1 / 39

Istituzioni di linguistica

Istituzioni di linguistica. a.a. 2013-2014 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it. La tipologia linguistica. La tipologia linguistica si occupa della variazione interlinguistica classificando le lingue storico-naturali in base ad affinità strutturali sistematiche ( tipi linguistici )

emmly
Download Presentation

Istituzioni di linguistica

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Istituzioni di linguistica a.a. 2013-2014 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it

  2. La tipologia linguistica La tipologia linguistica si occupa della variazione interlinguistica classificando le lingue storico-naturali in base ad affinità strutturali sistematiche (tipi linguistici) - Approccio descrittivo-sincronico

  3. Gli universali linguistici Indicano proprietà o correlazioni di proprietà che si presuppone contraddistinguano ogni lingua naturale • Universali assoluti: individuano la presenza (o l’assenza) di una proprietà in ogni lingua storico-naturale, senza stabilire correlazioni (es. ‘tutte le lingue hanno vocali orali’) • Universali implicazionali: mettono in relazione due o più proprietà (es. ‘se una lingua ha il duale, allora ha anche il plurale’)

  4. Tipologia e morfologia “In realtà, è impossibile definire la parola da un punto di vista funzionale, perché la parola può essere tutto, dall’espressione di un singolo concetto - concreto o astratto o puramente relazionale (come in of ‘di’, o by ‘da’, o and ‘e’) - fino all’espressione di un pensiero completo (come nel latino dico oppure, con una forma più elaborata, in un verbo nootka che significa ‘mi sono abituato a mangiare venti oggetti rotondi [cioè, mele] pur essendo occupato [a fare questo e quest’altro]). Nell’ultimo caso citato, la parola si identifica con la frase” (Sapir)

  5. Tipologia e morfologia • Tipo isolante • Tipo agglutinante • Tipo flessivo • Tipo polisintetico

  6. Tipo isolante • Morfologia ridotta • Tendenza rapporto 1:1 tra parola e morfema • I rapporti grammaticali tra le parole non sono segnalati da marche morfologiche, ma dalla posizione nella frase o da particelle • Generalmente, esistono solo forme libere, non legate

  7. Tipo isolante • Es. cinese • Háizĭ chī píngguŏ • Bambino mangiare mela • 'il bambino/i bambini mangia/mangiano la mela/le mele' • Háizĭ men chī píngguŏ • Bambino PL mangiare mela • 'I bambini mangiano la mela/le mele' • nǚáizĭ men chī píngguŏ • Donna bambino PL mangiare mela • 'Le bambine mangiano la mela/le mele'

  8. Tipo agglutinante • Le parole tendono ad essere plurimorfemiche • Corrispondenza biunivoca tra forma e significato: ad ogni morfema corrisponde un morfo e viceversa

  9. Tipo agglutinante • es. turco sing. pl. Nom. adam adam-lar Acc. adam-i adam-lar-i Gen. adam-in adam-lar-in Dat. adam-a adam-lar-a Loc. adam-da adam-lar-da Abl. adam-dan adam-lar-dan

  10. Tipo agglutinante X morfema1 morfema2 morfema3    X morfo1 morfo2 morfo3

  11. Tipo flessivo (o fusivo) • Parole segmentabili con maggiore difficoltà • Non c’è corrispondenza biunivoca tra morfi e morfemi • Es. latino sing. pl. Nom. puell-a puell-ae Gen. puell-ae puell-arum Dat. puell-ae puell-is Acc. puell-am puell-as Voc. puell-a puell-ae Abl. puell-a puell-is

  12. Tipo flessivo Morfemi gen dat nom voc sing sing pl pl     -ae

  13. Il sottotipo introflessivo Struttura ‘a pettine’ Es. arabo  radici triconsonantiche K-t-b kataba ‘egli scrisse’ Kitab ‘libro’ kutub ‘libri’

  14. Tipo polisintetico • Parola formata da più morfemi, non solo grammaticali, ma anche lessicali Es. yupik siberiano (lingua eskimo-aleutina): angya-ghlla-ng-yug-tuq Barca-accr-comprare-desiderativo-3ps ‘egli vuole comprare una grande barca’

  15. Lingue analitiche e lingue sintetiche + analitico +sintetico Isolante flessivo-fusivo agglutinante polisintetico Futuro analitico/perifrastico Lat. classico cantabo sintetico Lat. volgare cantare habeo analitico It. canterò sintetico

  16. I tipi linguistici • Non esistono tipi linguistici ‘puri’ Es. inglese Tipo isolante --> aggettivi Tipo agglutinante --> pluralizzazione dei nomi Tipo flessivo/fusivo --> pronomi personali, verbi irregolari

  17. Tipologia e sintassi • Ordine dei costituenti principali Soggetto Verbo Oggetto Tipi possibili: SVO, SOV, VSO, VOS, OVS, OSV SOV  ordine più frequente, seguito da SVO OSV  molto raro o assente

  18. Tipologia e sintassi Tema/rema • Principio di precedenza: tra i costituenti nominali il soggetto deve precedere l’oggetto per la sua priorità logica • Principio di adiacenza: verbo e oggetto devono essere contigui, per la loro stretta relazione sintattico-semantica

  19. Tipologia e sintassi VOOV NGen GenN NAgg AggN NPoss PossN NRel RelN Prep Posp

  20. Tipologia e sintassi • Sistemi nominativo-accusativo (es. latino) Sogg. verbi transitivi e intransitivi: NOM; Compl. oggetto: ACC • Sistemi assolutivo-ergativo (es. basco) Sogg. verbi transitivi: ERG Sogg. verbi intransitivi e compl.oggetto: ASS

