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Sviluppo e gestione delle attività

Sviluppo e gestione delle attività. SVILUPPO E GESTIONE DELLE ATTIVITA’ - TRACCIA “Verrà valutata la rilevanza e la modalità di sviluppo delle azioni necessarie per lo sviluppo del sistema. Si prenderanno in esame i prerequisiti di partenza e le azioni necessarie per l’avvio del sistema.

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Sviluppo e gestione delle attività

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Presentation Transcript


  1. Sviluppo e gestione delle attività SVILUPPO E GESTIONE DELLE ATTIVITA’ - TRACCIA “Verrà valutata la rilevanza e la modalità di sviluppo delle azioni necessarie per lo sviluppo del sistema. Si prenderanno in esame i prerequisiti di partenza e le azioni necessarie per l’avvio del sistema. 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema … 2. Avvio del sistema di sorveglianza …”

  2. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema a) Valutazione degli obiettivi regionali in merito alla fattibilità dello sviluppo di un sistema di monitoraggio e georeferenziazione degli incidenti stradali La valutazione degli obiettivi regionali deve tenere conto delle esigenze ed aspettative dal punto di vista sanitario,ma anche delle necessità/possibili vantaggi per la Pubblica Aministrazione nel settore della gestione infrastrutture. E’ bene tenere conto che: - gli obiettivi da perseguire per i diversi attori sono spesso molto diversi - gli obiettivi non sono per tutti gli attori sempre cogenti, a volte sono solo a livello di indirizzi di massima

  3. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema b) Valutazione del livello di interesse degli attori identificati in relazione al progetto e valutazione della disponibilità delle risorse umane/economiche da mettere in gioco La valutazione del livello di interesse dovrebbe avvenire sulla base di un’analisi preliminare presso tuttigli attori coinvolti. In molti casi è opportuno valutare (congiuntamente con ogni attore) il valore dei beneficiottenibili attraverso il sistema e gli oneri (economici e non) connessi allo sviluppo. Nell’esperienza del sistema Mitris in Trentino, in ordine di livello di interesse: la Pubblica Amministrazione (finanziatore del sistema) si è dimostrata la più interessata alla georeferenziazione degl incidenti (sia Servizio Gestione Strade per la pianificazione che Servizio Statistica per il decentramento) la Sanità Pubblica (nella figura dell’Osservatorio Epidemiologico) ha sempre dimostrato la massima disponibilità per l’accesso al dato e ha utilizzato Mitris per campagne di prevenzione e analisi epidemiologiche le Forze dell’Ordine si sono dimostrate interessate limitatamente alla possibile semplificazione amministrativa (produzione automatica delle comunicazioni di legge alla Motorizzazione Civile e al commissariato del Governo ed esonero dalla comunicazione all’ISTAT)

  4. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema c) Definizione degli atti formali necessari per avviare il progetto in riferimento alle strutture ISTAT competenti a livello locale, alla pubblica amministrazione, alle Forze dell’Ordine, al sistema sanitario le Strutture ISTAT, sia nel caso di georeferenziazione dati F.O. che nella soluzione minima, devono essere coinvolte nel Progetto formalmente, in quanto ISTAT prevede la decentralizzazione (almeno della raccolta del cartaceo e del controllo sui dati) e la restituzione del tracciato dati da parte della sede romana ISTAT la Pubblica Amministrazione nel caso della soluzione minima è coinvolta dal lato del competente Servizio Statistica, se esistente (v. Strutture ISTAT), nel caso del sistema con I dati delle F.O. sarà con molta probabilità il capofila del progetto e dovrà/potrà occuparsi personalmente degli atti formali necessari le Forze dell’Ordine potrebbero partecipare separatamente (es. Polizie Municipali medio-piccole se l’area di interesse è limitata), ma è oppurtono coordinare le diverse F.O. istituzionalmente (Prefettura o Commissariato del Governo)

  5. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema d) Analisi dei dati disponibili e progettazione delle modalità di integrazione: - utilizzo dei soli dati ISTAT e collegamento di un sottoinsieme dei dati con georeferenziazione approssimativa; la struttura del dato ISTAT è omogenea a livello nazionale e quindi la qualità del dato disponibile è sempre la stessa dal lato del dato sanitario è necessario valutare il livello di informatizzazione di ciascun flusso (118, Pronto Soccorso, SDO) e l’eventuale livello di integrazione fra essi una volta valutati tali aspetti, l’integrazione dovrà avvenire individuando chiavi di collegamento univoche che possano garantire il massimo livello di linkage possibile

