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“Meditate che questo è stato”. Primo Levi.
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“Meditate che questo è stato” Primo Levi
Eppure, nonostante che “questo sia stato”, nonostante lo sconvolgente inferno del Lager, nonostante la dignità calpestata e lo stato di degradazione dell’uomo di fronte agli spietati meccanismi dello sterminio di massa; nonostante tutto c’è ancora chi nega che “questo è stato”.
Il negazionismo di un evento storico, come un genocidio o una pulizia etnica o un crimine contro l’umanità, è un termine con il quale si indica un atteggiamento storico-politico che, utilizzando ai fini ideologico-politici modalità di negazione di fenomeni storici accertati, nega contro ogni evidenza il fatto storico stesso. Questo movimento di pensiero nasce intorno agli anni cinquanta, quando per la prima volta compaiono argomentazioni che contestano la responsabilità tedesca nella seconda guerra mondiale, sostenendo che i nazisti avevano semplicemente risposto alla minaccia ebrea. Spesso i negazionisti non accettano tale etichetta e in taluni casi accusano la storiografia che essi stessi negano.
In alcuni paesi (Austria, Belgio, Germania) è reato la negazione del genocidio del popolo ebreo, mentre in altri (Israele, Portogallo, Francia e Spagna) in genere è prevista la reclusione, che in alcuni paesi può arrivare fino a dieci anni. Uno dei più diffusi negazionismi è quello relativo ai crimini nazisti e all’Olocausto.
Due tra i maggiori esponenti del negazionismo sono David Irving, dell’InstituteforHistoricalReview, e Robert Faurisson, dell’Università di Lyon. Per Faurisson, le camere a gas nei Lager non sarebbero mai esistite, e se c’erano, non avevano la funzione di sterminare le persone, ma solo quella di uccidere i pidocchi. Irving negò molti dei punti fondamentali dell’Olocausto, tra i quali, il coinvolgimento di Hitler nella Seconda Guerra Mondiale e l’esistenza e l’utilizzo delle camere a gas. Irving espose la sua teoria sul non-coinvolgimento di Hitler nel libro Hitler’s War, che fu bandito in molti Stati. Per quanto riguarda le camere a gas, sosteneva che esse furono costruite solo in seguito alla Seconda Guerra mondiale e, quindi, quelle che sono arrivate a noi, all’interno dei campi di concentramento sono solo dei falsi.
M come si può negare davanti alle persone sopravvissute che hanno sperimentato questo dramma? • Come si possono negare le persecuzioni ai danni di donne e bambini? • STIAMO ATTENTI!! Considerando che nella storia i fatti spesso si ripetono, noi, anche usando immagini e parole forti, abbiamo il dovere di ricordare, di memorizzare che “questo è stato”, per evitare che “possa essere” di nuovo …