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GENITORI OGGI CON SCIENZA E COSCIENZA Loretana Angelici. 2. Consulta cittadina permanente dei Consultori Familiari del Comune di Roma Istituzione della Consulta deliberazione del Consiglio Comunale n.237 del 1994 Regolamento
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GENITORI OGGI CON SCIENZA E COSCIENZA Loretana Angelici
2 Consulta cittadina permanente dei Consultori Familiari del Comune di Roma Istituzione della Consulta deliberazione del Consiglio Comunale n.237 del 1994 Regolamento deliberazione del Consiglio Comunale n.76 del 1997
3 Consulta cittadina permanente dei Consultori Familiari del Comune d Roma Istituzione della Consulta - deliberazione del Consiglio Comunale n.237 del 1994 Regolamento - deliberazione del Consiglio Comunale n.76 del 1997 Composizione • 1 operatore/operatrice di C.F., in rappresentanza dei 19 Distretti Sanitari e del comune di Fiumicino delle 5 ASL romane • 1 rappresentante di associazioni femminili e femministe aventi come finalità statutarie la tutela del diritto alla salute.
4 Consulta cittadina permanente dei Consultori Familiari del Comune d Roma Istituzione della Consulta - deliberazione del Consiglio Comunale n.237 del 1994 Regolamento - deliberazione del Consiglio Comunale n.76 del 1997 Finalità ……”La Consulta si propone di stimolare e verificare le attività e i programmi del Comune….. …….avanza proposte al Sindaco, alla giunta ed al Consiglio Comunale tendenti a garantire il rispetto dei diritti degli utenti dei consultori …...interloquisce, attraverso il Sindaco, con gli altri Enti ed Istituzioni preposti alla gestione dei servizi consultoriali” (art. 1 deliberazione del Consiglio Comunale, n.76 del 1997)
5 Consulta cittadina permanente dei Consultori Familiari del Comune d Roma Istituzione della Consulta- deliberazione del Consiglio Comunale n.237 del 1994 Regolamento - deliberazione del Consiglio Comunale, n.76 del 1997 Compiti • esprimere pareri in materia socio-sanitaria, di sua iniziativa oppure quando sia richiesto dal Sindaco o da altri organismi pubblici sia del Comune di Roma che provinciali o regionali; • sollecitare iniziative tese a migliorare la qualità delle prestazioni fornite dal Consultorio ed i rapporti con i cittadini; • elaborare e formulare proposte in ordine a questioni di rilevante interesse per lo sviluppo sociale, sanitario, culturale ed economico della comunità; • avere funzione propositiva, consuntiva e di verifica/controllo per qualsiasi decisione inerente i CC.FF., attraverso il Sindaco e per conto dello stesso; • esprimere orientamenti e indicazioni in ordine alle politiche di bilancio dei fondi destinati ai Consultori Familiari da parte degli Enti pubblici competenti.
6 CONSULTORIO FAMILIARE Legge 405 del 29 luglio 1975 “Istituzione dei consultori familiari” Legge Regione Lazio n°15 11 marzo 1976 “Istituzione del servizio di assistenza alla famiglia e di educazione alla maternità e paternità responsabili”
7 Legge Regione Lazio n°15 11 marzo 1976 “Istituzione del servizio di assistenza alla famiglia e di educazione alla maternità e paternità responsabili”. Legge n° 194 22 maggio 1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Decreto Legge n°89/2000 ” Adozione del progetto obiettivo materno-infantile. Piano Sanitario Nazionale per il triennio 1998-2000”. Relazione del Parlamento Europeo “Sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi”. 6 giugno 2002 Legge n° 40/2004 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”. 19 febbraio 2004
9 Il Consultorio Familiare è un servizio: di prevenzione gratuito aperto a tutti di facile fruizione
10 Il Consultorio Familiare è un servizio: Nel quale gli operatori lavorano in èquipe Nel quale la partecipazione democratica si concretizza nella “assemblea delle donne” Che si occupa della persona “sana” nel corso della sua vita: nascita, sviluppo, controllo della fertilità, gravidanza, parto, genitorialità, menopausa………….. In cui l’accesso dovrebbe essere reso facile per tutti collegato funzionalmente a servizi di secondo e terzo livello
11 Legge 19 febbraio 2004, n. 40“norme in materia di procreazione medicalmente assistita” Art. 3 (modifica alla legge 29 luglio 1975, n. 405) n Al primo comma dell’articolo 1 della legge 29 luglio n 1975, n. 405, sono aggiunte, in fine, le seguenti lettere: “d-bis l’informazione e l’assistenza riguardo ai n problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;…….”
12 Quali i tipi di richieste che ci pervengono • Richiesta di accertamenti sanitari per: difficoltà a procreare poliabortività sterilità • Sostegno psicologico durante il percorso di fecondazione assistita • Informazioni relative alla attuale legislazione italiana • Informazioni relative alla legislazione e alle modalità di fruizione di dell’assistenza nel settore prevista da altri stati • Richiesta di informazioni di carattere generale inerenti il tema e su modi, garanzie, percorsi, costi.
13 Modalità di risposta del servizio • Consulenza medica, psicologica e sociale • Sostegno psicologico e sociale prima e durante il percorso PMA • Invio a strutture II e III livello previa valutazione e inquadramento diagnostico • Compilazione piano terapeutico per pazienti seguite in altri servizi • Informazioni relative ai centri che effettuano PMA
14 La nostra proposta formativa con la collaborazione dell’associazione Madre Provetta Onlus “Icompiti ed il ruolo degli operatori consultoriali riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana”
15 I compiti ed il ruolo degli operatori consultoriali riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana • Rivolto ai assistenti sanitarie, assistenti sociali, ginecologi, ostetriche, psicologi dei 10 Consultori Familiari della ASL RMC • Della durata di 5 giornate • Che ha affrontato gli aspetti: medici, psicologici, culturali, etici e legali inerenti l’infertilità e la sterilità
16 Obiettivi del corso Formazione appropriata e sensibilizzazione culturale sui contenuti tecnici, sugli aspetti psicologici,giuridici ed etici degli operatori consultoriali
17 conclusioni • Formazione appropriata • Attivazione iniziative pilota • Modifiche alla legge 40 che chiariscano il ruolo dei CCFF
18 una sosta al bivio…… “….mi sembrerebbe opportuno, prima di imboccare una delle due alternative, prevedere una sosta al bivio,unluogo dove le coppie sterili possano formulare una domanda che non sia già precondizionata dalla risposta, che non si esprima nel lessico medico o burocratico imposto dall’istituzione alla quale si sono rivolte. Mi sembra che il consultorio familiare potrebbe svolgere questa funzione preliminare: accogliere il desiderio di un figlio così come viene sentito ed espresso da coloro che lo stanno vivendo. In questo caso l’ascolto non sarebbe condizionato dalla risposta, ma aperto a tutte le soluzioni possibili: fecondazione assistita, l’adozione, persino l’eventualità di rinviare tutto o di non farne nulla. Qui l’informazione potrebbe coniugarsi con la formazione, con l’acquisizione di consapevolezza, responsabilità e sensibilità che difficilmente si può attuare in un ambulatorio o in un tribunale, l’uno retto dalla logica dell’efficienza, l’altro da quella della colpa.” • Silvia Vegetti Finzi “Volere un figlio”