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Bullismo

Bullismo. dott. Roberto Framba Studio di Psicoterapia Integrata di Verona e-mail roberto.framba@tiscali.it. Una tassonomia dei comportamenti problematici.

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Presentation Transcript


  1. Bullismo dott. Roberto Framba Studio di Psicoterapia Integrata di Verona e-mail roberto.framba@tiscali.it

  2. Una tassonomia dei comportamenti problematici

  3. Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying”, viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente nei confronti di un ‘altra percepita come più debole. Che cos’è il Bullismo

  4. Attaccare un coetaneo con coltellini o altri oggetti pericolosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere furti di oggetti molto costosi, compiere molestie o abusi sessuali. Tali comportamenti sono veri e propri reati!!! COSA NON È BULLISMO

  5. I comportamenti cosiddetti “quasi aggressivi” : - I giochi turbolenti e le lotte o le prese in giro tra maschi non sono atti prevaricatori in quanto esiste tra loro una parità di forza. COSA NON È BULLISMO

  6. Il bullismo, in fondo, è solo “una ragazzata”. • Il bullismo fa parte della crescita. • Chi subisce le prepotenze dovrebbe imparare a difendersi. • Il bullismo è un fenomeno proprio delle zone più povere e degradate. • Il bullismo deriva dalla competizione per ottenere buoni voti a scuola. • Il bullo ha una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro. Pensieri e luoghi comuni errati:

  7. Intenzionalità: lo scopo del bullo è dominare un’altra persona offendendola e causandole danni. • Persistenza nel tempo: gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza • Asimmetria: disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce. Le caratteristiche

  8. Diretto fisico: consiste nel picchiare, prendere a calci e pugni, spingere, dare pizzicotti, graffiare, mordere, tirare i capelli, appropriarsi o rovinare gli oggetti degli altri. Forme principali di Bullismo

  9. Stefano è un bambino di 9 anni che frequenta la 3° elementare. Esile di corporatura, ha un carattere timido e riservato. Quasi tutti i giorni durante la ricreazione, Stefano viene avvicinato e spintonato da due o tre bambini più grandi che frequentano la 5 °, i quali regolarmente lo costringono con la forza a dare loro la merenda. Stefano non riesce a difendersi e si vergogna a parlare di questi episodi. Esempio:

  10. Diretto verbale: consiste nel minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti, estorcere denaro o beni materiali. Forme principali di Bullismo

  11. Arshad è un ragazzino pakistano di 12 anni. Inserito da poche settimane in seconda media, nella scuola del paese in cui si appena trasferito insieme ai genitori. Parole pronunciate in modo scorretto, a causa della scarsa conoscenza della lingua italiana, suscitano spesso l’ilarità dell’intera classe, istigata dall’atteggiamento provocatorio di un compagno che si rivolge ad Arshad dicendo: “Ma come parli? Non sai parlare!”. Gli insegnanti si accorgono che anche durante i momenti di gioco il ragazzino viene preso in giro.

  12. Indiretto: consiste nel provocare un danno psicologico attraverso l’esclusione dal gruppo dei coetanei, l’isolamento, l’uso ripetuto di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia. Forme principali di Bullismo

  13. Elena è una bambina di 10 anni che frequenta la 5° elementare. Da qualche tempo un gruppetto di compagne diffonde pettegolezzi sul suo conto e sostiene che non si vesta alla moda, per allontanarla da Sofia, l’unica sua amica all’interno della classe. In seguito a ciò, Elena è spesso sola ed esclusa dal gruppo anche nei momenti di gioco. Esempio

  14. Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia i maschi che le femmine. • Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei confronti sia dei maschi che delle femmine. • Le prepotenze delle femmine prevalentemente indirette (psicologiche) si rivolgono prevalentemente verso altre femmine. Bullismo maschile e femminile

  15. I soggetti implicati sono bambini e adolescenti in una fascia di età compresa tra i 7-8 e i 14-16 anni. • I contesti in cui avvengono con maggior frequenza sono gli ambienti scolastici: le aule, i corridoi, il cortile, i bagni e in genere i luoghi isolati. • I bulli e le vittime fanno parte della stessa classe. A volte le persecuzioni possono avvenire anche durante il tragitto casa-scuola e viceversa. Età e luoghi

  16. I bulli (Dominanti o Gregari) • Le vittime (Passive o Provocatrici) • Gli spettatori I protagonisti

  17. Tre sfondi emotivi dei bulli: • Bullo aggressivo • Bullo ansioso (più problemi, anche aggressivo, e provoca altri bulli) • Bullo passivo (bulli per proteggersi ed appartenere al gruppo; dominati, non molto aggressivi, empatici, colpa dopo l’azione) chi sono i bulli

  18. Aggressività per conquistare il potere • I compagni di solito non li trovano simpatici e preferiscono starne alla larga • I bulli si distinguono per mancanza di empatia, insensibilità per i sentimenti degli altri, che li rende incapaci di relazioni positive chi sono i bulli

