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Obiettivi e Strategie dell’Assistenza Riabilitativa Multidisciplinare al Paziente Oncologico Roma, 18-19 settembre 2006. Obiettivi dell’Assistenza Riabilitativa al Paziente con Neoplasia Uro-Genitale P. DI BENEDETTO
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Obiettivi e Strategie dell’Assistenza Riabilitativa Multidisciplinare al Paziente Oncologico Roma, 18-19 settembre 2006
Obiettivi dell’Assistenza Riabilitativa al Paziente con Neoplasia Uro-Genitale P. DI BENEDETTO Dipartimento di Medicina Riabilitativa, Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione, UDINE
Funzioni perineali • Continenza urinaria e fecale • Svuotamento vescicale • Disfunzioni sessuali (disturbi del desiderio sessuale, dell’eccitamento sessuale e dell’orgasmo; disturbi dolorosi sessuali)
Continenza urinaria • Preservazione dei meccanismi sfinterici e della muscolatura perineale • Conservazione della statica pelvica nel sesso femminile
Continenza fecale • Integrità dello sfintere anale esterno
Svuotamento vescicale • Integrità dell’innervazione periferica vescicale • Non associate lesioni neurologiche centrali • Muscolatura detrusoriale efficiente
Disfunzioni sessuali • Fattori emozionali /psicologici • Carenze ormonali • Interventi medico-chirurgici ( prostatectomia radicale, cistoprostatectomia, radioterapia, chirurgia colo-rettale)
PROGETTO RIABILITATIVO • Si basa sull’ individuazione dei meccanismi fisiopatologici alla base della disfunzione primitiva vescico-sfintero-genito-perineale • Presuppone un’integrità, almeno parziale, degli archi riflessi sacrali • Mira ad un recupero di funzione
PROGETTO RIABILITATIVO * Prevede una sequenzialità o contemporaneità di interventi * Vera riprogrammazione sensitivo-motoria
Primo Approccio Tecniche comportamentali/riabilitative primo approccio al soggetto con disfunzione perineale, anche perché tecniche non invasive e prive di effetti collaterali.
TECNICHE diRIABILITAZIONE PERINEALE • biofeedback (BFB) • stimolazione elettrica funzionale (SEF) • chinesiterapia pelvi-perineale (CPP) bladder retraining cateterismo intermittente farmacoterapia
Neoplasie Uro-Genitali/Pelviche • Neoplasie vescicali • Neoplasie prostatiche • Adenocarcinoma endometrio ed epitelioma portio
Neoplasie Vescicali → Cistectomia radicale con neovescica ortotopica ileale • Problemi: - incontinenza urinaria (diurna e/o notturna) - ritenzione urinaria
Neoplasie Vescicali → Cistectomia radicale con neovescica ortotopica ileale • Management riabilitativo: - riabilitazione perineale - cateterismo intermittente - modulazione farmacologica (antimuscarinici)
Neoplasie Prostatiche → Prostatectomia radicale • Problemi: - incontinenza urinaria - disfunzione erettile - talvolta disuria
Neoplasie apparatogenitale femminile → isterectomia radicale o intervento di Wertheim-Meigs • areflessia detrusoriale • spesso si associano incompetenza del collo e/o debolezza perineale → ritenzione urinaria con o senza incontinenza urinaria
Isterectomia Radicale Ritenzione urinaria con o senza incontinenza • Gestione riabilitativa - cateterismo intermittente - pelvic floor muscle training (chinesiterapia) - stimolazione elettrica intravescicale - IVES (?)
