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Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino sud Simeto. Concertazione per un nuovo modello di Welfare. 13° Happening della Solidarietà Lamezia Terme 8 novembre 2012. Analisi di contesto. Il contesto territoriale e sociale nel quale il Patto interviene è rappresentato dai
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Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino sud Simeto Concertazione per un nuovo modello di Welfare 13° Happening della Solidarietà Lamezia Terme 8 novembre 2012
Analisi di contesto • Il contesto territoriale e sociale nel quale il Patto interviene è rappresentato dai Comuni che compongono i Distretti socio – sanitari D13 di Caltagirone e D20 di Palagonia. • Ossia: Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea , Mazzarrone, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele di Ganzaria e Vizzini, Palagonia, Castel di Iudica, Militello in Val di Catania, Raddusa, Ramacca e Scordia. • Entrambi i Distretti (D13 e D20) rappresentano l’area del Comprensorio Calatino – sud Simeto, collocata nel versante sud orientale della Provincia di Catania e coprono complessivamente un territorio che costituisce quasi la metà dell’intero territorio provinciale, ma con una popolazione di circa 150.000 abitanti che rappresenta solo un settimo di quella provinciale.
Analisi di contesto • La situazione sociale generale del comprensorio presenta tratti comuni, quali fenomeni di esclusione sociale, devianza minorile, crisi di legalità, presenza di criminalità, ovvero tutta una serie di problemi che richiedono interventi organici e strutturati e che meritano un'attenzione costante e concreta da parte di tutti gli attori locali presenti nel contesto di riferimento al fine di promuovere azioni di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che incidano sui processi economici e sullo sviluppo della società.
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Presenza di 15 comuni e 2 distretti socio sanitari • N. 2 piani di zona • Presenza di strutture socio sanitarie ed assistenziali • Discreta domanda privata • Offerta di servizi frammentata e disomogenea • Numerosità degli interlocutori istituzionali • Economia precaria • Numerosità dei servizi da gestire in considerazione del n. di comuni e dell’esistenza di ben due Pdz • Elevata domanda di servizi socio-sanitari • Domanda di servizi assistenziali ed educativi da parte dei privati - Lottizzazione dei servizi • Ritardo nei pagamenti dei servizi da parte degli enti pubblici • Concorrenza sleale da parte di operatori poco specializzati OPPORTUNITÁ MINACCE
Obiettivi • Favorire lo sviluppo durevole e sostenibile, del territorio interessato, nonché consolidare le condizioni generali di partenariato fra pubblico e privato che possono renderlo operativo e praticabile. • Realizzare un’azione di sviluppo del territorio, mediante l’apertura di un “Cantiere sociale” capace di coinvolgere le istituzioni pubbliche e gli attori sociali del territorio. • Ciò significa “mettere in rete” istituzioni pubbliche, agenzie educative, istituti di credito, enti economici e strumentali ed anche il privato sociale, per concertare e progettare insieme azioni di sistema, partendo dall’istituzione di un Osservatorio in grado di leggere i bisogni delle fasce più deboli e meno tutelate della popolazione. • Ciò significa “pensare in rete” le politiche di inclusione sociale, quelle di incentivazione dell’impresa solidaristica, le politiche abitative, quelle della formazione, le iniziative sulla legalità e la sicurezza, le azioni di trasformazione e di recupero delle aree urbane, ecc.
Il Soggetto promotore • Il Consorzio Sol Calatino s.c.s. appartiene alla Rete di Imprese Sociali Siciliane Sol. Co. Costituito nel 2003, attualmente esso aggrega 16 cooperative sociali nel territorio del Calatino e dell’area sud della provincia di Caltanisetta.
Obiettivi • Incentivare e promuovere nel territorio un approccio integrato e non una logica frammentaria, mettendo nello stesso binario le politiche sociali e gli strumenti di programmazione dello sviluppo locale, nella convinzione che non può esserci sviluppo locale senza coesione sociale. • È essenziale, ai fini della sostenibilità dello sviluppo, in un’ottica di lungo periodo, porre le persone (uomini e donne) al centro delle scelte di politica sociale, “People first!”, non solo come destinatari di interventi o fruitori di servizi, ma soprattutto come “agenti attivi” dello sviluppo e della vita sociale, da cui dipende la capacità effettiva di un territorio di generare opportunità e benessere.