  6. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema d) Analisi dei dati disponibili e progettazione delle modalità di integrazione: - utilizzo dei rilievi delle Forze dell’Ordine con collegamento e georeferenziazione precisi. la struttura del dato delle Forze dell’Ordine non è omogenea a livello nazionale ma I verbali di Polizia sono solitamente molto dettagliati e offrono diverse possibilità di collegamento dal lato del dato sanitario è necessario valutare il livello di informatizzazione di ciascun flusso (118, Pronto Soccorso, SDO) e l’eventuale livello di integrazione fra essi una volta valutati tali aspetti, l’integrazione dovrà avvenire individuando chiavi di collegamento univoche che possano garantire il massimo livello di linkage possibile

  7. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema e) Valutazione e definizione delle esigenze formative ed organizzative per automatizzare la raccolta dati nei flussi attuali e definizione di eventuali azioni di reenginering - nel caso della soluzione solo ISTAT è sufficiente formare dei tecnici che si occupino dell’integrazione (linkage) fra dato ISTAT e sanitario; - nel caso di utilizzo dei dati F.O. sarà necessario formare gli agenti (nel caso bisogni fornire un software di rilievo ad hoc)

  8. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema f) Definizione dei compiti di ciascun attore coinvolto Esempio dei compiti nel Sistema Integrato di Monitoraggio Mitris in Provincia di Trento Pubblica amministrazione (SGS): coordinamento del Progetto e pianificazione delle ricadute del sistema dal lato della gestione delle infrastrutture (analisi, reportistica, logistica) Pubblica Amministrazione (Servizio Statistica): decentralizzazione della comunicazione ISTAT e monitoraggio del flusso dati F.O. Azienda Provinciale per I Servizi Sanitari: gestione dei flussi dati sanitari e loro messa a disposizione per il sistema, utilizzo per analisi e pianificazione di campagne di prevenzione Forze dell’Ordine: data entry e verifica dello stato di incidentalità sul territorio di competenza Gruppo tecnico: sviluppo e mantenimento della piattaforma tecnologica per la gestione e analisi dei dati e supporto tecnico a tutti gli attori coinvolti Nel caso della soluzione minima?...

  9. Sviluppo e gestione delle attività 1. Azioni preparatorie per l’avvio del sistema g) Avviare le fasi formative necessarie sia sul piano organizzativo che sul piano informativo e tecnico - Nel caso della soluzione con il solo dato ISTAT non è probabilmente necessaria formazione particolari (ipotizando conoscenze tecniche dal lato informatico e analizzando il tracciato record) - A partire dall’esperienza del Sistema Integrato di Monitoraggio Mitris in Provincia di Trento, nel caso di utilizzo dei dati delle F.O. è necessario formare sia gli agenti responsabili dell’inserimento dei verbali dei sinistri sia gli utilizzatori finali del sistema (tecnici o referenti provinciali)

  10. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza a) Prevedere una fase di sperimentazione in cui i dati di base, sia per il versante del dato di incidentalità (Forze dell’Ordine o ISTAT/ACI) che per il versante sanitario, sono analizzati e valutati in termini di completezza, copertura territoriale e qualità Dato ISTAT: standard minimo nazionale in termini di completezza e qualità, ma con copertura territoriale spesso incompleta (non tutti comunicano)! Dato delle Forze dell’Ordine: verificare l’aderenza dei verbali delle Forze dell’Ordine operanti sul propri territorio con gli standard nazionali se disponibili (solo Arma dei Carabinieri e Polizia Stradale) e verifica della presenza dei campi che si ritengono utili alle analisi da effettuare con il sistema a regime => eventualmente proporre un verbale condiviso a livello locale Es: da un verbale adeguatamente compilato possono essere ricavate in media 120 variabili

  11. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza b) Definire le aree geografiche da coinvolgere, anche in relazione alla qualità organizzativa ed informativa locale: - dal lato sanitario dando la preferenza ad ambiti territoriali in cui siano presenti dei PS e/o 118 informatizzati e la qualità dell’archivio SDO sia soddisfacente; Effettuare un’analisi preliminare a tappeto su tutte le strutture esistenti? Valutare gli aspetti struttura per struttura e decidere dove intervenire o realizzare il sistema

