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LA LAVORATRICE MADRE E IL MEDICO COMPETENTE COLFOSCO 19 giugno 2010. Il rischio posturale per la lavoratrice in gravidanza. Dott. Stefano Maso Università degli Studi di Padova Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica Sede di Medicina del Lavoro. RIFERIMENTI NORMATIVI.
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LA LAVORATRICE MADRE E IL MEDICO COMPETENTE COLFOSCO 19 giugno 2010 Il rischio posturale per la lavoratrice in gravidanza Dott. Stefano Maso Università degli Studi di Padova Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica Sede di Medicina del Lavoro
RIFERIMENTI NORMATIVI Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2001 – Supplemento ordinario n. 93)
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità • Art.1 • Oggetto • (legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 1, comma 5; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 17, comma 3) • Il presente testo unico disciplina • i congedi • i riposi • i permessi • la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla maternità e paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento • nonché il sostegno economico alla maternità e alla paternità
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 7.Lavori vietati(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, articoli 3, 30, comma 8, e 31, comma 1; decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 3; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 3) È vietato adibire le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri I lavori pericolosi, faticosi ed insalubri sono indicati dall’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026, riportato nell’allegato A del presente testo unico.
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. f) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. g) i lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. h) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. i) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. l) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato A (Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026) ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7 Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa. I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti: A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262; B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. o) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Allegato C (Decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, allegato1) ELENCO NON ESAURIENTE DI AGENTI PROCESSI E CONDIZIONI DI LAVORO DI CUI ALL’ART. 11 A. Agenti. 1. Agenti fisici, allorchè vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare: a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti; b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari; c) rumore; d) radiazioni ionizzanti; e) radiazioni non ionizzanti; f) sollecitazioni termiche; g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle lavoratrici di cui all’art. 1. 2. Agenti biologici. Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell’art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora nell’allegato II. 3. Agenti chimici. Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora nell’allegato II: a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purchè non figurino ancora nell’allegato II; b) agenti chimici che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni; c) mercurio e suoi derivati; d) medicamenti antimitotici; e) monossido di carbonio; f) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo. B. Processi. Processi industriali che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni. C. Condizioni di lavoro. Lavori sotterranei di carattere minerario • Agenti fisici, allorché vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare: • colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti • b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari • g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle lavoratrici di cui all’art. 1.
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 11.Valutazione dei rischi(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 4) Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 7, commi 1 e 2, il datore di lavoro, nell’ambito ed agli effetti della valutazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici, in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici processi o condizioni di lavoro di cui all’allegato C, nel rispetto delle linee direttrici elaborate dalla Commissione dell’Unione
