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Aspetti di qualità nel processo di progettazione. Mauro Di Grazia AICQ TL, Progetto “aQUa” Montecatini, 13 0ttobre 2005. La valutazione dei servizi pubblici.
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Aspetti di qualità nel processo di progettazione Mauro Di Grazia AICQ TL, Progetto “aQUa” Montecatini, 13 0ttobre 2005 Montecatini, 13 0tt 05
La valutazione dei servizi pubblici • Dall’ultimo decennio del secolo scorso moltiplicazione degli impulsi alla rendicontazionedei servizi pubblici (Es.: accreditamento Agenzie Formative) • Centralità della valutazione • Crescita della domanda di qualità, connessa ai bisogni degli utenti e all’impiego di risorse pubbliche • Nel settore privato è il mercato competitivo che seleziona e valuta Montecatini, 13 0tt 05
La domanda di qualità • Fenomeno relativamente recente nelle Pubbliche Amministrazioni • Centralità dei termini: efficacia (servizi prodotti)/efficienza (costi ridotti), a fronte della crisi della spesa pubblica • Problemi e modelli già affrontati dalle imprese private produttive di beni e servizi • La cultura e i modelli della qualità hanno origini aziendali (cfr problemi terminologici) Montecatini, 13 0tt 05
Cenni di storia della Qualità • Anni 20 del ‘900 Obiettivo: eliminare i fattori di criticità e le differenze fra pezzi e fra fornitori ispezioni/collaudi del prodotto • Anni 30/40 Controllo statistico della qualità affidabilità del prodotto (quante non conformità) • Anni 60/70 Primo coordinamento delle funzioni aziendali controllo di qualità sugli obiettivi operativi Montecatini, 13 0tt 05
Cenni di storia della Qualità • Anni 80 Attenzione al processo fornitore/cliente quality assurance dare fiducia che i requisiti di qualità siano soddisfatti (es.: marchio CE di conformità alle norme tecniche di sicurezza) • Implica una valutazione ricorrente dell’efficacia del controllo di qualità e il ricorso ad azioni correttive e di miglioramento; azienda già vista come sistema coerente: qualità del sistema (oltre che del prodotto) Montecatini, 13 0tt 05
Evoluzione dei focus della Qualità • Dalla qualità del prodotto (non conformità) • Alla qualità dei processi tecnici (efficienza) • Alla qualità dei processi organizzativi (efficacia) • Alla qualità del sistema/governo dell’azienda (miglioramento standard di sistema) • Alla soddisfazione del cliente (centralità esterna) • Alla soddisfazione di tutte le parti interessate (personale, azionisti, fornitori….) (eccellenza) Montecatini, 13 0tt 05
Ancora storia della Qualità • 1946 Nascita della Associazione americana di cultura della qualità • 1955 Nascita della AICQ (Associazione italiana di controllo della qualità, poi trasformata in cultura) • Da queste esigenze la nascita delle I.S.O. • ISO = International Standard Organisation. Negli anni ’80 del ‘900, costituzione di organismo internazionale “riconosciuto” sulla qualità • Nascita norme ISO italiane nel 1987 • EN (Europa) - UNI (ente italiano di unificaz.) - ISO • Revisione 1994: 20 punti da controllare/presidiare Montecatini, 13 0tt 05
Una rivoluzione culturale • Primi anni 80, a fronte del forte incremento della competitività sui mercati internazionali, nascita del modello TQM, in ambito prima giapponese, poi americano, caratterizzato da: • Forte attenzione al cliente • I valori della qualità devono pervadere l’intera organizzazione per vincere la sfida competitiva • Coinvolgimento e partecipazione al miglioramento continuo di tutti • Do-Plan-Check-Act (obiettivi, piani, azione) • Visione sistemica e cooperazione • Pro-attività, anticipazione Montecatini, 13 0tt 05
