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Corso di Laurea Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi Roma Tre

Corso di Laurea Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi Roma Tre. IV Anno a. a. 2012/2013 2° incontro - la programmazione - le unità didattiche - le verifiche - le note sul campo. SINTESI MODELLI DI PROGRAMMAZIONE. PROGRAMMAZIONE PER SFONDO INTEGRATORE

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  1. Corso di Laurea Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi Roma Tre IV Anno a. a. 2012/2013 2° incontro- la programmazione- le unità didattiche- le verifiche- le note sul campo

  2. SINTESI MODELLI DI PROGRAMMAZIONE • PROGRAMMAZIONE PER • SFONDO INTEGRATORE • Costruire uno sfondo ovvero un contesto contenitore che metta in relazione i bisogni/segnali espressi dai bambini con le proposte dei docenti • Osservazione sistematica del contesto • educativo • Identificazione di una serie di obiettivi finali, suddivisibili in obiettivi intermedi • Individuazione dello sfondo • Realizzazione di una unità didattica • modificabile in seguito a nuove osservazioni • Nuovo ciclo di osservazione per verifica • PROGRAMMAZIONE PER • OBIETTIVI O LINEARE • Tassonomie: • da obiettivi più semplici • a obiettivi più complessi • Apprendimento cumulativo • Serie di unità didattiche in • sequenza lineare

  3. Programmare nella scuola dell’infanzia Un esempio di programmazione per sfondo integratore

  4. PROGRAMMARE PER SFONDO INTEGRATORE 5 FASI • ANALISI DELLA SITUAZIONE • DEFINIZIONE MAPPA DEGLI OBIETTIVI • DEFINIZIONE DELLO SFONDO • ELABORAZIONE DEI NUCLEI PROGETTUALI • CONTROLLO E FEEDBACK

  5. IL CORPO IN MOVIMENTO MANGIARE SANO CI FA STARE BENE GLI ALIMENTI NELLA PUBBLICITÀ LABORATORIO DI PSICOMOTRICITÀ DAI QUATTRO ELEMENTI AI MILLE ALIMENTI LE RICORRENZE: TRADIZIONI CULINARIE CREATIVITÀ …IN CUCINA LA CONOSCENZA DEL MONDO I DISCORSI E LE PAROLE LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE LABORATORIO LINGUISTICO LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE CUCINA INTERNAZIONALE TANTI ESPERIMENTI …PER TANTE RICETTE IL SÉ E L’ALTRO

  6. DAI QUATTRO ELEMENTI . . . AI MILLE ALIMENTI

  7. LA PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI O LINEARE Risultati preventivati con precisione Sequenzialità lineare delle fasi

  8. La programmazione per OBIETTIVI o LINEARE CLASSIFICAZIONI TASSONOMICHE (Bloom, ecc.) STRUTTURA DELLE DISCIPLINE (Bruner)

  9. Fasi della programmazione per obiettivi • Finalità • Obiettivi • Individuazione delle esigenze del contesto e delle condizioni di partenza • Scelta dei contenuti • Individuazione della metodologia: strategie, tecniche, attività, mezzi, strumenti e materiali • Sistematica osservazione dei processi di apprendimento • Processo valutativo

  10. FINALITÀ Le finalità sono direzioni generali verso le quali tutti si devono orientare, dichiarazioni di intenzioni concernenti gli scopi dell’attività educativa (Azzali F., Cristanini D., Programmare Oggi, Milano, Fabbri 1995)

  11. FINALITÀ Quando si parla di fini, finalità, scopi, intenti, mète si fa riferimento a qualcosa che attiene ai risultati che l’istituzione e per essa gli insegnanti si propongono di conseguire OBIETTIVI quando si parla di obiettivi, invece, ci si riferisce ai risultati di apprendimento dell’allievo. (Fontana L., Le fasi della programmazione, in Ballanti G., Fontana L., Discorso e azione nella pedagogia scientifica, Teramo, Lisciani e Giunti, 1989)

  12. FINALITÀ OBIETTIVI entrambi si possono esprimere con un verbo scrivere, elencare, risolvere, fare, ecc. promuovere, sviluppare, permettere, ecc. criterio di distinzione: Il SOGGETTO per gli obiettivi per le finalità E’ L’ALUNNO E’ L’ISTITUZIONE

