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SPORTELLI SOCIALI PER L’ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI NEI CONTESTI LOCALI Presentazione dei risultati finali del Progetto

SPORTELLI SOCIALI PER L’ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI NEI CONTESTI LOCALI Presentazione dei risultati finali del Progetto Sala Rossa della Provincia di Firenze 16 dicembre 2004 .

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SPORTELLI SOCIALI PER L’ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI NEI CONTESTI LOCALI Presentazione dei risultati finali del Progetto

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Presentation Transcript


  1. SPORTELLI SOCIALI PER L’ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI NEI CONTESTI LOCALI Presentazione dei risultati finali del Progetto Sala Rossa della Provincia di Firenze 16 dicembre 2004 Le scelte di programmazione e di organizzazione degli Sportelli Sociali nei contesti locali. I risultati della ricerca nelle Regioni dell’Ob. 3 A cura di: Francesca Zampano

  2. Illustrazione del percorso di lavoro Descrizione della metodologia della ricerca Le quattro funzioni possibili degli “Sportelli Sociali” I principali risultati dell’analisi: Il sistema delle priorità regionali Le realtà territoriali a confronto

  3. FASI OGGETTO DELL’ INDAGINE STRUMENTI 1 ANALISI DOCUMENTALE Programmazione regionale Esperienze territoriali Scheda di analisi I fase; Scheda di analisi “A” regionale; Scheda di analisi “B” contesti locali; Griglia di posizionamento 2 RICERCA SUL CAMPO Analisi approfondita delle esperienze territoriali più significative “Test” della Griglia di posizionamento Scheda di Intervista 3 ANALISI DEI CLUSTER Le esperienze territoriali analizzate Matrici di sintesi Diagramma di posizionamento IL PERCORSO DI LAVORO

  4. L’ANALISI DOCUMENTALE OGGETTO: DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E FONTI NORMATIVE SPECIFICHE DI SETTORE DELLE REGIONI OB.3 -NORD E CENTRO ITALIA- Piani sociali regionali, atti di indirizzo, leggi, regolamenti, ecc..

  5. L’ANALISI DOCUMENTALE AREE TEMATICHE DI RIFERIMENTO: Articolazione territoriale del welfare d’accesso Reti di relazioni interistituzionali Approccio settoriale/integrato Risorse economiche destinate Risorse professionali impiegate Attività svolte dagli sportelli

  6. L’ANALISI DOCUMENTALE I RISULTATI: 2 tipologie di contesti territoriali Regioni che non hanno maturato riflessioni specifiche sui temi e le problematiche connesse al welfare d’accesso, all’interno delle quali esistono, tuttavia contesti territoriali che hanno avvertito l’esigenza di strutturare un loro sistema di accesso Regioni che, seppure in modo diverso, condividono una riflessione più matura sull’importanza e la centralità dell’accesso ai servizi, qualificandolo come prioritario all’interno del complessivo sistema di programmazione

  7. LA RICERCA SUL CAMPO OGGETTO: Esperienze territoriali che stanno impiantando, organizzando o attuando un sistema di welfare d’accesso

  8. LA RICERCA SUL CAMPO I CRITERI DI CAMPIONAMENTO Rilievo della singola esperienza a livello nazionale Interdipendenze tra i contenuti delle programmazioni regionali e i servizi progettati ed implementati nei singoli contesti locali

  9. LA RICERCA SUL CAMPO LE ESPERIENZE: Esperienze consolidate o d’eccellenza nei contesti regionali di riferimento: Provincia di Torino, Comune di Pesaro, Comune di Pescara, Ambiti Territoriali di San Salvo e Gubbio; Esperienze innovative con sperimentazioni in corso: Ambito Territoriale di Copparo, Mugello Sociale, Progetto Porte Sociali del Comune di Roma, Sportello Polinformativo “Circoscrizione Informa” della Circoscrizione V del Comune di Genova Esperienze paradigmatiche rispetto alla programmazione regionale: ULSS di Vicenza.

  10. LA RICERCA SUL CAMPO L’ANALISI PER FUNZIONI QUALI FUNZIONI Può SVOLGERE UNO SPORTELLO SOCIALE? A QUALI ESIGENZE DEVE RISPONDERE? QUALI SERVIZI Può EROGARE IN RELAZIONE AD UNA DETERMINATA FUNZIONE?

  11. LA RICERCA SUL CAMPO L’ANALISI PER FUNZIONI LE QUATTRO FUNZIONI POSSIBILI DI UNO SPORTELLO SOCIALE: Informazione Promozione Accompagnamento Osservatorio

  12. LA RICERCA SUL CAMPO La funzione informazione L’attività di informazione parte dall’ascolto delle richieste e dei bisogni dell’utente per poi erogare il servizio. Comunicazione primaria del dato Orientamento del destinatario nella lettura dell’informazione fornita. La funzione informativa può contemplare non solo la risposta a una data domanda, ma anche l’orientamento verso il canale più adeguato per ottenerla.