Total Quality Management • Modello del miglioramento continuo per rispondere alle sfide della competitività • qualità non certificabile perché non rispondente a standard predefiniti • attenzione all’analisi “sistemica” della struttura organizzativa aziendale • enfasi sulla gestione delle risorse umane • orientamento ai risultati • attenzione ai dati statistici (indicatori di risultato) e al confronto con le altre aziende Montecatini, 13 0tt 05
I modelli di eccellenza Scenari della globalizzazione • Sfida epocale del sapere e del cambiamento • Forte competitività fra i sistemi internazionali • Problema del “passo” del cambiamento • Tensione verso l’apprendimento e la capacità di innovazione • Necessità di modelli per reggere la sfida della competitività Montecatini, 13 0tt 05
I modelli di eccellenza • Intervento di sostegno dei governi • Nascita dei Premi nazionali rivolti alle aziende eccellenti come stimolo alla innovazione competitiva: fare della qualità una politica nazionale • 1987, presidenza Reagan, nascita del Premio Qualità americano fondato sul modello Baldrige • Modello analogo a quelli giapponesi • Quesiti da porsi da parte delle aziende: • Quanto abbiamo progredito • Oggi dove siamo • E dove rispetto agli altri (benchmarking) Montecatini, 13 0tt 05
European Foundation for Quality Management • Nata nel 1988 per iniziativa dei presidenti di 14 industrie europee con il supporto del presidente UE J. Delors • Obiettivo del modello: stimolare la crescita della competitività delle aziende europee • Modello di riferimento il TQM e l’auto-valutazione come metodo per raggiungere l’eccellenza, passando attraverso i suoi vari livelli • Istituzione di un Premio Europeo per la qualità • In Italia EFQM è rappresentata da AICQ Montecatini, 13 0tt 05
Evoluzione delle ISO:Vision 2000 • Dal modello per l’assicurazione della qualità a “sistema di gestione per la qualità” (SGQ) • Dalla centralità delle procedure all’analisi dei processi • Dalla centralità della produzione a quella della organizzazione • Dal solo cliente esterno al cliente anche interno e alle parti interessate • Un’unica norma, con applicabilità flessibile: ISO 9001:2000 • Due finalità:Soddisfazione del cliente (da rilevare); Miglioramento continuo a cui tendere Montecatini, 13 0tt 05
Evoluzione delle ISO • Norma 9004 – “coppia coerente” con 9001 - definisce la guida alla politica della qualità nell’ottica “anche” dell’auto-valutazione. • Restano confermate le caratteristiche delle ISO, che spingono all’assicurazione formale della qualità: • La definizione delle procedure ottimali, standardizzate per definire il da farsi nelle situazioni • Il Manuale della Qualità in cui l’organizzazione dichiara prodotti e processi. Ogni capitolo rimanda a procedure operative, con campi di intervento e responsabilità minutamente definite. Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM e le ISO • Costituisce una linea di sviluppo naturale delle ISO 9000: 2000 • Forte omogeneità col modello TQM • Peculiarità del modello: • la cultura dell’auto-valutazione (spirito di squadra, condivisione, punti di forza e criticità) • Visione olistica dell’organizzazione (interdipendenza, dinamica della learning organisation) • Cultura del benchmarking interno/esterno • Integrazione fra fattori e risultati (50 %) Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM • “Il modello EFQM per l’Eccellenza è un quadro di riferimento non prescrittivo che riconosce la pluralità degli approcci al perseguimento di un’eccellenza sostenibile nel tempo....esso offre pertanto una considerevole libertà di interpretazione in funzione delle strategie appropriate a ogni singolo ente del settore pubblico.” Montecatini, 13 0tt 05
I concetti fondamentali EFQM • Attenzione rivolta al cliente • Leadership e coerenza degli obiettivi • Gestione in termini di processi e fatti • Coinvolgimento e sviluppo delle persone • Apprendimento, innovazione e miglioramento continui • Sviluppo della partenership • Orientamento ai risultati (n. p. in ISO) • Responsabilità pubblica (n. p. in ISO) Montecatini, 13 0tt 05