  13. fini e valori dello Stato fini e valori dell’istruzione scolastica fini e valori del POF FINI E VALORI DEL PROGETTO DIDATTICO FINALITÀ OBIETTIVI GENERALI i traguardi che tutti gli alunni mediante un intervento educativo devono raggiungere in un DATO periodo di tempo Gli OBIETTIVI GENERALI sono posti nei programmi della scuola e nella programmazione educativo-didattica del docente

  14. i comportamenti • osservabili • misurabili • verificabili • relativi al conseguimento • dell’obiettivo generale. • Gli obiettivi specifici si definiscono • nella progettazione delle Unità didattiche • La verifica degli OS consente di inferire • SE l’obiettivo posto è stato raggiunto da ciascun alunno • SE e in quale misura si è realizzato un apprendimento OBIETTIVI SPECIFICI

  15. Definire gli obiettivi significa Tradurlineitermini operativi più adatti e opportuni per la loro realizzazione in ambito scolastico rendendoli significativi per gli alunni cioè rendendo chiaro agli alunni che cosa ci si attende da loro al termine di un insegnamento

  16. La PROGRAMMAZIONE del PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO è un percorso formativo compiuto e concluso in se stesso che viene scandito e strutturato in unità didattiche L’UNITÀ DIDATTICA è l’ unità minima di apprendimento le UNITÀ DIDATTICHE sono programmate e proposte in ordine sequenziale

  17. Gli Obiettivi specifici sono obiettivi intermedi e finali • definiscono quali capacità si attendono dagli alunni • al termine dell’insegnamento o segmenti di esso • si esprimono in termini operazionali o comportamentali • si definiscono indicando abilità osservabili, performance attese Traduzione in termini Operativi = saper fare • Elencare affermazioni che si ritengono positive/negative • Distinguere nel testo l’espressione di opinioni personali dell’A. e quella di giudizi oggettivi • Enumerare eventuali errori e inesattezze Leggere criticamente un testo

  18. TASK DESCRIPTION descrizione del compito • Obiettivo specifico • deve essere definito con linguaggio operativo che • specifichi le azioni richieste: • la formulazione deve utilizzare un verbo, evitando tutti i verbi • di azione non osservabile (capire, sapere, intuire, cogliere); • Deve essere osservabile dall’esterno e in modo • oggettivo; • deve essere verificabile : • le azioni osservabili che l’alunno deve compiere per • conseguire un OS sono la prova del conseguimento di • quell’obiettivo

  19. TASK ANALYSIS analisi del compito • Analisi della situazione didattica: descrizione dei comportamenti + • descrizione delle operazioni e quindi le capacità che consentono le • manifestazioni osservabili poste • si correlano le capacità e i comportamenti specifici • le capacità si dispongono in tassonomie che elencano in ordine • gerarchico le abilità • i comportamenti osservabili ne ripetono l’ordine consequenziale: • non si considera un’abilità se non si è accertato il possesso delle • precedenti • le prestazioni richieste devono far capo ad abilità da apprendere e • dimostrare

  20. Tassonomia degli obiettivi del settore cognitivo di Bloom - Enghelhart – Furst – Hill – Krathwohl (I parte) (Azzali F., Cristanini D., Programmare Oggi, Milano, Fabbri, 1995, p. 86)

  21. Tassonomia degli obiettivi del settore cognitivo di Bloom - Enghelhart – Furst – Hill – Krathwohl (II parte) (Azzali F., Cristanini D., Programmare Oggi, Milano, Fabbri, 1995, p. 86)

  22. Obiettivi relativi al triangolo rettangolo

  23. GAGNÉ I 9 momenti dell’istruzione Attirare e controllare l’attenzione Informare il soggetto dei risultati attesi Comportamenti di stimolazione Stimolare il ricordo delle capacità prerequisite apprese Presentare stimoli interenti al compito Fare da guida all’apprendimento Momento critico Fornire il feedback Valutare la performance Provvedere al transfer degli apprendimenti Fase di rinforzo Assicurare la ritenzione

  24. METODO METODOLOGIA Schema procedurale applicativo Schema fisso di riferimento • strategie • tecniche • contenuti • attività • mezzi • tempi • strumenti

