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Clima di classe Lavori di gruppo 9 circolo giugno 2010. Ricordate : Bisogna vedere anche l’albero che cresce, non solo la foresta che viene abbattuta ! Franca Angeloni. Cosa caratterizza una classe complessa ? brainstorming. Grosse differenze culturali, economiche e sociali
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Clima di classe Lavori di gruppo 9 circolo giugno 2010 Ricordate: Bisogna vedere anche l’albero che cresce, non solo la foresta che viene abbattuta ! Franca Angeloni
Cosa caratterizza una classe complessa?brainstorming Grosse differenze culturali, economiche e sociali Forte disparità di livello in termini di apprendimento,interesse, attenzione, maturità… Classi troppo numerose come numero e come casi sociali Difficoltà a rispettare regole Mancanza di fiducia verso le insegnanti Leader “negativi “ Bambini iperattivi Bambini con difficoltà di controllo Bambini con problematiche specifiche Bambini che non ascoltano (se stessi e gli altri ) Problemi familiari forte individualismo Scarsa conoscenza della lingua italiana da parte di bambini stranieri Carenza di abilità sociali Ansia e fragilità emotiva in bambini e in famiglie Poca chiarezza nei ruoli Genitori protettivi Scarsa continuità tra le insegnanti ( supplenti) Poca comunicazione ed empatia nel team La classe come sistema o unità complessa, costituita da parti interconnesse che interagiscono tra loro( dal POF)
Il bravo bambino e il bambino problema struttura roundtable NB l’elenco segue un ordine di frequenza Il bravo bambino è motivato e attento è curioso e aperto verso cose nuove partecipa attivamente a tutte le iniziative scolastiche rispetta le regole dopo averle capite per condividerle è disponibile con gli altri e offre aiuto senza prevaricare, è generoso è autonomo , organizzato , responsabile, si impegna è educato e usa le buone maniere riconosce le ingiustizie e le sa contestare ( spirito critico) ascolta gli altri ( anche gli adulti) e se stesso si mette in discussione e sa chiedere scusa ha spirito d’iniziativa e non si perde d’animo è intelligente, ha un buon livello di apprendimento utilizza in contesti diversi quanto appreso alza la mano per intervenire riesce a stare in silenzio è solare è costante anche bambini con difficoltà di apprendimento possono essere bravi bambini Il bambino problema non ascolta non è interessato è maleducato non si impegna e non fa i compiti non rispetta le regole ( nel gioco e nel lavoro) provoca ed è litigioso non riconosce il ruolo dell’adulto non rispetta l’insegnante non ti permette di lavorare con serenità è oppositivo , non si mette mai in discussione e pensa di avere sempre ragione è iperattivo e si muove continuamente o apatico è bullo è troppo timido assume posture scorrette chiacchiera non interviene a proposito a casa può fare ciò che vuole e la madre lo giustifica continuamente fatica a superare il suo individualismo è poco intelligente ha un rendimento scolastico scarso ha scarsa autostima Osservazione: le 2 descrizioni prendono in considerazione sia l’atteggiamento verso la scuola e il comportamento che l’apprendimento
Dalla ricerca prof. Molinari 2004 – 2005 , Intervista ai docenti Come viene descritto l’alunno BRAVO ( le risposte in ordine di frequenza) Ha buoni risultati Sa fare collegamenti È disponibile verso i compagni È intelligente È creativo,intuitivo, curioso Studia, si impegna È attento e interessato Partecipa attivamente Usa strategie metacognitive Ha una buona famiglia È motivato È autonomo Rispetta le regole È maturo Ha un buon metodo di studio Dal confronto delle descrizioni: Anno 2004 : il rispetto delle regole è tra gli ultimi posti Anno 2010: sono indicatori più frequenti l’atteggiamento verso la scuola e il comportamento (le regole) ……………………………
le regole Costruzione del patto educativo Individuazione di regole Discussione e definizione attraverso comportamenti osservabili Condivisione di sanzioni/ multe (con possibilità di scelta da parte dei bambini) Firma degli alunni e degli insegnanti ( possibilità di presa visione da parte delle famiglie per alleanza casa – scuola) Esposizione cartellone in posizione ben visibile Momenti di verifica In generale i docenti impostano il lavoro verso una sempre maggiore corresponsabiltà dei bambini Sul conflitto il conflitto Ruolo dell’insegnante : Allontana fisicamente A e B e chiede di riflettere Ascolta uno alla volta in separata sede A e B senza esprimere giudizi ma circoscrivendo il fatto ( qui e ora) e invitando a verbalizzare le azioni in sequenza Richiede il confronto tra A e B senza interventi esterni Se A e B non risolvono coinvolge l’intero gruppo attraverso un’assemblea di classe in cui chiede ad A e B di fare un resoconto dell’accaduto, invita gli altri a fare proposte e a indicare le emozioni come se fosse capitato a loro,dalle proposte la soluzione; L’ins di solito cerca di risolvere il conflitto tra b prima dell’uscita da scuola Talvolta l’ins ascolta altri b presenti al fatto, Richiede ai b che quanto detto non sia portato fuori dalla classe Propone tra gli incarichi quello di chi aiuta a fare la pace Tutti ritengono importante nei momenti di conflitto i seguenti aspetti: l’’ascolto e l’accoglienza Attenzione alle emozioni vissute dai bambini Necessità di tempo per pensare L’allontanamento visto non tanto come separazione dal gruppo, quanto come momento di calma e di riflessione per entrare in se stessi Sulle regole
