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VALUTAZIONE degli STUDENTI CON DSA

Torino, 24 maggio 2012. GIOVEDI’ PEDAGOGICI. VALUTAZIONE degli STUDENTI CON DSA . Torino, 24 maggio 2012 Rossi Viviana. INDICE Breve panoramica sui DSA VALUTAZIONE: normativa generale e specifica PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. dottssa Gangi AID Torino.

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VALUTAZIONE degli STUDENTI CON DSA

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Presentation Transcript


  1. Torino, 24 maggio 2012 GIOVEDI’ PEDAGOGICI VALUTAZIONE degli STUDENTI CON DSA Torino, 24 maggio 2012 Rossi Viviana

  2. INDICE • Breve panoramica sui DSA • VALUTAZIONE: normativa generale e specifica • PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

  3. dottssa Gangi AID Torino

  4. Percentuale ALUNNI DIAGNOSTICATI Nella Consensus Conference del 2007 viene indicata come percentuale prevedibile di dislessici in Italia il 4%

  5. INCIDENZA di STUDENTI con DSA nelle SCUOLE SECONDARIE di 2° grado • 2,6% negli istituti professionali • 1,3 % negli istituti tecnici • 0,7% nei licei

  6. COSA SIGNIFICA ESSERE DISLESSICI? “Nessuno potrà mai capire cosa significhi essere dislessici nel mondo della scuola. Nessuno potrà mai capire, dal di fuori, cosa si provi a sentirsi umiliati per tutta la propria infanzia e sentirsi ripetere giorno dopo giorno che non sarete mai capaci di avere successo in niente”. Lo racconta Jackie Stewart, vincitore per ventisette volte del GrandPrix , incoronato Sir dal Principe Carlo. È dislessico!

  7. “Ci sono tonnellate di documenti prodotti dalla ricerca che dicono che la dislessia non è una malattia, ma l’espressione di una piccola differenza di alcune aree del cervello che non impedisce di imparare, ma lo rende molto più faticoso. E in questa società che vuole tutto e subito questa fatica e lentezza non viene tollerata” (G.Stella) Perché è necessario MODIFICARE LA DIDATTICA per i ragazzi con DSA? PERSONA NON DISLESSICA DISLESSICO

  8. Disturbi Specifici di Apprendimento Difficoltà nella lettura DISLESSIA DISORTOGRAFIA Difficoltà nell’ortografia Disturbi specifici delle prassie della scrittura DISGRAFIA Deficit del sistema di elaborazione dei numerie del calcolo DISCALCULIA

  9. I DSA… NONsono UNA MALATTIA NON sono conseguenza di UN BLOCCO PSICOLOGICO NON sono conseguenza di UN BLOCCO EDUCATIVO NON sono conseguenza di UN BLOCCO RELAZIONALE NON sono dovuti a DEFICIT DI INTELLIGENZA NON sono dovuti a DEFICIT SENSORIALI I DSA SONO CARATTERISTICHE… CONGENITE NEUROBIOLOGICHE GENETICHE

  10. La legge riconosce • la dislessia, la disgrafia,la disortografia e la discalculia • quali disturbi specifici di apprendimento • che si manifestano • in presenza di capacità cognitive adeguate, • in assenza di patologie neurologichee di deficit sensoriali, … • ma che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana

  11. Essi sono EVOLUTIVI, … … cioè sono disturbi che si manifestano in età scolastica e si modificano nel tempo: per questo si parla di Dislessia Evolutiva,… “La Dislessia Evolutiva (DE) è una difficoltà selettiva nella lettura, in presenzadi capacità cognitive adeguate e di adeguate opportunità sociali e relazionali, e in assenza di deficit sensoriali e neurologici.” (Brizzolara e Stella) LA DISLESSIA EVOLUTIVA È IL PROTOTIPO DEI DSA…

  12. L’ alunno con DSA utilizza un diverso modo di imparare che richiede: la conoscenza dei DSA da parte dei docenti un’organizzazione scolastica flessibile una metodologia didattica personalizzata

  13. Cosa devono fare gli insegnanti ?

  14. COSA è RICHIESTO ALLA SCUOLA? RICONOSCERE e ACCOGLIERE la "diversità" • Conoscenza del problema – DSA – • Riconoscimento precoce dei segnali • Analisi del caso, potenziamento e invio per • la diagnosi • Coinvolgimento/comunicazione con i Genitori • Dialogo con i Servizi Sanitari • Adozione atteggiamenti didattici corretti • Conoscenza ed utilizzo ausili compensativi • e misure dispensative E’ sufficiente e corretta la conoscenza generale della dislessia ?

  15. CAMBIAMENTO DELL’OTTICA DIDATTICA Occorre essere più flessibili: riconoscere le differenze tra addestramento specifico e compiti naturali e accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali (es.può imparare le tabelline, ma con delle strategie alternative e … un po’ più di tempo!)

  16. Stili diversi di apprendimento = stili diversi insegnamento

  17. Legge 517/77 (legge sulla programmazione educativa) “… La programmazione educativa può comprendere attività scolastiche organizzate per gruppi … allo scopo di realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni …”

  18. … le ISTITUZIONI SCOLASTICHE “riconoscono e valorizzano le diversità … (e) possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune” (Regolamento dell’autonomia, 1999, art. 4), perché UNICI SONO I SINGOLI ALUNNI, tutti … abilidiversamente !

