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Corso Regionale di aggiornamento per insegnanti di religione cattolica della L ombardia. Sintesi dei Lavori di gruppo. La progettazione della didattica dell’IRC in una logica di accertamento di competenze . Eremo di Bienno 15-17 novembre 2013 a cura di luciano pace. Gruppo Infanzia.
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Corso Regionale di aggiornamento per insegnanti di religione cattolica della Lombardia Sintesi dei Lavori di gruppo La progettazione della didattica dell’IRC in una logica di accertamento di competenze Eremo di Bienno 15-17 novembre 2013 a cura di luciano pace
Gruppo Infanzia • Scelta di un “campo di esperienza”: su Dio Creatore. • Si riscontra la difficoltà di non lavorare più per obiettivi di apprendimento. • Opportunità di partire dalla esigenze dei bambini non da una programmazione a-priori come modalità tipica di lavorare nella scuola dell’infanzia. • Rispetto per il creato, per tutti e per le diversità. • Gli alunni dell’infanzianon hanno ancora un pensiero astratto-formale (Piaget). • Domanda: Perché se Dio ha creato tutto buono, ci sono “i cattivi”? • Positività delle Indicazioni Nazionali: permettono di pensare in maniera più autonoma rispetto ad un curricolo, anche se è più faticoso. • Difficoltà nella pratica didattica a considerare un campo di esperienza alla volta: nella pratica dell’insegnamento nella scuola dell’infanzia si ha sempre a che fare con tutti i “campi di esperienza”. • Attenzione alla dimensione affettiva dei bambini, come dimensione entro la quale imparano. • Valutazione: partiamo dall’osservazione del modo in cui il bambino si muove e si comporta, l’interesse e la valutazione per valutarne la competenza. • Buon clima di lavoro di gruppo: collaborativo e partecipativo.
Gruppo primaria 1 • Domanda: i traguardi di sviluppo possono essere spezzettati, in una logica delle competenze o vanno tenuti unificati? • Concettualizzazione sui significati della parola “tradizione”. • Domanda: dove arriva l’Irc rispetto alla catechesi? • Si è deciso di fare un lavoro non individuale ma in sotto-gruppi. • Si è scelto di fermarsi solo alla prima parte del TSC. Di conseguenza, scelta degli O.A. • Gli O.A. scelti si collegano bene alla classe II. • Riflessioni emerse nel gruppo sul rapporto didattica-competenze: • Nella programmazione didattica si tratta o di costruire il processo educativo per arrivare alle competenze, senza partiredalle competenze. • Oppure, partire dall’individuazione di una competenza sullo sviluppo della quale si costruisce un processo di apprendimento scolastico. • Domanda: le competenze sono religiose o sono trasversali anche ad altre discipline? • Difficoltà ad individuare strumenti di valutazione per accertare lo sviluppo delle competenze.
Gruppo primaria 2 • Il gruppo ha lavorato in sinergia e con un clima armonico e collaborativo fra tutti i partecipanti. • Riflessione condivisa: nel gruppo si è ribadito come l’atto del progettare è un atto della mente che ha bisogno di procedure di riflessione. • Scelta O.A.: Dio è Padre, Creatore e Alleato. I contenuti poi possono variare da docente a docente in base alla sua preparazione specifica. • Metodi individuati: discussione guidata, braingstorming, tecniche artistico-pittoriche. • Difficoltà di ricerca di modalità di verifica adatte per valutare secondo la logica delle competenze. Quali strumenti di verifica aiutano a valutare secondo una logica per competenze?
Gruppo primaria 3 • Riflessione di gruppo: è emerso come la scelta degli O.A.alla luce dei TSC è strettamente collegata: • al contesto scolastico in cui un docente opera: è diverso lavorare in una scuola che si sforza di operare nella logica delle competenze rispetto a quella delle conoscenze; • alla personalità e alla mente del docente, il quale ha i suoi modi di interpretare le competenze; • al percorso che si intende fare a lezione e a ciò che si vuole raggiungere in termini di apprendimento. • E’ emersa la difficoltà nella scelta di solo due O.A. • Molta della fatica a lavorare per competenze dipende dalle difficoltà nelle risorse economiche scolastiche, che non permettono di avere la tecnologia adeguata. • Non è ancora chiaro a tutti cosa siano le competenze religiose e se esse siano collegate solo all’IRC oppure siano trasversali.
