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Problemi comportamentali a scuola Iperattività, oppositività, bullismo

Problemi comportamentali a scuola Iperattività, oppositività, bullismo. Daniele Fedeli Ricercatore e Docente di Psicologia delle Disabilità Università degli Studi di Udine. Una tassonomia dei comportamenti problematici. L’ALLIEVO IPERATTIVO. Sintomi principali : Iperattività Impulsività

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Problemi comportamentali a scuola Iperattività, oppositività, bullismo

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Presentation Transcript


  1. Problemi comportamentali a scuola Iperattività, oppositività, bullismo Daniele Fedeli Ricercatore e Docente di Psicologia delle Disabilità Università degli Studi di Udine

  2. Una tassonomia dei comportamenti problematici

  3. L’ALLIEVO IPERATTIVO • Sintomi principali: • Iperattività • Impulsività • Disattenzione • Incapacità a rispettare le regole

  4. IL MANCATO RISPETTO DELLE REGOLE Perché l’allievo non rispetta le regole? Deficit di linguaggio interno Deficit di memoria Deficit di inibizione

  5. L’ALLIEVO OPPOSITIVO • Sintomi principali: • Comportamenti oppositivi nei confronti dell’adulto • Attiva violazione di regole • Atti aggressivi di tipo impulsivo • Ridotto autocontrollo emozionale

  6. Emergenza bullismo?

  7. I nuovi volti del bullismo • Abbassamento della soglia d’età • Fenomeno di gruppo stabile • Aumentata incidenza del sesso femminile • Bullismo contro soggetti deboli • Sovrapposizione tra problematiche diverse • Normalità

  8. EVOLUZIONE DEI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI Una deviazione da questi trend evolutivi può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di comportamenti da bullo o di disturbi della condotta.

  9. Aggressività adattiva o disadattiva? Criterio sociale: utilità del comportamento Criterio fattuale: integrità dei meccanismi di base Alta Aggressività adattiva Bassa Aggressività disadattiva

  10. Integrità dei meccanismi di base Funzionalità dei meccanismi neurobiologici, cognitivi e emotivi: • il comportamento compare in contesti inappropriati • non è giustificabile in base a stimoli ambientali • è sproporzionato nell’intensità o nella durata • non termina in maniera appropriata

  11. Aggressività adattiva o disadattiva? Criterio sociale: utilità del comportamento Criterio fattuale: integrità dei meccanismi di base Repertori di abilità deficitari Training di abilità Alta Aggressività adattiva Disfunzioni neuropsico-logiche Interventi riabilitativi e psicoterapeutici Bassa Aggressività disadattiva

  12. ELEMENTI FONDAMENTALI DEL BULLISMO • È finalizzato a provocare un danno • È intenzionale e volontario • Esiste una differenza di potere tra il bullo e la vittima • È spesso organizzato e sistematico • Il bullo si avvale spesso dell’appoggio di complici • La vittima teme e/o non è in grado di difendersi, né di riferire ad altri l’accaduto, per timore di ritorsioni • Eventuali spettatori temono di intervenire o di riferire ad altri l’accaduto • La vittima viene deumanizzata, così da eliminare qualsiasi senso di colpa nel bullo, nei complici o negli spettatori

  13. Tipologie di bullismo • Bullismo fisico • Atti aggressivi fisici diretti • Danneggiamento della proprietà altrui • Furto o sottrazione di oggetti con fronteggiamento • Bullismo verbale • Manifesto • Nascosto • Bullismo relazionale • Sociale • Manipolativo • Cyberbullismo

  14. Modelli multifattoriali complessi Bohman (1996)

  15. QUALI LE CAUSE? • I bassi livelli di arousal dei soggetti aggressivi avrebbero due conseguenze: • li indurrebbero ad assumere comportamenti a rischio (“novelty seeking”) • li renderebbero poco sensibili a premi e punizioni

  16. QUALI LE CAUSE? • Deficit nei lobi frontali e compromissione dell’inibizione di: • stimoli, • comportamenti, • pensieri, • emozioni.

