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2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi

Prove di comunità nazionale tra materiale e immaginario: le politiche del potere e i vissuti della popolazione  (1870-1943). 2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi. Quale processo per uno stato-nazione?.

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Presentation Transcript


  1. Prove di comunità nazionale tra materiale e immaginario: le politiche del potere e i vissuti della popolazione  (1870-1943) 2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi

  2. Quale processo per uno stato-nazione? Il Risorgimento non è stato un processo rivoluzionario di tipo politico o sociale. Non si è fondato su un nuovo patto costituzionale I protagonisti del processo sono stati per lo più nobili e borghesi con motivazioni e posizioni politiche diverse tra loro e conflittuali, mentre le masse popolari sono restate passive o ostili Il processo si è svolto in modo fortunoso: senza un piano unitario da parte dei sabaudi con un piano unitario, ma repubblicano, da parte dei democratici

  3. Come si è svolto il processo? E’ mancato un nemico comune contro cui riconoscersi come fronte unito I rari momenti in cui c’è stata alleanza sono stati subito seguiti da sconfessioni e rifiuti = Tra gli stessi “vincitori” del processo risorgimentale prevalevano sentimenti di sospetto e astio reciproco. Per molti anche di rancoree sconfitta

  4. Il Risorgimento è stato una guerra civile? Ogni processo di unificazione nazionale è in qualche misura una guerra civile Tra il 1815 e il 1870 le azioni armate sono di italiani contro altri italiani: lombardi e veneti nell’esercito austriaco eserciti degli stati legittimisti insorti mazziniani e garibaldini “briganti” = Inevitabile difficoltà per molti a identificarsi nella nuova realtà nazionale

  5. Al momento dell’Unità • Su circa 22 milioni di abitanti, meno del 10% parlava anche italiano • Il paese si era unito formalmente ma era profondamente spaccato: Nord/Sud, liberali/cattolici, conservatori/democratici, contadini/latifondisti

  6. E dopo? Si crea una comunità nazionale negli anni seguenti? Come? sul piano dei fatti? delle idee? Periodizzazione • 1870 – 1922 • L’Italia post-unitaria tra Destra e Sinistra storica (1870 – 1901) • L’Italia giolittiana: dalla svolta liberale alla crisi (1901 – 1914) • La Grande Guerra e l’avvento del Fascismo (1914 – 1922) • 1922-1943 • Il Ventennio fascista

  7. Fare l’Italia: lo sviluppo economico e sociale

  8. La scuola • Legge Casati (1859): • quattro anni, i primi 2 obbligatori • Legge Coppino (1877): • 5 anni, i primi 3 obbligatori. Dai primi 900 si vede diminuzione dell’analfabetismo • Legge Orlando (1904): • obbligo scolastico fino a 12 anni • i Comuni devono istituire scuole almeno fino alla 4° e assistere gli alunni più poveri (per questo fondi ai Comuni con bilanci modesti) • Legge Daneo-Credaro (1911): • scuola elementare diventa un servizio statale • stipendi dei maestri elementari pagati dallo stato • Riforma Gentile (1923): • obbligo dello studio fino a 14 anni, ma rimane lettera morta fino agli anni Sessanta

  9. La crescita delle città Nel 1861 la popolazione urbana • 25% in comuni con più di 6.000 abitanti • 8% in comuni con più di 50.000 abitanti • 12% nel 1900 (oggi 67%)

  10. L’economia • Politica liberistica dopo unità • mercato nazionale • discontinuità: decollo industriale del Nord, produzioni agricole specialistiche del Nord e del Sud • PIL = + 1% annuo • Politica protezionista dal 1887 • crisi economica internazionale (1883 grano USA e asiatico sui mercati europei,grazie ai migliori trasporti) • quadro internazionale coloniale • sovvenzioni statali alle industrie, crisi dell’agricoltura per l’esportazione • Sviluppo “strozzato” perché • i capitali si orientano verso la speculazione edilizia • grande depressione internazionale (1889-96) • il decollo può avvenire solo alla fine del secolo, complicato dal contrasto tra Nord e Sud e tra aree moderne e tradizionali

  11. Il capitale finanziario Ricostruzione di Roma capitale: • liquidazione del patrimonio papalino (nel 1877 è l’80%) • speculazione edilizia negli Anni Ottanta (in pochi mesi guadagni del 200 – 300%) Poi crollo dei prezzi delle case e crisi delle banche • scandalo della Banca Romana (1892) che rischiò di travolgere Parlamento e istituzioni Nel 1893 nasce la Banca d’Italia, unico istituto di credito abilitato a emettere moneta

