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FOTOGRAFIA DEL SOGGETTO IN MOVIMENTO. 'Materiale ad uso interno GFA - non diffondere'. Le due principali tecniche per catturare il movimento;.
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FOTOGRAFIA DEL SOGGETTO IN MOVIMENTO 'Materiale ad uso interno GFA - non diffondere'
Le due principali tecniche per catturare il movimento; • Quando vogliamo fotografare un soggetto in movimento un ruolo fondamentale è occupato dalla velocità dell’otturatore (tempo di posa). Tempi di posa molto brevi (1/1000) creano immagini molto nitide e dettagliate (pensate alle gocce d’acqua di una cascata) e tempi di posa lunghi (1/30) renderanno sfuocati gli oggetti in movimento.
Supponiamo che stiate fotografando un treno che passa davanti ad un filare di alberi. Il treno, in primo piano, aparira sfocato, mentre gli alberi sullo sfondo saranno nitidi. In questo modo si comunicherà istantaneamente che il treno si sta muovendo velocemente. Per ottenere questo effetto è necessario utilizzare un tempo di posa abbastanza lungo (e naturalmente un cavalletto per evitare che tutta la foto venga “mossa”). Questa tecnica è spesso utilizzata di notte per catturare le scie di luce lasciate dalle macchine in movimento.
Questa seconda tecnica serve a tenere il soggetto della fotografia nitido e a fuoco mentre lo sfondo appare sfuocato. Ad esempio immaginiamo di fare fotografia sportiva e catturare un gruppo di ciclisti che sta passando in quell’istante davanti a noi. Utilizzando come nel primo esempio un tempo di esposizione più lungo possiamo seguire i ciclisti al momento del loro passaggio, tramite la tecnica del panning; in questo modo appariranno a fuoco mentre lo sfondo sarà sfuocato e darà il senso di movimento che vogliamo ottenere.
Cos’è la tecnica del panninghttp://www.fotocomefare.com/fotografia-tecnica-panning/ • “To pan”, in inglese, è il verbo che, tra le altre cose, indica l’azione di fare una panoramica. Il panning è una tecnica facile da descrivere, meno facile da applicare. Si impiega per fotografare i soggetti in movimento e consiste nel seguire con la fotocamera il movimento del soggetto inquadrato, scattando la foto prima che esso esca dall’inquadratura. Così facendo, avendo opportunamente impostato la fotocamera, otterremo una foto in cui il soggetto in movimento risulterà ben definito, mentre lo sfondo sarà mosso. Come potete vedere dagli esempi in questa pagina, grazie a questa tecnica otteniamo foto estremamente dinamiche, che trasmettono bene l’impressione della velocità e del movimento.
Quali impostazioni e strumenti usare per il panning; • la modalità di scatto deve essere quella manuale o a priorità di tempi, in maniera da poter controllare il tempo di esposizione, • il tempo di esposizione deve essere sufficientemente lento da creare l’effetto mosso sullo sfondo (andrà quindi proporzionato alla velocità del soggetto che inseguiamo, sicuramente sarà non superiore a 1/60s), • la modalità di autofocus dovrà essere continua, per aiutarci a seguire l’oggetto in movimento (la modalità di messa a fuoco automatica, preimpostata sulle macchine fotografiche, andrà bene), • la modalità di selezione area autofocus deve essere a punto singoloma dinamica, in modo da permetterci di posizionare dove preferiamo il punto di messa a fuoco ed aiutarci a seguire il soggetto, eventualmente correggendo la messa a fuoco, • la stabilizzazione va disabilitata, per evitare che la macchina tenti di eliminare l’effetto mosso che noi invece vogliamo introdurre.
Come potete vedere, queste impostazioni suggeriscono che è necessario avere una fotocamera che permetta un certo controllo al fotografo. In particolare è fondamentale che siano disponibili il modo manuale o a priorità di tempi. Tutte le reflex digitali e le fotocamere bridge sono dotate di queste modalità di scatto. Per quanto riguarda le digitali compatte, invece, solo i modelli più avanzati ne dispongono. • Inoltre, dovremo “impostare” correttamente anche la nostra posizione. I risultati più evidenti si ottengono quando il movimento del soggetto da fotografare è più o meno parallelo alla nostra posizione.