  19. Hanno un atteggiamento positivo verso la violenza Sono spesso caratterizzati da impulsività e da un forte bisogno di dominare gli altri Sono generalmente bambini sicuri di sé, raramente sfiorati da dubbi sul loro valore chi sono i bulli

  20. Spesso da piccoli, a 2 anni, epoca del no sono stati lasciati in balia della loro aggressività, senza contenimento né per l’impulso né per l’ansia che genera • Forte bisogno di potere e di dominio, per cui sembrano godere nel controllare e nel sottomettere gli altri • Forma di condotta antisociale, che si caratterizza per la mancanza di rispetto delle regole chi sono i bulli

  21. • è un soggetto più forte fisicamente della media; • ha un forte bisogno di potere; • è impulsivo e irascibile. • ha difficoltà nel rispettare le regole; • assume comportamenti aggressivi verso tutti; • approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio; • non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e non è altruista; Bullo dominante

  22. • non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni; • ha un’autostima elevata; • non soffre di ansia o insicurezza; • il suo rendimento scolastico è basso e tende ad abbandonare la scuola; • è abile nello sport e nei giochi; • gode di una buona popolarità soprattutto tra i più piccoli per la sua maggiore forza fisica. Bullo dominante

  23. • aiuta e sostiene il bullo dominante; • si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo; • non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze; • spesso è un soggetto ansioso e insicuro; • ha un rendimento scolastico basso; • non è molto popolare; • crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità; • può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima. Bullo gregario

  24. sono fisicamente più deboli dei loro coetanei (ciò si riferisce in particolare ai maschi); manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno paura di essere feriti o di farsi male; sono fisicamente incapaci nelle attività di gioco, sportive e di lotta; hanno uno scarso coor- dinamento corporeo (+ i maschi); sono cauti, sensibili, tranquilli, riservati, passivi, sottomessi e timidi; piangono facilmente; Caratteristiche generali della possibile vittima

  25. sono ansiosi, insicuri, infelici ed abbattuti e hanno un'opinione negativa di se stessi (scarsa autostima). In un certo senso, segnalano agli altri che essi sono individui senza valore e inadeguati e che non reagirebbero se venissero attaccati ed insultati, condizione questa che li rende dei facili bersagli; Caratteristiche generali della possibile vittima

  26. hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei, fisicamente, verbalmente e in altri modi; sono abitualmente non ag- gressivi; non prendono in giro e non provocano; • spesso si rapportano meglio agli adulti (genitori, insegnanti) che ai coetanei; • il loro rendimento scolastico è vario nella scuola elementare, ma, generalmente peggiora nella scuola media. Caratteristiche generali della possibile vittima

  27. • è un soggetto più debole dei coetanei; • è ansioso e insicuro; • è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso; • ha una bassa autostima; • tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione. • è contrario ad ogni tipo di violenza; • ha rendimento scolastico non brillante; • è poco abile nello sport e nel gioco; • nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno. La Vittima passiva/sottomessa

  28. • Combinamodelli reattivi di tipo ansioso e aggressivo. Laddove, nel gruppo classe, è presente una vittima provocatrice, è più probabile che molti studenti, o addirittura l'intera classe, vengano coinvolti nell'azione offensiva. • E’ un soggetto che provoca gli attacchi degli altri, fino a ricorrere alla forza. • è generalmente un maschio; • è irrequieto, iperattivo, impulsivo; • talvolta è goffo e immaturo; La Vittima provocatrice

  29. • ha problemi di concentrazione; • èansioso e insicuro e ha una bassa autostima; • è preoccupato per la propria incolumità fisica. • possono essere caratterizzate da un "temperamento bollente", per cui tendono a ricorrere alla forza o a controbattere, anche se in modo poco efficace, quando sono attaccate o insultate; • possono essere iperattive, inquiete, scarsamente concentrate ed offensive e creare tensione; possono essere goffe e immature ed aver acquisito abitudini irritanti; La Vittima provocatrice

  30. Sono tutti coloro che assistono. Possono favorire o frenare le azioni del bullo. • La maggioranza silenziosa è composta da coloro che assistono senza intervenire o denunciare il fenomeno. Gli spettatori

  31. Gli spettatori

  32. L’escalation del bullismo Il bullo La vittima Lo spettatore È ignara. Si mostra non aggressiva e isolata Mostra segni di non essere una vittima facile Si guarda intorno 1. Osservare Non sa gestire la situazione e mostra imbarazzo Compie piccoli atti aggressivi Osserva in modo passivo 2. Testare Inizia il bullismo di gruppo Subisce sperando che finisca presto Ha paura o diviene complice 3. Iniziare Estende il bullismo e de-umanizza la vittima Considera il bullismo inevitabile. Biasima la vittima Perde autostima e si colpevolizza 4. Aggravare Si isola e si esprime con sintomi psicofisici e comportamentali Sviluppa condotte antisociali Diviene sospettoso e pauroso. 5. Stabilizzare

  33. L’atteggiamento negativo del Bullo, tende a radicarsi negli anni e diventare parte integrante della propria personalità. • La vittima, a lungo andare, diventerà sempre più insicura ed ansiosa fino al punto di cadere in depressione. Conseguenze del Bullismo

