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Gli interventi antibullismo. Cosa è il bullismo?. E' un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o danneggiare; spesso è persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime (Sharp e Smith, 1994). Definizione. “Sistematico abuso di potere” (P . Smith ).
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Cosa è il bullismo? E' un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o danneggiare; spesso è persistente ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime (Sharp e Smith, 1994)
Definizione “Sistematico abuso di potere” (P. Smith) Il bullismo può essere definito come un’azione aggressiva o un comportamento di manipolazione sociale tipico dei gruppi di pari (scuola e luoghi di lavoro), viene perpetrato in modo intenzionale e sistematico da uno o più persone ai danni di altre. Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Definizione e tipologie di bullismo E’ definito da tre condizioni: Persistenza nel tempo Intenzionalità Relazione asimmetrica Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Definizione e tipologie di bullismo UN “SISTEMATICO ABUSO DI POTERE’ (Smith & Sharp, 1994) Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Definizione • Il bullismo è una sottocategoria del comportamento aggressivo diverso da: • manifestazioni aggressive infrequenti e isolate • (b) aggressioni che avvengono fuori dai contesti scolastici o parascolastici • (c) aggressioni messe in atto da adulti anziché da pari • (d) violenze gravi, atti di criminalità
Tipi di aggressività • Reattiva: reazione a condizioni antecedenti quali, ad esempio, una provocazione • Proattiva: senza provocazione da parte del partner ed è rivolta al perseguimento dei fini dell’aggressore
MODALITA’ DI ATTACCO Adattato da Gini, 2005
Definizione e tipologie di bullismo Attenzione alle nuove forme di bullsimo BULLISMO OMOFOBICO: È un comportamento di prepotenza fra pari nel quale e’ presente il riferimento a tematiche omofobiche. • BULLISMO ELETTRONICO O CYBERBULLYING:Una forma di bullismo che utilizza le nuove tecnologie: Telefonini, Palmari, Computers, Consolle, ecc.. • Molestie tramite il cellulare (SMS, MMS, Video) • Attacchi tramite siti web, social network (Facebook) e blog • Invio di immagini, video e messaggi tramite • e-mail, programmi Peer to peer, Chat (MSN) • ed Instantmessaging • Invio di file dannosi (Trojan, Spyware e • d altri virus) • Spamming (posta indesiderata) • Furto delle password e furto dell’identità Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Il cyber-bullying Una nuova forma di molestia è quella che viene chiamata e-bullying o cyberbullying consiste nell’uso di internet o del telefono cellulare per inviare messaggi minacciosi alla vittima (e-bullying diretto) o per diffondere immagini e messaggi dannosi o calunnie sul suo conto (e-bullying indiretto) (Zimmerle, 2004; Ybarra e Mitchell, 2004).
Cyberbullying - definizione Il Cyberbullying è una nuova forma di bullismo che prevede l’utilizzo di nuove tecnologie allo scopo di tormentare, minacciare o intimidire qualcuno.
