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rapporti tra psicologia e pedagogia in una pagina di walden due

Aggiornamento sintetico della definizione di Skinner. Didattica e pedagogia sperimentale si muovono nella direzione indicata da Skinner (strategie specifiche di insegnamento e di stimolazione dell'apprendimento) ma solo in parte sono anche psicopedagogia, cio

Pat_Xavi
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rapporti tra psicologia e pedagogia in una pagina di walden due

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Presentation Transcript


    1. Rapporti tra psicologia e pedagogia in una pagina di Walden Due Possibile funzione della psicologia applicata alla teoria dell’educazione = tradurre in ipotesi di comportamenti sperimentalmente controllabili le definizioni di finalitŕ educative prive di indicazioni sul “come mettersi al lavoro per raggiungerle” (migliorare l’uomo come persona, incoraggiare l’iniziativa personale e l’apertura mentale, ecc.) p.302

    3. Controllo rafforzativo Obiettivo: incrementare comportamenti che il soggetto ha giŕ nel repertorio ed ha la tendenza ad emettere Rinforzo: produzione di un evento piacevole immediatamente dopo l’esibizione del comportamento che si vuol incrementare Effetto (atteso e provato sperimentalmente): aumento della probabilitŕ che quel comportamento si ripresenti = incremento della tendenza ad emetterlo Vissuto del soggetto: sensazione di agire spontaneamente(= senza costrizione) e di ricevere in piů qualcosa di gradevole, sua compatibilitŕ con la sensazione di libertŕ

    4. Controllo tramite punizione Obiettivo: ridurre comportamenti che il soggetto tende ad emettere Punizione: produzione di un evento spiacevole immediatamente dopo il comportamento che si vuole ridurre Effetto : provvisoria diminuzione della probabilitŕ che quel comportamento si ripresenti e suo graduale riemergere dovuto al sussistere della tendenza ad emetterlo Vissuto del soggetto: sensazione di ricevere qualcosa di spiacevole come conseguenza di un comportamento che si ha la tendenza ad emettere = sensazione di subire una costrizione, incompatibile con la sensazione di libertŕ.

    5. La ridefinizione della questoione della libertŕ La “domanda terrificante”(p.247 e 248): efficacia versus libertŕ Le sole alternative per Castle (p.250):l’esperienza di libertŕ e l’esperienza di coercizione La terza alternativa di Frazier (pp.250-4): il rinforzo che controlla il comportamento in modo efficace (rispetto alle finalitŕ educative universalmente condivise) ed č compatibile con l’esperienza della libertŕ Nesso tra rinforzo, cooperazione ed efficacia educativa versus nesso tra punizione, competitivitŕ ed inefficacia (pp.262-5)

    6. Controllo rafforzativo e sensazione di libertŕ: conclusioni Consueto significato di libertŕ = non essere controllati con la coercizione, cioč con la punizione Controllo rafforzativo: le persone si sentono libere perché fanno ciň che tendono a fare ed in piů ricevono feedback piacevoli Nesso tra controllo rafforzativo e metodo sperimentale (p.279): i comportamenti dei soggetti vanno registrati rigorosamente, anche quando smentiscono le attese Rinforzo= tecnica di controllo altruistica ? dŕ potere solo a chi rispetta i bisogni del controllando: “ il despota deve controllare il suo potere. Se prende qualche misura che riduca la felicitŕ umana, il suo potere diminuisce un po’”.

    7. Formazione emozionale a Walden Due Distinzione tra emozioni negative da scoraggiare ed emozioni positive da incoraggiare (p.103) Serenitŕ ed “autocontrollo” come obiettivo formativo = tolleranza del dolore e della frustrazione (=assenza di reazioni di rabbia) (p.106, 114) Strategia educativa dell’ immunizzazione graduale:si parte da situazioni minimamente frustranti come occasione per costruire comportamenti adatti ad affrontarle con serenitŕ e si procede con un graduale aumento della frustrazione (p.106,108-9,114-5)?dolore come punto di partenza versus conseguenza del comportamento, come nel controllo aversivo, tramite punizione.