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 12.Conseguenze della valutazione(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 5) Esito della valutazione del rischio rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi INTERDIZIONE DAL LAVORO
ATTESTINO che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 20.Flessibilità del congedo di maternità(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4-bis; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 2) facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del LavoroElenco a scopo esemplificativo non esaustivo
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Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del LavoroElenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del LavoroElenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del LavoroElenco a scopo esemplificativo non esaustivo
CAMBIAMENTI FISIOLOGICI IN GRAVIDANZA Ormonali Metabolici Cardiocircolatori Muscoloscheletrici Anatomici-posturali
Cambiamenti fisiologici in gravidanza ORMONALI • Stimolano la crescita del miometrio • Stimolano il flusso ematico uterino • Stimolano lo sviluppo della mammella • Stimolano il metabolismo intermedio • Modulano l’attività di fattori che fanno iniziare il travaglio (ossitocina, prostanoidi) ESTROGENI Entrano in gioco numerosi ormoni, tra cui i più importanti sono PROGESTERONE • Prepara l’endometrio all’impianto • Sopprime la risposta immunologica • Inibisce la contrattilità del miometrio • Blocca l’inizio del travaglio • Stimola lo sviluppo delle mammelle • Blocca la lattazione RELAXINA • Induce il rilasciamento dei legamenti pelvici • Inibisce le contrazioni uterine spontanee • Rimodella il tessuto cervicale prima del parto
Cambiamenti fisiologici in gravidanza METABOLICI Metabolismo dei carboidrati Glicemia più bassa a digiuno e più alta dopo i pasti Metabolismo lipidico Aumentano i lipidi circolanti Metabolismo proteico Ipoalbuminemia fisiologica che predispone alla ritenzione idrica AUMENTO DI PESO • Oltre agli effetti metabolici influiscono: • l’aumento dell’utero e del suo contenuto • il sangue e i liquidi extracellulari • l’aumento di peso delle mammelle • proteine e lipidi di deposito
Cambiamenti fisiologici in gravidanza CARDIOCIRCOLATORI • Aumenta di 6 – 8 L a termine gravidanza, 2/3 sono extra cellulari. Potrebbe essere dovuto all’aumento di: • estrogeni • progesterone • renina • aldosterone • riassorbimento del sodio • ritenzione di acqua • diminuzione dell’arginina vasopressina • alterazione dei sensori del Vol plasmatico AUMENTO DEL VOLUME PLASMATICO Il bilancio di Sodio lievemente positivo comporta la situazione detta di “edema fisiologico della gravidanza” Già dal 1°trimestre, per effetto del progesterone sulla muscolatura liscia, si ha aumento della distensibilità delle pareti venose, più evidente negli AAII, ma con un aumento del 40 – 50 % anche negli AASS. La distensibilità aumenta progressivamente durante tutta la gravidanza STASI VENOSA
Cambiamenti fisiologici in gravidanza MUSCOLOSCHELETRICI La sincondrosi sacro-iliaca e la sinfisi pubica si ammorbidiscono sotto l’effetto degli estrogeni, del progesterone e della relaxina Si genera un’instabilità dolorosa della pelvi con parziale separazione di queste giunture che può sfociare anche in una diastasi
Bibliografia Borg-Stein et al.,2005 L’aumento della ritenzione di liquidi può predisporre all’intrappolamento delle strutture nervose o tendinee. Esso è riportato nell’80% delle donne in gravidanza, con una maggior evidenza durante le ultime 8 sett di gestazione. Raul Artal,2010 La neuropatia più frequente in gravidanza è rappresentata dalla compressione del nervo mediano Sindrome del Tunnel Carpale
Bibliografia Raul Artal, 2010 Dopo il primo trimestre la posizione supina causa una relativa ostruzione al ritorno venoso che genera una riduzione della gittata cardiaca, perciò sarebbe meglio evitarla sia durante il riposo che durante gli esercizi Borg-Stein et al., 2005 L’aumento di peso insieme alla lassità legamentosa crea un discomfort delle giunzioni.
Bibliografia Borg-Stein et al., 2005 La lassità legamentosa è correlata alla produzione degli ormoni ESTROGENI e RELAXINA La Relaxina è prodotta dal corpo luteo, dalla decidua e dalla placenta, essa presenta un progressivo aumento fino ad un valore di picco attorno alla 12° settimana • Gli effetti della Relaxina sono: • dare rimodellamento del tessuto connettivo pelvico • attivare il sistema collagenolitico Il suo livello sierico potrebbe essere correlato con il dolore alla sinfisi pubica o il dolore lombare
