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NARRAZIONI OLIMPICHE EMOZIONE, COMUNICAZIONE, IMMAGINE E IDENTITÀ TRA STAMPA E TELEVISIONE. TORINO, 23 SETTEMBRE 2009 Summer School “La qualità della televisione” – CIRCe Federica Turco – Università di Torino. Obiettivi della ricerca. 23 settembre 2009|federica turco & sara olivero.
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NARRAZIONI OLIMPICHEEMOZIONE, COMUNICAZIONE, IMMAGINE E IDENTITÀ TRA STAMPA E TELEVISIONE TORINO, 23 SETTEMBRE 2009 Summer School “La qualità della televisione” – CIRCe Federica Turco – Università di Torino
Obiettivi della ricerca 23 settembre 2009|federica turco & sara olivero • Dopo aver considerato le Cerimonie Olimpiche, anche attraverso un confronto con le proposte passate di altri Paesi, la ricerca si è sviluppata in un’ulteriore direzione: date le premesse precedenti (il fenomeno olimpico come evento mediale, l’opportunità per la città ospite di svolgere un lavoro di city marketing, la presenza di una realtà media-constructed), quali contenuti ha complessivamente veicolato la televisione nel corso dell’edizione italiana dei Giochi di Torino 2006? • Come possiamo valutare la qualità dei programmi televisivi sulle olimpiadi andati in onda in Italia e all’estero nel febbraio del 2006? • L’obiettivo di questa seconda parte d’analisi è dunque quello di analizzare le trasmissioni televisive che hanno raccontato la città di Torino nelle settimane cruciali dei Giochi.
Premessa 1: Tipologie di fruizione I grandi eventi come le Olimpiadi sono innanzi tutto fenomeni “di piazza”: mobilitano “fisicamente” grandi numeri di persone. La fruizione di tali eventi comporta atteggiamenti e aspettative differenti che dipendono sia dalla predisposizione del pubblico, sia dal tipo di evento 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
Competizioniinvitano gli spettatori a non essere dei semplici osservatori, ma a sostenere una delle due parti in gara. Allo spettatore non viene chiesto un semplice tifo, ma l’affermazione della propria approvazione. Il pubblico diventa giudice dell’evento Conquiste all’audience viene chiesto innanzitutto di assistere ad un’impresa improbabile, di dare un giusto riconoscimento agli eroi che partecipano a tale circostanza. Il pubblico diventa testimone e sanzionatore di un momento significativo dal punto di vista simbolico. Incoronazioni invitano i telespettatori a partecipare come cittadini a grandi imprese di uomini e donne, a riti di passaggio di personaggi noti. Il pubblico deve assistere e condividere emozioni ed interesse. (DAYAN D. e KATZ E., 1993, Le grandi cerimonie dei media, la storia in diretta) 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
Gli spettatori sono emotivamente coinvolti nel patriottico sostegno della propria squadra (in questo caso il proprio paese), ma essi diventano anche testimoni dell’affermazione della filosofia del Movimento Olimpico, giudici dell’effettiva regolarità con cui i momenti protocollari previsti dalla Carta Olimpica si stanno svolgendo. In qualità di destinanti e destinatari del programma narrativo degli atleti, gli sanzionano la loro incoronazione, la loro eroicizzazione e, quindi, il loro cambiamento di status. 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
Premessa 2 :Un’estetica della non-presenza La televisione ha il potere di trasformare gli avvenimenti olimpici da un punto di vista retorico e semantico, perché può utilizzare le proprie capacità tecniche e il proprio potenziale umano (per esempio la voce di un commentatore) per ri-esporre i fatti. le televisioni hanno la possibilità di incorniciare l’evento, punteggiandolo e rendendolo differente a seconda del pubblico cui devono proporlo: pubblici diversi possono avere letture diverse dello stesso avvenimento La televisione ha il pregio di distribuire uniformemente l’accesso 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
