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Istituzione del distretto ambientale turistico-culturale della Strada Maestra del PNGSML e risposta delle popolazioni locali. Note da un lavoro sul campo (rilevazione giugno-agosto 2005 ) Dottoranda: Rita Salvatore Ciclo XIX. 1. Il contesto. I comuni e il grado di marginalità montana.
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Istituzione del distretto ambientale turistico-culturale della Strada Maestra del PNGSML e risposta delle popolazioni locali Note da un lavoro sul campo(rilevazione giugno-agosto 2005) Dottoranda: Rita Salvatore Ciclo XIX
1. Il contesto I comuni e il grado di marginalità montana Il parco e la progettazione infrastrutturale
Versante aquilano Arischia (L’Aquila) Campotosto Capitignano Pizzoli Versante teramano Montorio al Vomano Crognaleto Fano Adriano Pietracamela Una realtà montana differenziata I comuni presenti nel distretto Comunità Montana Amiternina Comunità Montana Gran Sasso
Indicatori di marginalità - demografia Fonte CRESA, 2002
Il distretto: un’area omogenea? Distretto = area territoriale omogenea, caratterizzata da gruppi di emergenze affini, ovvero riconducibili ad una comune matrice di appartenenza (dalla relazione di progetto “distretto strada maestra” del PNGSML, 2002) La omogeneità è data dall’elemento “strada”
Il parco e gli interventi • Fase 1 (investimenti per 8 milioni di €) (2003) • Ristrutturazione degli arredi urbani • Riqualificazione rete sentieristica • Acquisizione immobili • Fase 2 (inaugurazione 2004) • Ristrutturazione 4 case cantoniere edibite a foresterie, punti vendita, punti informativi (versante teramano) • Allestimento di un ristorante del parco • Infrastrutturazione comunicativa (segnaletica stradale + tabellonistica informativa sui luoghi) • 6 aree di sosta pic-nic lungo la strada • Fase 3 (2005) • Gestione stagionale delle strutture del parco a giovani • Inizio infrastrutturazione del versante aquilano (4 case cantoniere + Ecomuseo del Legno + esposizione micologica)
2. La scelta metodologica… Il disegno della ricerca Tecnica utilizzata Intervista libera (traccia flessibile = temario) Individuazione dei “concetti sensibilizzanti” Fase esplorativa Ricerca qualitativa Interviste discorsive di esplorazione Teoria in embrione (Corbetta, 2002)
… le fasi a seguire Tecniche da utilizzare Intervista semi-strutturata Focus group Riflessione teorica e definizione dei concetti chiave Fase di approfondimento Ricerca qualitativa codifica Reimpostazione teorica e conclusioni
Individuazione dei concetti I«concetti sensibilizzanti» Di contro ai concetti definitivi, che forniscono precise prescrizioni su cosa osservare, i concetti sensibilizzanti (Blumer) si limitano a indicare la direzione nella quale guardare (Cardano, 2004:19) I concetti sensibilizzanti in questa fase della ricerca: SVILUPPO innovazione tradizione partecipazione appartenenza territoriale identità comunità capitale sociale
La gamma degli interrogativi • Ricerca empirica = successione di operazioni per produrre risposte a domande sulla realtà (Cardano, 2004) • In fase esplorativa: estensione della gamma di interrogativi. Domanda ≠ ipotesi dedotta da teoria ALCUNE DOMANDE GUIDA Quale è la natura dei processi culturali innescati dalla presenza del parco su un territorio vittima di marginalità? Come varia questa natura al variare della tipologia di stakeholder? Quale è il grado di partecipazione da parte delle popolazioni locali ai processi di sviluppo in atto? A quali variabili è collegata tale partecipazione?