Bibliografia Borg-Stein et al., 2005 L’iperlordosi può essere dovuta sia all’aumento delle forze causate dall’utero gravido, sia all’accentuazione dell’inclinazione anteriore pelvica; le giunture sacro-iliache si contrappongono a questa rotazione in avanti, ma con il progredire della gravidanza aumenta la loro lassità Tutti questi fattori contribuiscono all’aumento delle tensioni meccaniche sul rachide lombare, sulle giunzioni sacroiliache e sulla pelvi
Bibliografia Raul Artal, 2010 L’aumento delle dimensioni dell’utero causa uno spostamento in avanti del baricentro e una progressiva lordosi lombare che provoca nel 40-50% delle donne dolore lombare Per compensare la lordosi, la donna aumenta la flessione anteriore della colonna cervicale generando una CIFOSI Una cifosi prominente può essere associata alla parestesia e al calo di forza lungo il territorio di distribuzione del nervo mediano e/o dell’ulnare
PATOLOGIE MUSCOLOTENDINEE IN GRAVIDANZA Queste modificazioni fisiologiche possono aumentare la probabilità del verificarsi in gravidanza di alcune patologie muscolotendinee • Low back pain • Dolore pelvico posteriore • Sindrome del Tunnel Carpale (CTS) • Sindrome di De Quervain • Meralgia parestetica
Patologie muscolotendinee in gravidanza LOW BACK PAIN Fattori causali • Aumento di peso • Spostamento in avanti del baricentro • Aumento delle tensioni meccaniche • Lassità ligamentosa pelvica • Compressioni vascolari • Spondilolistesi • Dolore discogenico • Patologie d’anca • Assetto ormonale (estrogeni, progesterone, relaxina) Provocano rilassamento muscolare e “ammorbidimento” delle sinartrosi pubiche Borg-Stein et al, 2005 ; Hans C. Östgaard ‘96; Bonnie L Bermas, 2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza LOW BACK PAIN IN GRAVIDANZA L’aumento del volume uterino accompagnato alla compensatoria lordosi lombare contribuiscono in maniera sostanziosa allo sviluppo delle tensioni meccaniche che agiscono sul rachide lombare; aumenta anche la rotazione pelvica Queste alterazioni biomeccaniche in combinazione con il rilassamento delle giunzioni pelviche e sacroiliache provocato dalla Relaxina generano un aumento delle tensioni nella pelvi e sul rachide lombare Borg-Stein et al., 2005 Fast e Hertz nel ’92 ipotizzarono che una prolungata posizione supina portasse all’ostruzione della vena cava con conseguente aumento della pressione venosa e stasi, e che questo, in combinazione con il decremento della saturazione basale di ossigeno, potesse portare ad ipossiemia con compromissione delle strutture nervose
Non è causa comune di dolore lombare in gravidanza, rappresenta solo 1/10.000 casi • Tale dato è risultato essere lo stesso: • nelle nullipare non gravide • nelle multipare non gravide • nelle donne incinte Bonnie L Bermans,2010 Patologie muscolotendinee in gravidanza ERNIA DEL DISCO? Borg-Stein et al., 2005 La prevalenza di ernia del disco lombare asintomatica visibile all’RM nella popolazione femminile non incinta, ma in età riproduttiva, è risultata essere pari al 10% con una prevalenza del 40% di bulging discale
FATTORI DI RISCHIO: • Precedenti episodi di dolore lombare • Inizio di dolore severo e precoce durante la gestazione • Incapacità di ridurre il peso corporeo Borg-Stein et al.,2005 Patologie muscolotendinee in gravidanza DOLORE LOMBARE NEL POST PARTUM Si verifica nel 30 - 40% dei casi • Giovane età • Numero di precedenti gravidanze • Storia di dolore lombare pre gravidanza Non risulta essere un fattore di rischio il lavoro pesante svolto prima della gravidanza Turgut et al., 1998
Patologie muscolotendinee in gravidanza DOLORE PELVICO POSTERIORE Dolore delle giunzioni sacroiliache, descritto come un dolore a coltellata a livello delle natiche e lateralmente fino a L5-S1, si può irradiare fino al ginocchio, ma non al piede Ci sono intervalli liberi dal dolore e può essere mono o bilaterale Può essere evocato con test provocativo “Posterior pelvic pain provocative test” È spesso confuso con il low back pain (Fig. B) Hans C. Östgaard, ‘96 ; Bonnie L Bermans, 2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza SINDROME DEL TUNNEL CARPALE Fattori Causali: 1. Compressione 2. Trazione 3. Ischemia 4. Nursing (prolungate posture incongrue e alta ripetitività degli AASS) Borg-Stein et al., 2005 5. Cambiamenti ormonali Possono giustificare un aumento di prevalenza in gravidanza, visto che una predisposizione simile è stata riscontrata anche in menopausa Kathryn A. et al.,1998 6. Edema periferico da ritenzione Di 76 donne incinte con sintomi suggestivi di CTS, il 43% hanno una anomala conduzione nervosa all’EMG, legata alla maggior probabilità di avere un edema rispetto alle donne con una EMG normale. Jeffrey Kutcher et al.,2010
