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Come monitorare i costi di patologia e migliorare l’efficienza in MG con MilleGPG. Il diabete tipo 2.
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Come monitorare i costi di patologia e migliorare l’efficienza in MG con MilleGPG
Il diabete tipo 2 • Disordine metabolico ad eziologia multifattoriale caratterizzato da iperglicemia con alterazioni del metabolismo glico-lipidico e proteico e difetto di increzione e/o di azione dell’insulina. • La storia naturale della malattia è associata allo sviluppo di complicanze micro e macrovascolari causa di danno d’organo • L’HbA1c rappresenta la misura efficace del trattamento farmacologico e del compenso metabolico • La gran parte dei diabetici muore per malattia CV • Le alterazioni asintomatiche del metabolismo glucidico raddoppiano il rischio di IMA e ictus
Dal Decode study group • L’iperglicemia è un fattore di rischio indipendente per malattia CV e mortalità • La mortalità CV è due volte più elevata in maschi diabetici a 5 e 10 anni di followup • L’iperglicemia postprandiale correla con un aumento della malattia cardiovascolare e la mortalità per tutte le cause, infarto e stroke
Impatto economico del diabete • Il costo del diabete è pari a circa 11.6% della spesa sanitaria totale • Negli USA si stima che la spesa totale per trattare e prevenire il diabete e le sue complicanze si aggirerà sui 376 bilioni di $ nel 2010 • Negli USA si stima che i costi indiretti legati al diabete (perdita di giorni lavorativi, ridotta produttività, mortalità, inabilità permanente) siano pari a circa la metà dei costi diretti: 58 bilioni di $ • La spesa diretta e indiretta può essere ridotta mediante interventi semplici e poco costosi (cost-effective e cost-saving) http://www.diabetesatlas.org/sites/default/files/Economic%20impact%20of%20Diabetes.pdf
I costi del diabete in Italia • Costo medio per farmaci in Italia del paziente diabetico (2000) • Diabete insulinotrattato 3.250.000 di lire/anno • Diabete non insulinotrattato 1.800.000 di lire/anno • Il diabete in Italia assorbe il 6.65% della spesa sanitaria • Il costo per paziente è più del doppio della media nazionale del non diabetico • Il paziente diabetico assorbe mediamente risorse sanitarie per circa 6 milioni di lire/anno • Il costo complessivo per tutta la popolazione diabetica (3%) è di 10.011 miliardi di lire/anno • 59,8% della spesa per ricoveri ospedalieri • 18,5% della spesa per assistenza ambulatoriale (50,7% per specialistica connessa al trattamento delle complicanze) • 21,7% della spesa per terapie farmacologiche (34,1% per farmaci cardiovascolari) CODE-2 (COst of Diabetes in Europe-type 2),
I costi del diabete in Italia • Il paziente diabetico ha un costo medio in Italia • 2.031.000 in assenza di complicanze • 6.430.000 con complicanze macrovascolari • 8.023.000 con complicanze microvascolari • 10.792.000 con complicanze micro e macrovascolari • Costi indiretti: 485 miliardi di lire • Assenze per malattia 453 miliardi • Prepensionamento per malattia 32 miliardi CODE-2 (COst of Diabetes in Europe-type 2),
Le complicanze del Diabete Il costo dell’assistenza sanitaria al diabete aumenta da 3 a 4 volte in presenza di complicanze solo micro o macrovascolari, e di 5 volte se presenti ambedue. Il trattamento intensivo e preventivo sin dall’esordio migliora la qualità di vita, la morbilità e la mortalità, ed è vantaggioso sul piano economico. Relazione sullo stato sanitario del Paese 2000 a cura del Ministero della Salute
Alcune domande • È possibile ridurre i costi sanitari del diabete con uno stretto controllo metabolico (farmaci, stili di vita)? • Come valutare le variazioni in termini di complicanze attese, mortalità, costi sulla popolazione assistita (MMG, Gruppo di MMG, Distretto, ASL) dovute ad un determinato intervento sanitario mirato al raggiungimento di determinati obiettivi di salute? • Quanti eventi potrei evitare se trattassi meglio i miei pazienti e mantenessi nel tempo i target di cura? • Quanti pazienti devo trattare (NNT) per evitare un evento? • Posso determinare una riduzione dei costi diretti ed indiretti grazie alla prevenzione delle complicanze?