Assistere personalmente ad una gara olimpica significa posizionarsi in un qualche luogo preciso dello stadio, o del sito olimpico in cui essa si svolge, e osservare da un unico punto di vista (il proprio) ciò che sta avvenendo. Il posto di osservazione e la sua distanza dal centro dell’evento dice qualcosa (a se stessi e agli altri) anche sulla propria posizione sociale. Chi, invece, assiste allo stesso appuntamento da casa attraverso il televisore, gode di una prospettiva del tutto differente, innanzi tutto perché non esistono più luoghi di osservazione privilegiati e poi perché il punto di vista non è uno solo ma molteplice: ci sono tante visuali di osservazione quante sono le telecamere posizionate sul luogo dove si svolge l’evento. Il testo televisivo, dunque, assume una forma particolare. Esso è additivo, più che sottrattivo. Ecco perché parliamo di estetica della non presenza. 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiPunto di partenza: Il Piano Strategico I MESSAGGI Nel cuore dell’Europa. Torino è una città che si colloca nel cuore dell’Europa. È al centro di due assi, che si intersecano proprio nel nord-ovest dell’Italia. Torino, città in profonda trasformazione. Torino sta affrontando una grande trasformazione urbanistica che rispecchia il mutamento economico e culturale in atto. Città dell’innovazione e della sperimentazione. L’innovazione è una cifra significativa dell’identità di Torino. L’innovazione nel campo industriale e del design. L’innovazione nel campo tecnologico e della ricerca (radio, cinema, telefonia, aerospazio, informatica). L’innovazione nel campo artistico (l’arte contemporanea italiana è torinese).
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero Città d’arte e di cultura.Torino è stata una capitale e, in quanto tale, ha accumulato negli anni i segni artistici, architettonici e urbanistici del suo passato e della sua tradizione: le residenze reali, gli edifici barocchi, le piazze, le collezioni d’arte e i musei. Una cultura che ha saputo anche rinnovarsi e proiettarsi verso il futuro: attraverso l’arte contemporanea, l’apertura di nuovi spazi espositivi ad essa dedicati, l’innovativo Museo Nazionale del Cinema, l’organizzazione strutture ricettive. Torino, città delle Olimpiadi Invernali.Di grandi mostre, rassegne e festival.
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero Città del saper vivere.Gli spazi pubblici (le piazze, il fiume, i parchi). Il verde. L’enogastronomia. I locali (le pasticcerie,i caffè, i nuovi luoghi d’incontro). Torino si sta rapidamente evolvendo in città dalla visibilità internazionale. Le Olimpiadi Invernali Torino 2006 hanno un ruolo centrale, di forte impulso, in questa fase di profonda trasformazione. Gli interventi per i Giochi Olimpici Invernali rappresentano anche un programma di riqualificazione urbana e contribuiscono a costruire il futuro della città. I SOGGETTI COINVOLTI Servizio Centrale Comunicazione, Promozione della Città, Grandi eventi e Olimpiadi – Città di Torino Coordinamento marketing, immagine, comunicazione, ambiente e territorio – TOROC Torino Internazionale
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiL’immagine di Torino nelle ricerche precedenti OMERO L’indagine presentata nel 2006 rivela che per un italiano su tre Torino rimane ancora fondamentalmente associata al nome “FIAT”; a un certo distacco si collocano la Mole Antonelliana (26,1%), la Juventus (9%), il Parco del Valentino (6,9%), il Museo Egizio (4,9%), seguono la Sindone e il Po (entrambi con il 4,4%) e infine il cioccolato (3,8%). Lexis L’indagine, presentata nel marzo del 2006 e condotta tra il 2004 e il 2005, è il risultato di un’osservazione avente come obiettivo la definizione della percezione di Torino e dei torinesi prima e in concomitanza dell’evento olimpico. Le immagini e gli stereotipi frenanti della città di Torino individuati attraverso questo studio sono : inverno, freddezza, chiusura, grigiore, nebbia, vecchie industrie (Torino come old company town), campagna dimenticata, carattere riservato e poco dinamico, tendenza alla conservazione. Mailander Le indagini condotte prima dell’uscita delle guide turistiche su Torino nel gennaio del 2006, ci parlano di criticità (Torino è: marginale, costosa, grigia, la città di Agnelli, scarsamente attrattiva per i giovani, barocca, povera di eventi) e punti di forza (Museo del Cinema, Liberty, tecnologia e avanguardia aerospaziale, enogastronomia, Castello di Rivoli).