  12. L’Italia coloniale Indotta dal contesto internazionale • 1882: prima colonia Eritrea, dopo viaggi di esplorazione e basi commerciali • 1887 scontro di Dogali. Crispi al governo • 1896: sconfitta di Adua. Crispi cade • 1905: seconda colonia Somalia • 1911: conquista della Libia • Violenta repressione della resistenza libica fino al 1928 • 1935-36: conquista dell’Etiopia e proclamazione dell’impero

  13. Valutazione fallimentare del colonialismo italiano • Nessun vantaggio economico, anzi, molte spese • Non sbocco per l’emigrazione • Scarso prestigio politico internazionale • Governi autoritari e militaristi • Spazio per politiche demagogiche e per ideologie razziste

  14. L’emigrazione • Tra il 1861 e il 1985 più di 29 milioni di partenze • Dal 1901 al 1923 vanno in America 4.701.000 • 1876-1900 per lo più dal Nord; 1900-20 per lo più dal Sud • Vanno in America del Nord, del Sud e in Europa, specialmente in Francia

  15. Partecipazione politica • Allargamento della base elettorale: • 1861: diritto di voto ai cittadini maggiorenni (25 anni) alfabeti, con diritti civili e politici, con imposte dirette non inferiori a 40 lire = 1,89% • 1882: con la legge Zanardelli diritto di voto ai maschi maggiorenni (21 anni), alfabeti, e a coloro che versano imposte dirette di almeno 19,8 lire = 6,9% • 1912: suffragio quasi universale: tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 21 anni, gli analfabeti a partire dai 30 anni. Inoltre tutti i cittadini che abbiano già prestato servizio militare = 23,2% • Formazione di partiti politici: • 1892: nasce il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani che fonde in sé varie esperienze precedenti. Nel 1913 ha un milione di voti • 1910: l’Associazione nazionalista Italiana fonde i diversi gruppi preesistenti • 1919: nasce il Partito Popolare Italiano

  16. La nascita del movimento operaio Organizzazioni operaie • mazziniane: società di mutuo soccorso e cooperative • anarchiche: Lega internazionale dei lavoratori • marxiste: Associazione internazionale dei lavoratori • 1889: il codice Zanardelli riconosce il diritto di sciopero, prima punito • 1991: Camera del Lavoro a Milano per organizzare le varie Società di lavoratori salariati organizzati per Sezioni di arti e mestieri • Leghe bianche dopola Rerum novarum (1891). Specie in Lombardia e Veneto. Nel 1913 sono 234 nell’industria e 140 nell’agricoltura

  17. Le lotte contadine I motivi: • paghe basse, usura, terribili condizioni sociali • promesse di liberazione non mantenute (no distribuzione di terre, inasprimento fiscale, coscrizione obbligatoria) • La boje (1884-5) tra Mantova e Rovigo. • sciopero con tendenze socialiste e anarchiche • carattere interclassista di massa: 40.000 tra lavoratori agricoli, professionisti, tecnici, artigiani • dopo parecchi mesi venne soffocato dall'intervento dell'esercito • Fasci siciliani (1891- 93) in Sicilia • movimento di massa di ispirazione democratica e socialista. Ma il PSI che li aveva guidati, ne prese poi le distanze • coinvolge il proletariato contadino, minatori ed operai • viene represso da un intervento militare

  18. Fare gli Italiani: la ricerca del consenso

  19. La costruzione del mito risorgimentale • Negli anni ‘80 con l’allargamento del suffragio cresce l’esigenza di allargare le basi del consenso • necessità di parlare alle emozioni • fondamentale il ruolo degli artisti • La tradizione risorgimentale diventa il cemento dell’identità nazionale: • affermazione della continuità del popolo italiano nella storia • da sempre in lotta contro stranieri e oppressori che l’hanno voluto dividere • Tutte le tendenze politiche che hanno contribuito a realizzare l’Unità d’Italia contribuiscono a costruire il mito del Risorgimento attraverso simboli e riti • La casa Savoia diventa centrale nella formazione dell’ideologia della nazione monarchica, unita e liberale

  20. Vittorio Emanuele II 1878: alla sua morte improvvisa grande partecipazione popolare al lutto Diventa simbolo dell’ideologia dell’unificazione dopo l’Unità. Sterminata produzione per esaltarlo: • ritratti e monumenti • biografie, poemi, inni, preghiere ecc. • pellegrinaggi alla tomba • materiale per la scuola elementare (letture, dettati, composizioni, problemi di matematica ecc.) • testi divulgativi per l’infanzia Presentato come coraggioso, saggio, abile nell’arte di governo, vero autore dell’unità, paterno, caritatevole Creazione del mito da contrapporre a Garibaldi e Pio IX

