230 likes | 374 Views
Processi decisionali e razionalità limitata. Herbert Simon (1916-2001). Oggetto di analisi. L’agire dei soggetti In particolare le decisioni : informazioni, vincoli, procedure e motivazioni che concorrono a formare le decisioni. Prendere una decisione. Razionalità limitata.
E N D
Oggetto di analisi L’agire dei soggetti In particolare le decisioni: informazioni, vincoli, procedure e motivazioni che concorrono a formare le decisioni
Prendere una decisione Razionalità limitata Non è possibile prevedere tutte le conseguenze delle decisioni prese (molte sono indirette, remote) Limiti cognitivi (dovuti a convinzioni, preferenze, ecc. Limiti etici, culturali, emotivi, ecc.
… dunque Non reificare le organizzazioni, ossia non considerarle come “cose” dotate di vita propria indipendente dall’azione dei singoli Le decisioni che prende (che sono decisioni dei singoli membri) non rispondono solo a un criterio di razionalità
Giudizi di fatto e di valore Per comprendere le decisioni occorre considerare i giudizi che le giustificano
Giudizi di fatto e di valore Giudizi di fatto – riguardano eventi del mondo sensibile che è sempre possibile verificare se sono veri o falsi Giudizi di valore: riguardano le preferenze (di natura etica, estetica, emotiva, ecc.); non ha senso chiedersi se sono veri o falsi
… in teoria Giudizi di fatto – riguardano i mezzi Giudizi di valore: riguardano i fini
Tipi di giudizi e decisioni Nello studio delle decisioni l’intreccio tra i due tipi appare quasi inestricabile (difficile, se non impossibile, distinguere)
… in teoria Le organizzazioni devono apprendere (processo di apprendimento) dalle decisioni prese, dai risultati acquisiti, dagli errori commessi Procedure (sia per decisioni di routine che per decisioni critiche)
Il sistema del cottimo Numero minimo giornaliero/per turno di produzione (n. pezzi) Paga base Pezzi in più Supplemento di retribuzione Soglia individuata dai cronometristi Conflitto operai-management
Emerge… • Trucchi degli operai per difendersi dallo sfruttamento • Accordi e complicità con altre figure (capi reparto, manuntentori)
L’uomo non è soltanto un braccio e un cuore… Rifiuta l’idea dei membri di un’organizzazione (si riferisce in particolare ai dipendenti di un’impresa) come semplici esecutori di comandi (braccio), con qualche sensibilità (cuore)
Occorre riconoscere che i membri di un’organizzazione hanno una mente; pensano, progettano, e possono fare scelte non previste dall’organizzazione «L’uomo è una mente, un progetto, una libertà»
Strategie e circoli viziosi Partendo da Barnard e Simon… I soggetti (singolarmente o in gruppo) sviluppano strategie per tutelare quelli che reputano i loro interessi
Le “razionalità” dei singoli possono non coincidere con quella dell’organizzazione (di cui fanno parte) e possono portare a condotte non previste Circoli viziosi, ossia processi degenerativi, disfunzioni, malfunzionamenti (anche al di là della volontà dei singoli)
Operai di produzione Operai di manutenzione detengono un micro-potere (sono i soli che possono intervenire sui macchinari anche per i guasti meno importanti) Ma anche una frustrazione Esercizio/abuso del micro-potere (ritardi, sistemidifavori, ecc.)