  25. IL PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO IV ANNO a) MOTIVAZIONI DEL PROGETTO b) FINALITA’ EDUCATIVE CHE IL PROGETTO SI PROPONE DI RAGGIUNGERE • SINTESI DISCORSIVA DEL PERCORSO DIDATTICO, basata sui nuclei progettuali  LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO a) DESTINATARI b) TEMPI DI ATTUAZIONE (n° 60 ore tot., nel periodo dal …. al… ) c) OBIETTIVI GENERALI (al termine del percorso i bambini saranno in grado di: …. ) d) METODOLOGIE DIDATTICHE, LE STRATEGIE, GLI APPROCCI: motivare le scelte in base all’analisi del contesto ed alle finalità del progetto e) STRUMENTI (TECNICI E TECNOLOGICI) E MATERIALI f) SPAZI g) VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO

  26. UNITA’ DIDATTICA a) TITOLO, CHE DIA UN’IDEA DEL PERCORSO b) TEMPI PRESUNTI ATTUAZIONE n° ore totali; n° ore per incontro: DI NORMA 2 ORE, ECCEZIONALMENTE 3 ORE; n° incontri a settimana, DI NORMA 3. c) OBIETTIVO/I SPECIFICO/I d)PROVE DI ACCERTAMENTO DELLE CAPACITA’ PREGRESSE e) CONTENUTI, TEMPI, STRATEGIE, DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE ATTIVITA’ , MEZZI, STRUMENTI, SPAZI E MATERIALI: analisi GIORNO PER GIORNO del percorso da proporre in classe (vedi schema a seguire) f) VERIFICA UNITA’ DIDATTICA - PROTOCOLLO DI VERIFICA; - PRESENTAZIONE DATI; - ANALISI DEI RISULTATI RAGGIUNTI

  27. Un esempio: le motivazioni del progetto Il motivo per il quale ho scelto di progettare questo percorso educativo-didattico risiede nella difficoltà che hanno i bambini nell’utilizzare correttamente l’italiano standard sia nella lingua parlata che in quella scritta. Nel nostro paese l’apprendimento della lingua avviene in uno spazio caratterizzato dalla persistenza, anche se quanto mai ineguale e diversificata, della dialettofonia. Il dialetto viene utilizzato dai bambini in contesti diversi della loro vita ed esercita un’influenza sull’ortografia. Molto spesso i bambini nel momento in cui scrivono pensano in dialetto, commettendo in questo modo errori ortografici. Attraverso il mio percorso educativo-didattico mi propongo di intervenire sugli errori ortografici dovuti al dialetto, dedicando uno spazio anche all’ortoepia per le sue naturali connessioni con la correttezza dello scrivere.

  28. Un esempio: le finalità educative • Il mio progetto educativo – didattico, incentrato sugli errori ortografici dovuti a cadenze dialettali, si propone di mettere a confronto il dialetto con la lingua italiana. A tal proposito, una delle finalità del progetto è quella di promuovere la riflessione linguistica sulla lingua standard e sul dialetto. In particolar modo, il percorso educativo – didattico si pone come fine quello di favorire nei bambini la consapevolezza della varietà dialettale. Trattandosi di un progetto che riserva attenzione anche all’ortoepia, un’ulteriore finalità che esso si pone è quella di promuovere la capacità di parlare correttamente in lingua nazionale, al fine di una corretta esecuzione scritta.

  29. Un esempio: ob. generali Destinatari I destinatari del mio progetto educativo- didattico sono gli alunni della classe IIIC del 102° Circolo Didattico “Mar Dei Carabi”. La classe è composta da ventiquattro bambini, di cui quattordici maschi e dieci femmine. Non sono presenti alunni con disabilità, né alunni segnalati per il sostegno. Tempi di attuazione Il monte ore previsto per l’attuazione dell’intervento è sessanta ore totali, nel periodo compreso tra febbraio ad aprile 2011. Obiettivi generali Al termine del percorso i bambini saranno in grado di: •  conoscere che cosa si intende per lingua locale e nazionale • discriminare la lingua italiana dal dialetto romano • discriminare le tipologie di errori dovuti al dialetto • usare una corretta dizione italiana • scrivere in modo corretto senza compiere errori dovuti a cadenze dialettali