3. La rilevazioneSelezione dei casi Durante la prima fase esplorativa sono state somministrate interviste libere a testimoni privilegiati: • dell’ente (vicepresidente e Responsabile dell’Ufficio Tecnico) nel corso di queste interviste sono state raccolte informazioni su: • modalità digestione adottate dall’ente • elaborazione progettuale legata alla distrettualizzazione • stato del progetto • relazione con gli stakeholder • delle popolazioni locali: (tutti gli esercenti gestori di attività economiche sulla ss 80). L’obiettivo di queste interviste è stato quello di raccogliere informazioni “a caldo” riguardanti la risposta degli imprenditori in particolare e delle popolazioni locali più in generale all’inaugurazione del distretto. Esercizi pubblici = luogo di incontro e di confronto + luogo di passaggio luogo di monitoraggio
Lo strumento di rilevazione: il temario • Dati biografici dell’imprenditore (luogo nascita e eventuali trasferimenti; formazione e scelte professionali; eventi legati alla apertura/presa in gestione dell’attività) • Storia dell’impresa (anno di apertura/presa in gestione; numero di dipendenti fissi/stagionali; evoluzione/involuzione dell’attività, anche rispetto alle vicende della strada) • Il rapporto con il territorio (risposta delle popolazioni locali alla attività; altri servizi presenti sul territorio; disagi e disservizi) • Egonetwork (rapporto con la “comunità locale”; rapporto con altre aziende del settore; rapporto con associazioni di categoria; partecipazione a fiere, meeting ecc..) • Gestione del servizio offerto (Tipologia dei servizi offerti; promozione di attività culturali ed enogastronomiche; analisi di fattibilità collegata alla domanda turistica; attività promozionale e di marketing)
Lo strumento di rilevazione: il temario • L’utenza (Tipologia dell’utenza e cambiamenti nel tempo della stessa; identikit dell’ “utente-medio”; particolari richieste dell’utenza; tipologia delle relazioni; tipologia di informazioni richieste sul territorio) • Rapporto con l’Ente Parco (grado di partecipazione e coinvolgimento alle attività/decisioni del parco; percezione e atteggiamenti sull’area protetta; percezione e atteggiamenti sulle modalità di gestione; parco e marketing; valutazione sul distretto; migliorare: come?) • Progetti e aspettative future
4. Le prime risposte TIPOLOGIE DI ATTEGGIAMENTO I DELUSI hanno visto nella presenza del parco una risorsa e una possibilità di crescita. Tuttavia, avendo avanzato delle proposte risultate non accettabili da parte dell’ente, si sono “ricreduti” I FIDUCIOSI sanno che i tempi dello “sviluppo” sono lunghi, ma confidano nella presenza del parco come strumento per un futuro di successo GLI ANTAGONISTI non sono mai stati favorevoli all’insediamento dell’area protetta e ritengono che la presenza del parco complichi la loro esistenza, soprattutto a causa dei vincoli
Dimensioni degli atteggiamenti Area protetta e gestione Le argomentazioni che hanno lasciato emergere gli atteggiamenti (di delusione, di fiducia, di antagonismo) degli intervistati nei confronti del parco si sono andate concentrando sulle modalità di gestione dell’ente, piuttosto che sulle finalità ambientaliste. Anche se per gradi e livelli diversi gli esercenti appoggiano la causa protezionistica, essi leggono con criticità e diffidenza l’operato dell’ente in materia di gestione del territorio e delle politiche di intervento. Nodi critici evidenziati Concorrenza sleale Apertura del ristorante e delle foresterie Partecipazione Scarso/mancato coinvolgimento da parte del parco ai processi di sviluppo Inadeguatezza degli interventi Soste pic-nic inutili + centri visita chiusi Appartenenza territoriale Si rivendica la “proprietà del territorio” Parco = nuovo “feudatario”
Ente Parco Segnaletica Bandierine Ristrutturazione di edifici dismessi (foresterie) Linguaggio cosmopolitica Popolazioni locali Rivendicazione dell’appartenenza territoriale Uso di simboli identitari (storia, montagna, cultura, economia locale) 5. La strada = spazio comunicativo Simboli a conferma della sovranità territoriale Linguaggio localistico
Alcune considerazioni per nuove domande Modello di sviluppo “parallelo” come probabile effetto di: disfunzionalità del capitale sociale rilevata in: debolezza dei legami mancanza di condivisione sul “bene comune” Nuovi percorsi di ricerca incentrati sulla messa a fuoco dei seguenti concetti: comunità locale social network azione sociale