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La valutazione degli studenti alla luce delle norme recenti

La valutazione degli studenti alla luce delle norme recenti. Dal voto sugli apprendimenti e sul comportamento alla certificazione delle competenze. I dati normativi. Decreto Gelmini D.L. n. 137 del 01/09/2008 Art. 2 Valutazione del comportamento degli studenti E’ espressa in decimi

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La valutazione degli studenti alla luce delle norme recenti

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Presentation Transcript


  1. La valutazione degli studenti alla luce delle norme recenti Dal voto sugli apprendimenti e sul comportamento alla certificazione delle competenze

  2. I dati normativi Decreto Gelmini D.L. n. 137 del 01/09/2008 Art. 2 Valutazione del comportamento degli studenti E’ espressa in decimi Se inferiore a 6/10 comporta la non ammissione alla classe successiva Art. 3 Valutazione del rendimento scolastico degli studenti La valutazione periodica ed annuale e la certificazione delle competenze è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione dell’allievo Sono ammessi alla classe successiva gli studenti che hanno ottenuto una valutazione non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (Convertito in L.169 del 30/10/08)

  3. I dati normativi 22/06/09: Regolamento concernente “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative della materia ai sensi degli art. 2 e 3 del D. L. n.137/2008 convertito con modificazioni dalla legge 30/10/08 n° 169”. finalità e criteri della valutazione ( art.1) valutazione degli alunni del 1° ciclo d’istruzione, comprensiva dell’Esame di Stato conclusivo ( artt.2, 3 ) valutazione degli alunni della scuola secondaria di 2° grado (art.4 ), ammissione all’Esame di Stato conclusivo (art.6 ) e assolvimento dell’obbligo d’istruzione (art.5) valutazione del comportamento (art.7) la certificazione delle competenze (art.8) valutazione degli alunni che si trovano in particolari situazioni: alunni con DSA; alunni disabili; alunni ricoverati in ospedale (artt.9,10,11) norme transitorie

  4. Gli assi portanti dell’impianto del Regolamento ? Lo spostamento della barra valutativa dall’attenzione ai processi di apprendimento dei singoli allievi alla maggiore considerazione riservata ai risultati di tali processi (certificazione delle competenze, in termini di risultati, al termine della scuola primaria e alla fine della scuola secondaria). - “Dichiarazioni di intenti” su certificazione delle competenze (Berlinguer, Moratti, Fioroni) - Indagini nazionali (INVALSI) e interazionali (OCSE PISA e IEA) - Raccomandazioni del Parlamento Europeo (processi di mobilità degli studenti e dei lavoratori) - QCER e certificazione delle competenze nelle lingue comunitarie (framework) - Patente Europea (ECDL) - Portfolio (Dlgs 59/04)

  5. Gli assi portanti dell’impianto del Regolamento L’enfasi posta sulla valutazione del comportamento quale strumento deterrente per ogni forma di bullismo e di violenza perpetrata dagli allievi verso i compagni nell’ambiente scolastico ed anche nelle attività realizzate al di là e al di fuori della scuola. ? - Fenomeno dilagante del bullismo dentro e fuori la scuola - La concezione del “voto” quale strumento di prevenzione - Logiche repressive emergenti in altri ambiti della vita sociale e politica - Istanze “semplifcatorie” di docenti e famiglie

  6. Alcuni elementi di criticità La valutazione ha per “oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni” (art.7 c.3) “La valutazione concorre con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla ‘strategia di contenimento’ nel settore dell’istruzione e della formazione”

  7. Alcuni elementi di… criticità E poi.. “L’ammissione o non l’ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell’anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge n.137 del 2008(presenza di una o più insufficienze … 5 nel comportamento …), cioè in voti in decimi (nella primaria con un giudizio formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti) illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione”.

  8. Alcuni elementi di criticità Per la valutazione del rendimento scolastico nel primo ciclo d’istruzione, in analogia a quanto da anni avviene nella secondaria di 2° grado, la valutazione periodica e finale è effettuata collegialmente con deliberazione assunta, se necessario, a maggioranza (modificare i voti per … garantire l’ammissione a…?) Una concessione al riguardo viene prevista dall’art. 2-c.6 dove si afferma che “nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva è comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo del documento individuale di valutazione di cui al comma 2 (art. 2 del Regolamento) e a trasmettere quest’ultimo alle famiglie dell’alunno.