  30. Un esempio: l’unità didattica U.D. 1: Lingua e dialetto Tempi presunti di attuazione: 18 ore • 3 ore per la presentazione del progetto, la somministrazione e lo svolgimento del test • 2 ore per ogni incontro, dal 2° al 7° • 1 ora per la prova di verifica in itinere  Saranno previsti un massimo di tre incontri a settimana. Obiettivi specifici • individuare la definizione di “dialetto” • definire la differenza tra lingua italiana e dialetto • riconoscere la varietà e diversità dei dialetti italiani • riconoscere i contesti d’uso della lingua e del dialetto

  31. Un esempio: l’unità didattica 2.1.1 Prima unità didattica: Le tabelline canterine dello zero e dell’uno Tempi presunti di attuazione: 15 ore Verranno effettuati sette incontri totali di cui: • Sei incontri della durata di due ore ciascuno • Un incontro finale della durata di tre ore Saranno previsti un massimo di tre incontri a settimana. Obiettivi specifici • Comprendere il significato di moltiplicazione come addizione ripetuta • Operare moltiplicazioni con gli schieramenti • Ripetere e applicare la tabellina dello zero • la tabellina dell’uno • Utilizzare sequenze ritmiche • Utilizzare abilità motorie di base per eseguire gli schieramenti

  32. Schema unità didattica • Giorno (1° o …, n° ore previste) • I bambini ascoltano le diverse registrazioni contenenti termini romaneschi. • Rispondono alla domanda dell’insegnante, comunicandole quale dialetto parlano i vari personaggi delle registrazioni. • Gli alunni partecipano alla discussione collettiva, elencando alla maestra quelle vicende raccontate che ricordano maggiormente. • I bambini riascoltano ogni singola registrazione e, dopo ognuna di esse, sintetizzano oralmente l’accaduto. • Gli alunni osservano alla lavagna le frasi scritte dalla maestra per riassumere le diverse vicende raccontate, ognuna contenente un termine romanesco. • Ciascun bambino scrive tali frasi sul proprio quaderno. • Gli alunni cercano di individuare, insieme all’insegnante, i termini romaneschi presenti in ciascuna frase scritta alla lavagna.

  33. Schema unità didattica

  34. VALUTAZIONE accerta • la qualità dell’istruzione • le prestazioni finali dell’allievo è l’interpretazione dei risultati conseguiti dal gruppo classe sulla base di dati oggettivi (rilevati con la verifica) esprime • un giudizio sull’efficacia (qualità) e sull’efficienza (quantità) • sia dell’apprendimento che dell’insegnamento

  35. GLI OBIETTIVI SPECIFICI SONO ESPRESSI IN TERMINI DI PRESTAZIONI /COMPORTAMENTI OSSERVABILI E MISURABILI LE PRESTAZIONI SONO SOGGETTE A V E R I F I C A mediante la misurazione accertamento preciso e valido della modificazione del comportamento degli allievi in relazione agli obiettivi prefissati.

  36. La valutazione si fonda su criteri di • CORRESPONSABILITÀ(nel team docente) • COERENZA(con gli obiettivi e le attività programmate) • TRASPARENZA(chiarezza, semplicità, • esplicitazione dei percorsi)

  37. ha carattere • PROMOZIONALE(pieno sviluppo della personalità • dell’alunno) • FORMATIVO(concorre a modificare e rendere • efficace il percorso didattico) • ORIENTATIVO(stimola la consapevolezza • degli stili di apprendimento di • ciascun alunno)

  38. La valutazione Strumento della programmazione consente di • regolare • i processi di apprendimento-insegnamento • rilevare • la qualità del servizio scolastico • il miglioramento dell’efficacia • dell’azione didattica FUNZIONE FORMATIVA DA VALUTAZIONE DEGLI ESITI A VALUTAZIONE DEI PROCESSI

  39. QUALI FUNZIONI ASSOLVE? regolazione comunicazione certificazione

  40. Durante una giornata scolastica l’insegnante verifica in più modi • OSSERVANDO • l’attenzione • la partecipazione • la relazionalità • ASCOLTANDO • la lettura • gli interventi spontanei o su domanda • le esposizioni

  41. PROPONENDO ESERCITAZIONI esercizi applicativi soluzione di problemi PONENDO DOMANDE controllo della comprensione inferenze INTERVENENDO DURANTE IL LAVORO DI GRUPPO rilevando difficoltà aiutando la risoluzione delle difficoltà reperendo dati sull’interazione all’interno del gruppo