Le tappe del Network Costituzione FdC Sturzo Sottoscrizione soci fondatori Kalat Care 2009 Lancio dell’idea Presentazione alla stampa Nuove adesioni Set 2009 – Giu 2012 Dic 2009 Gen-Lug 2010 Ago 2010 Lug 2012 IRCAC CCIAA di CT Idea Lavoro Parrocchie Associazioni Sindacati Distretto Ceramica Comuni di Raddusa – Palagonia – Grammichele – Castel d’Iudica - Ramacca Sol Calatino Prov di CT ASP 3 Comuni di Mineo – Vizzini Mazzarrone – Militello V.C. - Licodia – Scordia San Michele – San Cono – Mirabella Imbaccari
I Soggetti aderenti • Consorzio Sol. Calatino soc coop soc • Consorzio Sol. Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane • Provincia Regionale di Catania • Comuni del comprensorio • CCIAA di Catania • ASP 3 di Catania • IRCAC • Idea Agenzia per i ll Lavoro • Confartigianato Caltagirone • Confcommercio Catania • Distretto della ceramica • Associazioni di volontariato • Enti del Terzo settore • Parrocchie ed Oratori
Strategia • I componenti del Patto hanno pensato così di avviare una concertazione stabile tra istituzioni pubbliche e private, che sviluppi azioni atte ad identificare e prevenire il disagio sociale, puntando a migliorare le condizioni individuali e familiari di soggetti svantaggiati, soggetti che vivono in situazioni di marginalità sociale, disabili, persone senza dimora, povertà estreme, ecc., sotto il profilo sociale, personale, relazionale e professionale nonché a creare interventi che garantiscano l’agevolazione nell’espletamento di attività e nell’accesso e nella fruizione di servizi da parte di questi soggetti. • Le azioni messe in campo dal Patto hanno pertanto, lo scopo di prevenire il disagio sociale, nella consapevolezza che il malessere e le difficoltà che si incontrano nel percorso esistenziale di ciascuno, derivano da una multifattorialità di elementi e, quindi, di promuovere il benessere del gruppo target e rappresentare una sfida contro l’esclusione sociale.
Strategia • I partners del Patto ritengono che le risorse non devono essere destinate solo ad alleviare lo stato di disagio economico dei singoli soggetti o dei nuclei familiari svantaggiati, ma soprattutto a creare una rete di servizi e di sinergie che aiutino tali soggetti a superare il senso di inadeguatezza personale e sociale, derivante da una mancata realizzazione o dal fallimento sul piano lavorativo e/o familiare: perché solo così si riuscirebbe a dare un vero contributo alla loro integrazione (o reintegrazione) in un tessuto sociale sano e all’eliminazione del ben più grave problema della “povertà” socio-culturale. • L’istituzione del Patto territoriale dell’Economia Sociale del Calatino, intende, per l’appunto, svolgere una funzione di omogeneizzazione degli interventi, ed attraverso l’istituzione delle proprie attività a servizio del territorio, garantire un collegamento stabile tra quanti, enti pubblici ed imprese private, operano nei servizi sociali a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione calatina.
Finalità • Migliorare il sistema di protezione sociale per le fasce più deboli della popolazione. • Migliorare il livello di protezione socio – sanitaria aumentando la gamma degli interventi pubblici e privati. • Allargare l’area di protezione dell’infanzia e dell’adolescenza. • Migliorare il tenore di vita delle persone anziane attraverso un sistema di cura diretta. • Creare le condizioni perché le persone in situazione di svantaggio sociale siano aiutate in un percorso efficace di inserimento e di autonomia sperimentando la creazione di nuova occupazione con il coinvolgimento e la diretta partecipazione delle persone a rischio di esclusione. • Facilitare l’integrazione e l’interazione degli immigrati che hanno scelto di vivere nel territorio calatino. • Aumentare il livello complessivo della cultura della legalità nel nostro territorio. • Realizzare iniziative atte a migliorare la vivibilità delle comunità locali del territorio di riferimento. • Sostenere ed incentivare le iniziative di alternanza tra scuola e lavoro. • Destinare opere e spazi pubblici inutilizzati a strutture di servizio per le persone in condizione di esclusione e marginalità. • Impiegare le energie rinnovabili per migliorare la qualità della vita e sperimentare nuove forme di finanziamento del welfare.
