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Errori sui Luoghi di Posizione

Errori sui Luoghi di Posizione. Concetto di errore “ ε ” di una misura (su misura di Rilevamento). Per tracciare la retta di rilevamento da un punto cospiquo della costa bisogna aver preso con una ripetitrice bussola dei rilevamenti dell’oggetto cospiquo.

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Errori sui Luoghi di Posizione

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Presentation Transcript


  1. Errori sui Luoghi di Posizione

  2. Concetto di errore “ε” di una misura (su misura di Rilevamento) Per tracciare la retta di rilevamento da un punto cospiquo della costa bisogna aver preso con una ripetitrice bussola dei rilevamenti dell’oggetto cospiquo. Gli errori da cui possono essere affetti i Rilevamenti Bussola risultano: • Errori nell’osservazione e nella lettura. Errori strumentali. Sono generalmente piccoli e si può ritenere che, in condizioni normali, siano compresi entro i limiti di 1°; • Errore nella correzione del rilevamento. Per i Rilb, l’errore è dovuto all’imperfetta conoscenza della declinazione e in maggior misura della deviazione (in cond.favorevoli valore complessivo < 1°); • Errori di Graficismo. Sono in genere piccoli quando si carteggia con cura e dipendono dalla scala della carta. (con matita appuntita 0,2 mm, l’errore su carta a scala 1:100.000 sarà di +/- 20 metri)

  3. Per effetto di questi errori, il rilevamento tracciato sulla carta può risultare spostato angolarmente di qualche grado, rispetto alla sua vera direzione; 1° provoca uno scarto di 17,5 metri per ogni Km e di 32,3 metri per ogni miglio Pertano se il rilevamento è usato in combinazione con un’altra linea di posizione , l’errore “e” nella posizione della nave sarà tanto maggiore quanto più grandi sono gli spostamenti angolari “ε” suddetti e la distanza dalla nave dall’oggetto rilevato e quanto minore è l’angolo fra le due linee di posizione.

  4. Un eventuale errore del rilevamento determina una zona di certezza del PN Se il Ril del punto A è affetto da un errore () si determina una striscia di certezza ai lati della semiretta di rilevamento pari a 2 (la stessa cosa si verifica per il rilevamento tracciato dal punto B). Ne consegue che il PN si trova nella zona indicata dal parallelogramma in grigio

  5. Per ridurre al massimo l’errore del PN i rilevamenti devono formare un angolo di 90° Osservando la figura si intuisce facilmente che la zona di certezza del PN è più piccola rispetto alla figura della diapositiva precedente.

  6. Misura della differenza d’azimut Può essere effettuata in due maniere diverse: • INDIRETTE (è quella di misurare gli azimut “separatamente” di due oggetti e poi farne la differenza); • DRETTE (si misura direttamente l’angolo tra i due piani verticali contenenti i due oggetti dei quali si sta cercando “Δα” con strumenti detti GONIOMETRI (Sestante e Circolo Amici Magnaghi)

  7. Errori nella misura di “Δα” • Misura indiretta  εm = +/-1,5° ; • Misura diretta  Usando il Sestante εm = +/-1’ di arco ; Usando il Circola A.M. εm = +/-10’ di arco ; • Errore di inclinazione della misura diretta delle “Δα”. L’errore che si commette può essere trascurato se i due oggetti sono bassi sull’orizzonte e se l’inclinazione dello strumento sul ppiano orizzontale è di pochi gradi.

  8. La Zona di Incertezza per un cerchio di uguale differenza d’Azimut Si consideri la misura dell’angolo Δα affetto da un errore +/- εm; si avranno pertanto altre due circonferenze di ampiezza Δα+ εm e Δα- εm. Δα+ εm Δα- εm. Δα

  9. L’ampiezza della zona di incertezza del luogo di posizione per un errore commesso nella misura del “Δα” e quindi l’influenza dell’errore: • È tanto maggiore quanto maggiore è la distanza dell’osservatore dalla congiungente i due punti tra i quali si misura la “Δα” ; • Cresce al crescere dell’errore εm; • A parità di distanza dalla congiungente gli oggetti e minima per angoli vicino a 90°. Si può dare come norma generale che, avendo possibilità di scelta di punti, conviene scegliere punti la cui congiungente è più vicina alla nave e punti la cui “Δα” sia prossima a 90°. Il luogo di posizione di egual Δα è un luogo la cui determinazione ed il cui tracciamento si presenta assai più laborioso del semplice rilevamento. Si usa di solito per la determinazione del punto di fonda.

