1 / 20

SEMINARIO NAZIONALE GARDONE RIVIERA (BRESCIA) 18/19/20 Ottobre 2010

SEMINARIO NAZIONALE GARDONE RIVIERA (BRESCIA) 18/19/20 Ottobre 2010. Bambini rom, Alunni rom Scuola , lingue, culture Seminario nazionale per insegnanti, dirigenti, referenti regionali per l’intercultura. Laboratori tematici Esperienze a confronto lavori di gruppo. Gruppo N.4

esmeralda
Download Presentation

SEMINARIO NAZIONALE GARDONE RIVIERA (BRESCIA) 18/19/20 Ottobre 2010

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. SEMINARIO NAZIONALEGARDONE RIVIERA (BRESCIA) 18/19/20 Ottobre 2010 Bambini rom, Alunni rom Scuola , lingue, culture Seminario nazionale per insegnanti, dirigenti, referenti regionali per l’intercultura

  2. Laboratori tematici Esperienze a confronto lavori di gruppo Gruppo N.4 Costruire memoria, decostruire il pregiudizio. Progetti di inclusione sociale Coordinatore: Giovanna Grenga MIUR DG Affari Internazionali Elaborazione rapporto : Antonella Ciaccio II C.D.“Don A. La Mela”Adrano Alessandra Raimondo I.C.S. “Caronda” Catania Presentazione di Donatella Sartini

  3. Obiettivi del gruppo di lavoro Conoscere le indicazioni europee a favore delle Comunità Rom per • Combattere la discriminazione e favorire lo sviluppo • Condividere le “buone pratiche” per la decostruzione dello stereotipo

  4. Bandiera del popolazioni Romanì

  5. Fatti e cifre • I Rom rappresentano la più numerosa minoranza etnica nei 27 Paesi dell’UE • Sono circa 10-12 milioni i Rom che vivono nei vari Stati membri, spesso in condizioni di difficoltà.

  6. Concetti-chiave analizzati nel gruppo di lavoro • Inclusione dei Rom • No data no progress • Povertà e diseguaglianza • Fondo Sociale Europeo e Rom

  7. Comunicazione della Commissione Europea del 7 aprile 2010 La Comunicazione riassume gli strumenti e le misure adottati negli ultimi anni verso i Rom European Platform for Roma Inclusion 10 principi comuni per sviluppare iniziative di successo Modifica dell’art. 7 del Fesr per lo sviluppo di alloggi per i Rom Finanziamenti per educazione primaria, prima imprenditorialità, microcredito Scambio di buone pratiche attraverso la piattaforma EURoma

  8. Piattaforma Europea per l’inclusione dei Rom10 principi di base comuni sull’inclusione dei Rom 1. Politiche costruttive pragmatiche non discriminatorie 2. Approccio mirato esplicito ma non esclusivo 3. Approccio interculturale 4. Mirare all’integrazione generale 5. Consapevolezza della dimensione di genere 6. Divulgazione di politiche basate su dati comprovati 7. Uso di strumenti comunitari 8. Coinvolgimento degli enti regionali e locali 9. Coinvolgimento della società civile 10. Partecipazione attiva dei Rom

  9. Fondo Sociale Europeo e Rom • Un numero significativo di Stati Membri non considera i Rom una minoranza etnica e di conseguenza non fornisce sistematicamente dati su questa popolazione. • In questo caso i Rom possono sicuramente beneficiare degli interventi del FSE a causa delle proprie condizioni sociali ed economiche svantaggiate ma non sulla base dell’etnicità in quanto tale. • A questo proposito vale la pena notare che i principi di base comuni sull’inclusione dei Rom, adottati dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2009, sottolineano la necessità di attuare azioni ben definite ma non esclusive.

  10. Promozione dei diritti di cittadinanza attraverso: Non etnicizzazione delle iniziative rivolte ai Rom Identificazione della minoranza come portatrice di cultura e di bisogni Crescita progressiva della partecipazione delle famiglie alla scolarizzazione Azioni mirate a ridurre la fortissima dispersione scolastica

  11. No data no progress • La raccolta di dati essenziali (allievi studenti genitori cittadinanza stato luogo di nascita gruppo etnico affiliazione) permette la raccolta di dati di grande rilievo, ne consente la comparazione ed evita ingiustificate generalizzazioni basate su dati quantitativi aggregati in modo indifferenziato

  12. Mancanza di dati e inadeguata allocazione di risorse L’assunzione di responsabiltà dei decisori politici verrebbe favorita da informazioni quali ad esempio: • Comunicazione dei dati delle rilevazioni richieste alle Scuole • Favorire la formazione di piattaforme e scuole in rete per effettuare un monitoraggio dei percorsi scolastici degli alunni “itineranti”

  13. Modalità operative nella Scuola Didattica attiva e individualizzata (Italiano come L2 in tutte le forme di flessibilità operative realizzabili) Approccio esplicito verso i gruppi svantaggiati ma non esclusivo rivolto quindi anche a Migranti,Rom, Sinti, Camminanti Raccolta di dati attendibili Attuale debolezza: eterogeneità di approcci nella strategia di rilevazione dati

  14. Azioni per la decostruzione dello “stereotipo – Rom” Attenzione a tutti i gruppi vulnerabili sempre attraverso azioni integrate Azioni di contrasto alla disgregazione sociale e all’abbandono scolastico Educazione interculturale Riconoscimento della legalità come valore Distinguo tra la legittima condanna del crimine da chiunque agito e il perdurare del pregiudizio

  15. Educazione non formale degli adulti rom • Focalizzata su ciascun partecipante • Flessibilità organizzazione mirata del programma educativo • Apprendimento diretto all’occupazione

  16. Alfabetizzazione delle donne Rom • Tutti i dati mostrano che investire nell’alfabetizzazione delle donne frutta alti ritorni in termini di sviluppo • L’alfabetizzazione modifica la vita delle donne, delle loro famiglie, comunità e società. • Donne acculturate hanno più possibilità di mandare i loro bambini, specialmente le loro bambine, a scuola • Le donne alfabetizzate diventano economicamente più indipendenti e più coinvolte nel tessuto sociale, politico e culturale del proprio Paese.

  17. Alcune buone pratiche messe in atto dalle scuole • Attivazione di rapporti con i rappresentanti della comunità rom, attraverso lo sviluppo di modalità di cooperazione tra gagè e rom per combattere il fenomeno della dispersione scolastica • Valorizzazione della cultura rom per aumentare la partecipazione e l’apprendimento linguistico e disciplinare • Utilizzo delle arti applicate per suscitare interesse e coinvolgimento • Formazioni di classi eterogenee per facilitare la disgregazione di gruppi contrapposti Destinazione prioritaria del fondo d’Istituto per l’integrazione degli alunni rom, se presenti nella scuola

  18. L’impatto delle “buone pratiche” • Gli alunni rom e non rom acquisiscono altri linguaggi e nuove forme di espressione • Gli studenti più deboli partecipano di più • Chi sta ‘indietro’ perde progressivamente timore nelle nuove attività didattiche

  19. la Campagna “DOSTA” • iniziativa di sensibilizzazione per combattere i pregiudizi e gli stereotipi nei confronti dei Rom e Sinti, promossa dal Consiglio d’Europa e coordinata e finanziata in Italia dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) del Ministero per le Pari Opportunità.

More Related