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UNA PRIMA QUANTIFICAZIONE DEI RIFLESSI ECONOMICI DEI MERCATI IRREGOLARI, ABUSIVI, ILLEGALI Mariano Bella Direttore Ufficio Studi Confcommercio Roma, 11 novembre 2013. Elaborazioni Ufficio Stud Confcommercio su dati Istat , Censis, Format research. QUESTO BRIEF…. Valutazione economica:
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UNA PRIMA QUANTIFICAZIONE DEI RIFLESSI ECONOMICI DEI MERCATI IRREGOLARI, ABUSIVI, ILLEGALI Mariano Bella DirettoreUfficioStudiConfcommercio Roma, 11 novembre 2013 ElaborazioniUfficio Stud Confcommercio sudatiIstat, Censis, Format research
QUESTO BRIEF… Valutazione economica: - dell’abusivismo commerciale - dell’abusivismo nell’ambito delle attività turistiche (bar e ristorazione) - aggiornamento delle stime sul valore dei prodotti contraffatti venduti in Italia Percezione e autovalutazione dei comportamenti di acquisto di merci contraffatte; opinione imprenditori cautela e umiltà nella valutazione dei risultati: è oggettivamente molto difficile stimare quantitativamente le grandezze oggetto d’interesse (fatturato e valore aggiunto di attività illegali che sottraggono risorse all’economia sana) 1
CENSIS PER CONFCOMMERCIO: VALUTAZIONE ECONOMICA DELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE (SEDE FISSA E AMBULANTE)(1/2) TECNICA:considerate oltre 250mila azioni di controllo e repressione delle forze dell’ordine su un campione di 15 comuni italiani (grandi e piccoli). Oltre 9mila verbali emessi. Il rapporto tra infrazioni e controlli è la stima dell’abusivismo commerciale per comune. Riporto ponderato all’universo, dopo alcune elaborazioni di calibrazione delle statistiche. 2
CENSIS PER CONFCOMMERCIO: VALUTAZIONE ECONOMICA DELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE (SEDE FISSA E AMBULANTE)(2/2) RISULTATI:esercizi commerciali abusivi/irregolari sede fissa=4,2%; in aree pubbliche/mercatali =19,4% media ponderata=7,1%; ipotesi: fatturato negozio abusivo=0,70% fatturato negozio regolare FATTURATO SOTTRATTO AL COMMERCIO AL DETTAGLIO LEGALE ANNO 2013= EURO 8,8 MILIARDIPARI AL 4,9% DEL FATTURATO REGOLARE; CONSIDERATO UN FATTURATO MEDIO PER ESERCIZIO REGOLARE PARI A 202MILA EURO, A CAUSA DELL’ILLEGALITA’ RISCHIANO DI SPARIRE 43MILA NEGOZI REGOLARI ALL’ANNO (ASSIEME A 79MILA LAVORATORI REGOLARI) 3
LE EVIDENZE FIPE SULL’ABUSIVISMO NEL SETTORE TURISTICO(BAR E RISTORAZIONE) TECNICA:indagine su ristoranti di agriturismo, bar-ristoranti di circoli culturali/ricreativi/sportivi e sagre (a cura di FIPE, 2013). RISULTATI: FATTURATO ABUSIVO CIRCA 5,2 MILIARDI DI EURO NEL 2013, poco più del 10% del volume d’affari del settore Ateco bar/ristoranti. In discussione la sopravvivenza di oltre 27mila imprese di settore; a rischio ogni anno circa 106mila occupati regolari. 4
AGGIORNAMENTO DELLE EVIDENZE DELLA RICERCA CENSIS 2012 SULLA CONTRAFFAZIONE TECNICA: la valutazione è effettuata stimando su base planetaria la relazione tra valore della contraffazione e consumi aggregati; poi i parametri vengono applicati su base nazionale per trasformare i consumi delle famiglie dei vari paesi in consumi di prodotto contraffatti RISULTATI: FATTURATO DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI CIRCA 6,5 MILIARDI DI EURO NEL 2013. Il 76% è concentrato nelle voci di spesa per abbigliamento e accessori, prodotti audiovisivi (CD, DVD) e prodotti alimentari e bevande. 5
PER UN QUADRO SINOTTICO DEI COSTI DELL’ILLEGALITA’ A CARICO DEI SETTORI PRODUTTIVI DEL COMMERCIO E DEL TURISMO ipotesi:il 50% della contraffazione passa per i negozi abusivi (il resto da altre forme di vendita, es. diretta da parte dei produttori di merci contraffatte) IN % DEL V.A. REGOLARE DEL SETTORE 6,0 IN % DEL V.A. DELL'ITALIA 0,3 COSTI CRIMINALITA' SU TERZIARIO DI MERCATO 5,4 SALUTE/SICUREZZA n.d. ESTERNALITA' NEGATIVE SOCIALI n.d. (ERRONEA TOLLERANZA E ALIMENTAZIONE CRIMINALITA') 6
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (1/2) Riguardo all’abusivismo commerciale e alla contraffazione appaiono assolutamente necessarie strategie di informazione al grande pubblico sui costi diretti e indiretti di questi fenomeni Dalle ricerche Format 2013 Consumatori 1 su quattro ha fatto negli ultimi 12 mesi un acquisto consapevole di merci contraffatte; fenomeno in crescita per ragioni economiche. Imprenditori 8 su 10 si ritengono danneggiati; 1 su 10 molto danneggiato da tali attività illegali; 1 su 3 ritiene il fenomeno in crescita. 7