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiTrasmissioni analizzate: Italia
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiTrasmissioni analizzate: Europa
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiTrasmissioni analizzate: USA
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiSchema narrativo
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero L’analisiRisultati: Italia ed estero a confronto ITALIA [trasmissioni RAI] Infrastrutture, cerimonie olimpiche, ambiente, organizzazione, sicurezza e politiche internazionali EUROPA [trasmissioni RTE – Irlanda; ARD – SWR, ARD – WDR, DW EUROMAX e DW KULTUR – Germania; BBC – UK; VIVA – Polonia; NZZ e RTSI - Svizzera] Architettura e arte, storia della città, enogastronomia, città e infrastrutture, sicurezza e misure anti-terrorismo, moda e design, immigrazione e multiculturalismo, programma culturale USA [NBC – Today show in Piazza Castello dal 14/02/2006 al 26/02/2006] Cucina; descrizione di altre città italiane; storia, costumi, abitudini e luoghi di interesse torinesi, simboli, porsonaggi; ecc
23 settembre 2009| federica turco & sara olivero Riassumendo TUTTE LE TRASMISSIONI STRANIERE HANNO CERCATO DI ENTRARE NEL DETTAGLIO DELLA CULTURA TORINESE E ITALIANA RACCONTANDO, SÌ, DELLE OLIMPIADI, DELLE INFRASTRUTTURE E DEI RISULTATI DELLE GARE, MA ANCHE CONCENTRANDOSI SUL PAESE CHE HA OSPITATO I GIOCHI. AL CONTRARIO LE TELEVISIONI ITALIANE HANNO COMPLETAMENTE ESCLUSO DAI PROPRI PALINSESTI TRASMISSIONI SU TORINO E SUL PIEMONTE DA UN PUNTO DI VISTA PIÙ CULTURALE E HANNO FOCALIZZATO LA LORO ATTENZIONE, OLTRE CHE SULLE GARE E SUGLI ATLETI, SULLE INFRASTRUTTURE OLIMPICHE, SULL’ASPETTO ORGANIZZATIVO DEI GIOCHI E SULLE QUESTIONI ECONOMICHE RELATIVE AL COMITATO ORGANIZZATORE.
federica turco & sara olivero | narrazioni olimpiche La RAI ha colto l’occasione olimpica? La RAI non ha raccontato le storie di una città, ma solo quelle delle persone. I giornalisti impiegati dalla televisione pubblica italiana a seguire e riportare gli eventi, anche culturali, erano prevalentemente commentatori sportivi. La RAI ha capito la portata globale dell’evento? La trasmissione televisiva delle Olimpiadi deve prevedere la rappresentazione/narrazione del locale, come strumento attraverso cui è possibile vedere il globale. Importazione ed esportazione della cultura.
Qualche conclusione sulla qualità qualità come fede al patto tra destinante e destinatario la RAI ha sostanzialmente disatteso tale patto non raccontando agli spettatori italiani (diversamente da quanto avvenuto all’estero) quanto strategicamente stabilito prima (Piano Strategico di Comunicazione) qualità come misura della soddisfazione dello spettatore (valutazione della fase di consumo) la RAI ha prodotto trasmissioni complessivamente di qualità, perché ha colto la necessità primaria del pubblico televisivo dei grandi eventi, e cioè il bisogno di essere testimoni di storie esemplari (è il coinvolgimento passionale derivante dal potere della narrazione a guidare l’attenzione del pubblico) 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero
qualità come veicolo di costruzione dell’estetica della non presenza il giudizio sulle trasmissioni è complessivamente positivo dal punto di vista dell’evento sportivo (chi non era fisicamente a Torino nel febbraio del 2006 ha fruito dell’evento sportivo meglio di chi invece era presente) il giudizio diventa però negativo se consideriamo il senso del luogo e gli obiettivi di localizzazione/globalizzazione insiti nella costruzione valoriale dell’evento (solo chi c’era ha potuto ricevere questo tipo di informazioni sul cambiamento in atto per la città di Torino) 23 settembre 2009| federica turco & sara olivero