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Intervista alla mia maestra Filomena. Da quanti anni insegni? Da trentatre anni. Cosa ti ha spinta ad intraprendere questa professione? Il caso, ovvero, un concorso abilitante fatto così per provare e vinto prima dei 19 anni .
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Intervista alla mia maestraFilomena Daquanti anni insegni? Da trentatre anni. Cosa ti ha spinta ad intraprendere questa professione? Il caso, ovvero, un concorso abilitante fatto così per provare e vinto prima dei 19 anni. Quali sono i pregi dell'insegnamento, oltre che come lavoro in sé, nel rapporto con i ragazzi? La mancanza assoluta di routine e il fatto di lavorare con "materiale umano" in crescita ed evoluzione continua.
Quali sono invece i difetti di questo lavoro? • Lo scarsissimo riconoscimento sociale, la mancata possibilità di carriera, la dipendenza dall'amministrazione centralizzata dello Stato. • Adesso ti faccio la domanda forse più impegnativa: cosa ti ostacola di più nel rapporto con i ragazzi, quali sono i principali problemi con loro? • Lavoro alle elementari ed è difficile rispondere a questa domanda; spesso è dura entrare in sintonia con un seienne. • Ci sono problemi che hai avuto nel rapporto con gli studenti che col tempo sei riuscita a risolvere? • Sì, l'arte della pazienza si impara a poco a poco, e con l'esperienza cresce anche la soglia di tolleranza e aumenta l'autorevolezza. • Che rapporto hai coi genitori degli alunni? • A volte di amicizia perché lavoro nel mio paese. Spesso più difficile o conflittuale,se le richieste nei miei confronti sono assurde, o se lo sono quelle nei confronti dei loro figli, e capita spesso.
Hai mai subito ingerenze inappropriate da parte loro, i tuoi voti o provvedimenti sono mai stati messi in discussione dai genitori? Se sì ci racconti un episodio particolare? • Sì, capita spesso, e sono cose che mi lego al dito. Dal genitore che dice "non abbiamo il tuo lavoro sotto controllo" a quello che viene a chiedere perché non ho messo ottimo al suo pargolo. O che ti telefona a casa, sempre per via del paese di cui sopra, dicendo "è stato un errore di copiatura, vero?“ • Hai figli? Se Sì come ti comporti con i loro professori, provi solidarietà da collega, oppure conoscendo il mestiere ti senti critica? • Ho due figlie, una inizia le medie(terza), una è al liceo(quarta). Non credo di aver mai interferito con il lavoro dei colleghi, se non in casi macroscopici, e ho sempre accettato i loro giudizi. Non sempre equi, devo dire, soprattutto alle medie. Spesso penso di essere uno dei pochi genitori che si comporta così.
Quali sono le prime cinque cose che cambieresti nella scuola italiana? • Toglierei la religione cattolica dal monte ore obbligatorio,cambierei completamente le regole per le supplenze e cercherei di incentivare il lavoro degli insegnanti, e la loro dignità. • Ti sono capitati episodi in cui dei tuoi studenti esercitavano il bullismo in classe? • Sì, sono stata minacciata fisicamente qualche volta, da due alunni di quinta elementare. Ho cercato di disinnescare la cosa, in un caso facendo uscire dalla classe tutti gli altri alunni e lasciando sbollire chi agiva. Successivamente sono intervenuta con dirigente e genitori.
Ti piace ancora il tuo lavoro? Hai momenti di sconforto? Se sì, come li superi? • Mi pesa sempre di più, e la fatica e i momenti di sconforto sono sempre più frequenti. cerco di tirare avanti e mi cullo, ogni anno, nell'idea di chiedere il part time. Poi non lo faccio, perché sarei ancora meno considerata di quello che sono adesso. • Quanta responsabilità hanno i genitori, l'educazione che danno ai figli, quella impartita dalla società moderna, nella maturazione degli studenti? • L'importanza dei genitori è massima, e dovrebbero agire all'interno di un'alleanza educativa con la scuola. Solo che è l'araba fenice; la scuola primaria è sempre disponibile, e sempre alla ricerca di questa collaborazione, che nella realtà si verifica solo in pochissimi casi
L’insegnamento dellamatematica • Quale funzione specifica viene affidata ai vostri “materiali strutturati”? • Il ricorrere alla pratica, allo strumento o al modello geometrico o meccanico ha senso ed importanza in quanto agevola il processo d’apprendimento, in quanto chiarisce ed approfondisce la comprensione del concetto, lo svolgimento di una procedura, suggerendo analogie e nuovi sviluppi: questa è la funzione dei materiali didattici strutturati in generale. Analogamente alla parola dell’insegnante, al testo e alla illustrazione dei libri, essi si propongono quali filtri operativi specifici, adatti in determinate circostanze. A livello di matematica elementare offrono contributi decisivi: la programmazione del “lavoro in laboratorio di matematica”,centrata sulle tecniche e sui materiali che la supportano,dovrebbe costituire l’asse portante dell’insegnante di questa disciplina. Risulta ovvio che il docente deve ben conoscere le potenzialità didattiche dei singoli materiali, utilizzarli nella fase opportuna dello sviluppo cognitivo dei singoli allievi, intercalare l’uso con altri e altre modalità espressive e operative e tecniche d’intervento per favorire il consolidamento nell’apprendimento di un concetto e nel raggiungimento non solo di abilità d’uso ma di competenza funzionale all’azione in nuovi contesti problematici.
“Materiali”, un termine un po’ generico. Potete meglio approfondire il senso didattico che assegnate a questo termine.Possiamo definire modello matematico. • qualunque materiale capace di includere, tradurre o suggerire idee matematiche: esso si può quindi considerare come l’immagine che traduce e dà corpo ad un’idea che si fa astratta. Tenendo presente che “concreto” ed “astratto” non sono idee assolute e che a livello di scuola di base la percezione e l’azione costituiscono i due fondamenti dell’apprendere, sarà necessario che i primi modelli siano in grado di sostenerli entrambi: in sostanza dovranno creare situazioni attive di apprendimento.