  21. La tipologia areale • “Areal typology […] is the study of patterns in the areal distribution of typologically relevant features of languages. It is both descriptive and explanatory; that is, it looks both at the patterns themselves and the processes that give rise to them. In other words, areal typology has both a synchronic and a diachronic side” (Dahl 2001)

  22. La tipologia areale “By linguistic area (also sometimes called Sprachbund, convergence area, diffusion area, adstratum, and affinité linguistique) is usually meant an area characterized by a number of linguistic features which are shared, due to diffusion, by a number of languages either unrelated or from different subgroups of the same family, in a geographically contiguous area” (Campbell 1994)

  23. La tipologia areale Premesse necessarie, ma non sufficienti: • presenza di più lingue, non tutte immediatamente imparentate; • loro collocazione in zone zone geograficamente contigue; • condivisione di tratti linguistici significativi Occorre escludere che i tratti condivisi siano dovuti a: • tendenze tipologiche generali; • familiarità genetica

  24. Tipologia areale e lingue d’Europa «Per la sua lunga vicenda, direttamente seguibile sulle fonti, di contatti tra lingue e culture diverse, l’Europa ci si presenta come un’area d’indagine particolarmente privilegiata, nella quale è possibile intravedere tendenze di sviluppo, anche sul piano tipologico, di grande rilevanza, sia per quel che riguarda il classico problema dei contatti tra lingue e culture, con i connessi fenomeni di convergenza e assimilazione linguistica, sia anche per una riflessione di carattere generale sul mutamento linguistico e sul ruolo che vi svolge la tipologia» (Bernini/Ramat 1992).

  25. L’area di Carlo Magno • Standard Average European (SAE) • Whorf (1956) • Anni 90 del ‘900: Eurotyp - Typology of Languages in Europe

  26. L’area di Carlo Magno • Somiglianze lessicali • comune lessico colto di origine greca e/o latina • comuni strategie nella formazione di parole complesse II) Ordine dei costituenti maggiori nella frase dichiarativa assertiva: SVO III) Presenza di preposizioni e di genitivi postnominali

  27. L’area di Carlo Magno IV) Ausiliari ‘avere’ e ‘essere’ V) Presenza simultanea di articoli definiti e indefiniti VI) Carattere non pro-drop VII) Agente e soggetto possono divergere VIII) La forma passiva consente l’espressione dell’agente

  28. L’area di Carlo Magno IX) Accordo delle forme finite del verbo con il soggetto X) Paradigmi di caso semplificati e di tipo nominativo-accusativo (basco: ergativo-assolutivo --> assolutivo per soggetto di verbo intransitivo e per oggetto verbo transitivo)

  29. Le lingue d’Europa L’articolo definito Nascita di una nuova categoria linguistica Articolo indefinito < numerale ‘uno’ Articolo definito < elementi deittici [+noto] Distribuzione areale: Articolo def e indef: Europa settentrionale, centrale e occidentale No articolo: Europa nord-orientale Solo articolo def o articolo indef.: minoranza

  30. Le lingue d’Europa L’articolo definito Primato del greco ? Basco, etrusco, paleo-sardo Lingue romanze: Latino ille, illa, illud ipse, ipsa, ipsum (solo sardo, catalano)

  31. Le lingue d’Europa L’articolo definito Greenberg: ‘ciclo dell’articolo definito’ Fonte più comune: dimostrativo Perdita del valore deittico > assunzione di un valore anaforico > definitezza

  32. Le lingue d’Europa La riduzione/perdita della declinazione nominale “[…] le lingue indoeuropee parlate oggi in Europa dispongono, con poche eccezioni, di sistemi casuali ridotti all’osso e spesso totalmente privi di vitalità. In questo quadro, le lingue slave costituiscono una sorta di ‘oasi’, dal momento che il sistema flessivo a sei terminazioni già in uso nello slavo comune tardo pare essersi preservato pressochè integralmente”

  33. Le lingue d’Europa La riduzione/perdita della declinazione nominale Neogreco: 4 casi, sincretismo genitivo-dativo; crisi del duale Lingue romanze: perdita del complesso sistema casuale latino --> ordine rigido dei costituenti

  34. Le lingue d’Europa Le forme verbali perifrastiche • Futuro: Laudabo > laudare habeo > loderò • Condizionale: Assente in latino Laudare habui • Perfetto Multa bona bene parta habemus Haec omnia probatum habemus

  35. Il caso dei dimostrativi  contrasto non-marcato/distale  sistema a doppio ancoraggio  contrasto prossimale/non-marcato  sistema ancorato sull’ascoltatore  verso un sistema monopartito  tendenza alla riduzione  prototipicamente orientato sulla diade  non prototipic. orientato sulla diade

  36. L’area di Carlo Magno • Lingue più o meno ‘prototipiche’ Più SAE: tedesco e francese

  37. Il caso dei dimostrativi  contrasto non-marcato/distale  sistemi a doppio ancoraggio  contrasto prossimale/non-marcato  sistemi ancorati sull’ascoltatore  sistemi basati sulla distanza  verso un sistema bipartito  prototipicamente orientati sulla diade  distinzione prossimale/neutro/distale  non prototipic.orientato sulla diade  verso un sistema tripartito

  38. Il caso dei dimostrativi • zona focale: francese, tedesco, nederlandese, italiano settentrionale • zona ‘orientale’: russo, polacco, ceco, ungherese, bulgaro, neogreco (queste ultime appartenenti alla ‘lega balcanica’) • zona ‘meridionale’: basco, spagnolo, portoghese, toscano, sardo, serbo-croato (area (?) mediterranea)

  39. Lo Standard Average European Haspelmath (1998)

More Related