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Prof. Marco Bartoli

Storia delle religioni lezione n.3. Prof. Marco Bartoli. Il comportamento religioso. oltre a Credenze e Riti, una religione è caratterizzata da Comportamenti conseguenti. Vi sono norme e divieti che consideriamo come religiosi, distinguendoli da analoghi divieti giuridici o consuetudinari.

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Presentation Transcript


  1. Storia delle religioni lezione n.3 Prof. Marco Bartoli

  2. Il comportamento religioso • oltre a Credenze e Riti, una religione è caratterizzata da Comportamenti conseguenti. Vi sono norme e divieti che consideriamo come religiosi, distinguendoli da analoghi divieti giuridici o consuetudinari

  3. tabù • La più nota delle prescrizioni religiose è quella che va sotto il nome di tabù • Il termine viene dalla Polinesia ta-pu = ‘segnato, marcato’ (si segnano con certe foglie le cose che sono soggette al regime di tabù) • Si può definire come “una proprietà proibitiva” insita nelle cose, negli animali o nei luoghi. • Più esattamente, esso dipende da una relazione per la quale alcune cose, animali o luoghi sono proibiti ad alcune categorie di persone.

  4. Tabù di parentela • Il più famoso dei tabù è quello dell’incesto, che vieta relazioni sessuali tra membri della stessa famiglia (con gradi di parentela diversi) • Ci sono però altri tabù familiari: a volte genero e suocera o fratello e sorella non debbono parlarsi, marito e moglie non debbono chiamarsi per nome…

  5. Vari tipi di tabù: • di oggetti: non debbono essere visti o toccati • di cibi: non debbono essere mangiati • di luoghi: cui non si deve accedere • di parole: che non debbono essere pronunciate • di persone: che non debbono esser viste o toccate - possono essere temporanei [legati ad un certo periodo di tempo] o permanenti.

  6. altri comportamenti con valore religioso: • Tutte le attività della vita (mangiare, bere, vestirsi, adornarsi, lavorare, viaggiare, cacciare, fare la guerra, rapporti con parenti e tra i sessi…) possono avere una relazione ed una interpretazione religiosa: • Il mito (ogni cosa può avere un suo mito di fondazione) • Il simbolo (relazione di significato permanente tra un oggetto e un altro)

  7. Altre pratiche religiose • L’ ascesi. In quasi tutte le religioni in determinate occasioni si praticano astinenze e mortificazioni, alcuni le praticano per la vita intera. • Il misticismo = l’aspirazione al contatto con la dimensione sovrumana (‘annullarsi’ come individuo per ‘farsi possedere’ dalla divinità) • Il profetismo. Il profeta = colui che parla in nome della divinità

  8. L’organizzazione religiosa • Ogni società conosce una qualche organizzazione : anche le società di cacciatori c’è una divisione tra compiti degli uomini e quelli delle donne, quelli dei giovani e quelli dei vecchi. • In molte società non c’è distinzione tra compiti profani e compiti religiosi (un capo farà l’uno e l’altro) • in società più complesse però il capo delega parte dei suoi poteri (tra cui quelli religiosi) ad altri. [in genere in queste società le funzioni religiose sono già percepite come diverse dalle altre]

  9. Non sempre le specializzazioni prevedono la delega: • I Nuer hanno contemporaneamente tre capi [il capo del bestiame tratta faccende religiose e profane] • Altri popoli sudanesi hanno un ‘capo della terra’ distinto dal capotribù [erede del capo della popolazione sottomessa] cui sono attribuiti poteri religiosi • Presso molti popoli assumono un ruolo particolare i fabbri. [non si mischiano agli altri, ma a loro sono attribuite funzioni rituali, come iniziazioni, cerimonie funebri, ecc.]

  10. Gli specialisti della religione • In ogni civiltà si presentano individui dotati di virtù fuori dalla norma • Gli etnologi li chiamano stregoni, fatucchiere, sciamani in inglese medecine-man; in protoghese: curandeiro o feticeiro • essi sono: - guaritori – indovini – narratori di miti • In molti popoli si distingue tra sacerdote = incaricato dei normali culti della comunità e stregone = cui ci si rivolge solo in casi straordinari • In altre civiltà di contrappone sacerdote - profeta

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