  21. Il Vittoriano • Autori: Giuseppe Sacconi (struttura) e Enrico Chiaradia (statua) • I lavori iniziarono nel maggio del 1885 e andarono a rilento per svariati motivi • Nel 1911 (50° dell'Unità) prima inaugurazione senza che i lavori fossero effettivamente terminati • Dopo la guerra decisione di dedicare il basamento ad Altare della Patria e Tomba del Milite ignoto

  22. Altri strumenti per il mito • Inno e bandiera • Feste civili e pellegrinaggi, specie alle tombe • Musei • Monumenti, toponomastica, dediche di spazi urbani e istituzioni • Sussidiari e manuali scolastici • Pubblicistica, francobolli • Occultamento dei contrasti tra patrioti: anche alcuni democratici nel pantheon degli eroi = i quattro medaglioni

  23. Gli elementi del nazionalismo (A.M. Banti) • La nazione come patria/famiglia: • madre-patria, fratelli d’Italia, padri della patria • legami tra le generazioni passate, coeve, future • La nazione come comunità sacrificale in un discorso para-religioso: • martiri che testimoniano la loro fede. Pellegrinaggi alle loro reliquie • apostolato, guerre sante, risorgimento • La nazione come comunità sessuata: • alle donne: onore/virtù, maternage e sacrificio • ai maschi: difesa in armi, disponibilità al sacrificio

  24. La nazione come: logos (lingua) epos (memoria collettiva) ethos (insieme di valori) ghenos (legami di sangue e parentela) topos (territorio dove si è nati e dove si vive) … Una gente che libera tutta, O fia serva tra l’Alpe ed il mare; Una d’arme, di lingua, d’altare, Di memorie, di sangue e di cor. … Manzoni, Marzo 1821 Caratteri della nazione

  25. La debolezza del mito • Rimane la contrapposizione tra monarchici-moderati e repubblicani-democratici: • Mazzini • Mameli (morto nel 1849) solo nel 1891 è posto in un monumento funebre al Verano, ma senza partecipazione del governo • Il mito nazionalista non riesce a contrastare fino in fondo i due grandi movimenti estranei e contrapposti allo stato: • il pensiero cattolico e l’ostilità della Chiesa • il movimento socialista • Con il fascismo la figura del re perde centralità rispetto a quella di Mussolini; i diritti e doveri del cittadino secondo lo Statuto sono aboliti

  26. Memorie divise: Porta Pia • Nei primi anni l’anniversario è festeggiato • da celebrazioni ufficiali (festa nazionale dal 1895), ma attente a non urtare troppo la sensibilità della S. Sede • da cortei e feste con significato antigovernativo e repubblicano (specie nei quartieri popolari di Roma) • dal mondo clericale come un giorno di lutto • I festeggiamenti sono abbandonati precocemente: • paura da parte del governo che la laicizzazione alimentasse tendenze eversive • “conciliazione silenziosa” • “nuovo temporalismo” della Chiesa • La festa è abolita nel 1930, sostituita da quella dell’11 febbraio (Patti Lateranensi)

  27. Gli intellettuali divisi

  28. Impegno a formare l’identità nazionale • Sterminata produzione editoriale che esalta il processo risorgimentale • Giornali e riviste • Testi scolastici • Opere teatrali • Inni e cori • Manifesti • … • Propaganda nazionalista specialmente in relazione • alle conquiste coloniali • alla grande guerra (irredentismo, interventismo)

  29. La letteratura divisa • Letterati per la costruzione del mito della nazione • Carducci • Pascoli • De Amicis • Letterati critici sulla società presente • Veristi, specie meridionali • Decadenti, anche se poi sono interventisti • Pirandello

  30. Due libri per l’infanzia: come l’italiano deve essere • Dal 1881 al 1883 Pinocchio(a puntate su “Il giornale dei bambini”): • dalla fame del mondo rurale toscano al premio di una vita piccolo-borghese • Nel 1886 Cuore di De Amicis: • etica del lavoro e del sacrificio (guerra, emigrazione) • amore per la patria e i suoi eroi • concordia tra le classi e condanna di chi non è d’accordo

  31. Due libri controcorrente • I misteri della giungla nera (Salgari, 1895): come fuggire dai problemi e dalle delusioni • esotismo e avventura • critica al colonialismo • Il Giornalino di Gianburrasca (Luigi Bertelli Vamba, 1907-8): il Risorgimento è finito • gli adulti non sono educatori credibili e non hanno valori da dare • i ragazzi si aggregano per combattere le ingiustizie dei grandi