    8. Educazione al coraggio e rifiuto della selezione e della competitivitŕ “Autocontrollo” come affermazione su se stessi invece che sugli altri (pp.112-3) Definizione di serenitŕ come rinuncia non solo alla reazione rabbiosa al dolore ma anche al senso di superioritŕ verso chi ha prestazioni inferiori Contro le forme classiche di educazione al coraggio: la finalitŕ educativa č di “fare di ogni uomo un uomo coraggioso” controllando il dosaggio delle avversitŕ “per costruire la forza” invece che “erigere barriere cosě alte da fare emergere i pochi capaci di superarle” (pp.114-5)concentrando solo su di loro la stimolazione educativa.

    9. Altri vantaggi della formazione emozionale a Walden Due Le dosi di dolore intenzionalmente fornite sono minime ed accuratamente programmate, mentre nella realtŕ comune la distribuzione nel tempo di tali dosi č casuale, e possono essere molto elevate senza che le persone vi siano state minimamente preparate (pp.107-8, 113,115) I programmi di immunizzazione sono sottoposti a continua verifica sperimentale:sono continuamente adattati alle esigenze di determinate popolazioni e anche alle esigenze di ogni singolo individuo.

    10. Formazione cognitiva a Walden Due “Atmosfera felice e produttiva” versus la “rumorosa confusione” prodotta dalla sospensione del controllo punitivo nella nostra scuola (p.119) Aderenza alla “natura dei processi di sviluppo” ed ai diversi ritmi individuali? niente distinzione di classi per etŕ (pp. 119-20) Istruzione esplicita delle sole tecniche di apprendimento:gli allievi “imparano da soli” i contenuti delle materie perché il controllo precoce li ha mantenuti “felici, energici e curiosi”, la loro “natura originaria non č stata danneggiata come nella realtŕ” (pp. 120-1)

    11. Ancora formazione cognitiva L’importanza di scoprire e salvaguardare la curiositŕ invece di spazzarla via come nella realtŕ (pp. 124-6) La perseveranza come (1) sviluppo della curiositŕ, (2)forma di serenitŕ consistente nella tolleranza della frustrazione nell’esecuzione di un compito cognitivo ?coincidenza tra componente cognitiva ed emozionale. Eccezionale accordo tra Frazier e Castle circa l’esigenza che gli studenti studino per il solo piacere di studiare ed apprendere. La soluzione di Skinner: incoraggiamento della curiositŕ come alternativa alle motivazioni “spurie” (pp. 123-6).

    12. Coincidenze tra Skinner e Rogers Importanza dell’atto comunicativo immediatamente successivo al comportamento dell’allievo, e quindi del feedback o risposta immediata dell’insegnante versus altri atti comunicativi (esortazione, valutazione differita, domande) Rifiuto del feedback negativo (punizione) in quanto inefficace e nocivo a lungo termine Apprezzamento del feedback positivo in quanto funzionale allo scopo di incoraggiare l’apprendimento motivato, di rispettare i bisogni originari dell’allievo( = autorealizzazione per Rogers e curiositŕ per Skinner) Relazioni interpersonali cooperative versus competitive

    13. Specificitŕ della teoria rogersiana Ipotesi di spiegazione dell’effetto del feedback positivo:un atto comunicativo privo di valutazione testimonia un atteggiamento di accettazione e sforzo di comprensione?incoraggia l’apprendimento in quanto evita atti, impliciti o espliciti, di minaccia che invece accrescono la rigiditŕ e le difese e quindi riducono la propensione al cambiamento Importanza del particolare feedback della risposta a riflesso = mostrare attenzione-non-valutativa mediante la riformulazione ipotetica di quanto ha detto o fatto l’allievo in un determinato momento ?incoraggiare l’iniziativa, la curiositŕ, il coinvolgimento attivo dell’allievo nell’attivitŕ cognitiva in corso ( = forma particolare di rinforzo?)

    14. Dalle teorie sulla genesi dell’aggressivitŕ alle relative implicazioni educative 1. Se l’aggressivitŕ č innata (Lorenz) allora bisogna impedirne l’espressione con la punizione. 2. Se l’aggressivitŕ č conseguenza di frustrazioni (Fromm, Reich, Neill) allora bisogna incoraggiarne l’espressione perché emergano le pulsioni positive. 3. Se l’aggressivitŕ č causata da frustrazioni ma il suo libero sfogo non č giudicato opportuno (teoria catartica di Miller et al.) allora bisogna incoraggiarne l’espressione ed orientarne lo sfogo in direzioni accettabili. 4. Se l’aggressivitŕ č il risultato di apprendimento sociale per imitazione rinforzata (Bandura) allora bisogna evitare di produrre esempi di comportamento aggressivo e di rafforzare le espressioni di aggressivitŕ.