Il panning si applica senza problemi tenendo la macchina in mano. Quando però si usa un obiettivo pesante, potrebbe tornare utile aiutarsi con un monopiede o un treppiede con la testa mobile. Avendo meno libertà di movimento, bisognerà avere maggiore perizia nel seguire il soggetto e nel posizionarsi correttamente rispetto ad esso.
Come si fa il panning? • Dopo aver impostato correttamente la macchina fotografica e scelto la posizione corretta, manca un unico preparativo. Infatti, è necessario studiare il movimento del soggetto che vogliamo fotografare. Dobbiamo essere in grado di intuire almeno approssimativamente la sua traiettoria. In questo modo, saremo in grado di seguirlo senza perderlo troppo presto. Inoltre, potremo scegliere meglio la nostra posizione.
Terminati i preparativi, quando il soggetto si presenta, dobbiamo eseguire la seguente procedura: • posizionare il soggetto nell’inquadratura in corrispondenza al punto di messa a fuoco prescelto, • cominciare a seguire il soggetto per “sincronizzarci” con la sua velocità, • premere il pulsante di scatto fino in fondo, delicatamente, per non introdurre vibrazioni eccessive (ricordiamoci che il tempo di esposizione è lento, quindi queste sono più visibili), • dopo aver lasciato il pulsante, continuare aseguire il soggetto per un attimo, in maniera da essere sicuri che il diaframma si sia chiuso.
Un accorgimento ulteriore che si può avere è quello di effettuare scatti multipli, selezionando l’opportuna modalità e tenendo premuto il pulsante di scatto. • Il panning si applica senza problemi tenendo la macchina in mano. Quando però si usa un obiettivo pesante, potrebbe tornare utile aiutarsi con un monopiede o un treppiede con la testa mobile. Avendo meno libertà di movimento, bisognerà avere maggiore perizia nel seguire il soggetto e nel posizionarsi correttamente rispetto ad esso.
Altre tecniche per catturare il movimento;http://www.fotografia-digitale.info/tecniche/560/catturare-leffetto-movimento-in-fotografia/ • Oltre ad utilizzare le due tecniche menzionate finora, per dare un senso di movimento potete scegliere se sfuocare l’intero campo visivo o congelare l’istante rendendo tutti gli elementi nitidi e ben a fuoco. Fermare il tempo in una immagine che implica fortemente movimento (una cascata, un onda che si infrange sulle rocce) crea un effetto visivo molto suggestivo; potete ottenere questo risultato utilizzando tempi di posa molto breve, come ad esempio 1/1000 di secondo o anche meno.
Sfuocare tutti gli elementi offre risultati migliori quando la scena offre vari elementi luminosi e colorati, come ad esempio una ruota panoramica di notte. In questo caso, la sfuocatura viene utilizzata per fini esclusivamente artistici.
Scegliere la giusta velocità di scatto • Molti fotografi novizi si domandano quale sia il giusto tempo di esposizione quando si scatta una fotografia. Bene, ogni situazione è unica. Un dato preciso non può essere dato, dal momento che una stessa scena può essere ripresa utilizzando tempi e modalità di scatto diversi. Per identificare il giusto tempo di posa ponetevi le seguenti domande:
Quanto veloce si muove il soggetto? • Qual’è la distanza fra la fotocamera e il soggetto? • Che “quantità di movimento” si vuole comunicare all’osservatore finale?
Minore sarà il tempo di esposizione e maggiore sarà la possibilità di “congelare” l’immagine e di avere soggetti netti e ben a fuoco. Molte fotocamere oggi sul mercato permettono scatti fino a 1/8000 di secondo ma anche in questo caso il numero è indicativo, dal momento che è fondamentale sperimentare diverse impostazioni a seconda delle diverse situazioni.
Potenziali problemi: sovra esposizione • Aumentando il tempo di esposizione per avere l’effetto mosso in fotografia, c’è la possibilità che entri una quantità eccessiva di luce e che la foto sia sovraesposta. Questo è un problema comune, ma ci sono un paio di tecniche per evitarlo; • In primo luogo controllate l’apertura del diaframma della vostra fotocamera e provate a ridurla di qualche stop. • In secondo luogo, ricontrollate il valore di ISO impostato e ricordate di non tenerlo troppo alto, dal momento che a valori alti corrisponde una maggiore sensibilità del sensore alla luce.