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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IN ETA’ EVOLUTIVA. S.C. di NPI – ASL CN 1- Savigliano Fossano Saluzzo D.ssa Francesca Ragazzo. Programma. Cercheremo di capire: quando possiamo parlare di disturbi del comportamento quali sono cosa li determina come si manifestano cosa possiamo fare.
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I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO IN ETA’ EVOLUTIVA S.C. di NPI – ASL CN 1- Savigliano Fossano Saluzzo D.ssa Francesca Ragazzo
Programma Cercheremo di capire: • quando possiamo parlare di disturbi del comportamento • quali sono • cosa li determina • come si manifestano • cosa possiamo fare
Parleremo di… Definizioni terminologiche Criteri diagnostici Elementi di neuroanatomia, neurofisiologia, neurochimica, neuropsicologia Strategie pedagogiche
Definizione “comportamento” Comportamento come modo di agire e reagire di un organismo messo in relazione con altri o con l’ambiente ovvero L’insieme delle manifestazioni esteriori di un individuo corrispondenti a determinate situazioni psicologiche (personalità)
Definizione di PERSONALITA’ La personalità è un concetto tipicamente dinamico. Gli esseri umani affrontano, durante tutto l’arco della loro vita, alcuni nodi cruciali di passaggio necessari per evolvere una maturazione psicofisica adeguata al contesto sociale.
Definizione di PERSONALITA’ La personalità si considera formata da due componenti fondamentali: il temperamento e il carattere • Temperamento: insieme delle tendenze innate, geneticamente determinate, dell’individuo a reagire agli stimoli ambientali con determinate modalità anziché altre. • Carattere: complesso unitario e organizzato di forme di vita psichica, che dà un'impronta particolare al comportamento dell'individuo. Come tale il carattere è una struttura risultante da una costante interazione tra individuo e ambiente.
Temperamento • Livelli di attività • Intensità o grado di energia in una risposta • Persistenza o capacità di attenzione • Necessità della presenza di altri • Qualità dell'umore: irritabilità, facilità a turbarsi o a mostrare emozioni • Adattabilità o capacità di adeguarsi ai cambiamenti • Caratteristiche dei bioritmi: fasi veglia-sonno, alimentazione, evacuazione
Carattere Il carattere si riferisce alle differenze degli individui basate sull’apprendimento e la relazione tra sé e gli altri. È ciò che noi facciamo di noi stessi intenzionalmente. (Cloninger, 1996)
comportamento personalità temperamento carattere
DISTURBO Un disturbo è una “disfunzione dannosa” (Wakefield 1992) • é caratterizzato da deficit grave o mancanza di adattamento (meccanismi funzionali evolutivi) • produce un danno all’individuo (maggiore mortalità o morbilità o deterioramento delle pricipali attività vitali) • Spesso ha un correlato “neurobiologico”
Disturbi del comportamento • Difficoltà di controllo e di gestione delle proprie emozioni • Compromessa capacità di conformare il proprio comportamento alle richieste dell'ambiente • Scarsa capacità di prendere in considerazione il punto di vista altrui • Bisogno impellente di soddisfazione delle proprie necessità con pretesa di priorità su tutto e su tutti • Rendimento scolastico al di sotto delle competenze intellettive • Aggressività,rabbia,oppositività,provocazione,trasgressione delle norme sociali e morali
Diagnosi in Psichiatria • La diagnosi categoriale, anche se utile per la sua praticità, presenta in psichiatria grossi problemi di validità. • Quasi sempre i disturbi psicologici si distribuiscono in un continuum. • I disturbi psicologici sono dimensionali e non categoriali (possiamo essere più o meno depressi, più o meno ansiosi..). • Le diagnosi in psichiatria spesso scivolano le une nelle altre lungo dimensioni psicopatologiche.
Normale/patologico Tutto dipende da dove tracciamo la linea sul continuum Tutti abbiamo qualche tratto di un “disturbo”, ma i soggetti “diagnosticati” si collocano all'estremo
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ADHD DOP DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO DC DISTURBO DELLA CONDOTTA
DDAI (Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività)=ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder)
Di chi parliamo…soggetti che: • Hanno comportamenti problematici, sono irrequieti • Hanno disturbi del sonno e/o dell’alimentazione • Passano da una attività all’altra senza portarla a termine • Hanno reazioni imprevedibili ai richiami, litigano con i compagni • Fanno i “bulli”...quando vogliono qualcosa non riescono ad aspettare e ...non si arrendono, • Non ricordano quello che diciamo loro, sono disordinati, perdono tutto • Hanno difficoltà scolastiche, fanno errori • Hanno comportamenti pericolosi • Sono spesso puniti e diciamo loro ”fai attenzione” frequentemente
Bambini che: • Corrono instancabili • Passano da un gioco all’altro • Perdono i loro giochi • Lasciano la merenda a metà e non ricordano dove • Entrano a forza nei giochi di altri bambini • Parlano con tutti
Tutti i bambini “normali” presentano uno o più di questi aspetti nell’arco del loro sviluppo e spesso sono delle qualità che permettono di apprendere e di crescere
E allora……. Qual ‘ è il confine tra • “normalità” • “problematicità” • “difficoltà” • “disturbo” Tra Bambino INDACO (genio) e Bambino ADHD (“disfunzionale”)?