  9. Gli aspetti da considerare prima di decidere Il problema della valutazione non è tanto assegnare un voto, quanto piuttosto aprire la scatola di quel voto e capire cosa contiene o sottende tale valutazione, come l’alunno vi è arrivato, cosa ha fatto la scuola per condurre l’alunno a tale votazione, che possibilità l’alunno ha di andare ancora avanti o che pericoli ci sono che torni indietro. Una valutazione che non tenga conto di tutto il processo e si fermi a celebrare solo l’atto finale non ha senso. L’azione valutativa è un’azione di processo che ha bisogno di costruirsi con una forte attenzione iniziale ai livelli di partenza degli apprendimenti e delle abilità sociali; ha bisogno di non smarrirsi lungo la strada.

  10. Gli aspetti da considerare prima di decidere Deve rassicurarci che stiamo procedendo nella giusta direzione, per cui è opportuno che le valutazioni in itinere vengano strutturate in modo da dare il massimo delle informazioni all’insegnante e all’alunno, perché quest’ultimo prenda consapevolezza del suo procedere. Quanto alla valutazione delle prove è forse il caso di decidere se valutare e misurare secondo una logica di sviluppo, di tendenza o secondo una logica di astratta rilevazione statistica, al di là e al di sopra dell’alunno. L’alunno che nel 1° quadrimestre, nelle prove di …, ha riportato le votazioni “3-3-5-6-6-6”, valutato secondo la logica della tendenza, dello sviluppo consolidato verso un livello di apprendimento sufficiente potrà ricevere sulla scheda un bel “6”; valutato secondo una media statistica (media 4,8) potrà ricevere sulla scheda un bel “4” perché … o un bel “5” perché …

  11. Gli aspetti da considerare prima di decidere Altri punti d’attenzione che non possono essere ignorati sono: • la necessità della definizione di criteri di lettura delle prove il più possibile uniformi; • l’adeguamento del tipo di prove al tipo di prestazione che si vuole sollecitare; • la necessità di individuare e condividere la soglia di sufficienza. Dunque attenzione al risultato, ma soprattutto al processo che può essere colto soltanto avendo a disposizione un ricco diario di bordo, con puntuali osservazioni sistematiche, precise registrazioni su specifiche performance, numerose annotazioni sui comportamenti e sulle abilità sociali, chiari, tracciati per leggere indicatori qualitativi di progresso.

  12. E dopo il voto, quale valutazione formativa? Le recenti novità introdotte nel sistema di valutazione degli alunni pongono gli insegnanti di fronte all’esigenza di utilizzare nuove modalità di comunicazione dei risultati scolastici, senza tradire la preminente funzione formativa, che la valutazione deve mantenere, di analisi degli apprendimenti e di stimolo al miglioramento.

  13. Punto di partenza: una definizione da condividere “Possiamo definire il processo di valutazione come una ricerca di informazioni su tutte le componenti dell’educazione, guidata dalla necessità di assumere decisioni finalizzate a ben calibrare le ulteriori esperienze educative degli studenti e a promuovere conoscenze, competenze e atteggiamenti indicati nei curricoli”. M. Corda Costa e A. Visalberghi, 1995

  14. Punto di partenza: una definizione da condividere “Scopo basilare della valutazione è stimolare la crescita e il miglioramento. Tutte le altre finalità, pur rispettabili, sono solo sfaccettature dello sforzo generale che consiste nel valutare le condizioni presenti come base per migliorare. Una valutazione che non porti a un perfezionamento delle pratiche è sterile”. (Kempfer H. H., 1955, p. 399, citato in Knowles M., 1996).

  15. Esempi di buone praticheCome se fossimo ancora un paese civile e la scuola in cui crediamo avesse ancora un futurodi Mario Ambel • Le riflessioni degli allievi su un problema • Le riflessioni dell’insegnante sulle attività svolte • I descrittori per la misurazione delle prestazioni deliberati da un dipartimento • I livelli di descrizione della comprensione in una indagine internazionale • I livelli di competenza linguistica nel Quadro di riferimento di una comunità sovranazionale (UE) • La valutazione descrittiva delle competenze trasversali approvate da un collegio dei docenti

  16. “Non mi piace far da sola questi problemi, non so mai come partire, a gruppi o a coppie (giuste) mi sento più sicura perché adesso ho ancora bisogno di aiuto in questi lavori.” (Elisa) “Io con Daniele ho avuto difficoltà a lavorare perché è il mio migliore amico per giocare, ma non è un amico per lavorare, per cui abbiamo perso tempo e abbiamo finito il lavoro per ultimi. Abbiamo chiesto tante volte aiuto a Angela, Marcella e Giulia perché non riuscivamo a concentrarci.” (Richi)