Strumenti SMS MSN E FOTO MAIL CHAT VIDEO
Definizione e tipologie di bullismo Si distingue tra bullismo Aggressione fisica (colpi, pugni, calci) Diretto Verbale (offese, minacce) Escludere un ragazzo dal gruppo Indiretto Maldicenze, mettere in giro delle storie)
Correlati personali • Ipotesi del deficit sociocognitivo: I bulli, come la maggior parte dei soggetti aggressivi, possiedono un limitato repertorio di abilità sociali, tendono ad interpresentare in modo ostile il comportamento altrui, non valutano le conseguenze delle proprie azioni. • 2. Ipotesi della manipolazione sociale: I bulli posiedono una elevata competenza sociale e sono particolarmente abili nel comprendere la mente altrui al fine di manipolare le situazioni a proprio vantaggio Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Meccanismi di disimpegno morale Credenze che legittimano il ricorso ad atti aggressivi · Diffusione delle responsabilità lo fanno tutti · Distorsione delle conseguenze non si è offeso quando l'ho preso in giro · deumanizzazione della vittima è bene maltrattare chi si comporta come lui I bulli percepiscono le vittime in modo diverso da come percepiscono i loro compagni (Perry, Williard e Perry, 1990)
Profilo psicologico della vittima • soggetto emotivamente più fragile e più ansioso dei compagni • Ridotte abilità sociali che si esprimono in una incapacità a reagire adeguatamente alle prepotenze • Ridotta autostima
Profilo psicologico del bullo • orientato al potere nelle relazioni interpersonali • Atteggiamento favorevole verso la violenza • Ridotta empatia verso le vittime • Ridotta sensibilità morale • controversa autostima
Profilo psicologico del bullo-vittima • Combinazione di modelli reattivi ansioso e aggressivo • Irritabilità e ridotta regolazione emotiva • Atteggiamenti provocatori e iper-reattivi • Elevato rifiuto da parte dei paritabilitàe depressioncoltàcognitive e di attenzione
BULLISMO COME FENOMENO DI GRUPPO • Negli studi osservativi (O’Connell, Pepler e Craig, 1999): • 85% degliepisodi di bullismoavvengonoallapresenzadeicoetanei; • gruppomedio di 4 potenzialispettatori • la presenzapuòvariare da 2 a 14; • 54% del tempo di osservazioneglispettatoriguardano in modopassivo la scena, • 21% siuniscono al bullo • solo nel 25% del tempo siverificanointerventi a favoredellevittime. Dario Bacchini - Dipartimento di Psicologia - Seconda Università degli Studi di Napoli
Perché intervento di classe? ESTERNI AIUTANTE DEL BULLO BULLO VITTIMA SOSTENTITORE DEL BULLO DIFENSORE DELLA VITTIMA.
Sostenitore Aiutante Bullo Difensore Vittima Esterno I Ruoli dei Partecipanti
Il ruolo della famiglia Bulli: modelli violenti, educazione coercitiva, scarsa comunicazione, mancanza di calore emotivo, incoerenza, permissivismo Vittime: iperprotezione, poco sviluppo verso l’autonomia Bulli-Vittime: incoerenza dei modelli educativi
CONSEGUENZE Le conseguenze variano in funzione della interazione con altri fattori di rischio o di protezione Vittime ØAnsia sociale (Franke e Hymel, 84; Parker e Asher, 87) ØDepressione (Slee, 95), sucidio, sintomi psicosomatici Disturbi del sonno, di concentrazione, scarsa tolleranza allo stress (Sharp e Thompson, 92), disturbi fisici (Rigby e Slee, 93)
Bulli Ø Antisocialità a lungo termine (60% esperienza carceraria; Olweus, 1993) • autostima alta o bassa (?) • abbandono scolastico • abuso di sostanze (alcol, droghe), comportamenti criminali in adolescenza • disturbi psichiatrici • coinvolgimento in mobbing sul lavoro, partner aggressivi nelle relazioni sentimentali, genitori aggressivi
Approccio ecologico-sistemico per la prevenzione del bullismo classe scuola BULLISMO alunni società famiglia
Strategie di intervento • a livello di comunità • a livello di scuola • a livello di classe • a livello del singolo ragazzo • Con le famiglie
2.1 Approccio di comunità PRINCIPI: Metafora ecologica Ottica proattiva Empowerment LIVELLI DI COINVOLGIMENTO Informazione Partecipazione Collaborazione partnership
2.1 Approccio di comunità 2.1.1. Osservatori regionali 2.1.2 Sportello di ascolto 2.1.3 rete di scuole 2.1.4 rete canadese PREVNET
2.2 approccio istituzionale (o di scuola) Whole schoolapproach: coinvolgere tutte le componenti della scuola 2.2.1 Politica scolastica antibullismo – 4 passi: Definire bullismo Fare riferimento a modelli esistenti Identificare procedure denuncia intervento Prevedere aiuto alla vittima
2.2 approccio istituzionale (o di scuola) "una dichiarazione di intenti che guidi l'azione e l'organizzazione all'interno della scuola e l'esplicitazione di una serie di obiettivi concordati che diano agli alunni, al personale e ai genitori un'indicazione e una dimostrazione tangibile dell'impegno della scuola a fare qualcosa contro i comportamenti bullistici" (Sharp e Smith, 1994).