Modulo simulazione UKPS Quanti pazienti superano il target definito di HbA1c 7% Quanti eventi posso attendermi nei prossimi 10 anni in assenza di un adeguato intervento? E se portassi a target i miei pazienti quanti eventi potrei evitare? Quale è l’NNT? UKPDS 35 (www.bmj.com/cgi/content/full/321/7258/405)
Modulo simulazione UKPS Se portassi al target HbA1c 6,5% la metà dei pazienti, come cambierebbero gli eventi attesi? UKPDS 35 (www.bmj.com/cgi/content/full/321/7258/405)
Quanti eventi eviterei portando a target la metà dei pazienti? UKPDS 35 (www.bmj.com/cgi/content/full/321/7258/405)
E se dovessi valutare gli esiti su una macropopolazione (Gruppo, Distretto, ASL)? Interventi a livello di gruppo, distretto, ASL, mirati ad un miglior controllo degli obiettivi terapeutici, potrebbero esitare in un reale contenimento dei costi ed ottenere un miglioramento della qualità della vita dei pazienti. UKPDS 35 (www.bmj.com/cgi/content/full/321/7258/405)
HS: pazienti con cardiopatia ischemica • La prevalenza di malattie ischemiche cardiache mostra un trend crescente che varia dal 2,9% del 2003 al 3,7% del 2009, con stime sensibilmente maggiori negli uomini rispetto alle donne. • Si osservano differenze geografiche per quanto concerne le stime di prevalenza, con il valore più elevato al Centro ed al Sud, in particolare nel sesso maschile. • Un trend crescente si osserva in relazione all’aumento dell’età sia per i maschi che per le femmine; il sesso maschile presenta valori di prevalenza più elevati per tutte le fasce di età. Saffi
Prevalenza (%) di cardiopatia ischemica stratificata per età e sesso (anno 2009) Saffi
HS: pazienti con cardiopatia ischemica • L’analisi sulla prevalenza d’uso di antipertensivi mostra una sostanziale stabilità, con valori superiori al 90% sul totale dei casi osservati. • L’analisi sulle categorie terapeutiche fa registrare un importante aumento sia nell’uso di ipolipidemizzanti (35,1% nel 2003 vs. 54,6% nel 2009) che di antitrombotici (57,2% nel 2003 vs. 70,9% nel 2009). • Per quanto concerne l'aderenza alla terapia con ipolipidemizzanti, si osserva un sostanziale aumento della stessa nel 2009 rispetto al 2004, in particolare nelle regioni del centro-sud. Quale è l’aderenza al trattamento dei pazienti? Saffi
Ruolo del MMG nella gestione del RCV • L’elevata incidenza e prevalenza del problema rende il MMG “obbligato” ad occuparsi del paziente con rischio cardiovascolare globale aumentato: dall’aspetto preventivo a quello diagnostico clinico, a quello terapeutico, a quello prognostico • Il MMG, con la sua visione olistica dei problemi, è la figura professionale che può gestire al meglio il paziente con RCV globale aumentato • Non esiste una disciplina specialistica per il problema in oggetto : i vari specialisti di settore (diabetologo, endocrinologo, cardiologo, neurologo ,nefrologo ecc…) si occupano di aspetti ben definiti e, tutto sommato, parcellari nel contesto della gestione del paziente
Ruolo e compiti del MMG • Valutare in maniera completa (preventiva, diagnostica, terapeutica e prognostica) il paziente con RCV globale aumentato. • Governare la domanda del cittadino, spesso indotta dalle “mode”, mediante strumenti di analisi critica, basata sulla evidenza scientifica e utilizzando razionalmente le consulenze specialistiche • Utilizzare abitualmente le carte per la valutazione del rischio • Prescrivere con appropriatezza i farmaci ipolipemizzanti, alla luce della nota 13 AIFA • Essere in grado di attuare strategie di prevenzione primaria e secondaria volte alla riduzione del rischio CV
Alcune domande • Quanto è rilevante l’aderenza al trattamento? • Quante risorse si sprecano per terapie che i pazienti interrompono o assumono in maniera discontinua, vanificando di fatto la prevenzione (primaria o secondaria) di eventi, vero obiettivo terapeutico? • È etico non occuparsi della inappropriatezza del trattamento, cioè di quelle persone che, sulla base delle evidenze, dovrebbero ricevere una terapia che non ricevono o che assumono in maniera sottodosata rispetto ai target attesi?