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (2/2) Contraffazione e abusivismo implicano quattro tipologie di danni alla vita economica e sociale di una collettività 1) Riducono gli incentivi privati a produrre e investire (minore domanda e minori economie di scala, prezzi più elevati nel comparto legale, falsi segnali di prezzo: i prezzi dei prodotti venduti dagli abusivi o contraffatti solo apparentemente costano meno; il minore costo – privato - è pagato dalla collettività per sostenere l’onere dei servizi fruiti dai malviventi che non pagano le tasse); 2) Causano danni alla salute delle persone (il cui costo è di difficile quantificazione ma verosimilmente molto superiore ai costi economici diretti dei fenomeni); 3) Comportano esternalità negative perché i fatti stessi dell’esistere e del mostrarsi generano tolleranza; l’accettazione di pratiche illegali infetta il sistema di valori alla base di ogni funzionante democrazia economica; 4) Alimentano il lavoro nero e la criminalità. 8
Nota tecnica - Ufficio Studi Confcommercio - novembre 2013 Stima della perdita di fatturato patita dalle imprese del commercio al dettaglio - fisso e ambulante - dovuta all’abusivismo commerciale Il dato Censis sul numero di esercizi commerciali abusivi e l’ipotesi, basata su valutazioni dirette degli operatori, che l’esercizio abusivo, a parità di altre condizioni, presenti un fatturato inferiore di circa il 30% rispetto a quello dell’esercizio regolare, permettono una stima del fatturato che passa da canali irregolari. I rapporti derivanti dall’archivio statistico sulle imprese attive (Istat, ASIA per il 2010) tra valore aggiunto e fatturato forniscono le stime di prodotto lordo perso a causa dell’abusivismo commerciale. Da ciò segue la stima della perdita potenziale di posti di lavoro regolari. Schema di aggiornamento al 2013 della perdita di fatturato di bar e ristoranti dovuta all’abusivismo (fonte: Fipe) Il dato fornito dalla FIPE sul volume d’affari, medio e totale, dell’abusivismo nel settore della ristorazione presso agriturismo, circoli culturali, sportivi e ricreativi e sagre, risulta compatibile con le dimensioni del fatturato medio per le imprese “tipiche” del settore al 2010, derivante dall’indagine Istat sul prodotto lordo delle imprese. Per l’aggiornamento al 2013, si è proceduto secondo lo schema seguente: il volume d’affari complessivo della ristorazione abusiva della stima FIPE al 2010 e il fatturato totale del settore ristorazione di fonte Istat al 2010, sono stati aggiornati al 2013 con la variazione intercorsa nel periodo della spesa delle famiglie a prezzi correnti in pubblici esercizi di fonte Istat – Contabilità Nazionale; il numero complessivo delle imprese del comparto ristorazione al 2010 di fonte Istat è stato aggiornato al 2013 con la variazione intercorsa nel periodo delle imprese attive del comparto di fonte Movimprese; il valore aggiunto al costo dei fattori del comparto ristorazione al 2010 di fonte Istat è stato aggiornato al 2013 con la variazione intercorsa nel periodo del valore aggiunto al c.d.f. del comparto alberghi e p.e. di fonte Istat – Contabilità Nazionale; il numero complessivo di occupati del comparto ristorazione al 2010 di fonte Istat è stato aggiornato al 2013 con la variazione intercorsa nel periodo degli occupati del comparto alberghi e p.e. di fonte Istat – Rilevazione Forze di Lavoro. Una volta proceduto all’aggiornamento, sono stati ricavati per calcolo i seguenti indicatori: Numero imprese-equivalenti di settore compatibili con abusivismo (volume d’affari totale abusivo ristorazione in rapporto al fatturato medio per impresa della ristorazione di fonte Istat); Numero occupati-equivalenti di settore compatibili con abusivismo (numero imprese sub (a) moltiplicato per il rapporto tra occupati totali ed imprese totali del comparto ristorazione di fonte Istat); Rapporto VA c.d.f./Fatturato del comparto pubblici esercizi; VA c.d.f. abusivismo pubblici esercizi sottratto al VA regolare (volume d’affari totale abusivismo ristorazione moltiplicato coefficiente sub (c)). Contraffazione Il valore dei prodotti contraffatti è stimato in 6,51 miliardi di euro sulla base della ricerca Censis (2012). Si è ipotizzato che il 50% di tale valore sia già ricompreso nel fatturato dei negozi abusivi mentre il restante 50% passa da altri canali di vendita, soprattutto quella diretta o attraverso internet.