Gli interventi a livello di scuola Stabilire una politica scolastica antibullismo "una dichiarazione di intenti che guidi l'azione e l'organizzazione all'interno della scuola e l'esplicitazione di una serie di obiettivi concordati che diano agli alunni, al personale e ai genitori un'indicazione e una dimostrazione tangibile dell'impegno della scuola a fare qualcosa contro i comportamenti bullistici" (Sharp e Smith, 1994).
Gli interventi a livello di scuola 2.3 Primo passo: La conoscenza del problema (a) acquisire informazioni circa la presenza e le caratteristiche del fenomeno (b) condividere a livello di scuola la definizione, la terminologia e le strategie di intervento
Gli interventi a livello di scuola • 2.3.1 intervenire a livello di atmosfera morale • Modificare in positivo il senso di comunità • Le just community di Kohlberg • Childdevelopment project • Rete supportiva studenti insegnanti • Attenzione a dimensione morale del processp • 2.3.2. migliorare disciplina scuola • 2.3.3 interventi in cortile
2.4. programmi a livello di scuola 2.4.1 stepstorespect 2.4.2 KiVaKoulu 2.4.3 CAPSLE
3. A LIVELLO DI CLASSE • 3.2 Curriculare • 3.3 educazione emotiva e ,orale • 3.31. learningto care • 3.3.2 EQUIP • 3.3. alfabetzizzazione morale • 3.4. educazione life skills • Autoconsapevolezza • Competenza emotiova • Gestione stress • Senso critico • Decisionmaking • Problemsolving • Creatività • Comunicazione efficace • 3.5 lavoro cooperativo
3. A LIVELLO DI CLASSE 3.6 supporto tra pari 3.6.1 operatore amico 3.6.2 peercounseling 3.6.3. mediazione fra pari 3.7 circolo qualità
3. Gli interventi in classe • (a) Percorso sulle emozioni • obiettivo: aumentare la consapevolezza sulle emozioni proprie ed altrui • (b) Attività curricolari • obiettivo: sviluppare la consapevolezza e • acquisire conoscenze circa il problema • (c) Condivisione di regole • obiettivo: aumentare la responsabilità personale nel rispetto delle regole
I modelli di supporto tra pari • Operatore amico • Mediatore di conflitti • Consulente dei pari (sportello)
Altri interventi a livello di scuola o di classe • Riorganizzazione degli ambienti (b) Circoli di qualità (c) Pratiche cooperative (d) Attività che creino “senso di comunità”
4. Con le famiglie 4.2.1 informare Cosa è il bullismo? Ruolo della famiglia Analisi bisogni delle famiglie 4.2.2. promuovere partecipazione attiva 4.3. cooperazione scuola famiglia 4.3.1. progetto stop al bullismo (creare genitori esperti) 4.4. intervento sulla famiglia
Gli interventi con le famiglie • Coinvolgimento delle famiglie nella fase di conoscenza del fenomeno e di progettazione degli interventi • Percorsi di formazione per gruppi di genitori • Sportello di ascolto per genitori
Gli interventi individuali Con i bulli: (a) ferma condanna dei comportamenti di bullismo (b) colloqui individuali Con le vittime: (a) ascolto (b) training di assertività e abilità sociali (c) attività per migliorare l’autostima
5 . Interventi individuali • 5.2 approccio disicplinare • 5.3 approccio riparazioneù • Supportgroupmethod • Sharedconcern (pikas) • 5.4 a favore delle vittime • Fiducia in se stessi • assertività