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Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione V. MONALDI - NAPOLI. Unità Operativa Complessa di Ortopedia Primario: Dott. Roberto Magri. R. MAGRI. Chirurgia Ortopedica e Tromboembolismo venoso . INCIDENZA DI TVP NEI DIFFERENTI TIPI DI CHIRURGIA.
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Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione V. MONALDI - NAPOLI Unità Operativa Complessa di Ortopedia Primario: Dott. Roberto Magri
R. MAGRI Chirurgia Ortopedica e Tromboembolismo venoso
INCIDENZA DI TVP NEI DIFFERENTI TIPI DI CHIRURGIA Chirurgia generale USA Europa 30% 16% 1% in pazienti di alto rischio Chirurgia urologica 25% (10-40%) 1-3% Chirurgia ginecologica 20% (7-45%) 1-5% Neurochirurgia 30% (9-50%) 1.5-3% 4% Chirurgia ortopedica 45-70% 5 4 3 2 1 0 10 20 30 40 50 60 70 Incidenza di TVP Incidenza di EP fatale
FREQUENZA DI TVP IN CHIRURGIA ORTOPEDICA • La chirurgia ortopedica maggiore espone il paziente ad un rischio estremamente elevato di malattia tromboembolica: ad esempio nelgli inrerventi di artroprotesi da’anca o di ricostruzione del ginocchio il rischio è: TVP EP dal 45 al 70% > 20% con 1-3% fatali Roberts et al 1986
VIRCHOW ( 1854 )
IPERCOAGULABILITA’ DEL SANGUE PER MODIFICAZIONI CHIMICO-FISICHE • LESIONE DELLA PARETE VASALE • RALLENTAMENTO DELLA CORRENTE EMATICA
NELLA CARRIERA DI UN CHIRURGO SONO POCHE LE CIRCOSTANZE CHE POSSONO ASSUMERE CARATTERE PIU’ TRAGICO DI QUELLE CONSISTENTI NEL FATTO DI ESEGUIRE CON SUCCESSO UN INTERVENTO CHIRURGICO DIFFICILE ...DI VEDERE TUTTO PROCEDERE BENE… E POI TROVARSI DI FRONTE AD UNA SITUAZIONE TRAGICA E VEDERE IL PAZIENTE MORIRE A SEGUITO DI UN’ EMBOLIA POLMONARE MASSIVA SEGUITA DALLA MORTE COSI’ RAPIDA CHE NON VI E’ POSSIBILITA’ DI ATTUARE ALCUNA PROCEDURA TERAPEUTICA ………
NON TUTTE LE FLEBOTROMBOSI PORTANO A T ROMBOEMBOLIA POLMONARE
LA TVP PUO’ ESSERE CLASSIFICATA IN RELAZIONE ALLA SEDE ANATOMICA IN:
DISTALE (COLLO PIEDE E PIEDE) • AL POLPACCIO (SOTTO LA BIFORCAZIONE POPLITEA) • POPLITEA • PROSSIMALE (A LIVELLO DELLE VENE FEMORALI E ILIACHE)
IL PRIMO SEGNALE DI UNA TROMBOSI OCCULTA E’ RAPPRESENTATO A VOLTE
DA UNA ECLATANTE SINTOMATOLOGIA POLMONARE E CARDIOCIRCOLATORIA
INCIDENZA ANNUA DI T.E.P. NEGLIU.S.A.
600000 CASI 1/3 LETALI
INCIDENZA DI T.V.P. NEL CORSO DELLE AUTOPSIE
INCIDENZA DI TEP CAUSA DI MORTE NEGLI INTERVENTI CHIRURGICI(U.S.A.)
IN ORTOPEDIA ANCHE UNA PROCEDURA BANALE ( AD ESEMPIO LA RIDUZIONE DI UNA SEMPLICE FRATTURA ) PUO’ CAUSARE UNA EMBOLIA POLMONARE FATALE
MOLTI CHIRURGHI PENSANO CHE UNO STATO TROMBOFILICO (CAUSA DI T.V.P.) POSSA ESSERE DETERMINATO DA TRAUMI MA ANCHE DA MANOVRE RIDUTTIVE O CHIRURGICHE
L’ESPERIENZA INDUCE PERO’ A PENSARE CHE, PERLOMENO IN ALCUNI CASI, UNA CONDIZIONE TROMBOFILICA DI BASE DEL TUTTO MISCONOSCIUTA, ESISTE GIA’ E VIENE SLATENTIZZATA DA CIRCOSTANZE ACCIDENTEALI (traumi, intervento chirurgico, etc.)
