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Etica Ambientale: Green Economy, Impronta Ecologica, Cambiamento Climatico Conferenza a cura di Orleo Marinaro. La Terra è grande, come può l’attività umana incidere sui processi naturali fino a farli mutare? orleo.marinaro@gmail.com. Cambiamento Climatico registrato nella pietra.
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Etica Ambientale:Green Economy, Impronta Ecologica,Cambiamento ClimaticoConferenza a cura di Orleo Marinaro La Terra è grande, come può l’attività umana incidere sui processi naturali fino a farli mutare? orleo.marinaro@gmail.com
Green Economy Green Economy = modello di Sviluppo Economico basato sulla Sostenibilità e su Leggi Economiche Ambientali • Energie Rinnovabili: solare, eolica, geotermica, marina, ondosa, biogas, celle a combustibile • Trasporti Puliti: combustibili alternativi, trasporti pubblici, veicoli elettrici ed ibridi, carsharing, carpooling • Gestione dell’acqua: bonifica delle acque, territori paludosi, purificazione, ecc. • Gestione del Territorio: agricoltura organica, conservazione e restituzione del territorio, bosco in città, parchi, riforestazione, stabilizzazione dei suoli L’immagine rappresenta la Definizione di Kevin Danaher
Impronta Ecologica • William Rees, 1992 • Tesi, PhD, di Mathis Wackernagel, sotto la supervisione di Rees; University of British Columbia di Vancouver, Canada, anni 1990–1994. L’Analisi dell’Impronta Ecologica confronta la Domanda di Risorse Naturali con la Capacità Rigenerativa della BioSfera L’Impronta Ecologica di ogni individuo è un modo di misurare l’impatto sulle risorse ambientali. Nel 2006 l’Area Biologica Produttiva Media per Persona a Livello Mondiale è stata di circa 1.8 gha (ettari globali). L’EF USA individuale è stata di circa 9.0 gha, quella Svizzera di circa 5.6 gha, quella Cinese di circa 1.8 gha Il WWF denuncia che l’Impronta Ecologica della Popolazione Mondiale ha superato la BioCapacità del Pianeta del 20%
Impronta Ecologica L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) rileva che annualmente vengono uccise 3 milioni di persone su tutto il pianeta dalle emissioni inquinanti in atmosfera rilasciate da veicoli e dalle industrie, mentre sono 1.6 milioni in ambienti chiusi per l’uso di combustibile solido Solo negli Stati Uniti l’inquinamento da combustibile fossile uccide 20 000 persone all’anno. Un impianto a carbone rilascia una quantità di radiazione 100 volte maggiore della quantità rilasciata da un impianto nucleare della stessa potenza. Durante tutto il 1982, la combustione di carbone USA ha rilasciato una quantità di radioattività pari ad una stima di 155 volte il rilascio radioattivo in atmosfera dell’incidente di Three Mile Island . L’inquinamento da combustibile fossile è una delle cause del Riscaldamento Globale, il quale con il Cambiamento Climatico che induce nell’Equilibrio Dinamico del Pianeta porta ad un incremento di morti per uragani, inondazioni ed altri fenomeni meteorologici estremi. La World Nuclear Association fornisce un confronto tra le morti per incidenti dovute alle diverse forme di produzione dell’Energia. Le morti per TeraWatt all’anno di Elettricità prodotta, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dal 1970 al 1992, sono: 885 per idroimpianti, 342 per carbone, 85 per gas naturale, 8 per nucleare.
Impronta Ecologica Nel 2003Mathis Wackernagel e altri hanno fondato il Global Footprint Network, che si propone di migliorare la misura dell'impronta ecologica e di conferirle un'importanza analoga a quella del prodotto interno lordo. Il GFN collabora attualmente con 22 paesi – tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina,Finlandia, Francia, Germania, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Sud Africa, Svizzera . In Italia collaborano con il Global Footprint Network il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e dei Biosistemi dell'Università di Siena, l'Istituto Ricerche Economico Sociali della Regione Piemonte, la società di ricerca e consulenza Ambiente Italia Srl, la Rete Lilliput. In Italia l'impronta ecologica è stata e viene calcolata non solo per l'intera nazione, ma anche su scala regionale e locale. Il Cras (Centro ricerche applicate per lo sviluppo sostenibile) ha calcolato l'impronta per la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Liguria, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia e la Toscana; l'Istituto Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità, costituito dalle Università di Torino e di Brescia, ha calcolato l'impronta ecologica per la province di Ancona, Ascoli Piceno, Cagliari,Forlì-Cesena, Pesaro Urbino, Siena e per il comune di Follonica. Anche la Provincia di Bologna ha pubblicato i calcoli relativi all'impronta del proprio territorio. http://footprint.wwf.org.uk/ Nel link sopra si trova un Calcolatore di Impronta Ecologica con cui stimare la propria.