  34. La rabbia è un sentimento che ogni individuo prova e deve provare: • come tutte le condizioni emotive è positiva ed è possibile esprimerla senza violenza, senza danneggiare se stessi o il prossimo. • la rabbia repressa, invece, può diventare esplosiva e dannosa in quanto può trasformarsi in violenza e/o sopruso verso l’altro. La rabbia

  35. CONSEGUENZE PER I BULLI

  36. CONSEGUENZE PER LE VITTIME

  37. Come si riconosce la vittima: • Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati; • Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi; • Non porta a casa compagni di classe o coetanei; • Non ha nessun amico per il tempo libero; • Non viene invitato a feste; • Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte percorre il tragitto più lungo; • E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa; • Dorme male e fa brutti sogni; • Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira; • Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli) Campanelli di allarme!

  38. I segnali critici della VITTIMA • Da parte del genitore • mostra segni di ansia e sintomi fisici • presenta una regressione a fenomeni tipici di età precedenti • lamenta problemi nel sonno e nell’appetito • compie strani percorsi per arrivare alla propria scuola • torna a casa continuamente con oggetti rovinati o ferite • perde il denaro e ne chiede in continuazione • non partecipa mai ad alcuna situazione sociale • presenta degli improvvisi ed ingiustificati scoppi di rabbia • non riesce a concentrarsi sui compiti e • evita di rispondere o diviene aggressivo • compie atti per lui inconsueti

  39. I segnali critici della Vittima • Da parte dell’insegnante • viene di continuo schernito dai compagni • rimane solo, soprattutto in situazioni sociali • nessuno vuole con sé il soggetto • non interviene mai in discussioni in classe • peggiora il suo rendimento scolastico; • tende a rimanere vicino all’insegnante anche nei momenti di gioco o a ricreazione.

  40. Come si riconosce il bullo • Prende in giro ripetutamente e in modo pesante; • Rimprovera; • Intimidisce; • Minaccia; • Tira calci, pugni, spinge; • Danneggia cose. Campanelli di allarme!

  41. La multifattorialità del fenomeno del bullismo Difficoltà temperamentali Difficoltà ed isolamento genitoriale Mancata gestione attiva del gruppo da parte degli insegnanti Rifiuto da parte del gruppo dei coetanei Isolamento sociale e mancato sviluppo di abilità interpersonali Carenza di training abilitativi a scuola e in altri contesti educativi Inserimento in gruppi devianti e training su condotte aggressive Mancata supervisione da parte dei genitori e carenza di modelli di socializzazione alternativa

  42. Strategie preventive e progetti di intervento • Migliorare l’ambiente • Perlustrare i luoghi a rischio • Scoprire chi è spesso coinvolto in situazioni di bullismo • Attenzione agli alunni solitari • Parlare con gli alunni coinvolti (anche durante la ricreazione) • Alleanza con i genitori

  43. Come proteggersi dai bulli

  44. Come proteggersi dai bulli

  45. FAVORIRE: • un ambiente sicuro in cui possano crescere imparando a fronteggiare e gestire la complessità e le difficoltà della vita, • un contesto educativo che li protegge da eventi traumatici perchè troppo difficili da affrontare per la loro età o per le caratteristiche di personalità di ognuno COME RIDURRE il BULLISMO ?

  46. fare affermazioni assertive; resistere al raggiro o alle minacce; come rispondere agli insulti; abbandonare una situazione di bullismo; ottenere l'appoggio degli astanti; accrescere l’autostima; rimanere calmi in situazioni stressanti. Come aiutare la vittima

  47. Calma Chiedere spiegazioni prima di concludere Ascoltare bene Evitare il sarcasmo e le critiche dirette Etichettare il comportamento ma non il bambino Come risolvere i conflitti ed evitare le aggressioni

  48. mantenere la calma senza minimizzare l’accaduto perché l’intervento non sia una reazione • evitare il “processo in diretta” e l’”esecuzione sommaria” che assume il significato della vendetta piuttosto che un interveneto educativo ragionato. • cercare di capire che cosa li disturba; • chiedere se a loro volta essi sono o sono stati vittime di bulli: scoprire se sono consapevoli delle conseguenze delle loro azioni cercare di migliorare il loro comportamento anche attraverso rinforzi positivi ai comportamenti e alle azioni adeguate Come aiutare il bullo

  49. raccogliere informazioni grazie alla collaborazione dei genitori del bullo; portare avanti interventi di counselling insegnare il rispetto per se stessi e per gli altri; insegnare ad esprimere in modo appropriato l'aggressività; insegnare fin dalle prime classi ad essere responsabili delle proprie azioni. Come aiutare il bullo 2

  50. sapere di cosa stiamo parlando • dare il giusto valore ai comportamenti prepotenti • conoscere la situazione ambientale di cui ci stiamo occupando • attraverso indagini per rilevarne la diffusione • portando allo scoperto le situazioni nascoste 1) conoscerlo

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