  32. Re Umberto Allora Coretti perdé la testa e urlò: - Quarto battaglione del quarantanove! Il re, che s'era già voltato da un'altra parte, si rivoltò verso di noi, e fissando Coretti negli occhi, stese la mano fuor della carrozza. Coretti fece un salto avanti e gliela strinse. La carrozza passò, la folla irruppe e ci divise, perdemmo di vista Coretti padre. Ma fu un momento. Subito lo ritrovammo, ansante, con gli occhi umidi, che chiamava per nome il figliuolo, tenendo la mano in alto. Il figliuolo si slanciò verso di lui, ed egli gridò: - Qua, piccino, che ho ancora calda la mano! – e gli passò la mano intorno al viso, dicendo: - Questa è una carezza del re. E rimase lì come trasognato, con gli occhi fissi sulla carrozza lontana, sorridendo, con la pipa tra le mani, in mezzo a un gruppo di curiosi che lo guardavano. - È uno del quadrato del '49, - dicevano. – È un soldato che conosce il re. - È il re che l'ha riconosciuto. - È lui che gli ha teso la mano. - Ha dato una supplica al re, - disse uno più forte. - No, - rispose Coretti, voltandosi bruscamente; - non gli ho dato nessuna supplica, io. Un'altra cosa gli darei, se me la domandasse... Tutti lo guardarono. Ed egli disse semplicemente: - Il mio sangue. (De Amicis, Cuore)

  33. Calmo e freddo in apparenza, Lando Laurentano covava in segreto un dispetto amaro e cocente del tempo in cui gli era toccato in sorte di vivere (…) Era, quel suo dispetto, come il fermento d'un mosto inforzato, in una botte che già sapeva di secco. La vigna era stata vendemmiata. Tutti i pampini ormai erano ingialliti; s'accartocciavano aridi; cadevano. (…) Aveva dato il suo frutto, il tempo. E lui era venuto a vendemmia già fatta. Il mosto generoso e grosso, raccolto in Sicilia con gioja impetuosa, mescolato con l'asciutto e brusco del Piemonte, poi col frizzante e aspretto di Toscana, ora, raccolto tardi e quasi di furto nella vigna del Signore, mal governato in tre tini e nelle botti, mal conciato ora con tiglio or con allume, s'era irrimediabilmente inacidito. Età sterile, per forza, la sua, come tutte quelle che succedono a un tempo di straordinario rigoglio. (Pirandello, I vecchi e i giovani)

  34. Giovanni Fattori, Lo staffato, 1880

  35. Con il fascismo

  36. La propaganda “La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Se la si conduce, bisogna reggerla con due redini; entusiasmo e interesse” (Mussolini)

  37. Il mito risorgimentale in età fascista • Tentativo di recuperare il Risorgimento come precursore del fascismo • Ma in realtà nuovi rituali e simbologie, centrate più su Roma antica che sull’Italia moderna • L’identità nazionale diventa esasperazione dei temi nazionalistici e militaristi

  38. Ambivalenza del Risorgimento • Strumento dell’Unità, ma anche momento di battaglie politico-ideologiche • Antifascismo costruisce una tradizione alternativa che si riallaccia agli sconfitti del Risorgimento (Cattaneo, Mazzini, Partito d’Azione) • Resistenza = Secondo Risorgimento. Garibaldi = emblema della sinistra

  39. Conclusioni Tra il 1870 e il 1943 • Sul piano “materiale” l’Italia si sviluppa • lentamente e con contraddizioni interne • nel quadro delle trasformazioni mondiali di quegli anni • Sul piano dell’”immaginario”, nonostante la propaganda, la coscienza nazionale rimane fragile per le profonde divisioni: • tradizione democratico-repubblicana • movimento operaio e contadino • antifascismo

  40. Bibliografia • A.M. Banti, Sublime madre nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2011 • Eva Cecchinato, Camicie rosse. I Garibaldini dall’Unità alla Grande Guerra. Laterza, Roma-Bari, 2007 • Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, La biblioteca di Repubblica, Roma, 2004 (1881-83) • Edmondo De Amicis, Cuore, Einaudi, Torino, 2001 (1886) • Anna Di Sapio – Marina Medi, Il lontano presente:l’esperienza coloniale italiana, EMI, Bologna, 2009 • Paul Ginsborg, Salviamo l’Italia, Einaudi, Torino, 2010 • Silvana Patriarca, Italianità. La costruzione del carattere nazionale, Laterza, Roma-Bari, 2010 • Giorgio Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, Einaudi, Torino 2009

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