  13. LA RICERCA SUL CAMPO La funzione promozione Assolve a tre principali obiettivi propri di uno Sportello Sociale: promuovere all’esterno un servizio e la sua visibilità sul territorio; tutelare e promuovere il corretto utilizzo del Sistema Integrato dei Servizi Sociali (logica del sistema); sviluppare reti di partenariato e di “empowerment” territoriale (logica di rete).

  14. LA RICERCA SUL CAMPO La funzione accompagnamento Si colloca in una fase più avanzata rispetto alle funzioni informativa e promozionale. Lo sportello sociale che assolve ad una funzione di accompagnamento non si limita a dare informazioni ma agisce come un canale intermedio, indirizza attivamente l’utente verso altre strutture erogatrici di servizi ad esempio attraverso la definizione di appuntamenti e l’attivazione di equipe professionali. Fa da filtro al servizio sociale professionale, ovvero rappresenta un di cui dello stesso.

  15. LA RICERCA SUL CAMPO La funzione di osservatorio La funzione di osservatorio si sostanzia nell’attività di raccolta dati sulla domanda e sull’offerta dei servizi, attuando analisi e proiezioni di vario tipo. Gli sportelli sociali con funzioni di osservatorio realizzano, prevalentemente, attività di monitoraggio dei servizi e degli interventi erogati sul territorio di riferimento e curano la ricezione dei reclami e la gestione delle liste d’attesa

  16. LA RICERCA SUL CAMPO GLI STRUMENTI: LA GRIGLIA DI POSIZIONAMENTO LA SCHEDA DI INTERVISTA articolata in due sezioni: Raccolta di informazioni a carattere generale Analisi delle funzioni svolte dagli sportelli

  17. L’ANALISI DEI CLUSTER Ha consentito di comparare ed aggregare le esperienze territoriali in senso trasversale rispetto alla definizione delle funzioni individuate Attraverso la costruzione di matrici di sintesi e diagrammi di posizionamento è stato possibile sintetizzare, confrontare e mettere a sistema alcuni degli aspetti più rilevanti dei casi in esame.

  18. L’ANALISI DEI CLUSTER Per operare la clusterizzazione sono stati individuati una serie di indicatori pertinenti alle quattro funzioni rilevabili presso le singole esperienze.

  19. INFORMAZIONE PROMOZIONE ACCOMPAGNAMENTO OSSERVATORIO Peso delle attività Peso delle attività Peso delle attività Peso delle attività Varietà/contenuti delle informazioni Approccio attivo/passivo Integrazione sociosanitaria Approccio attivo/passivo Strumenti di lavoro Strumenti di lavoro Strumenti di lavoro Strumenti di lavoro Accessibilità Interventi continui/discontinui Approccio attivo/passivo Approccio attivo/passivo GLI INDICATORI

  20. L’ANALISI DEI CLUSTER Il calcolo ponderato degli indicatori ha portato alla costruzione dei “cluster” - raggruppamenti di esperienze con caratteristiche simili rispetto agli indicatori/pesi delle singole funzioni. Il processo di analisi è stato compiuto su grafici a dispersione sui quali sono state collocate le singole esperienze con riferimento a due dimensioni. I “mix” presi in considerazione sono stati quattro: 1.     Informazione – Promozione 2.     Informazione – Accompagnamento 3.     Informazione – Osservatorio 4.     Promozione – Osservatorio

  21. GRAFICO 1

  22. GRAFICO 2

  23. GRAFICO 3

  24. GRAFICO 4

  25. LE ULTERIORI ESPERIENZE OGGETTO DI RILEVAZIONE • Distretto Sociale n°16 della Regione Liguria - Comune Capofila Pontedassio • Distretto Sociale n° 30 della Regione Liguria - Comune Capofila Cairo Montenotte • Istituzione per la gestione dei servizi sociali, Comune di Castel San Pietro terme (BO) • UFFICIO DELLA CITTADINANZA del Comune di TERNI – TERRITORIO II CIRCOSCRIZIONE INTERAMNA • UFFICIO DELLA CITTADINANZA del Comune di Bastia Umbra • ULSS n. 1 Belluno Comune di Chieti Comune di Ciampino Comune di Firenze  Comune di Foligno Comune di Padova Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali dei Comuni dell’Alessandrino Distretto Sociale della Val Badia – Comprensorio Comunale Valle Pusteria Distretto Sociale n°12 della Regione Liguria - Comune Capofila San Lorenzo al Mare Distretto Sociale n.15 della Regione Liguria - Comune Capofila Diano Marina

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