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UNIT À 4.3 LA DIETA NELLE MALATTIE DEL METABOLISMO

MODULO. 4. UNIT À 4.3 LA DIETA NELLE MALATTIE DEL METABOLISMO . Pag. 302 Le malattie del metabolismo. Le malattie del metabolismo (o del ricambio) sono dovute a disfunzioni metaboliche congenite: dovute ad anomalie genetiche si manifestano di solito nei primi mesi (o anni) di vita

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UNIT À 4.3 LA DIETA NELLE MALATTIE DEL METABOLISMO

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  1. MODULO 4 UNITÀ 4.3LA DIETA NELLE MALATTIE DEL METABOLISMO

  2. Pag. 302Le malattie del metabolismo • Le malattie del metabolismo (o del ricambio) sono dovute a disfunzioni metaboliche • congenite: • dovute ad anomalie genetiche • si manifestano di solito nei primi mesi (o anni) di vita • ad es. fenilchetonuria, galattosemia • acquisite: • dovute a disfunzioni di origine multifattoriale • ad es. diabete, iperlipidemie, iperuricemie

  3. Pag. 303/1Classificazione delle malattie del metabolismo • In base al substrato interessato si distinguono: • m. del metabolismo glucidico (ad es. diabete mellito) • m. del metabolismo lipidico (dislipidemie) • m. del metabolismo degli AA (amminoacidopatie) • m. del metabolismo purinico (iperuricemie e gotta) • m. del metabolismo energetico (obesità, magrezze)

  4. obesità o circ. vita > 102 cm nei maschi e > 88 cm nelle femmine trigliceridi ematici > 150 mg/dl colesterolo HDL < 40 mg/dl negli uomini o < 50 mg/dl nelle donne pressione arteriosa > 130/85 mmHg glicemia a digiuno > 110 mg/dl Pag. 303/2Sindrome metabolica La sindrome metabolica (o sindrome X) è una situazione patologica ad alto rischio cardiovascolare, che comprende almeno 3 tra i seguenti fattori di rischio: Le componenti della sindrome metabolica Colpisce un'elevata percentuale della popolazione a livello mondiale, principalmente di età avanzata

  5. È una patologia cronica del metabolismo glucidico È caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl Sintomi frequenti nel diabete: poliuria aumento della sete aumento della fame glicosuria Pag. 304Il diabete mellito

  6. L‘IG di un alimento indica la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito alla sua assunzione, rispetto a uno standard di riferimento (glucosio o pane) L‘IG varia in funzione di: tipo di glucide assunto preparazione del cibo assunzione di più nutrienti contemporaneamente Pag. 305Indice glicemico La dieta del diabetico deve privilegiare gli alimenti a basso IG

  7. Pag. 306Tipi di diabete mellito • Diabete di tipo 1  distruzione cellule βpancreatiche • Diabete di tipo 2  i tessuti non rispondono adeguatamente all’azione dell’insulina (resistenza all’insulina): è la forma più frequente di diabete

  8. Le fibre sono utilissime nel controllo glicemico  incrementare consumo di frutta, verdura e cereali integrali Evitare i dolci (saccarosio) e la frutta zuccherina (glucosio) Consumare pesce 2/3 volte alla settimana Evitare l’alcol o assumerlo eventualmente in piccolissime quantità Pag. 307Indicazioni dietetiche nel diabete Se si è in sovrappeso  aumentare l’esercizio fisico

  9. È una “malattia del benessere” dovuta a fattori genetici, ambientali e individuali È un’alterazione del bilancio energetico con conseguente ed eccessivo accumulo di tessuto adiposo In base all’indice di massa corporea o IMC (rapporto tra peso in kg/altezza in m2): < 18,5 sottopeso 18,5-24,9 peso-forma 25-29,9 sovrappeso ≥ 30 obeso Pag. 308L’obesità

  10. Pag. 309Malattie correlate all’obesità

  11. In base alla distribuzione del grasso: o. gluteo-femorale o periferica o ginoide o. addominale o centrale o androide (quando il giro vita è > 102 cm per l’uomo e > 88 cm per la donna  aumenta il rischio CV) In base alla causa: o. essenziale  multifattoriale o. secondaria  conseguente ad altri stati patologici In base all’età di insorgenza: o. giovanile o iperplastica o. dell’età matura o ipertrofica Pag. 310Tipi di obesità L’obesità può assumere configurazioni diverse: obesità androide (o centrale o a mela) con accumulo di tessuto adiposo in regione viscerale-addominale, obesità ginoide (periferica o a pera) a localizzazione gluteo-femorale.

  12. Pag. 311Obesità infantile • È un serio problema di tutte le società industrializzate • Un bambino obeso diventerà molto probabilmente un adulto obeso • I bambini figli di genitori obesi hanno una probabilità elevata di diventare obesi ( componente genetica), ma occorre ricordare gli altri fattori che favoriscono l’insorgenza dell’obesità infantile: • alimentazione eccessiva con cibi ad alta densità energetica ma con scarso senso di sazietà (merendine, salumi, formaggi, ecc.) • scarsa attività fisica (molte ore davanti alla TV)

  13. Pag. 312Indicazioni dietetiche nell’obesità • Ridurre le entrate energetiche e aumentare le spese energetiche: • lieve restrizione calorica • esercizio fisico regolare di tipo dinamico • modificazione delle abitudini alimentari • Evitare le diete dimagranti drastiche, perché producono: • elevate perdite di massa magra • disfunzioni organiche molto pericolose (ipotensione, disidratazione, anemia, aritmie, insufficienza cardiaca) • forte riduzione del MB che, in breve tempo, determina la perdita dell’efficacia della dieta

  14. Fornire almeno 1200 kcal/die Alimenti facilmente reperibili, economici, facili da preparare Modificare le abitudini alimentari Programmare un’attività motoria almeno 3 volte/sett. Pag. 313Caratteristiche delle diete ipocaloriche Non utilizzare farmaci dimagranti

  15. Gotta = alterazione del metabolismo purinico  aumentano i livelli uricemici oltre il limite di solubilità dell’acido urico  formazione di cristalli di urati che precipitano in varie sedi corporee: articolazioni reni Pag. 314Iperuricemia e gotta • La gotta si manifesta in forma: • acuta attacchi gottosi • cronica  tofi e possibili complicanze renali (nefropatie)

  16. Mantenere un adeguato peso corporeo Bere abbondantemente acqua al fine di assicurare una buona diuresi (~ 2 l/die) Evitare gli alcolici e una dieta troppo ricca in purine Limitare il consumo di fruttosio e di proteine animali Ridurre il consumo di grassi Pag. 315Indicazioni dietetiche nella gotta

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