PERCHE’ IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA SI HA UNA ELEVATA INCIDENZA DELLA TVP? 2. QUALE PREVENZIONE E PROFILASSI SONO LE MIGLIORI? 3. QUALI LE IMPLICAZIONI MEDICO LEGALI ?
SOTTO IL PROFILO EPIDEMIOLOGICO UNA DEFINIZIONE NUMERICA DELLA TVP IN ORTOPEDIA RISULTA ANCORA OGGI DIFFICILE
INFATTI LA COMPARSA DELLA TVP NELL’ARTO OPERATO O CONTROLATERALE E’ SPESSO ASINTOMATICA E L’EVOLUZIONE SILENTE
INCIDENZA (IN ASSENZA DI PROFILASSI ) • TVP 40-70% • TEP 2-16% • TEP fatale 1,8-3,4%
UN EVENTO TROMBOTICO PUO’ AVVENIRE NELL’ARTO OPERATO NELL’ 80-90% DEI CASI ENTRO LE PRIME 48 ORE DOPO L’INTERVENTO
UN RISCHIO REALE DI TVP SI PUO’ AVERE COMUNQUE FINO A SEI SETTIMANE DOPO L’INTERVENTO CON PICCHI DI INCIDENZA IN QUARTA E TREDICESIMA GIORNATA
FATTORI DI RISCHIO PER UNO STATO TROMBOFILICO
Varici • Emopatie (iperviscosità) • Paralisi arti inferiori • Sindrome nefrosica • Obesità • Ormonoterapia (estrog.) • Ischemia cerebrale • Etc…. • Eta ( oltre i 40 anni) • Neoplasie maligne • Immobilizzazione prolungata • Scompenso cardiaco • Infarto miocardico • Infezioni • Diabete
CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI IN RELAZIONE AL RISCHIO DI EVENTO TROMBOEMBOLICO
BASSO RISCHIO (50%) Intervento chirurgico di breve durata.Pazienti di età <40a. Senza fattori di rischio.Piccola chirurgia MEDIO RISCHIO(20-30%) Intervento di media durata(>30min)pazienti di >40 a. con alcuni fattori di rischio ALTO RISCHIO (10-20%) Intervento di chirurgia maggiore.Pazienti di > 40a. con precedenti trombotici
Definizione di alto rischio Chirurgia ortopedica maggiore del femore e del ginocchio Chirurgia pelvica o addominale maggiore per tumori Precedenti trombosi venose profonde o embolia polmonare Precedente trombocitopenia da eparina non frazionata
TRATTAMENTI PROFILATTICI
BASSO RISCHIO: NESSUNA PROFILASSI FARMACOLOGICA (mobilizzazione precoce) MEDIO RISCHIO: PROFILASSI FARMACOLOGICA (pratiche riabilitative) ALTO RISCHIO: PROFILASSI FARMACOLOGICA, PRESIDI ORTOPEDICI-RIABILITATIVI, FILTRI CAVALI, ETC.
…..E’ MASSIMO NELLA SECONDA SETTIMANA DOPO L’INTERVENTO E PUO’ MANIFESTARSI FINO ALLA SESTA SETTIMANA
IN ASSENZA DI PROFILASSI L’INCIDENZA DI TEP
23 % IN FORMA ASINTOMATICA 0,2-3,4 % IN FORMA SINTOMATICA
INCIDENZA ANNUA DI TEP (SALVATI et Al. 1998)
U.S.A = 500000 • FRANCIA = 300000 • ITALIA = 50000
.....CHIRURGIA • TRAUMATIZZANTE • PREVEDE MANIPOLAZIONI (posizione degli arti, manovre riduttive, etc.) • USO DI TOURNIQUET, TRAZIONI ETC. • SCARSA MOBILIZZAZIONE POST-OPERATORIA
I PUNTI CRITICI DELLA EMODINAMICA DEL RITORNO VENOSO NEGLI ARTI INFERIORI SONO
PROSSIMITA’ DELLA VENA FEMORALE • PROSSIMITA’ DELLA VENA POPLITEA (PUNTO DI CONFLUENZA DELLE VENE DELL’ARTO INFERIORE IN UN UNICA VENA)