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DOPO LA SCOPERTA DELL' AMERICA:. SPAGNA, PORTOGALLO E PAPA ALESSANDRO VI. I CONQUISTADORES E LE LORO OPERE. Dopo la scoperta dell’America la Spagna e il Portogallo si contendevano la conquista di colonie nel nuovo mondo. Ci furono varie guerre e a risolvere il problema fu Papa Alessandro VI. .
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DOPO LA SCOPERTA DELL' AMERICA: SPAGNA, PORTOGALLO E PAPA ALESSANDRO VI. I CONQUISTADORES E LE LORO OPERE.
Dopo la scoperta dell’America la Spagna e il Portogallo si contendevano la conquista di colonie nel nuovo mondo. Ci furono varie guerre e a risolvere il problema fu Papa Alessandro VI.
Papa Alessandro VI propose di firmare un trattato: il trattato di Tordesillas(1494) dove si stabiliva che il nuovo mondo sarebbe stato diviso a metà da una linea immaginaria, detta Raya: le terre a ovest erano della Spagna e quelle a est del Portogallo. Gli stati accettarono, ma il trattato non fu mai rispettato. Gli altri stati Europei non permisero che Spagna e Portogallo si impossessassero di tutta l’America, o le parti migliori e loro restassero a bocca asciutta.
In tutta l’ epoca moderna prevalse solo la forza : lo stato che raggiungeva prima il territorio ancora non conquistato se ne appropriava. Solo la Spagna arrivò al suo scopo: fondare un vero impero impero coloniale.
La Spagna a differenza del Portogallo si era impegnata in una sistematica conquista dei territori Americani. I protagonisti di tutto ciò furono i CONQUISTADORES un gruppo di persone tra le quali anche criminali che volevano fuggire alla pena di morte. Quando arrivarono in America entrarono nelle città degli indigeni e vedendo tutto quell’oro utilizzato per utensili di ogni tipo, usato come un metallo qualsiasi, furono accecati dalla loro ingordigia e impazzirono: distrussero senza pietà e saccheggiarono tutti i possedimenti di queste civiltà.
I Conquistadores , dopo aver distrutto queste antichissime civiltà dissero che le avevano colpite perché non erano che selvaggi senza anima, senza valore. Alcuni uomini giusti (i preti che erano con i conquistadores) scrissero lettere al Papa e al re spagnolo: spiegavano che questi popoli erano molto intelligenti, molto evoluti e che se avessero aspettato ancora un po’ sarebbero diventati evoluti come i popoli europei. Inoltre accennavano a come i conquistadores avevano trattato queste popolazioni e a tutti i crimini compiuti dai conquistadores. Molti conquistadores erano salpati alla volta della conquista clandestinamente. Molte di queste lettere non arrivarono mai a destinazione.
In realtà le popolazioni americane non erano primitive come credevano gli Europei, erano molto più evolute di come le avevano descritte. Gli Aztechi per esempio avevano costruito una grande città nel centro del lago Tenochtitlàn. La città era così imponente e così ben costruita che nel 1520 ospitava circa un milione di abitanti e in quell’epoca era la città più grande del mondo, mentre la città europea più popolata conteneva soltanto duecentomila abitanti (circa). [VEGA, CASTRO, RODRIGUEZ, 12 ottobre 1492, Datanews Editrice, ROMA 1991]