  19. L’autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella PROGETTAZIONEe nella realizzazione di interventiadeguati alle caratteristichespecifiche … degli studenti. Lo sancisce il REGOLAMENTO dell'AUTONOMIAscolastica D.P.R. 275/1999

  20. Flessibilità didattica DPR 275/1999 art. 4.2: Il Regolamento dell’autonomia scolastica offre lo strumento della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). • Ma anche in tutti gli aspetti dell’organizzazione educativa e didattica della Scuola e va intesa come: • personalizzazione educativa e didattica, • personalizzazione degli obiettivi formativi • - personalizzazione dei percorsi formativi. Flessibilità non solo nei calendari, negli orari, nei raggruppamenti degli alunni, nell’adeguamento alle esigenze delle realtà locali, ecc

  21. Il percorso della normativa specifica

  22. Nota MIUR n. 4099 del 5.10.2004 Nota MIUR n. 26 del 5.01.2005 C.M. MIUR n. 1787 dell’1.03.2005 Nota MIUR n. 4798 del 27.07.2005 Legge Regionale n. 28 del 28.12.2007 “Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa” Nota MIUR n. 4600 del 10 maggio 2007 – Precisazioni a Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007……… Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 – Alunni con disturbi di apprendimento – Indicazioni operative in merito all’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative per gli alunni con disturbi di apprendimento Indicazioni per il curricolo – D.M. 31 luglio 2007 e direttiva del 3 agosto 2007 Legge n. 169 del 30 ottobre 2008 -"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008

  23. C.M. n. 4 del 16 gennaio 2009 (orari settimanali e inglese potenziato) C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009 O.M. n. 40 dell’ 8 aprile 2009,art. 12, comma 7, Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato C.M. n. 51 del 20 maggio 2009,sezione “particolari categorie di candidati” Nota MIUR n. 5744 del 28 maggio 2009– Anno scolastico 2008/2009 - Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento - DSA DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni.Art.10 valutazione degli alunni con DSA

  24. Legge n.170/2010 Legge sui… DSA

  25. Il 12 luglio 2011… … sono state emanate Le Linee Guida e le disposizioni attuative … ben precise!

  26. E’ IMPORTANTE CONOSCERE la normativa sui DSA La Legge è uno strumento che genitori, educatori e insegnanti devono conoscere per poterlo utilizzare con efficacia per tutelare i DIRITTI dei minori.

  27. I DSA e la scuola che cambia

  28. Che cosa cambia? I DSA sono riconosciuti per legge INCREDULO SCETTICO SOSPETTOSO

  29. LEGGE 170/2010Art. 1"Riconoscimento e definizionedi dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia"

  30. L’ Art. 2dichiara le finalità a cominciare dalla prima: "garantire il diritto all'istruzione" per finire con “ assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale"

  31. ATTENZIONE DUNQUE A RIMUOVERE OSTACOLI RIFERIBILI ALLA PERSONALITÀ DI CIASCUN ALUNNO, QUALE SI PRESENTA IN RELAZIONE ANCHE AI CONDIZIONAMENTI DEL CONTESTO SCOLASTICO E SOCIALE LA LEGGE SI INQUADRA NEL PIÙ GENERALE TEMA DELLA REALIZZAZIONE del DIRITTO ALLO STUDIO e del PERSEGUIMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI

  32. E ‘ SEMPRE più DIFFICILE!!!! Molti insegnanti ultimamente manifestano forti preoccupazioni nel condurre una classe in modo da rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno. Occorre utilizzare modalità di didattica inclusiva

  33. INCLUDERE = esaltare la diversità Le classi sono sempre state complesse perché complesso è l'uomo. Il problema è piuttosto il desiderio di uniformare tutti, mentre “includere” significa esaltare la diversità La nostra scuola è una delle poche che da anni include la disabilità nelle classi e non la ghettizza nelle scuole speciali.

  34. DIDATTICA INCLUSIVA La didattica inclusiva mette al centro la persona, le risorse e le potenzialità che ogni alunno possiede … valorizzandole in un contesto collettivo. Prevede un’accoglienza positiva delle persone al fine di conoscerle dal punto di vista cognitivo, socio-affettivo e per mezzo delle loro competenze generali. Inoltre, le scelte didattiche e i cambiamenti metodologici che si devono fare per aiutare un alunno con DSA si rivelano utili a tutti gli allievi, . (Dal documento congiunto Aid-Giscel)

  35. PERCHÉ LA DIDATTICA INCLUSIVA La legge n. 170 /2010 riconosce i DSA e assegna alla scuola il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni con DSA possano raggiungere il successo formativo. La legge fa riflettere sul ruolo culturale e professionale del docente nelle sue funzioni. Il Decreto attuativo e le Linee guida del 12/07/2011 danno indicazioni per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, con l’ utilizzo di opportune strategie e degli strumenti compensativi nonché delle misure dispensative.

