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Relatori: Prof. Carlo Della Rocca Prof. Stefano Biagioni

Università di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Genetica e Biologia Molecolare nella Ricerca di Base e Biomedica. Screening del cancro della cervice uterina: dalla morfologia delle cellule cervicali alla caratterizzazione molecolare dell’infezione da Papillomavirus umano. Candidata:

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Presentation Transcript


  1. Università di RomaLa SapienzaLaurea Magistrale inGenetica e Biologia Molecolare nella Ricerca di Base e Biomedica Screening del cancro della cervice uterina: dalla morfologia delle cellule cervicali alla caratterizzazione molecolare dell’infezione da Papillomavirusumano Candidata: Dott.ssa Giuliana Restante Relatori: Prof. Carlo Della Rocca Prof. Stefano Biagioni

  2. Il cancro della cervice uterina • In Europa è la seconda causa di mortalità per cancro nelle donne, secondo soltanto al cancro al seno • Ogni anno in Italia muoiono 3.500 donne a causa di questo tumore • www.airc.it

  3. Il cancro della cervice uterina Epitelio Ghiandolare  Adenocarcinoma cervicale 15% Giunzione squamocolonnare  Carcinomi Adenosquamosi/Neuroendocrini 5% Epitelio squamoso  Carcinoma a cellule squamose 80% Lo scopo di un programma di screening è quello di anticipare la diagnosi rispetto alla comparsa dei sintomi individuando la malattia nello stadio più precoce della sua storia naturale

  4. Prevenire l’invasione del tumore e ridurne la mortalità: il Pap Test e la colposcopia. Individuare e trattare le lesioni preinvasive Classificazione Bethesda 2001: SIL Lesioni intraepiteliali a basso grado di progressione neoplastica (L-SIL) • Presenza di coilociti (alone perinucleare) • Aneuploidia • Nuclei ingranditi

  5. Prevenire l’invasione del tumore e ridurne la mortalità: il Pap Test e la colposcopia. Individuare e trattare le lesioni preinvasive Classificazione Bethesda 2001: SIL Lesioni intraepiteliali ad alto grado di progressione neoplastica (H-SIL) • Avvizzimento delle membrane cellulari • Nuclei fortemente ingranditi • Ridotto rapporto nucleo/citoplasma

  6. Prevenire l’invasione del tumore e ridurne la mortalità: il Pap Test e la colposcopia. Individuare e trattare le lesioni preinvasive Classificazione Bethesda 2001: SIL Lesioni intraepiteliali di significato indeterminato (ASCUS) • Alone perinucleare • Avvizzimento delle membrane cellulari • Nuclei ingranditi • Ridotto citoplasma • Difficile inquadramento in una precisa categoria diagnostica

  7. Prevenire l’invasione del tumore e ridurne la mortalità: il Pap Test e la colposcopia. Individuare e trattare le lesioni preinvasive Classificazione Bethesda 2001: SIL Lesioni intraepiteliali a basso (L-SIL) ed alto grado di progressione neoplastica (H-SIL) Diagnosi Istologica CIN neoplasia intraepiteliale cervicale

  8. Fattore di rischio: il virus del Papilloma umano (identificato nel 98% dei casi di cancro cervicale)

  9. Fattore protettivo: corretto funzionamento della risposta immunitaria 25-34 anni  infezione virale molto comune, regressione spontanea delle lesioni 35/70 anni  persistenza dell’infezione da HPV

  10. Convegno Nazionale GISCi 2010Analisi molecolare per la ricerca di 13 sottotipi di HPV ad alto rischio: 16/18/31/33/35/39/45/51/52/56/58/59/68High risk HPV test primario di screening

  11. SCOPO DELLO STUDIO Screening del carcinoma della cervice uterina

  12. HybridCapture Test (Qiagen) Analisi molecolare per la ricerca di 13 sottotipi di HPV ad alto rischio: 16/18/31/33/35/39/45/51/52/56/58/59/68 • L’emissione di luce viene quantificata in Unità di Luce Relativa(RLU) • Interpretazione dei risultati: • Cut-off: 1pg/ml (RLU/CO) • POSITIVI: i campioni con rapporto RLU/CO ≥ 1,0 • NEGATIVI: i campioni con RLU/CO <1,0