Radioterapia pelvica • bassa compliance vescicale • talvolta iperattività detrusoriale • ridotta contrattilità detrusoriale • danno sfinterico → incontinenza urinaria e/o residuo vescicale post-minzionale, incontinenza fecale
Incontinence after prostatectomy • Sphincteric incompetence • Overactive bladder • Mixed Incontinence
Incontinence after radical prostatectomy The problem is not well understood but it is likely multifactorial and related to • neourethral or functional urethral length • preservation of the bladder neck • de novo detrusor overactivity • sphincteric injury
Incontinence after TURP Incontinence is most likely to be due to pre-existing abnormalities of bladder function such as • poor detrusor compliance • detrusor overactivity rather than - direct sphincter injury
CLASSIFICAZIONE • IU da disfunzione uretrale (44%) IU da sforzo • IU da disfunzione detrusoriale (16%) IU da urgenza • IU da disfunzione mista (40%) IU mista
Incidenza • dopo TURP 0-32% • dopo PR 10-87% (a 6 mesi) van Kampen et al. ‘97
Risk Factors for UI • after RP or TURP • abnormalities of detrusor contractility • age • previous TURP • preoperative radiotherapy • urethral stricture • neurological pathologies
Incontinenza post-prostatectomia Gestione Riabilitativa • Riabilitazione perineale • Farmacoterapia • Utilizzo di ausili • Ricorso a tecniche chirurgiche (slings, bulking agents, AUS, etc)
STUDI CLINICI • Moore et al. 2001 (Cochrane Review): • Obiettivo: valutare l’efficacia del trattamento conservativo dell’incontinenza urinaria dopo prostatectomia • Criteri di selezione: studi clinici randomizzati o quasi randomizzati • Risultati: identificati solo 5 trial metodologicamente corretti che confrontavano i diversi trattamenti: tutti includevano pazienti sottoposti a prostatectomia radicale
STUDI CLINICI • CPP vs. nessun trattamento: • Miglioramento clinico nei primi mesi dopo la chirurgia nei pazienti trattati ( dati non statisticamente significativi) • CPP+BFB vs. nessun trattamento Riduzione della frequenza minzionale e degli episodi di incontinenza in tempi più brevi nei pazienti trattati (dati non statisticamente significativi) • CPP+SEF vs. nessun trattamento • Nessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi
STUDI CLINICI • CPP+BFB+SEF vs. nessun trattamento • Nessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi • CPP+SEF vs. CPP • Dopo tre mesi di trattamento vi è un miglioramento progressivo non statisticamente significativo tra i due gruppi
STUDI CLINICI • Conclusioni • Non è stato possibile valutare l’efficacia dei singoli trattamenti • La sintomatologia tende a regredire nel tempo indipendentemente dal trattamento • Moore et al. 2001 (Cochrane Review)
Farmacoterapia • per l’incontinenza urinaria (antimuscarinici, alfastimolanti) • Per la disuria (alfa-bloccanti) • per la disfunzione erettile (sildenafil, tadalafil, vardenafil)
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003Trattamento riabilitativo dopo chirurgia colo-rettaleRossitti P., Iona L., Travan L.*, Favaro F.*, Digito F.**, Di Benedetto P.SOC Riabilitazione RF - US IMFR Gervasutta – Udine*Dipartimento Ricerche Mediche e Morfologiche – Università di Udine ** SOC Chirurgia II, AO S. Maria della Misericordia – Udine
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Oggetto dello studio Pazienti che dal 1998 al 2002 sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di amputazione di colon – retto per patologie quali: RCU, diverticolite complicata, cancro rettale, con confezionamento di stomietemporanee (colon o ileostomie) e che, con tempistiche diverse, sono stati sottoposti a trattamento di rieducazione sfinteriale.
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Obiettivo dello studio Valutazione di una nuova tempistica di intervento riabilitativo, che preveda il trattamento prima del ripristino della canalizzazione.
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Materiali e metodi Sono stati trattati 30 pz.: 19 uomini (63.3%) e 11 donne (36.7%) di età compresa tra i 35 e gli 88 anni (media 63.2) suddivisi in due gruppi: A – stomizzati, sottoposti a trattamento riabilitativo e poi, ricanalizzati (24 pz); B – stomizzati, ricanalizzati e sottoposti a trattamento riabilitativo (6 pz).
RisultatiDei pazienti del gruppo A, 21/24 hanno migliorato la continenza, 3 sono rimasti invariati (score di Miller medio 2,62 con range tra 0 e 9). Dei pazienti del gruppo B, 4/6 sono migliorati e 2 invariati (score di Miller medio di 6,16 con range tra 0 e 9). XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Valutando in toto l’esito finale nei due gruppi (25 pazienti che hanno migliorato la loro condizione di I.F. contro 5 la cui situazione è rimasta invariata) viene da sé che l’efficacia del trattamento riabilitativo sfinteriale è fuori discussione.
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Conclusioni Riabilitare uno sfintere anale che non sia sotto “stress” defecatorio (infiammato, edematoso e dolente in conseguenza del notevole numero di scariche dopo ricanalizzazione), non solo prepara l’apparato sfinteriale all’intervento di chiusura della stomia, riducendo i tempi di attesa per lo stesso, ma permette una migliore comprensione degli esercizi proposti, nonché una migliore disponibilità da parte del paziente ad affrontare il trattamento.
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003 Conclusioni La possibilità di effettuare il trattamento riabilitativo sfinteriale prima possibile, dà al paziente la possibilità di ripristinare una funzione che temeva persa in tempi ridotti, di non vivere il problema dell’I.F. e della stomia come un handicap permanente e di ritornare ad una vita familiare e lavorativa normale in tempi brevi.
XXVII CONGRESSO NAZIONALE SIUD Milano 20-22 novembre 2003ConclusioniPur con un numero limitato di casi, il nostro lavoro dimostra l’utilità di proporre l’intervento riabilitativo prima della ricanalizzazione e pone le basi per successivi, ulteriori studi sull’influenza dei trattamenti multimodali preoperatori sulla continenza post-operatoria.