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CESARE PAVESE. Studiare pagg . 642-645; 649-650; 657-661; 665; 669-670. BIOGRAFIA. 1908, S. S tefano Balbo: rigida educazione materna possibile concausa fragilità psicologica autore Il disagio per una vita (scolastica) fuori luogo
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CESARE PAVESE Studiare pagg. 642-645; 649-650; 657-661; 665; 669-670
BIOGRAFIA • 1908, S. Stefano Balbo: rigida educazione materna possibile concausa fragilità psicologica autore • Il disagio per una vita (scolastica) fuori luogo • 1932, laurea in Lettere presso Università di Torino (tesi su Whitman) • Ideologia politica e confino in Calabria (1935) • La delusione amorosa e l’insuccesso per le poesie Lavorare stanca • Primi successi con Paesi tuoi per originalità e innovazione della scrittura • Gli anni della mancata partecipazione alla guerra partigiana e la crisi • Il lavoro presso la casa editrice Einaudi prima e dopo la guerra e l’adesione al Partito Comunista • Seconda delusione amorosa che darà luogo a Verrà la morte e avrà i tuoi occhi • La fortuna come narratore con La luna e i falò
POESIA E PRINCIPALI TEMI OPERA PAVESIANA • L’originalità, tratto peculiare sia per gusti anticonformisti sia per sollecitazioni interiori • Lavorare stanca: produzione originale rispetto al panorama contemporaneo • La poesia come racconto chiaro e pacato, la mancanza di adesione ai limiti musicali e la rispondenza alla logica narrativa • Il rifiuto per ogni chiusura dell’io , apertura alla comunicazione col lettore • Il verso lungo di memoria classica (poesia epica) • Oltre lo sperimentalismo tecnico e metrico, il sorgere di temi tipici della narrazione • Le coppie antitetiche: campagna-città, ozio-lavoro, individualismo-socialità, infanzia-maturità, uomo-donna • Città come luogo dell’inautentico, la campagna luogo dell’esplosione delle forze vitali e della tutela dei valori perduti a fronte della civiltà moderna • Le Langhe piemontesi (regione del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti) sfondo e costante tematica della maggior parte delle opere • La parola-tema collina e le connessioni con i conflitti interiori di P. • La poesia-racconto come canto per esprimere i dolori dell’io
LE OPERE NARRATIVE • Opera intimamente collegata alla sua sofferta esperienza umana e intellettuale • Il mito, componente essenziale della produzione letteraria • I luoghi unici come originari intuizioni dell’infanzia e del paesaggio annesso • Infanzia: momento privilegiato, allontanamento da essa con il subentrare della coscienza • Il destino dell’uomo come ritorno alle origini, basilarità anni infanzia • L’influenza di Vico e il valore eccezionale delle vicende che si svolgono nelle colline • La proiezione di luoghi e figure mitiche come trascrizione dei suoi individuali dissidi • Mito come materia informe, poesia come sua voce tramite la parola • La funzione conoscitiva, memoriale e terapeutica dell’arte letteraria • L’arte come mestiere del poeta • L’attenzione a non cadere nelle nostalgie romantiche grazie al controllo formale • Trasfigurare la realtà simbolica nel quotidiano mediante il linguaggio metaforico • La realizzazione della realtà simbolica attraverso il ritmo narrativo • Il rifiuto di costruzioni elaborate, vicinanza al discorso parlato per una classica dignità
MITO, POETICA, STILE • Paesi Tuoi: Langhe come ambiente primitivo e selvaggio • La bella estate: trilogia sulla crisi della borghesia priva di certezze e ideali • Dialoghi con Leucò: ripresa delle fonti del mito classico per spiegazione infelicità umana • La luna e i falò: capolavoro autore in quanto sintesi delle tematiche fondamentali • Il mito dell’America e l’impossibilità di riconquistare le proprie radici • Presenza della luna nelle vicende umane con la scansione dei ritmi della vita contadina • Valore magico e iniziatico del fuoco nelle civiltà d’origine di P., fuoco anche come distruzione (falò della maturità) http://www.youtube.com/watch?v=MDtaE0Cbayo http://www.youtube.com/watch?v=EVmCOU0u0KY
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Cosí li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti. 22 marzo '50