3.1 – 5.6 % Nelle donne IN GRAVIDANZA è pari a 2 – 25% ed è il secondo sintomo più frequente in gravidanza Borg-Stein et al.,2005 Patologie muscolotendinee in gravidanza EPIDEMIOLOGIA CTS La prevalenza in soggetti non esposti a movimenti e sforzi ripetuti arti superiori è pari a Hagberg M. et al. Secondo Jeffrey Kutcher et al l’incidenza di tale patologia in gravidanza è pari al 2 – 35% con un 75% di bilateralità Più del 50% delle donne in gravidanza hanno sintomi notturni alle mani, soprattutto nel terzo trimestre Kathryn A. et al.,1998 Secondo Solomon et al.la gravidanza non rappresenta un fattore di rischio
Patologie muscolotendinee in gravidanza CTS NEL POST PARTUM Nella maggior parte dei casi si risolve in un periodo che va da alcune settimane ad alcuni mesi dopo il parto,tuttavia i sintomi possono persistere finchè la donna allatta al seno Jeffrey Kutcher et al., 2010 Nel 95% dei casi la scomparsa dei sintomi si ha entro 2 settimane dal parto Borg-Stein et al., 2005 Di 37 donne seguite per 12 mesi nel post partum, il 46% di esse ha manifestato la permanenza di sintomi, con maggior frequenza nei soggetti in cui gli stessi erano comparsi precocemente Jeffrey Kutcher et al., 2010 Fattori causali: • Prolattina • Ritenzione di fluidi • Posizione scomoda e prolungata delle mani e del polso durante il nursing Borg-Stein et al., 2005
Patologie muscolotendinee in gravidanza SINDROME DI DE QUERVAIN • Cause endocrine • Ritenzione di fluidi • Cause meccaniche dovuta alla cura dei bimbi (sostegno del capo) FATTORI CAUSALI: Suzanne E. Anderson et al., 2003 ; Borg-Stein et al., 2005 Di 6 pazienti in gravidanza o nei 6 mesi successivi, 2/6 hanno sviluppato SDQ nel terzo trimestre con una intensificazione dei sintomi dopo il parto. Allo studio istologico i reperti risultavano comparabili con quelli di una sindrome non legata alla gravidanza: ispessimento della guaina fibrosa del tendine > 2 mm, degenerazione mixoide e ispessimento mucinoso Suzanne E. Anderson et al., 2003
2.3% Sdr del Tunnel Carpale • 0% Sdr di De Quervain Ekman-Ordeberg et al.,’87 • 20% Sdr del Tunnel Carpale • 12% di sintomi ulnari • 0% Sdr di De Quervain McLennan, 1987 Patologie muscolotendinee in gravidanza Secondo altri studi l’associazione tra SDQ e gravidanza è INFREQUENTE Studio PROSPETTICO di 2358 donne in gravidanza Studio RETROSPETTIVO di 1216 donne con diagnosi in gravidanza
Patologie muscolotendinee in gravidanza MERALGIA PARESTETICA(Compressione del nervo cutaneo femorale laterale) FATTORI DI RISCHIO: • Obesità • DM • Trauma • Variazioni anatomiche • Compressione della cintura di sicurezza Nelle donne in cui il nervo interseca il legamento inguinale, l’accentuata lordosi lombare si ritiene possa portare ad un aumentato rischio di compressione nervosa con dolore urente o intorpidimento della zona innervata Borg-Stein et al., 2005
PREVENZIONE & TRATTAMENTO LOW BACK PAIN • Periodo di riposo con anche in flessione (si inverte temporaneamente la lordosi lombare) • Decubito laterale con ginocchia e anche flesse più un cuscino tra le ginocchia o sotto la pancia per sgravare il peso • Cintura di supporto Bonnie L Bermans et al.,2010
Prevenzione & trattamento • Esercizi di potenziamento dei muscoli del tronco, degli addominali e dei muscoli paraspinali • Terapia in acqua • Agopuntura Bonnie L Bermans et al.,2010 • Fisiochinesi terapia • Esercizi di potenziamento per la schiena • Esercizi per il rafforzamento degli addominali • Correzione della postura Hans C. Östgaard, ‘96
Prevenzione & trattamento DOLORE POSTERIORE PELVICO • Fisiochinesi terapia • Esercizio muscolare (adduttore e abduttore dell’anca,grande gluteo,trasverso addominale) • Cintura pelvica e stampelle (casi più gravi) • Evitare le scale • Evitare movimenti estremi delle anche e della colonna vertebrale • Evitare di stare in appoggio solo su di un’anca • Evitare il sovraccarico pelvico Hans C. Östgaard, ’96 ; Bonnie L Bermans, 2010
GIUDIZIO DI IDONEITÀ Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbero favorire l’insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea delle condizioni o dell’orario di lavoro
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 11. Valutazione dei rischi
Giudizio di idoneità Situazione a rischio
Giudizio di idoneità • Minimizzare sollevamenti e piegamenti • Usare le appropriate tecniche di sollevamento • Non muovere carichi al di sopra delle spalle e/o al di sotto delle ginocchia