Strumenti: L’Agenzia e l’Osservatorio • L’Agenzia di inclusione sociale, rappresenta, all’interno di un sistema di welfare attivo, uno strumento che orienta ed avvicina i cittadini più deboli alle opportunità di aiuto e di promozione presenti nel territorio, favorendone la capacitazione. Essa costituisce un luogo in cui responsabilità pubblica e percorsi individuali si incrociano in un moderno welafare delle capacità, secondo il modello della competenza ad agire (“modello agency”). Essa intende, quindi, offrire opportunità in tema di occupazione, orientamento, consulenza, inserimento lavorativo e rafforzamento delle competenze imprenditoriali nonché essere in grado di elaborare, sperimentare e diffondere linee guida per un vasto intervento territoriale in favore di persone che vivono condizioni di svantaggio sociale e/o in favore di fasce deboli della popolazione. • L’Osservatorio sulle povertà rappresenta lo strumento che consente di leggere e monitorare i bisogni delle fasce deboli e meno tutelate della popolazione locale al fine di proporre interventi e soluzioni per migliorare la loro qualità di vita. • L’Assemblea del Patto svolge attualmente il ruolo di Agenzia e di Osservatorio.
Strumenti: l’Incubatore • L’Incubatore di impresa di territorio rappresenterà lo strumento atto a favorire la crescita dell’economia sociale e le opportunità di servizio alla popolazione locale, a incentivare nuovi bacini occupazionali, a costruire le infrastrutture della cittadinanza. Esso fornirà una pluralità di servizi integrati e di supporto all’ideazione, alla nascita e allo sviluppo di imprese, anche no profit, nel territorio (consulenze in tema di progettazione, finanza, consulenza aziendale, consulenza legale, assistenza tecnico – finanziaria, orientamento, ecc.). Si intende offrire anche la possibilità di usufruire di locali da adibire ad ufficio per un periodo di start-up iniziale. • L’Incubatore non è stato ancora avviato.
Risultati attesi • Istituire un tavolo permanente pubblico-privato per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. • Migliorare la qualità della vita dei residenti nel comprensorio Calatino-sud Simeto. • Superare il rischio di esclusione sociale di alcuni soggetti a rischio emarginazione. • Migliorare la capacità di fare impresa dei residenti nel comprensorio Calatino-sud Simeto.
Le principali esperienze Giovani per l’Inclusione Staff Famiglia Il Lavoro che include Start it up
Giovani per l’inclusione – 2010/2011 • Il progetto finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI nell’ambito degli interventi a favore del volontariato giovanile. • Esso ha permesso la realizzazione nel territorio calatino di un’Agenzia di inclusione sociale, composta da giovani volontari che ha offerto servizi di consulenza ed orientamento in tema di occupazione di categorie svantaggiate, orientamento e consulenza sociale, inserimento lavorativo e rafforzamento delle competenze imprenditoriali, microcredito sociale e turismo sociale; ma anche attività di laboratorio per lo sviluppo di competenze artistiche • I protagonisti delle attività svolte nell’ambito del progetto sono stati giovanivolontari residenti nei comuni partner del progetto di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Essi attraverso la propria attività professionale, o il proprio contributo lavorativo animeranno le attività di consulenza e di laboratorio che verranno realizzate nell’ambito dell’Agenzia di inclusione sociale.
Staff Famiglia – 2010/2011 • Si tratta di un programma complesso d’interventi sociali strutturati all’interno della Rete d’Imprese facenti parte del Consorzio Sol Co., attraverso una costante collaborazione con l’ufficio Servizi Sociali dei Comuni aderenti e coordinato da uno staff di esperti, denominato appunto “Staff Famiglia”. Gli interventi realizzati si concretizzano in azioni d’assistenza alla popolazione disagiata, ad individui o gruppi-famiglia in condizioni di povertà, nell’ottica del superamento della marginalità sociale, della prevenzione e della riduzione del disagio familiare attraverso la promozione di interventi formativi e di accompagnamento al lavoro, di soddisfazione dei bisogni alimentari nonché di sostegno per superare l’emergenza abitativa. Saranno i servizi sociali dei singoli comuni ad effettuare l’accoglienza della persona/famiglia in stato di povertà ed individuarne i bisogni attraverso strumenti di analisi definiti a priori per poi condurla in un percorso di aiuto e di auto-sostegno futuro. • I servizi dello “Staff Famiglia” sono garantiti tramite voucher, ovvero un documento emesso dal Consorzio Sol.Co. attraverso il quale si assicura l’accesso ad una “prestazione sociale” ricompresa nelle aree di seguito specificate e fornita da “centri convenzionati”.