  17. Il modello informazionale di Crick e Dodge

  18. Aggressività e riconoscimento mimico (Fedeli, 2005) n = 217 età: 6-10

  19. Il modello isolamento-aggregazione deviante Evoluzione dal modello coercitivo di Patterson Difficoltà temperamentali, comportamento impulsivo, aggressività Rifiuto da parte del gruppo dei coetanei Mancata supervisione da parte degli insegnanti Isolamento sociale e mancato sviluppo di abilità interpersonali Mancata supervisione da parte dei genitori Inserimento in gruppi devianti e training su condotte aggressive

  20. Il ruolo della televisione Dati A.P.A. Un bambino in età scolare vede circa 23-28 ore di TV a settimana Negli anni della scuola, il bambino assiste in TV mediamente a 8.000 omicidi e 100.000 atti di violenza Il National Institute of Mental Health (1982) e l’American Psychological Association (1992) riportano un elevato indice di correlazione tra visione di filmati aggressivi e comportamenti aggressivi. Meccanismo d’azione 1. Imitazione 2. Alterazione di atteggiamenti e valori 3. Desensibilizzazione nei confronti di atti aggressivi 4. Percezione del mondo come ambiente minaccioso

  21. Tipologia di bullismo: approccio evolutivo Stabilità cross-situazionale Stabilità nel tempo Gravità Limitata incidenza (5%) Modello ad insorgenza precoce (3 anni) Disfunzioni neurobiologiche Difficoltà temperamentali Esperienze d’apprendimento Modello cumulativo (preadolescenza) Accumulo di fattori di rischio Ridotta stabilità nel tempo Variabilità situazionale

  22. Intervento e tipologia di bullo

  23. Intervento e tipologia di vittima

  24. L’intervento

  25. L’escalation del bullismo Il bullo La vittima Lo spettatore È ignara. Si mostra non aggressiva e isolata Mostra segni di non essere una vittima facile Si guarda intorno 1. Osservare Non sa gestire la situazione e mostra imbarazzo Compie piccoli atti aggressivi Ossserva in modo passivo 2. Testare Inizia il bullismo di gruppo Subisce sperando che finisca presto Ha paura o diviene complice 3. Iniziare Estende il bullismo e deumanizza la vittima Considera il bullismo inevitabile. Biasima la vittima Perde autostima e si colpevolizza 4. Aggravare Si isola e da vita a vari comportamenti disfunzionali Diviene sospettoso e pauroso. Sviluppa condotte antisociali 5. Stabilizzare

  26. I segnali critici • Da parte del genitore • mostra segni di ansia e sintomi fisici • presenta una regressione a fenomeni tipici di età precedenti • lamenta problemi nel sonno e nell’appetito • compie strani percorsi per arrivare alla propria scuola • torna a casa continuamente con oggetti rovinati o ferite • perde il denaro e ne chiede in continuazione • non partecipa mai ad alcuna situazione sociale • presenta degli improvvisi ed ingiustificati scoppi di rabbia • non riesce a concentrarsi sui compiti e • evita di rispondere o diviene aggressivo • compie atti per lui inconsueti

  27. I segnali critici • Da parte dell’insegnante • viene di continuo schernito dai compagni • rimane solo, soprattutto in situazioni sociali • nessuno vuole con sé il soggetto • non interviene mai in discussioni in classe • peggiora il suo rendimento scolastico; • tende a rimanere vicino all’insegnante anche nei momenti di gioco o a ricreazione.

  28. I primi passi da compiere • Incoraggiare il ragazzo a parlare, senza provare colpa o vergogna • Ascoltare senza interrogare • Rispettare i tempi del ragazzo • Coinvolgere il ragazzo nelle decisioni da prendere

  29. Gli errori da evitare • Arrabbiarsi o agitarsi • Provare vergogna o colpa • Far credere che si tratti di una cosa poco importante • Dare la colpa alla scuola/famiglia

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