1 / 7

La falsa partenza dell’AIR. Una questione di cultura politica

La falsa partenza dell’AIR. Una questione di cultura politica. Luigi Di Gregorio Dipartimento Comunicazione – Tutela dei diritti dei cittadini. PRECONDIZIONI (E CRITICITA’) DELL’AIR. Sensibilità e sostegno politici verso la “cultura della valutazione” , che implicano:

Download Presentation

La falsa partenza dell’AIR. Una questione di cultura politica

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La falsa partenza dell’AIR. Una questione di cultura politica Luigi Di Gregorio Dipartimento Comunicazione – Tutela dei diritti dei cittadini

  2. PRECONDIZIONI (E CRITICITA’) DELL’AIR • Sensibilità e sostegno politici verso la “cultura della valutazione”, che implicano: • Problem solving pragmatico/negoziale vs. dogmatico/ ideologico • Metodo empirico vs. metodo normativo/speculativo • Scienza (dati, indicatori, variabili) vs. impressionismo, opinioni • Consultazioni organizzate vs. lobbismo occasionale • Approccio multidisciplinare e multilivello vs. approccio per rigide competenze e monodisciplinare • Politiche “reali” vs. politiche “simboliche” • Doppia legittimazione democratica vs. legittimità orientata all’input

  3. CULTURA POLITICA E STILI DI GOVERNO - 1 • Cultura politica prevalentemente di tipo dogmatico-ideologico (anzichénegoziale e pragmatica); • ideologie come “facilitatori” psicologici, in grado di guidare“dogmaticamente” tanto le scelte della classe politica, quanto quelle deglielettori, da cui deriva: • un comportamento di voto prevalentemente di “appartenenza ideologica”, anziché di voto “di opinione”, che garantisce volatilità elettorale e premi/sanzioni per chi governa sulla base di ragionamenti pragmatici. Si premia l’identità (blocchi sociali e ideologie) e non il risultato; • una democrazia “bloccata”, ossia senza alternanza per 45 anni, che ha permesso un governo “sempre al governo” e due opposizioni antisistema (ossia portatori di una “ideologia estranea”) “sempre all’opposizione”. Logica irresponsabile: chi governa è sempre al governo, chi è all’opposizione è sempre all’opposizione (apice nel periodo del pentapartito, raddoppio del debito pubblico/PIL); • Scarso interesse per la valutazione empirica delle politiche pubbliche; • Rapporto “organico” tra politica e ricerca, scarsa autonomia della ricerca; • P.A. rigida, “weberiana” e sovraordinata rispetto agli attori sociali.

  4. CULTURA POLITICA E STILI DI GOVERNO –2 • La Seconda Repubblica è caratterizzata dal bipolarismo, ma sembra ancora prevalere una cultura politica “polarizzata”, con comportamenti di voto ancora rigidi (scarsa volatilità, alta appartenenza = “scelta di campo”). Di conseguenza: • Scarso interesse per la valutazione empirica delle politiche pubbliche; • Scarsa progettualità di lungo-periodo; • Presentismo e logica del “tempo reale”: effetti annuncio e norme manifesto; • Corto circuito tra tempi della politica e tempi dell’amministrazione a causa della variabile “mass media”; • Trasformazione della P.A. sulla scia del New Public Management degli anni ’90 e degli stimoli di OCSE e UE, più paritaria rispetto a cittadini e imprese, ma in ritardo sulla cultura della valutazione.

  5. I DRIVERS DELL’AIR • OCSE Modelli • UNIONE EUROPEA tecnocratici • Modello anglosassone-scandinavo: • - la politica stabilisce i fini, le autorità amministrative i mezzi; • - spostamento del conflitto politico; • - legittimazione “tecnica” delle policies; • - consultazioni organizzate e sistematiche. • Il modello dello Stato regolatore • - vs. stato interventista • - vs. stato minimo • La doppia legittimazione democratica: l’importanza dell’output

  6. LA DOPPIA LEGITTIMAZIONE DEMOCRATICA • Il pensiero democratico “orientato all’input” sottolinea il “governo daparte del popolo”. Le scelte politiche sono legittime se e nella misura in cui rispecchiano la “volontà del popolo”. La legittimazione orientata all’input si basa sulle dimensioni della partecipazione e del consenso dei cittadini e necessita di un forte sostrato storico e culturale condiviso. • La prospettiva “orientata all’output” pone l’accento sul “governo per il popolo”. Le scelte politiche sono legittime se e nella misura in cui promuovono il bene comune della collettività. La legittimazione “orientata all’output” si basa sulle performance di governo e in particolare sulla loro capacità di garantire l’interesse pubblico e può in un certo qual modo prescindere da quel “collante” condiviso e per certi versi compensarlo in termini di legittimità.

  7. AIR E ROMA CAPITALE: PROSPETTIVE • Art. 4 del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e Servizi del Comune di Roma • “Sistema integrato di programmazione, pianificazione, controllo, misurazione e valutazione delle performance”: Dal Piano Strategico di Sviluppo al Piano delle Performance • Bozza della “Disciplina del ciclo di programmazione, pianificazione, controllo, misurazione e valutazione delle performance”. L’AIR è inserita tra gli strumenti di monitoraggio quali-quantitativo dei servizi • Tentativo di dare centralità agli output mediante meccanismi istituzionali/procedurali come drivers per una trasformazione culturale

More Related