    15. Un’ipotesi di gestione educativa dell’aggressivitŕ La risposta a riflesso di Rogers permette di: 1. dimostrare attenzione per l’espressione di aggressivitŕ, senza valutarla positivamente e quindi senza rinforzarla 2. facilitare il suo riorientamento incoraggiando un breve colloquio centrato sull’allievo circa le esperienze che hanno provocato l’aggressivitŕ e quindi il passaggio dall’espressione di aggressivitŕ alla riflessione su di essa 3. Evitare atti di regolazione dall’esterno perché il riorientamento incoraggiato č autoregolato e compatibile con lo sfogo dell’aggressivitŕ.

    16. L’effetto Pigmalione: l’ipotesi Se le aspettative dello sperimentatore possono avere qualche influenza sul comportamento dei soggetti anche in controllate condizioni di laboratorio (effetto Rosenthal) e quindi mediante una comunicazione sottile ma percettibile dell’aspettativa, allora si puň ottenere un miglioramento del livello cognitivo degli allievi comunicando agli insegnanti l’aspettativa derivante dall’informazione che il test somministrato a tutti gli allievi avrebbe misurato la probabilitŕ dello sbocciare improvviso dell’intelligenza in alcuni allievi, anche svantaggiati.

    17. Il disegno sperimentale Costruzione di due gruppi di allievi (sperimentale e di controllo)equivalenti in base ai punteggi di un test di livello cognitivo Comunicazione agli insegnanti degli allievi che avrebbero manifestato un’improvvisa fioritura di intelligenza nel corso dell’anno scolastico Somministrazione finale dello stesso test di livello cognitivo Misura dell’effetto = confronto tra il tasso di miglioramento nel post-test del gruppo sperimentale versus gruppo di controllo

    18. Risultato principale Il tasso di miglioramento del gruppo sperimentale č stato significativamente maggiore di quello del gruppo di controllo L’educazione degli svantaggiati puň essere favorita da una semplice modificazione delle aspettative (tendenzialmente basse) degli insegnanti nei loro confronti

    19. Il ruolo della comunicazione nell’effetto Pigmalione Input = informazione sull’evento prevedibile Mediazione: - dall’informazione alla aspettativa circa gli allievi target - dalla aspettativa alla maggiore frequenza di feedback incoraggianti agli allievi target - dallo aumento di incoraggiamenti all’aumento del coinvolgimento nei compiti cognitivi - dal maggiore coinvolgimento al migliore apprendimento Output = miglioramento del punteggio nel test di livello cognitivo Problema aperto = quali feedback possono essere cosě sottili da essere prodotti inconsapevolmente ed essere nello stesso tempo percettibili da parte del destinatario?

    20. Possibili feedback negativi: Laing Disconferma : ignorare completamente ciň che fa o dice l’interlocutore. Effetti deleteri per chi ha speciale bisogno di conferma per ragioni evolutive, sociali, interpersonali. Assenza di feedback come feedback negativo. Pseudoconferma o mistificazione:apparente dimostrazione di attenzione per quanto esprime l’interlocutore(bisogno, sentimento)ma reale negazione di quel bisogno o sentimento e sua sostituzione con il bisogno o sentimento che si vorrebbe esprimesse. Effetto manipolativo immediato = far fare all’altro ciň che si desidera faccia. Effetto a lungo termine = provocare confusione nella percezione dei propri sentimenti e bisogni.

    21. La risposta tangenziale (Ruesch) Si dimostra attenzione ad aspetti marginali dell’esperienza attuale dell’interlocutore, mentre si ignora quanto vi č centrale. Es. - guarda mamma che bella bestiolina ho trovato nella terra! - vai a lavarti le mani.

    22. Doppio vincolo (Bateson, Weackland, Watzlavick) Dare all’interlocutore una doppia ingiunzione che č paradossale perché impossibile da seguire: una delle ingiunzioni č esplicita ed espressa verbalmente mentre l’altra č un feedback non verbale o č una risposta verbale in cui l’ingiunzione contraddittoria č implicita. Es. - Vai pure, ma sto spiegando - Dai Tiziana, scrivi quello che vuoi, scrivi cose carine.

    23. Avvertenza Queste pagine vanno utilizzate come guida alla lettura dei testi. Ne sono una ricapitolazione, che puň essere utile solo a chi ha seguito le lezioni e/o ha letto i testi.

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