Dai dati Health Search • Analizzando la popolazione infartuata e/o diabetica in trattamento con statine ai fini della prevenzione secondaria si evince che: • Questa è di molto sottodimensionata rispetto a quanto ci si aspetterebbe se le evidenze fossero diffusamente applicate nella pratica clinica • È modesta la percentuale dei trattati che raggiunge i target ritenuti ottimali per la classe corrispondente al rischio • La popolazione di HealthSearch in trattamento con statine non è compliante nel 33% dei casi: 48% in prevenzione primaria, 33% diabetici, 29% cardipatici ischemici, 26% diabetici con cardiopatia ischemica
Modulo simulazione statine e LDL Quanti sono i pazienti che, pur essendo in prevenzione secondaria, non raggiungono il target di LDL e potrebbero beneficiare di un trattamento con statine?
I pazienti a rischio (la selezione) Quali sono le patologie considerate per la prevenzione secondaria?
Gli eventi attesi e l’NNT Quanti eventi posso attendermi nei prossimi 5 anni se non intervenissi sui pazienti che non raggiungono il target LDL? Quanti pazienti devo trattare per ridurre un evento (NNT)?
Gli eventi evitati E se riuscissi a portare a target 30 pazienti in più con un adeguato trattamento, quanti eventi potrei attendermi nei prossimi 5 anni?
Quale è l’aderenza al trattamento con statine dei miei pazienti?
Il modulo Appropriatezza Valutare l’appropriatezza e l’aderenza al trattamento con statine 61 pazienti non sono trattati: chi sono? Pazienti in prevenzione secondaria che potrebbero ottenere vantaggi dalla terapia con statine
I pazienti ad alto rischio, non trattati Immediata valutazione dei dati clinici presenti in cartella e possibilità di interagire con la cartella per definire le strategie di intervento
Trattamento non appropriato per bassa aderenza Attivazione di sistemi di recall e/o avvisi per la cartella clinica MilleWin per attività di iniziativa o di opportunità nell’ottica del miglioramento continuo degli esiti dei processi di cura
E la prescrizione inappropriata? Ci sono pazienti inappropriatamente trattati con statine, senza criteri per giustificarne la rimborsabilità? Quanti e chi sono?
Altre opportunità di MilleGPG La prevenzione primaria La gestione del rischio farmacologico (safety) La prevenzione secondaria
Il modulo Progetti e Report Per la ricerca epidemiologica e clinica Per partecipare a progetti aziendali, regionali o nazionali (incentivanti) Per la gestione dei report di vaccinazione
Il counselling motivazionale per la cessazione del fumo Digitare le iniziali del cognome e nome del paziente da ricercare per poterlo valutare Cliccare sull’icona “Nuova” per avviare la valutazione
Il counselling nel paziente fumatore Selezionare la risposta, poi Avanti
Paziente pronto al cambiamento Scelta del trattamento e della gestione del paziente
Conclusioni • MilleGPG rappresenta un importante ausilio nella gestione dei malati cronici, consentendo un miglioramento della aderenza al followup e al trattamento farmacologico • MilleGPG integrato con la cartella clinica MilleWin consente di porre in atto interventi di medicina d’iniziativa essenziali per la prevenzione ed il controllo delle malattie croniche e consente di ottimizzare il followup • MilleGPG rappresenta uno strumento insostituibile per il miglioramento continuo della qualità assistenziale e per ridurre i costi sanitari legati alla omissione di trattamenti opportuni ed alla inappropriatezza del trattamento e del followup. • MilleGPG è lo strumento che consente al MMG di operare secondo i principi della governance assicurando efficacia, efficienza, sicurezza, riduzione dello spreco di risorse, quindi uno strumento per la qualità e l’appropriatezza degli interventi..