  13. Risultati (1)

  14. Risultati (1)

  15. SCOPO DELLO STUDIO Triage con tipizzazione HPV 16-18-45 HPV16: 80% HPV18: 10% Altri: <5%HPV45

  16. Tipizzazione HPV16-18-45 DIGENE HPV GENOTYPING PS TEST (QIAGEN) • Popolazione di studio: 22 Donne Hr-HPV+/CIN2+ • 22 donne Hr-HPV+/CIN1 • 22 donne Hr-HPV+/Pap- Controlli N=66 Specificità del test DHG: VN/VN+FP= 64% HybridCapture Test (Qiagen)

  17. SCOPO DELLO STUDIO Genotipizzazione

  18. Genotipizzazione Tramite Pirosequenziamento Popolazione di studio: 23 Donne Hr-HPV+/Pap Test-  seguite dopo 1 anno di follow up Uso di primer specifici per la regione genica ipervariabile L1 del genoma di HPV

  19. Risultati (3): Pirosequenziamento ed identificazione di Varianti virali di HPV Popolazione di studio: 23 Donne hr-HPV+/Pap Test-  seguite dopo 1 anno di follow up

  20. Risultati (3): Pirosequenziamento ed identificazione di Varianti virali di HPV Popolazione di studio: Donne hr-HPV+/Pap Test-  seguite DOPO 1 ANNO DI FOLLOW UP

  21. SCOPO DELLO STUDIO Modulazione della risposta immunitaria come fattore protettivo

  22. FOCUS: TLR9 Dall’entrata del virus all’attivazione della risposta immunitaria Sheffer D. et al. Viruses, 2014

  23. Risultati (4): Modulazione dell’espressione del TLR9 durante la progressione neoplastica delle lesioni

  24. Risultati (4): Modulazione dell’espressione del TLR9 durante la progressione neoplastica delle lesioni

  25. Modulazione dell’espressione delgene cellulare Toll-likeReceptor9 Zanetti C. et al, Jour Immunol,2014 Homeostatic state Suppressive state

  26. Risultati (4): modulazione dell’espressione del TLR9 nei pazienti con infezione da HPV

  27. Conclusioni (1) • L’introduzione di un test molecolare Hr-HPV non ha influito negativamente sull’adesione della popolazione al programma di screening • I nostri dati confermano che l’individuazione precoce delle infezioni da HPV utilizzando l’Hr-HPV come test primario seguito dalla citologia di triage definisce alti livelli di specificità (96%) e predittività delle lesioni CIN2+ • I risultati del test di tipizzazione confermano che l’HPV16 è il sottotipo più rappresentato (27%) ed è il più frequente nelle delle lesioni CIN2+ (64%) • La tipizzazione dell’HPV 16, 18 e 45, non ha mostrato una performance clinica sufficiente (specificità 64%) tale da proporre questo test in alternativa alla citologia di triage

  28. Conclusioni (2) • Dai risultati dell’analisi di genotipizzazione è emerso che la possibilità del test HC2 di dare falsi positivi appare limitata • Sebbene dopo un anno di follow up il 52% delle donne risulta nuovamente positiva all’infezione da Hr-HPV (persistenza dell’infezione virale), la maggior parte delle pazienti non sviluppa una lesione citologicamenterilevabile • La modulazione dell’espressione del TLR9 riscontrata nella progressione delle lesioni squamose della cervice uterina con infezione da Hr-HPV suggerisce un coinvolgimento di questo recettore nel pathway di evasione della risposta immunitaria

  29. Ringraziamenti Si ringrazia il Prof. Carlo Della Rocca e tutti i suoi collaboratori del laboratorio di Anatomia Patologica dell’ICOT di Latina e del Policlinico Umberto I, Il Prof. Claudio Di Cristofano e il Prof. Stefano Biagioni: A tutti grazie di cuore per l’incoraggiamento e i preziosi insegnamenti

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