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Temperamento depressivo . Presenza persistente, nei periodi liberi da episodi affettivi, di almeno 5 delle seguenti caratteristiche:tristezza, pessimismo, apatiatranquillit, passivit, indecisione, chiusura, introversionescetticismo, ipercriticismo, lamentosittendenza alla rimuginazionemarc
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1. LA DEPRESSIONE TRA NORMALITA’ E MALATTIA Eugenio Aguglia
U.C.O. di Clinica Psichiatrica
Dipartimento di Scienze Morfologiche, Tecnologiche e Cliniche
Università degli Studi di Trieste
2. Temperamento depressivo Presenza persistente, nei periodi liberi da episodi affettivi, di almeno 5 delle seguenti caratteristiche:
tristezza, pessimismo, apatia
tranquillità, passività, indecisione, chiusura, introversione
scetticismo, ipercriticismo, lamentosità
tendenza alla rimuginazione
marcata coscienziosità, autodisciplina
autocritica con tendenza alla autosvalutazione
sentimenti di inadeguatezza
Il temperamento depressivo è presente in oltre il 30% dei pazienti con disturbi primari dell’umore valutati in fase depressiva.
3. Personalità premorbosa
Nella metà dei pazienti con disturbi dell’umore il temperamento premorboso è di tipo affettivo. Una “disregolazione temperamentale” può esercitare un effetto patoplastico, condizionando l’esordio, l’evoluzione e la prognosi del disturbo dell’umore (Hirschfeld et al. 1994).
In particolare la passività ed una bassa autostima,come tratti temperamentali, sono correlate al successivo sviluppo di depressione (Hansenne et al 1999).
4. Continuum depressivo
5. MANIFESTAZIONI ASPECIFICHE - (1)Sintomi comuni a molti quadri psichiatrici
Umore depresso, facilità al pianto, demoralizzazione, abbattimento, disperazione
Disforia, irritabilità
Insonnia
Ansia, tensione interna, irrequietezza
Calo dell’autostima, senso di inadeguatezza
Somatizzazioni, sintomi neurovegetativi
Fobie, ossessioni, sintomi di panico, paure aspecifiche
6. MANIFESTAZIONI ASPECIFICHE - (2) Sintomi trasversali ai quadri psichici e fisici Insonnia, ipersonnia
Disturbi della concentrazione e dell’attenzione
Disturbi della memoria
Sintomi somatici (astenia, affaticabilità, dispnea, palpitazioni, sudorazione, dolori muscolari, tremori, cefalea, sintomi gastro-intestinali, ecc.)
Disturbi dell’appetito
Disturbi della sessualità
7. MANIFESTAZIONI ASPECIFICHE - (3)Fasi iniziali dell’episodio depressivo FASI CLINICHE DELLA DEPRESSIONE:
Fase preclinica
Fase subclinica
Fase di stato
Fase di recupero soggettivo
Fase di superamento critico
8. FASE PRECLINICA Mantenimento, con sforzo, del precedente livello prestazionale
Sensazione di emergenza permanente, ridotte capacità riflessive, difficoltà ad organizzarsi
Resistenza a chiedere aiuto qualificato
Conflittualità o evitamento dei rapporti interpersonali
Disinteresse verso attività considerate piacevoli, procrastinazione delle attività
Sensazione minacciosa di sovvertimento interiore e di incapacità a padroneggiare il proprio funzionamento mentale
9. FASE SUBCLINICA Iperemotività, irritabilità, ricerca di colpe negli altri
Interrogativi sul significato della vita, pensieri di morte
Tendenza al sovraccarico di attività
Sensazione di inaridimento e distorsione nella qualità dei rapporti interpersonali
Riduzione dell’apprendimento, dimenticanze
Alterazioni della condotta alimentare e sessuale, incostanti disturbi del sonno
Percezione di malessere psicofisico vago e diffuso
10. EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE Almeno 5 dei seguenti sintomi (fra cui umore depresso o perdita di interesse o piacere) per almeno due settimane:
Umore depresso
Marcata diminuzione di interesse e di piacere
Significativa diminuzione del peso o dell’appetito (aumento)
Insonnia (ipersonnia)
Rallentamento psicomotorio (agitazione)
Affaticabilità o mancanza di energia
Autosvalutazione o colpa (ev. delirante)
Indecisione o difficoltà di concentrazione
Ideazione di morte o suicidaria
11. DEPRESSIONE SOTTOSOGLIA - 1 Nell’epoca attuale, la depressione maggiore, per quanto sempre presente nelle classificazioni nosografiche, sembra aver perso il primato in termini di prevalenza ed incidenza: i quadri clinici che giungono più frequentemente all’osservazione dei medici di medicina generale e degli psichiatri sono spesso costituiti soprattutto da quelle che possiamo in generale definire “depressioni sottosoglia”.