Struttura modello - Criteri Fattori (50 %): • Crit. 1 - Leadership (p. 10 %) • Crit. 2 - Politiche e strategia (p. 8 %) • Crit. 3 - Gestione del personale (p. 9 %) • Crit. 4 - Partnership e risorse (p. 9 %) • Crit. 5 - Processi (14 %) Risultati (50 %): • Crit. 6 - Risultati relativi ai Clienti (p. 20 %) • Crit. 7 - Risultati relativi al personale (p. 9 %) • Crit. 8 - Risultati relativi alla Società (p. 6 %) • Crit. 9 - Risultati chiave di performance (p. 15 %) Montecatini, 13 0tt 05
Struttura modello - Criteri Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM e la formazione Perché la scelta del modello di eccellenza? • riconosce le dinamiche della complessità e non riduce le risposte a tecnicismi • Consente di definire il ruolo dei vari attori nella formazione, valorizzandone il coinvolgimento creativo • Orienta ai processi e ai risultati • Valorizza le partnership e la socialità • Costringe la scuola a misurarsi come organizzazione con un modello • Lascia libertà nell’auto-valutazione, ma impone soluzioni di miglioramento verso l’eccellenza Montecatini, 13 0tt 05
Struttura modello - Criteri • Criteri, sottocriteri, aree da esaminare come riferimento per lo screening della organizzazione • STRUMENTI di AUTO-VALUTAZIONE • A che punto siamo • Quali sono i nostri punti di forza • Quali le aree da migliorare • Quali problemi da approfondire • Il modello EFQM ha realizzato uno strumento per la valutazione dei dati, secondo la logica RADAR Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM: la logica RADAR • Results (risultati: definisci o valuta i risultati) • Approach (approccio: pianifica l’approccio) • Deployment (diffusione: realizza le azioni di miglioramento progettate) • Assessment (valutazione: monitora e valuta il percorso fatto,in termini di dati) • Review (riesame: riesamina i risultati per migliorare l’approccio) • Schede per la valutazione dei fattori (Crit.1-5) • Schede per la valutazione dei risultati (Crit.6-9) Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM: la logica RADAR Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM: la logica RADAR • Scheda dei Fattori. Valuta, con punteggi: • Approccio (coerente = strutturato, sistematico; integrato = collegato ad altri, supporta le politiche e strategie) • Diffusione (attuata, sistematica) • Valutazione (misurazione efficacia, apprendimento) • Riesame (miglioramento) Montecatini, 13 0tt 05
Il modello EFQM: la logica RADAR • Scheda dei Risultati. Valuta, con punteggi, • Trend (positivi, quanto) • Obiettivi (raggiunti, appropriati) • Confronti (con organizz esterne) • Causa-effetto (conseguenza degli approcci/fattori) • Attributi (grado di copertura) Montecatini, 13 0tt 05
Indicazioni per la progettazione di un IFTS A monte della progettazione • Leadership (congruità del progetto con la mission, coinvolgimento e condivisione, promozione interna/esterna) • Politiche e strategie (fondate sui bisogni dei clienti e del territorio, sui dati, sulle buone pratiche altrui) • Gestione del personale (valorizzazione delle risorse interne, professionali e culturali, responsabilizzazione del personale) • Partnership e risorse (rapporti di partenariato coerenti e risorse economiche e strutturali adeguate) Montecatini, 13 0tt 05
Indicazioni per la progettazione di un IFTS • Nella progettazione: scheda RADAR relativa ai fattori • Approccio coerente e integrato • Pianificazione delle azioni chiara e realistica (Deployment) • Previsione di obiettivi e identificazione dei risultati attesi • Previsione di possibili revisioni del percorso fondate sul monitoraggio periodico dell’erogazione/deployment Montecatini, 13 0tt 05