Tutti i bambini possono occasionalmente e in contesti particolari, presentare questi comportamenti Ma Alcuni bambini li presentano in modo Pervasivo e Persistente in tutti i contesti e in tutte le attività : questo comportamento interferisce in modo significativo con il loro funzionamento globale
Dubbi ,domande,leggende • Esiste? • E’ un’invenzione dei Medici? • E’ un modo per “sanitarizzare” i bambini vivaci • E’ un’invenzione per “ridimensionare”i bambini che non si adeguano al conformismo sociale • E’ l’ultima scoperta della Società “normalizzante” • Sono solo ragazzi maleducati,senza regole • La colpa è dei genitori…… • E’ un interesse delle case farmaceutiche….
Un po’ di storia • Still (1900) bambini con deficit nel controllo morale bambini con deficit nell’inibizione della volontà condizione fisica non lesionale, ma anormale disturbo specifico dello sviluppo Disordine di Condotta su base costituzionale Inefficacia delle punizioni
Evoluzione del l'etichetta diagnostica Non adesione alle condotte sociali: problema morale Disfunzione cerebrale minima/sindrome del bambino iperattivo Adhd Disturbo dello sviluppo dell'autocontrollo (in futuro..)
Dimensioni sintomatologichecardine dell’ADHD Deficit di attenzione Impulsività Iperattività DISORGANIZZAZIONE
ADHD Definizione “provvisoria”,sicuramente in futuro cambierà, perchè e “riduttiva” e fuorviante L'attenzione e l'iperattività sono “epifenomeni” non sempre presenti ed il nucleo problematico/patologico è molto più complesso: Disturbo dell'autocontrollo disturbo della “percezione” del tempo,incapacità di attendere
Adhd sintomi Difficoltà di mantenere l'attenzione Facile distraibilità Difficoltà nel controllo degli impulsi Eccessiva attività Difficoltà nel seguire le regole e le direttive Eccessiva variabilità nelle risposte alle situazioni
Attenzione Capacità di focalizzare,cioè portare e mantenere nel focus attentivo gli stimoli presenti nell’ambiente esterno e di organizzare risposte appropriate
Tipi di attenzione • Attenzione sostenuta :sforzo attentivo prolungato nel tempo • Attenzione selettiva: capacità di focalizzare le cose rilevanti ed ignorare i distrattori • Attenzione divisa: mantenere un impegno attentivo di egual peso su due cose • Shift attentivo: spostare l’attenzione da un compito all’altro con prevalenza alternata
distraibiltà Il problema non è tanto il ditrarsi ma la difficoltà/impossibilità a ritornare su quello che stavano facendo (shift)
Non riescono a portare avanti le attività a lungo come gli altri Non riescono a prestare attenzione alle spiegazioni di argomenti che non interessano e sono distratti da qualsiasi cosa risulti più stimolante ed interessante in quel momento
Controllo impulsi Danno le risposte senza riflettere prima che la domanda sia completata Vogliono ciò che vogliono quando lo vogliono Non sopportano l'attesa Non riescono a bloccare i pensieri che non sono collegati al compito che stanno svolgendo..
Disturbo della capacità di inibire le reazioni immediate e utilizzare l'autocontrollo nel presente e nel futuro Non si è sviluppata la capacità di spostare l'attenzione dal qui e ora al futuro
Vuole fare quello che gli fa piacere e che gli interessa al momento, scappa da ciò che non lo soddisfa,dà grande importanza alla soddisfazione immediata Per lui è sempre adesso
futuro Molte delle azioni che noi facciamo sono pianificate pensando al futuro. Loro agiscono senza “previsione” perchè vivono nel presente.
Questi bambini non sono in pace con loro stessi Gradualmente prendono consapevolezza di non essere quello che vorrebbero essere,di non avere il controllo che hanno gli altri su quello che devono fare, di non riuscire ad essere quei bambini che gli adulti vorrebbero. Sono incapaci di gestire l'autocontrollo e la volontà
Il disturbo deriva da una scarsa attività di una zona del cervello che quando è funzionante, ci fornisce i mezzi migliori di inibizione del comportamento,di organizzazione,di autoregolazione, di capacità di previsione.
Questa difficoltà causata dalla scarsa attività del cervello è dannosa ,insidiosa,e disastrosa per l'impatto che sulle abilità di una persona nel gestire gli impegni giorno per giorno e questo determina un indebolimento del modo in cui il comportamento si dirige versi il futuro della vita
NEUROBIOLOGIA • Genetica • Anatomia • Neurochimica (neurotrasmettitori)
GENETICA • Genoma • Cromosomi • Gene • Locus
GENE • Sequenza di DNA codificante (esoni) • Esistono sequenze non codificanti • Non tutte le sequenze codificanti si esprimono e possono coordinare l’espressione genica • In genere codificano proteine (macromolecole) • MUTAZIONE: singolo cambiamento nella sequenza del DNA
ENDOFENOTIPI Indici quantitativi del rischio di malattia: marcatori intermedi tra fenotipo clinico e subtrsato biologico