Calcolo Impronta Ecologica Sei categorie principali di territorio: terreno per l'energia: l'area di foresta necessaria per assorbire l'anidride carbonica prodotta dall'utilizzo di combustibili fossili; terreno agricolo: superficie arabile utilizzata per la produzione di alimenti ed altri beni (iuta, tabacco, ecc.); pascoli: superficie destinata all'allevamento; foreste: superficie destinata alla produzione di legname; superficie edificata: superficie dedicata agli insediamenti abitativi, agli impianti industriali, alle aree per servizi, alle vie di comunicazione; mare: superficie marina dedicata alla crescita di risorse per la pesca. L'intera superficie delle terre emerse è composta all'incirca da: foreste ed aree boschive (34%) pascoli permanenti (23%) terra arabile (10%) terra costruita (2%) altri suoli: ghiacciai, rocce, deserti, ecc. (32%).
Calcolo Impronta Ecologica Le diverse superfici vengono ridotte ad una misura comune, attribuendo a ciascuna un peso proporzionale alla sua produttività media mondiale; si individua così l'"area equivalente" necessaria per produrre la quantità di biomassa usata da una data popolazione (mondiale, nazionale, regionale, locale), misurata in "ettari globali" (gha). L'impronta ecologica F viene calcolata con la formula: dove Ek è l'impronta ecologica derivante dal consumo Ck del prodotto k-esimo e qk, espresso in ettari/chilogrammo, è il reciproco della produttività media per il prodottok-esimo. L'impronta ecologica pro capitef viene calcolata dividendo per la popolazione N residente nella regione considerata:
Impronta Ecologica Da studi effettuati su scala mondiale e su alcuni paesi emerge che l'impronta mondiale è maggiore della capacità bioproduttiva mondiale. Secondo Mathis Wackernagel, nel 1961 l'umanità usava il 70% della capacità globale della biosfera, ma nel 1999 era arrivata al 120%. Stiamo consumando le risorse rinnovabili più velocemente di quanto dovremmo, stiamo intaccando il capitale naturale e nel futuro disporremo sempre meno di materie prime per tutti i consumi. Ecco i dati per alcuni stati. Di ogni paese è riportata l'impronta pro capite. Il dato va raffrontato con la biocapacità media mondiale che è di 1,78 ettari pro capite.
Limiti Impronta Ecologica L'impronta ecologica ha parecchi limiti, riconosciuti dagli stessi autori. In primo luogo riduce tutti i valori ad una sola unità di misura, la terra. Ciò distorce la rappresentazione di problemi complessi e multidimensionali. Relativamente all'energia, vi sono problemi di stima del rendimento; non si fa riferimento all'approvvigionamento da fonti non rinnovabili; non sono considerate altre emissioni oltre a quella di CO2; nel caso dell'energia nucleare le scorie radioattive sono semplicemente ignorate. Poiché i consumi sono riferiti alle sole risorse rinnovabili, non viene misurata la dipendenza da risorse non rinnovabili (minerali, petrolio). Lo stesso si può dire per la produzione di rifiuti e di materiali non smaltibili. L'inquinamento non è considerato, ad eccezione delle emissioni di CO2. Da ciò deriva che: il danno ambientale reale è molto maggiore di quello che mostra l'impronta ecologica, perché non vengono considerati molti fattori degradanti; l'impronta ecologica fornisce utili indicazioni, ma rimane uno strumento non definitivo per le scelte dei governi: anche se si dovesse raggiungere la parità tra consumi e disponibilità questo non ci assicurerebbe la soluzione dei problemi ambientali.
Gli antichi cambiamenti avvenuti nel clima della Terra sono ‘scritti nella pietra’. • Il tipo e le caratteristiche della polvere e dei ghiacciai • I sedimenti lacustri e oceanici, le dimensioni, la forma, la posizione delle dune di sabbia e dei fiumi • Le stratificazioni successive di fossili vegetali e animali, i confini di antiche spiagge, le linee di accrescimento di barriere coralline • Gli anelli di crescita degli alberi, poi fossilizzati, le formazioni di stalattiti e stalagmiti (carbonati) in grotte e caverne • I reperti archeologici e le incisioni di società antiche contengono elementi di storia di questi mutamenti.
La Storia dello sviluppo umano nelle varie civiltà che si sono succedute nel tempo è strettamente legata alla passata variabilità climatica. • La comprensione dei clima passati permette di inquadrare completamente lo sviluppo attuale. • Non c’è alcun dubbio che il futuro sia fortemente determinato dal clima.
Dobbiamo prendere atto che le attività umane sono riuscite a indurre cambiamentinella Chimica dell’Atmosfera e nella composizione dell’humus, causando il declino attuale della Biodiversità