Staff Famiglia – 2010/2011 • Area assistenza al bisogno di tipo alimentare • Obiettivo: intervenire sull’emergenza causata dall’impossibilità di sostenere l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità. • Area housing sociale • Obiettivo: intervenire sull’emergenza causata dal bisogno abitativo. • Area assistenza e cura socio-sanitaria • Obiettivo: intervenire per garantire prestazioni professionali in ambito socio-sanitario. • Area di consulenza socio-psico-pedagogica • Obiettivo: intervenire per orientare l’utenza verso interventi professionali che sviluppino o migliorino gli atteggiamenti o le scelte personali nei confronti del proprio progetto di vita nonché assistere e garantire sostegno educativo presso il domicilio o presso strutture educative/scolastiche • Area formazione sociale e inserimento lavorativo • Obiettivo: intervenire per garantire le competenze necessarie allo sviluppo dell’occupabilità del singolo. Sostenere le persone nella definizione di un percorso volto ad aumentare il potenziale di occupabilità individuale, attraverso un intervento di formazione/orientamento e socializzazione al lavoro.
Il Lavoro che include – Anno 2011 • Progetto a valere sull’Avviso 1 indetto dalla Regione Sicilia Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali per la realizzazione di progetti sperimentali per l'inclusione sociale di soggetti in condizione di svantaggio - Programma operativo obiettivo convergenza 2007/2013, Fondo Sociale Europeo. • Con il progetto si intende sostenere l’integrazione sociale di persone in condizioni di svantaggio appartenenti alla “priorità sociale” della disabilità e del disagio e devianza giovanile, residenti nei comuni della coalizione, attraverso percorsi di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo ed all’autoimpenditorialità. • Il progetto ha coinvolto 210 giovani in un’attività di orientamento e di formazione in aula, ed in 500 ore di work experience finalizzate all’inserimento lavorativo.
Start it up • Il progetto "Start it up – Nuoveimprese di cittadini stranieri", finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, Unioncamere in collaborazione con la Camera di commercio di Catania promuove percorsi di orientamento, info-formazione imprenditoriale e accompagnamento all’elaborazione di business plan per gli immigrati regolarmente presenti nel territorio italiano.L'intento del Patto territoriale è quello di puntare l'attenzione sugli ospiti delle strutture di accoglienza temporanea ma soprattutto agli ospiti del CARA di Mineo, sviluppando quei processi di integrazione sociale e lavorativa sul territorio che rappresenta uno degli scopi primari del Patto stesso. • Destinatari dell'iniziativa sono i cittadini extracomunitari,maggiorenni, interessati a creare un’impresa e/o attività di lavoro autonomo in possesso di regolare permesso di soggiorno, con validità di almeno 6 mesi. • Esso prevede servizi di supporto alla creazione d’impresa e per l’avvio di attività di lavoro autonomo attraverso: il colloquio orientativo per la verifica dei requisiti di ammissibilità dell’aspirante imprenditore e per la valutazione delle attitudini imprenditoriale del candidato e della proposta di idea imprenditoriale; seminari di info-formazione imprenditoriale; assistenza alla elaborazione del business plan.
Altre attività • Accoglienza immigrati nell’ambito dell’emergenza Nord Africa • Distribuzione derrate alimentare in convenzione con il Banco delle Opere di Carità • Microcredito per le famiglie • Corsi di formazione per soggetti svantaggiati • Social Lab • Promozione del turismo sociale
La Fondazione di Comunità • Per raggiungere i propri obiettivi, il Patto si è voluto dotare di uno strumento giuridico dedicato: la Fondazione di Comunità del Calatino Don Luigi Sturzo costituita lo scorso 13 luglio con sede a Caltagirone. • Alla Fondazione i suoi fondatori hanno affidato il compito di diventare lo strumento di sviluppo del welfare nel territorio Calatino mediante azioni di fund rasing. Ed é nello svolgimento di questo compito che la Fondazione si pone come obiettivo quello di accrescere il capitale sociale di cui può disporre la comunità del Calatino. • Perché l’aumento del capitale sociale e del patrimonio di fiducia è indispensabile per la crescita, non solo morale e civile, ma anche economica e sociale di ogni comunità. • La Fondazione di Comunità del Calatino Don Luigi Sturzo è Luogo di prossimità della FONDAZIONE ÈBBENE, una fondazione di partecipazione multiscopo, completamente dedicata ad attività di servizio e di solidarietà sociale, con lo scopo di compiere azioni positive e disinteressate a favore di tutti e, in particolare, di coloro che versano in situazioni molto disagiate.