avevano preceduto. Malgrado questo non può dirsi propriamente democratico. Soltanto i membri di ventuno corporazioni potevano accedere agli uffici e così la maggior parte dei lavoratori restava esclusa, compresi i magnati, in base agli ordinamenti di giustizia del 1293, che riguardavano al controllo di questo tipo di cittadini, conseguenza del fatto che alcune famiglie (molto ricche e influenti politicamente) avevano commesso violenze e avevano disprezzato le leggi, e perciò dovevano dimostrare buona condotta. In base al metodo dello scrutinio, una commissione di scrutatori votava per i membri delle arti proposti ai singoli uffici , ed essi erano eleggibili solo in successione al raggiungimento dei due terzi dei voti. Gli ufficiali preposti estraevano i nomi a sorte da una cassetta. (…)
OSMOSI tra cultura popolare e cultura d’élite (classica) Gli artisti fiorentini erano membri delle Arti; la loro educazione non era classica, ma popolare e vernacolare. Lo stile predominante era il tardo-gotico, ma nessun artista di livello emerse dalla metà del Trecento. Questa mediocrità spinse i migliori talenti a rivolgersi altrove per una guida e un’ispirazione. Brunelleschi, Donatello, Ghiberti svolsero l’apprendistato nelle botteghe degli orafi. Nei rispettivi campi essi furono per lo più autodidatti, liberi di sviluppare le proprie tecniche e i loro interessi senza la costrizione di un maestro né, tantomeno, di patroni aristocratici. L’interesse per la classicità lo svilupparono in loro stessi. (il celebre mecenatismo mediceo arriverà solamente mezzo secolo dopo, quando il nuovo stile si è già ampiamente affermato)
“Cacciata dal Paradiso” La modernità del Medioevo o l’oscurantismo dell’età moderna ?
Veduta “della Catena” attribuita a Francesco Rosselli 1472 ca.
LEONARDO A poco più di vent' anni gli Ufficiali della Notte, portarono via Leonardo dalla bottega del maestro Verrocchio e lo gettarono in una cella. Stette là due mesi, terrorizzato dalla minaccia del rogo. L' omosessualità si pagava con il fuoco. Fu assolto, per mancanza di prove, e tornò alla vita. E dipinse capolavori, quasi tutti incompiuti, che nella storia dell' arte inaugurarono lo sfumato e il chiaroscuro; disegnò alla perfezione, per la prima volta, gli organi umani, studiando l’anatomia sui cadaveri; confermò che il mondo girava; inventò l’elicottero, l'aereo, la bicicletta, il sottomarino, il paracadute, la mitragliatrice, la granata, il mortaio, il carro armato, la gru mobile, la scavatrice galleggiante, la macchina per fare la pasta, la grattugia … e la domenica comprava uccelli al mercato e gli apriva le gabbie. Coloro che lo conobbero dissero che non abbracciò mai una donna, ma dalla sua mano nacque il ritratto più famoso di tutti i tempi. E fu un ritratto di donna. Eduardo Galeano, Specchi La Gioconda (Firenze, 1503-1506)
“Da questa città animata e animosa nascono i capolavori: la Commedia al pari del Decameron, le “Porte del Paradiso” al pari del David. Sempre opere e simboli collettivi, che hanno un autore, un maestro che conferisce loro forma e forza ma alle quali è tutta la città a collaborare.” Franco Cardini, Breve storia di Firenze
6. VERIFICHE E DOCUMENTO FINALE • Compito finale con domande aperte • Pubblicazione del documento finale, come somma di tutte le parti digitalizzate. Ad esclusione di qualche pagine è scritto interamente dagli allievi • http://www.slideshare.net/mavidfi
Conclusioni In definitiva credo che l’aspetto più innovativo del progetto sia la commistione tra argomento trattato (la storia di Firenze al suo massimo splendore, in una scuola posta al centro storico della città) e metodo didattico (partecipazione degli alunni nella elaborazione dei testi di studio). È peraltro indispensabile l’ausilio delle nuove tecnologie – LIM e internet – per uscire effettivamente dallo schema della lezione frontale-studio libro di testo, anche se non lo reputo il punto centrale del progetto.