12. DEPRESSIONE SOTTOSOGLIA - 2 Secondo Pincus et al. (1999), le depressioni "sottosoglia" sarebbero comprese sia nel DSM IV che nell'ICD 10.
Si indicano con questo termine dei quadri clinici che, pur non pienamente corrispondenti ai criteri descrittivi di uno specifico disturbo, per la durata, la gravità o il numero dei sintomi, hanno come conseguenza uno scarso o mancato funzionamento lavorativo o sociale.
Essi sarebbero compresi nella categoria "non altrimenti specificati" (depressione minore e depressione breve ricorrente), che costituiscono la principale innovazione del DSM IV rispetto al DSM III- R .
13. Alcune definizioni delle sindromi depressive sottosoglia
14. Disturbo ansioso-depressivo misto(DSM-IV) A. Umore disforico per almeno per un mese
B. Almeno quattro dei seguenti sintomi:
1. Difficoltà di concentrazione o sensazioni di "testa vuota"
2. Insonnia iniziale o intermedia
3. Affaticamento o mancanza di energie
4. Irritabilità
5. Preoccupazione, apprensività
6. Facilità al pianto
7. Ipervigilanza
8. Previsioni negative
9. Disperazione o pessimismo pervasivo riguardo al futuro
10. Bassa autostima o sentimenti di disprezzo di sè
C. Disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento
D. I sintomi non sono dovuti agli effetti diretti di una sostanza o a una condizione medica generale
E. Non sono presenti attualmente altri Disturbi d'Ansia o dell'Umore, e non sono mai stati riscontrati i criteri per Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo Distimico, Disturbo di Panico o Disturbo d'Ansia Generalizzato
15. MANIFESTAZIONI “DEPRESSIVE” DEL DISAGIO ESISTENZIALE DEMORALIZZAZIONE
LUTTO
DISTURBO DELL’ADATTAMENTO CON UMORE DEPRESSO
I sintomi si sviluppano entro tre mesi dall’inizio dei fattori stressanti e si risolvono entro sei mesi dalla loro cessazione, rappresentano una risposta a eventi stressanti identificabili, e danno significativa compromissione del funzionamento e disagio.
16. DUBBI DIAGNOSTICI Qual è la soglia inferiore, il confine che separa la depressione da condizioni normali quali possono la demoralizzazione, normali fluttuazioni dell'umore, il lutto, reazioni a eventi stressanti e a situazioni avverse?
Le differenze sono prevalentemente di tipo qualitativo o quantitativo?
Se attualmente si tende a prediligere l'utilizzo di parametri quantitativi probabilmente per questioni legate all'affidabilità, nelle condizioni sottosoglia, in cui sofferenza e compromissione psicosociale possono non differire di molto da condizioni normali legate a difficoltà esistenziali, i criteri quantitativi non mostrano dei limiti?
17. Sintomi soglia vs. sintomi sottosoglia (Olfson et al, 1996) In un campione ambulatoriale di medicina di base i sintomi sottosoglia sono più comuni dei rispettivi disturbi codificati sull'Asse I del DSM-IV. I pazienti con sintomi sottosoglia manifestano maggior compromissione funzionale alla Sheehan Disability Scale dei pazienti senza sintomi psichiatrici. In molti casi il punteggio più elevato è condizionato dalla contemporanea presenza di altri disturbi sull'Asse I. Corretto l'effetto dovuto alla comorbilità, gli unici disturbi sottosoglia che sono significativamente correlati a una compromissione funzionale sono i sintomi depressivi e, in minor misura, i sintomi di panico.
19. Le manifestazioni sintomatiche sopra e sottosoglia sono differenti facce del medesimo processo di malattia (Judd, 1997).
Sintomi depressivi subsindromici, depressione minore, distimia ed episodi depressivi maggiori rappresentano un continuum di gravità sintomatologica della depressione unipolare, in cui ogni livello è associato a un incremento graduale nel disadattamento psicosociale (Judd et al, 2000).
Anche quando i sintomi depressivi sono al di sotto della soglia per la depressione minore vi è un piccolo ma significativo incremento nella disabilità in paragone ai periodi in cui la stessa persona è asintomatica (Lewisohn et al, 2000)
20. DEPRESSIONE SUBCLINICA SINTOMATICA(Judd, 1994)
21.