  36. MA PER QUESTO SERVE LA … FORMAZIONE Art. 4 - Formazione nella scuola scuola Apre una prospettiva fondamentale: "… al personale docente e dirigenziale … è assicurata un’ adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative al DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate" sanità

  37. Scuola osservatorio “La scuola deve diventare l’osservatorio per eccellenza,dove è possibile individuare precocemente le difficoltà specifiche di apprendimento. Ciò significa che gli insegnanti devono osservare e segnalare tempestivamente i problemi”. (LINEE GUIDA pag 6 -9)

  38. Osservazione … in ogni ordine di scuola 2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche - Per individuare un alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo .… 2.2 Osservazione degli stili di apprendimento Gli individui apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici. … se la costruzione dell’attività didattica, sulla base di un determinato stile di apprendimento, favorisce in generale tutti gli alunni, nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo caratterizzanodiventa un elemento essenziale e dirimente per il suo successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6)

  39. LINEE GUIDA, PAG. 10 4.1 Scuola dell’infanzia “È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia. Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate … omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b…) e ha un’espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo. Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo, avere poca abilità nella manualità fine,a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole. Questi bambini vanno riconosciuti e supportati adeguatamente: molto si può e si deve fare. Solo in una scuola vissuta … si può stabilire un rapporto positivo tra bambino ed adulto che ascolta, accoglie, sostiene e propone. In una scuola dove la collaborazione, la sinergia, la condivisione degli stili educativi tra le insegnanti, tra queste e la famiglia ed a volte con i servizi territoriali funzionano, è più facile andare incontro al bisogno educativo del bambino. In una scuola che vive nell’ottica dell’inclusione, il lavoro in sezione si svolge in un clima sereno, caldo ed accogliente, con modalità differenziate. …..”

  40. LINEE GUIDA, pag 12 . 134.2 Scuola primaria4.2.1 Disturbo di lettura e di scrittura “All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa, che si deve realizzare attraverso uno scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola dell’infanzia e i docenti della scuola primaria medesima. Solo da una conoscenza approfondita degli alunni, il team docente potrà programmare le attività educative e didattiche, potrà scegliere i metodi e i materiali e stabilire i tempi più adeguati alle esigenze di tutti gli alunni del gruppo classe.”

  41. 4.3SCUOLA SECONDARIA di I e di II grado “La scuola secondaria richiede agli studenti la piena padronanza delle competenze strumentali (lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute e superate, individuando opportunamente le strategie e gli strumenti compensativi nonché le misure dispensative.”LINEE GUIDA, pag 17

  42. Anche l’Università … … dovrà svolgere un ruolo importante, trovando soluzioni all’interno delle metodologie didattiche e di valutazione e favorendo l’uso di strategie e risorse, in particolare attraverso le nuove tecnologie. … Si pone, pertanto, … , la necessità di interventi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA negli studenti (art. 3.3) come per tutti gli altri gradi di scuola. … La presentazione della certificazione diagnostica, al momento dell’iscrizione, permette di accedere anche ai test di ammissione con le seguenti modalità: · la concessione di tempi aggiuntivi, rispetto a quelli stabiliti per la generalità degli studenti, ritenuti congrui dall’Ateneo in relazione alla tipologia di prova e comunque non superiori al 30% in più; · la concessione di un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30% in più rispetto a quello definito per le prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a livello nazionale o dalle università …. · in caso di particolare gravità certificata del DSA, gli Atenei – nella loro autonomia - possono valutare ulteriori misure atte a garantire pari opportunità nell’espletamento delle prove stesse. ” (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)

  43. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA “ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. (LINEE GUIDA, pag 6 - 7) “4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSAGli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL). Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere aggiornata e approfondita”.(LINEE GUIDA, pag 9)

  44. Esonero lingua straniera? Non si possono privare i ragazzi di conoscenze essenziali al giorno d’oggi

  45. In caso di disturbo grave … “… In caso di disturbo grave … è possibile in corso d’anno DISPENSARE l’alunno dalla VALUTAZIONE nelle prove scritte e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, …. Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno comunque il supporto scritto in quanto utile all’apprendimento anche orale delle lingue straniere, soprattutto in età adolescenziale. In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione (orale o scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale del messaggio … di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del tutto corretto grammaticalmente.” (LINEE GUIDA pag 20)

  46. SCUOLA SECONDARIA:differenza tra ESONERO e DISPENSA “Sulla base della gravità del disturbo, nella scuola secondaria (…) considerate le sue possibili difficoltà di memorizzazione, risulta conveniente insistere sul potenziamento del lessico ad alta frequenza piuttosto che focalizzarsi su parole più rare, … come quelle presenti nei testi letterari. … Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute nel decreto attuativo, pare opportuno precisare che l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le prestazioni in forma scritta “ (LINEE GUIDA, pag 20)

  47. Decreto attuativo N. 5669 Art . 6. “Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno o lo studente possono– su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe - essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato. In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del D.P.R. .323/1998.”

  48. Un’altra finalità della Legge 170/2010 STRETTO RAPPORTO TRA SCUOLA E FAMIGLIE. È compito dei dirigenti “… incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione”.

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