Gruppo primaria 4 • Metodo di lavoro di gruppo: abbiamo cercato di rispondere alla richiesta delle prime fasi del lavoro di gruppo. • Ci siamo concentrati molto sulla concettualizzazione e sulle singole parole ed i loro significati. • Riflettere “sul concetto cristiano del Dio creatore e padre”. Abbiamo osservato le modalità linguistiche con cui è stato elaborato il TSC: esse presuppongono già in chi le ha scritte una mentalità di fede. • Quando un IDR insegna è importante la sua attenzione cristocentrica e trinitaria. • E’ difficile scegliere gli O.A. senza pensare al contesto scuola concreto in cui operi con le differenze nelle classi. • Consiglio: nell’opera di programmazione, è’ corretto programmare non solo in virtù delle indicazioni Nazionali, ma anche alla luce di alcune domande fondamentali che favoriscano un’ermeneutica del contesto culturale in cui si opera e dei suoi bisogni educativi. • Lavorare per competenze: interscambio, flessibilità e gradualità come stili della e nella didattica.
Gruppo primaria 5 • Difficoltà: è stato difficile pensare ad una progettazione per competenze alla luce di un lavoro di gruppo organizzato ancora per “concettualizzazione” e “catalogazione”, attività cognitive più legate alle conoscenze che alle competenze. • Si sente l’esigenza di un linguaggio condiviso sulle competenze che in questo momento manca ancora fra IDR. • I TSC e gli OA sono congeniali alla “ciclicità” richiesta dall’orientamento didattico delle scuole del primo ciclo. • Aspetti strategici del progettare per competenze : • promuove il protagonismo dell’alunno come attore della sua formazione (l’alunno è già competente); • promuove l’attenzione al processo di apprendimento più che al risultato conseguito; • Promuove un contesto di programmazione in equipe nella logica del co-apprendimento.
Gruppi Sec.I grado • Nel lavoro di concettualizzazione del TSC si è posta molta attenzione ai “verbi” che indicano il processo oltre che ai concetti che delineano i significati. • La scelta della classe e degli O.A.ha posto in rilievo il fatto della “ciclicità” e della “trasversalità” delle competenze, le quali non sono statiche, ma sempre in gioco e dinamiche. • Riflettere in gruppo sulla programmazione per competenze ci ha permesso di porre in rilievo i seguenti aspetti: • la centralità dell’alunno e del suo processo di apprendimento nella programmazione; • flessibilità del docente e disponibilità a lavorare in equipe inter-disciplinari; • disponibilità del docente a riconsiderare di continuo le sue pratiche di insegnamento; • La variabile del “tempo”: da tener sempre presente soprattutto nell’IRC dove si ha solo un’ora di lezione alla settimana.
Elementi di apertura a conclusione • Pensare per competenze obbliga a riconoscere che ci sono prospettive, visuali di senso, interpretazioni diverse della didattica. Questo può essere un’opportunità da cogliere alla luce dell’ autonomia dell’insegnamento. • Quanto mi sento legittimamente autonomo come IDR? (un insegnate è chiamato ad essere autonomo non un automa). • Pensare per competenze destruttura la pretesa della ripetitività del nostro modo di insegnare. Questo può essere un’opportunità alla luce della professionalità dell’insegnamento. • Quando sono disponibile a lasciarmi modificare nel mio di insegnare? (chi non muove un passo né avanti né indietro non è fermo è infermo). • Pensare per competenze mette in luce la difficoltà di avere soluzioni pronte e uniformate ai problemi della didattica. Questo può essere un’opportunità alla luce della formazione professionale. • Quanto lascio agli altri alcuni spazi per entrare nella mia mente e nel mio cuore? (Nessuno ha un’anima propria, ha una sua anima)
Progettare e programmare IRC per competenze “I traguardi di sviluppo delle competenze sono formulati in modo da esprimere la tensione verso tale prospettiva e collocare le differenti conoscenze e abilità in un orizzonte di senso che ne espliciti per ciascun alunno la portata esistenziale” (DPR 11 febbraio 2010) Grazie a tutti per la partecipazione e la collaborazione