  17. Efficacia (punti di forza e opportunità) Aumento della motivazione e dell’autonomia progettuale Sviluppo delle abilità di ricerca delle informazioni, di confronto sul testo (forma e contenuto) Coinvolgimento degli alunni non parlanti Disponibilità ad una maggiore accettazione delle proposte dei bambini Sviluppo del lavoro in un senso diverso rispetto a quello progettato Punti critici (debolezza e ostacoli) Diversità dal progetto iniziale. Maggiore durata nel tempo rispetto a quella prevista. Difficoltà di gestione dell’attività con gli alunni non parlanti, affrontata attraverso il coinvolgimento dei compagni in qualità di mediatori, ma solo nel momento della trasformazione del testo in fumetto DOPO IL LAVORO / Autovalutazione di sintesi

  18. Descrittori per la misurazione delle prestazioni deliberati da un dipartimento Comprensione del testo scritto e orale Decodificazione e significati letterali Descrittori Comprensione letterale delle informazioni Comprensione inferenziale e integrativa Comprensione globale e interpretativa Analisi, giudizio, commento Produzione scritta Correttezza ortografica Descrittori Correttezza morfologica e sintattica Proprietà lessicale e di registro Coerenza e organizzazione del testo Adeguatezza a tipo di testo e di contesto Proprietà del contenuto Produzione orale Correttezza fonologica e morfo-sintattica Descrittori Correttezza e adeguatezza lessicale Coerenza complessiva del testo Aderenza alla situazione e al contesto Scioltezza, fluenza Comprensibilità globale

  19. Criteri e livelli di comprensione del testo nell’OCSE-PISA Livello 5

  20. Criteri e livelli di comprensione del testo nell’OCSE-PISA Livello 3

  21. Criteri e livelli di comprensione del testo nell’OCSE-PISA Livello 1

  22. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE TRASVERSALI ALUNNA/O ……………………………………………………………………………………………… Classe ………… RELAZIONARSI E COMUNICARE • COMPETENZA: Interagire con gli altri L’alunna/o: LIVELLO A B C D Tiene un comportamento professionale: porta il materiale, giustifica regolarmente, si procura informazioni/appunti se è stata/o assente Rispetta scadenze e impegni concordati con insegnanti e compagni, è puntuale e ordinata/o nelle attività Mantiene un atteggiamento corretto e adeguato all’ambiente scolastico Discute rispettando il proprio turno, controllando tono e volume della voce, lasciando concludere chi ha la parola Lavora in gruppo, assumendo ruoli, eseguendo le consegne e rispettando i diversi punti di vista Favorisce i rapporti interpersonali per migliorare l’affiatamento della classe Controlla la propria emotività, riconoscendo quando il suo comportamento è inadeguato e accettando eventuali osservazioni

  23. Esempi di bad practisesche fanno dubitare di essere ancora un paese civile e che la scuola in cui crediamo possa avere ancora un futurodi Mario Ambel • Parole in libertà (Utilizzo arbitrario di terminologie vaghe) • Salvare capra e cavoli (Equivalenza giudizio – voto) • Angeli e demoni (Descrizione analitica dei comportamenti da valutare secondo criteri etico-morali) • “Spaggiari” e dintorni (Utilizzo di terminologie segnalate dalle case editrici anche se non condivise o sostanziate) • La condotta a … punti (Valutazione del comportamento assegnata ad una scala fondata su automatismi) • 0,20 Per ogni ritardo e per le abitudinarie uscite anticipate. • da - 1 a -2 Litigi e alterchi tra compagni. • da - 2 a -3 Mancanza di rispetto verso i Docenti, il Personale ATA ed i Genitori. • da - 2 a -3 Danni agli arredi e alle strutture scolastiche. • - 3 Provvedimento di sospensione

  24. di Mario Ambel Per valutare mentre si apprendee fare ricerca mentre si valuta.. poniamoci alcune domande:

  25. E’ compatibile l’attuazione di una valutazione descrittiva, formativa, che favorisce la partecipazione attiva degli allievi – com’è quella prefigurata in tutta la normativa dalla legge 517 in poi, nella letteratura pedagogica dell’intero secolo scorso e persino nella prima parte del recente Regolamento di attuazione della legge 169/2008 - con l’utilizzo del “voto” e in particolare della scala decimale o si ritiene che le due pratiche rimandino a concezioni della valutazione, dell’apprendimento e della stessa scuola antitetiche o comunque difficilmente conciliabili?

  26. E’ opportuno definire in modo rigido e quantitativo il concetto di “sufficienza” nella scuola dell’obbligo, dove la valutazione è inevitabilmente relativa e contestuale e dove gli insegnanti sono chiamati ad attivare strategie per far sì che ciascun allievo possa migliorare le proprie conoscenze, abilità e competenze in modo proporzionale ai propri livelli di partenza e non tanto raggiungere un livello predefinito e eguale per tutti di “sufficienza”?

  27. E’ chiaro quanto il “voto” si differenzi dal “giudizio”, dal “punteggio” e dal “livello” o si ritiene che sia possibile usarli in modo indifferenziato ?

  28. Staino

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