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Storia delle religioni lezione n.4. Prof. Marco Bartoli. Che cos’è la ‘religione’?. La ‘religione’ come fenomeno coscientemente e nettamente separato dal resto dell’esistenza umana è uno sviluppo storico recente

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Presentation Transcript


  1. Storia delle religioni lezione n.4 Prof. Marco Bartoli

  2. Che cos’è la ‘religione’? • La ‘religione’ come fenomeno coscientemente e nettamente separato dal resto dell’esistenza umana è uno sviluppo storico recente • tuttavia, è possibile identificare in germe una distinzione tra ‘sacro’ e ‘profano’ in molte civiltà anche primitive (p. es. miti che si raccontano solo in certe occasioni, cibi che si mangiano in certi periodi, ecc.)

  3. il ‘sacro’ • L’irrazionalismo storico-religioso [Rudolph Otto, Il sacro, 1917 trad. it. Buonaiuti 1926]: il ‘sacro’ è un’esperienza sui generis rispetto ad altre creazioni umane e si comprende solo a partire dal sacro. • Approccio razionale: a differenza dei credenti di una determinata religione noi possiamo spiegarci le ragioni per le quali alcune cose in una certa civiltà assumono un carattere religioso (per proteggersi da ciò che non si è in grado di dominare; per dare un senso a ciò che umanamente senso non ha; per creare una piattaforma di comportamenti che rendano la vita sociale ordinata, ecc.)

  4. Una definizione • religione = un complesso di istituzioni, credenze, azioni, forme di comportamento e organizzazioni, mediante le quali un gruppo umano cerca di regolare e tutelare la propria posizione in un mondo percepito come non solo umano. • Ogni religione può essere creata, conservata, modificata ed adeguata a nuove situazioni.

  5. la storia delle religioni, disciplina autonoma? • Disciplina autonoma: che ha problemi e metodi non riconducibili ad altra disciplina • se, per conoscere una determinata religione, occorre conoscere tutta la civiltà che l’ha prodotta, allora è impossibile che un solo studioso conosca tutte le civiltà della storia • allora è meglio lasciare lo studio della religione egizia agli egittologi?

  6. I fenomeni religiosi si comprendono non solo sullo sfondo di altre manifestazioni della stessa civiltà, ma anche nel confronto con analoghi fenomeni religiosi presenti in civiltà diverse • Anche i fenomeni specifici di una civiltà si comprendono e si valutano appieno a partire dalla comparazione storico-religiosa • Le origini e la formazione di una particolare religione cadono molto spesso (salvo che per le cosiddette religioni storiche) al di fuori dei quadri di svolgimento storico di quella stessa civiltà

  7. La storia delle religioni richiede sempre più un lavoro di equipe. Una vera e solida storia delle religioni si formerà solo quando in ogni settore filologico ed etnologico vi saranno molti specialisti che vi lavoreranno condotti da interessi specificamente storico-religiosi, con gli occhi sempre aperti alla comparazione.

  8. Le società “primitive” • L’origine dell’uso del termine “primitivo” deriva dalla prima grande sintesi etnologica: E. B. Tylor, Primitive culture, esponente della corrente evoluzionistica, per la quale una parte dell’umanità non avrebbe partecipato all’evoluzione culturale che ha portato alla civiltà moderna • In risposta L. Lévy-Bruhl ha detto che le società primitive non sono inferiori, ma qualitativamente differenti, contrapponendo la “mentalità primitiva” alla logica moderna.

  9. Anche le società “primitive” sono dotate di logica Le società ‘primitive’ sono molto diverse tra loro Non si può dire che una civiltà sia inferiore o superiore ad un’altra: ci può essere un ritardo nel progresso scientifico, ma al tempo stesso una superiorità sul piano artistico, o morale o sociale, ecc.

  10. Criteri per distinguere società ‘primitive’ e ‘superiori’ • La scrittura • L’ aratro (spesso anche irrigazione, concimazione) • Abitazioni in materiale duraturo • Città • Specializzazione delle attività umane • Distinzione in classi sociali, gerarchicamente ordinate

  11. Modo di studiare le società ‘primitive’ • Le metodologie per studiare le società ‘primitive’ sono diverse dalle altre • Ci si basa sull’ osservazione diretta - cioè non su documenti scritti - e, in misura minima, su reperti archeologici

  12. Interesse di studiare le religioni delle società ‘primitive’ • Anche se non crediamo più alle teorie evoluzionistiche e sappiamo che le religioni delle società primitive sono diverse tra loro… • Le civiltà preistoriche da cui derivano le nostre avevano condizioni di vita simili a quelle di alcuni popoli ancora oggi viventi e sappiamo che a determinate forme di civiltà corrispondono determinate forme di religione. • Le religioni delle società ‘primitive’ di oggi debbono essere tipologicamente affini alle società preistoriche.

  13. Religioni di popoli cacciatori e raccoglitori • Andamanesi • Murnghin • Wintu • Mundurucù

  14. Religioni di popoli coltivatori primitivi • Arapesh • Ao-naga • Venda

  15. Popoli allevatori • Yakut • Nuer

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