  42. LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA • NON DEVE • assumere rigidi criteri di tipo quantitativo • in termini di prestazioni verificabili • DEVE • correlarsi alle variabili di contesto,alla • processualità del rapporto • potenzialità-competenze- • -traguardi-sviluppo • salvaguardare l’interconnessione dei • diversi campi di esperienza

  43. SCHEMA DI BATTERIE DI PROVE DI VERIFICA • Cinque tipi di prove • prova a scelta binaria • si dà uno stimolo il bambino risponde vero o falso-sì o no • prova a scelta multipla • scelta tra più possibilità • prova a corrispondenza • scelta di corrispondenza tra un dato e un altro • prova a completamento • enunciato con termini assenti • prova a saggio breve • istruzioni per inventare o comporre qualcosa

  44. Esempi dei cinque tipi di batteria • Prova a scelta binaria • L’eruzione di un vulcano è un fenomeno geologico? vero falso • Con il calore il corpo si restringe? vero falso • La scuola è vicina alla stazione? vero falso • Prova a scelta multipla • Nelle famiglie del quartiere prevalgono quelle con 2 3 4 o più figli? • Prova a corrispondenza • Metti in corrispondenza ambiente e abitatore • Cielo Sole • Mare Fedeli • Terra Airone • Casa Famiglia • Chiesa Lucertola • Rana • Prova a completamento • Secondo i documenti del………… la costruzione più antica del………………………………………..è………………………… • Prova a saggio breve • Descrivi il ciclo biologico, con tutte le fasi, di una rana o di una gallina (può essere anche un’esposizione orale)

  45. Un esempio: IL PROTOCOLLO DI VERIFICA di ogni singola prova • Obiettivo della verifica (correlato con gli obiettivi specifici dell’Unità) • tempo concesso per lo svolgimento della prova • descrizione della prova (allegato in bianco) • criteri di attribuzione del punteggio/valutazione • griglia per la raccolta dei risultati • scala di valutazione (passaggio dal punteggio grezzo al giudizio)

  46. Un esempio: Obiettivi della verifica I bambini dovranno essere in grado di: • Muoversi e posizionarsi nello spazio fisico seguendo indicazioni che usino i concetti polari di dentro/fuori, sopra/sotto, davanti/dietro e destra/sinistra • Individuare la posizione di un punto sul piano cartesiano date le coordinate • Indicare le coordinate di un punto dato sul piano cartesiano • Tracciare su un foglio quadrettato un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale • Descrivere un semplice percorso tracciato su un foglio quadrettato • Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale   • Dare istruzioni a qualcuno per compiere un semplice percorso

  47. Un esempio: descrizione della prova 2 schede con esercizi sulle coordinate cartesiane: • nel primo i bambini devono individuare la posizione di alcuni oggetti sul piano cartesiano e disegnarli nella casella corrispondete in base alle coordinate date; • nel secondo devono indicare le coordinate di alcuni oggetti disegnati su un piano cartesiano. (vedi allegato) • 1 percorso da tracciare su un foglio quadrettato secondo le indicazioni date (vedi allegato) • 1 percorso da descrivere osservando un percorso già tracciato su un piano quadrettato (vedi allegato) • attività motorie in palestra monitorate attraverso delle Checklist

  48. Un esempio: criteri di attribuzione del punteggio/valutazione Prova 1.a. , 1.b. Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 5 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 3/5. Prova 2. , 3 Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 7 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 5/7. Prova 4.a. Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo 8 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 5/8. Prova 4.b. Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 4 punti per la capacità di eseguire un percorso e 4 punti per la capacità dare istruzione per compiere un percorso. La prova si ritiene superata, in entrambe i casi, con punteggio di 2/4. Prova 4.c. Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 13 punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 7/13. Ogni obiettivo specifico deve essere valutato singolarmente

  49. Un esempio: scala di valutazione (passaggio dal punteggio grezzo al giudizio) Se un obiettivo fosse valutato con diverse prove, i dati quantitativi ottenuti (punteggio grezzo) rispetto al punteggio raggiunto da ogni bambino a tutte le prove vengono poi tradotti in giudizi rispettando i seguenti parametri 0/5 = non valutabile 6/10 = molto scarso 11/15 = scarso 16/20 = molto insufficiente 21/25 = insufficiente 26/29 = appena insufficiente 30 = sufficiente 31/35 = discreto 36/40 = buono 41/45 = distinto 45/50 = ottimo

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