22. I pazienti con Depressione Subclinica Sintomatica rispetto ai soggetti asintomatici:
ricorrono in maniera più significativa al servizio sanitario
necessitano maggiormente di assistenza pubblica
hanno maggiori limitazioni nel funzionamento socio - lavorativo
trascorrono più giorni a letto
sono più irritabili
si assentano maggiormente dal lavoro
hanno idee suicidarie (Judd, 1997)
E’ stata inoltre rilevata un’associazione con la diagnosi di Dipendenza Alcoolica, la cui natura non è stata specificata. Gli autori sottolineano come questo aspetto clinico venga frequentemente ignorato perché i pazienti non incontrano i criteri diagnostici standardizzati per i disturbi dell’umore (Huertas et al 1999).
23. DEPRESSIONE BREVE RICORRENTE(Judd, 1994)
24. Elementi comuni tra Depressione Maggiore e Depressione Breve Ricorrente (Staner et al. 1992) Per permettere la differenziazione tra le forme depressive subsindromiche ed i quadri prodromici e residui a lenta evoluzione è stato introdotto nel DSM IV il criterio della mancata presenza di Episodi Depressivi conclamati in anamnesi.
25. Caratteristiche della Depressione Breve Ricorrente Tendenza stagionale (episodi più frequenti in autunno ed inverno)
Maggiore frequenza nei soggetti di sesso femminile
Evoluzione verso gli Episodi Depressivi Maggiori nel 22% dei casi
Maggiore introversione, sensibilità ed aggressività (come tratti di personalità) dei pazienti rispetto ai soggetti di controllo
Complicanza principale costituita dai tentativi di suicidio e dai suicidi stessi
26. DEPRESSIONE MINORE(Judd, 1994)
27. Fattori correlati alla Depressione Maggiore ed alla Depressione Minore (Beekman et al. 1997)
28. Ripercussione economica della Depressione Minore
La Depressione Minore è responsabile di una percentuale di giorni d’inabilità variabile dal 9 al 16%. Tale disturbo, pertanto, oltre a causare sofferenza soggettiva, ha un’evidente ripercussione economica sociale.
(Beck, 1996)
29. Prevalenza media lifetime dei disturbi depressivi
30. Trattare o no le Depressioni sottosoglia? Poiché i sintomi sottosoglia non possono essere considerati come una condizione benigna, priva di conseguenze e di significato prognostico (Lewisohn et al, 2000), le sindromi depressive con tali sintomi devono avere pari dignità di trattamento dei disturbi maggiori (Maier et al, 1997).
Il trattamento è essenziale perché le menomazioni funzionali sono stato-dipendenti e scompaiono quando il paziente è asintomatico (Judd et al, 2000).
Il problema della mancata remissione della sintomatologia di un episodio depressivo maggiore è stato messo in evidenza di recente, con l'utilizzo di metodologie di valutazione diverse da quelle dicotomiche, che sono basate sostanzialmente sulla presenza o assenza della sindrome conclamata. Su 108 pazienti considerati responder alla fluoxetina, a 8 settimane dall'inizio del trattamento solo meno del 20 % risulta privo di sintomi, e il 56.5 % ha due o più sintomi. Il 5.6 % dei soggetti che hanno "risposto" al trattamento farmacologico soddisfa i criteri per la depressione subsindromica sintomatica e il 4.6 % per la depressione minore, percentuali maggiori a quelle attese per questi disturbi nella popolazione generale. Questo indicherebbe la necessità di trattamenti antidepressivi più lunghi, dell'utilizzo di dosi più elevate o di altre strategie quali terapie di tipo cognitivo-comportamentale (Nierenberg et al, 1999).
31. PROPOSTE TERAPEUTICHE Le Depressioni Subsindromiche traggono maggiore beneficio da un intervento integrato. In aggiunta al trattamento farmacologico spesso un intervento psicoterapico mirato può aiutare a risolvere conflitti e difficoltà di adattamento sociale e lavorativo, anche in assenza di una chiara evidenza clinica.
32. L’IPERICO NELLA DEPRESSIONE L’iperico sembra essere significativamente più efficace del placebo e similarmente efficace agli antidepressivi nel trattare i disturbi depressivi lievi e moderatamente gravi (Gruppo Cochrane – Linde and Mulrowe, 1996).
L’iperico ha dimostrato un’efficacia confrontabile con quella dell’imipramina somministrata a un dosaggio superiore ai 150 mg/die (Woelk et al, 2000).
È particolarmente indicato, pertanto, nelle depressioni sottosoglia in cui la sintomatologia lieve/moderata non giustifica un trattamento più aggressivo con ben diversi effetti collaterali (Volz HP et al, 2000).