Sulla partecipazione La partecipazione ( dal percorso “ pratiche did… “ Molinari L’ins: ascolta, lascia spazio al dialogo pone domande: autentiche ( a cosa serve lavorare insieme?),mirate ( di contenuto), di verifica ( avete il colore rosso?) regola gli interventi dei bambini valorizza e rilancia interventi ( a volte non in linea con gli obiettivi didattici ma carichi di un’originalità capace di facilitare nuove conoscenze e riflessioni effettua richiami , da intendere come indispensabili per regolamentare comportamenti indisciplinati, a patto che poi il b possa essere riaccolto e coinvolto nell’attività in una dimensione partecipativa di collaborazione In generale da ricerca Molinari Le idee di partecipazione, accoglienza, coinvolgimento e incoraggiamento dei b non devono far perdere di vista le dimensioni del controllo e della conduzione. Si tratta di riuscire a mediare in classe esigenze di controllo e di partecipazione come dimensioni complementari…. La classe scolastica vista come un vero e proprio contesto cooperativo di apprendimento, capace di accrescere le competenze di alunni che imparano ad autoregolarsi e che sentono di compartecipare e di “ contare” davvero nella costruzione del loro percorso formativo
Quali strategie,strumenti, metodi per la gestione delle relazioni?Lettura allegato POF e discussione • Cambio delle rappresentazioni mentali della relazione :l’ins può cominciare a considerare la situazione in modo nuovo, allargando il suo punto di osservazione, aprendosi al contesto, reagendo in modo differente da come si aspetta il bambino e mandare feed – back positivi: di fiducia, di sostegno, di aspettative positive • Osservazione dei b e degli insegnanti nelle interazioni sia nei momenti di gioco che di lavoro, a cura del team che concorda gli aspetti da monitorare, o con l’intervento di figure esperte. Utilizzo di griglie, di videoregistrazioni… permettono agli ins di essere “ spettatori” dei loro atteggiamenti ( vedi percorso di ricerca azione” pratiche didattiche e benessere a scuola” Molinari) • Uso di questionari , sociogrammi… per verificare le relazioni • Apprendimento cooperativo, come metodo di insegnamento e di apprendimento in cui le risorse dell’appr. sono soprattutto i compagni. Persegue un apprendimento individuale attraverso un processo che vede coinvolto il gruppo, visto come risorsa, come stimolo per ciascuno. Qui l’ins è regista, facilitatore,organizzatore ( da form Segreto)
Quali progetti per facilitare la costruzione di un buon clima di classe? • narrazione ( es “ cerchio magico”) • teatro ( es: Magda Siti) • gestione del conflitto, emozioni ( es Mattioli) • accoglienza ( es : classi prime)
E il clima tra gli insegnanti ? lettura POF e confronto • Differenze tra plessi grandi e piccoli ( comunicazione, memoria storica, scuola intera come comunità educante …) Modalità positive: • Comunicazioni aperte tra colleghi utilizzando modi e toni che non comportino la chiusura della comunicazione • Discussione sul ruolo educativo dell’ins in momenti di programmazione di tutto il team di classe ( inglese, religione, sostegno,educatori …) , e in interclasse • Corresponsabilità educativa : coinvolgimento dei colleghi, anche di altre classi e di personale non insegnante, per affrontare e gestire difficoltà ( vedi esperienza S Damaso ) • Richiesta di aiuto anche ad esperti • Osservazione reciproca degli ins a turno registrazione e discussione Problema : ancora atteggiamenti di chiusura,talvolta poca disponibilità e forte individualismo nelle parole e nei fatti
Per riuscire a vedere l’albero che cresce di cosa abbiamo bisogno? Formazione su: • La didattica differenziata ( per dare opportunità di crescita culturale a tutti i bambini) • La motivazione ( come suscitare la motivazione verso l’apprendimento in tutti i bambini) • Lo sviluppo sociale (per conoscere gli indicatori tipici e atipici dello sviluppo sociale nei bambini 6 / 10 anni) Formazione come : Continuo confronto tra docenti – consulenza e supervisione di esperti (dentro e fuori la scuola, con definite modalità di restituzione e indicazioni di lavoro)