  12. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza b) Definire le aree geografiche da coinvolgere, anche in relazione alla qualità organizzativa ed informativa locale: - dal lato del dato delle Forze dell’Ordine dando la preferenza ad ambiti in cui la collaborazione prevista sia alta, a zone con forte informatizzazione del dato storico, in seconda battuta (nel caso venga scelta la soluzione minima) a zone in cui la comunicazione del dato ISTAT sia completa;

  13. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza b) Definire le aree geografiche da coinvolgere, anche in relazione alla qualità organizzativa ed informativa locale: - dal lato del livello di incidentalità, preferendo le zone dove il rischio percepito dai tecnici di settore sia alta e la numerosità di incidenti sia notevole. Si consiglia di effettuare un’indagine attraverso la somministrazione di questionari specifici alle diverse Forze dell’Ordine e ai decisori in ambito stradale, in modo da costruire una sorta di “database strategico” per la scelta delle eventuali zone pilota

  14. Attività di verifica di qualità del dato (per MITRIS) Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza c) Sperimentazione delle procedure di linkage Dati sanitari Inc. Str. Mitris San. Database 118, PS, SDO Estrazione relazioni potenziali: • incidenti avvenuti in strada • traumatismi (con ICD10) Creazione di una chiave di collegamento MITRIS • Data incidente • Sesso • Data di nascita Collegamento ed integrazione in DB MITRIS

  15. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza d) Definizione delle potenzialità di analisi realizzabili con il sistema di monitoraggio, come selezione per aree geografiche, per caratteristiche degli incidenti e della strada, per caratteristiche del paziente, per livello di gravità Per ogni evento di incidente: • georeferenziazione (tramite WebGIS o progressiva chilometrica) • 184 variabili di rilievo • 55 campi ISTAT, • ulteriori campi tratti da protocolli di rilievo già in uso presso le Forze dell’Ordine o tratti da studi EU • 101 variabili sanitarie a. “118”, 34 campi b. Pronto Soccorso, 44 campi c. S.D.O., 23 campi L’utilizzo dei dati ISTAT mette a disposizione un minor numero di campi per l’analisi (per dettagli vedi .xls…)

  16. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza d) Definizione delle potenzialità di analisi realizzabili con il sistema di monitoraggio, come selezione per aree geografiche, per caratteristiche degli incidenti e della strada, per caratteristiche del paziente, per livello di gravità Selezione per aree geografiche: per strada per comune dell’evento per A.S.L. per Provincia per Regione per zone poligonali liberamente scelte (con digitalizzazione) … • Selezione per caratteristiche di incidenti e strada: • per tipo di strada (statale, provinciale, urbana, extraurbana, ...) • per presenza di segnaletica • per tipo di intersezione (incrocio a raso, corsie di accelerazione…) • … • per tipo di incidente (scontro frontale, laterale, tamponamento…) • per numero e tipo di veicoli coinvolti • per entità del traffico • per condizioni meteo • … • Per caratteristiche sanitarie: • per scala del coma di Glasgow • per mezzo di soccorso • per ospedale di destinazione. • per codice Triage • per giorni di prognosi • per tipo di ricovero • per diagnosi • …

  17. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza e) Identificazione degli outcome di interesse, identificazione degli indicatori di gravità Outcome per il gestore delle infrastrutture viarie: diminuzione del numero di incidenti nelle zone identificate come a maggior rischio dal sistema, grazie ad interventi mirati scelti in maniera oggettiva Outcome dal lato sanitario: diminuzione di costi sanitari associati agli incidenti, valutazione dell’efficacacia e conseguente pianificazione di nuove campagne di sensibilizzazione mirate … Indicatori di gravità: sono essenzialmente legati alla pericolosità intrinseca delle zone analizzate, in funzione della frequenza/densità di incidenti e della gravità degli stessi Esempio:

  18. Sviluppo e gestione delle attività 2. Avvio del sistema di sorveglianza f) Definizione della reportistica: numero eventi, per area territoriale, per tipo di paziente, per caratteristica della strada, per livello di gravità ecc. La reportistica che il sistema dovrebbe permettere di estrarre in maniera più o meno automatica dipende molto dalle diverse esigenze degli attori (Aziende Sanitarie, Forze dell’Ordine, Pubblica Amministrazione) Esempio: reportistica automatica via web/mail per la Pubblica Amministrazione

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