  10. Errore sull’allineamento • L’allineamento è il più preciso dei L.d.P. Risulta un caso particolare del luogo di posizione di egual differenza d’azimut quando il Δα misurato fra i due oggetti è = 0 oppure 180° • Questo L.d.P. è di rapida determinazione e di altrettanto rapido tracciamento sulla carta nautica (basta infatti unire i due punti e prolungare la congiungente dalla parte dell’osservatore) e non ha bisogno di strumenti per essere determinato. • L’occhio dell’osservatore , aiutato o no da un binocolo, giudica quando i due oggetti sono “allineati” ; in quell’attimo l’osservatore si trova sul L.d.P. • Gli errori di questo L.d.P. non dipendono perciò da Strumenti o misure (è privo di errori strumentali) ma solo nel modo con cui un osservatore può apprezzare l’allineamento degli oggetti.

  11. Limitandoci al caso di Δα = 0, un attimo dopo che l’allineamento è passato i due oggetti si dovrebbero vedere già separati, ma ciò in pratica non avviene in quanto non si possono sapere i limiti naturali imposti dall’acuità visiva (cioè l’angolo minimo di visione distinta in azimut di due oggetti, che per una persona normale e circa 1’) e dal potere separatore dell’occhio umano. • Avviene che un po’ prima o un po’ dopo l’allineamento, l’osservatore giudica che gli oggetti sono allineati mentre invece non lo sono ancora o non lo sono più. • Ciò determina per questo L.d.P. una Zona di incertezza la cui ampiezza aumenta proporzionalmente con il quadrato della distanza dell’osservatore dal punto più vicino e dipende dalle condizioni di visibilità, dalla struttura dei punti dell’allineamento e dalla loro forma. • L’incertezza aumenta ad diminuire della distanza tra un punto e l’altro ed è facile rendersi conto di ciò pensando che, al limite, un osservatore che sia lontanissimo in confronto alla distanza tra i due punti, non riesce a distinguerli più come separati, anche se si sposta ed esce fuori dalla L.d.P. , e quindi l’incertezza diventa grandissima.

  12. Al rapporto “b/d” si dà il nome di Coefficiente di sensibilità dell’allineamnetob/d = Coeff. Di sensibilitàdove : b = è la distanza dell’osservatore dal punto più vicino d = è la distanza fra i due punti b < 5 d Un allineamento è tanto più sensibile quanto più piccolo è il coefficiente di sensibilita. Si può considerare che in pratica un allineamento è preciso e degno di fiducia fino a quando i suo coefficiente non supera il valore di 5; ciò significa che la nave deve trovarsi ad una distanza dall’oggetto più vicino non superiore a 5 volte la distanza fra i due oggetti.

  13. Errore sul cerchio di uguale distanza La distanza in mare si può determinare in vari modi (es. Radar, Telemetro ecc). Gli errori che si possono commettere (errori strumentali) sono variabili a seconda dello strumento impiegato. Però qualunque sia l’osservazione una conclusione è comune a tutte: “Per un errore “ε” nella misura si ha un errore “e” sul luogo di posizione che è funzione quadratica della distanza” ε = f ( D² )

  14. Errori sul luogo di posizione di egual profondità Ricordiamo che unendo tutti i punti nei quali si misura una stessa profondità si ottiene un luogo di posizione che prende il nome di batimetrica (isobata). Questa può essere definita teoricamente, ma in pratica ci si dovrà accontentare non solo di una sua più modesta definizione, ma anche di una sua altrettanto modesta utilizzazione. La misura della profondità del mare è la più incerta di tutte. L’Isobata è un luogo di posizione eccezionale, ma che dà un’indicazione preziosa al navigante in tempo di nebbia, sotto costa e senza Radar, cioè in mancanza di qualsiasi altro luogo di posizione. D’altra parte non tutte le batimetriche delle coste dei vari paesi sono state determinate con sufficiente grado di attendibilità, i dati della marea, in varie parti del globo non sono noti con la dovuta precisione.

  15. In aggiunta a tutto ciò ogni misura di profondità (effettuata con vari strumenti ) può essere eaffetta da eventuali errori, sia da parte dell’operatore , sia da parte dell’apparecchio acustico o ultracustico nel computo della profondità.

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