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Viaggio di istruzione a Montecassino . Gaeta

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “PIO XII” - FOGGIA. Viaggio di istruzione a Montecassino . Gaeta. Classi terze. Anno Scolastico 2008-2009. FINALITA’.

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Viaggio di istruzione a Montecassino . Gaeta

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Presentation Transcript


  1. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “PIO XII” - FOGGIA Viaggio di istruzione a Montecassino . Gaeta Classi terze Anno Scolastico 2008-2009

  2. FINALITA’ Il viaggio d’istruzione, previsto per le classi terze, permetterà agli alunni, nell’ambito della finalità generale della formazione dell’uomo e del cittadino del mondo, consapevole, responsabile e critico, di prendere coscienza del patrimonio ambientale e culturale del territorio italiano, e di analizzare con l’osservazione diretta situazioni presenti in una regione italiana per coglierne aspetti e problemi nella loro concretezza e per sviluppare capacità critiche nei confronti della realtà. L’attività è stata organizzata nel rispetto del PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) della Scuola: “Iviaggi d’istruzione sono momenti integranti dell’attività educativo-didattica. Per tutte le classi è previsto un viaggio della durata di un giorno in ambito regionale o in regioni limitrofe”.

  3. OBIETTIVI • Conoscere le principali informazioni geografiche e storiche dei luoghi visitati. • Conoscerne l’organizzazione della vita sociale, culturale, religiosa ed economica. • Leggere storicamente il patrimonio artistico ed architettonico. • Conoscere la struttura di un complesso monumentale, individuandone gli elementi fondamentali. • Educare al rispetto, alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici del territorio. • Educare al rispetto, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio ambientale.

  4. EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE • Approfondire la conoscenza della propria identità attraverso l’osservazione diretta del proprio patrimonio culturale ed artistico. (Educazione all’affettività ed alla cittadinanza). • Imparare a interagire con i coetanei e con gli adulti in situazioni diverse. • Sapersi comportare per strada e negli spazi pubblici in modo da rispettare gli altri, comprendendo l’importanza delle regole. (Educazione alla cittadinanza). • Individuare ed analizzare le maggiori problematiche dell’ambiente in cui si vive (Educazione ambientale).

  5. Raduno dei partecipanti all’ingresso della scuola ore 7,15 Partenza per Montecassino ore 7,30

  6. Indicazioni stradali per Montecassino: da Foggia a Cassino FR 251 km – circa 2 ore 52 min • Svoltare a destra in SP105 Viale degli Aviatori; • Svoltare leggermente a sinistra a circa 700 metri. percorrerela SS655; • Dopo circa 40 Km prendere l'uscita Candela verso il casello autostradale A16/Bari/Napoli; • Proseguire verso Benevento e in direzione Napoli; • Raccordo anulare di Napoli, direzione Caserta, autostrada A1, proseguire fino a Cassino.

  7. Abbazia di Montecassino

  8. Celebre abbazia benedettina, casa madre dell’ordine, fondata dallo stesso san Benedetto nel VI secolo (529). Sorge a 516 metri d’altezza sul monte che domina la piana di Cassino, in provincia di Frosinone, regione Lazio.

  9. Benedetto da Norcia (480 ca. - 547 ca.), Monaco benedettino Ritiratosi a vita monastica prima a Subiaco e poi a Montecassino, fondò l’ordine religioso maschile che da lui prese il nome, elaborando una "regola" molto severa in seguito adottata dalla maggior parte dei conventi occidentali. Essa prescriveva ai confratelli una vita in povertà fatta di lavoro e di preghiera S. Benedetto raccomanda Montecassino

  10. LA STORIA • Il monastero di Montecassino sorse sulla base di una preesistente fortificazione romana del municipio di Casinum;su questo monte si esercitava ancora il culto pagano in un tempio dedicato ad Apollo e vi era un boschetto sacro con annessa area per i sacrifici. • Reso illustre dalla prodigiosa vita e dal sepolcro del suo fondatore, Montecassino ha vissuto lungo i secoli una feconda storia di santità, di cultura e di arte, che lo ha reso celebre nel mondo intero. • Fu distrutto più volte, ma sempre rinacque a nuovo splendore: • nell'anno 577 dai Longobardi, il monastero rinasce agli inizi del sec. VIII su mandato di papa Gregorio II (nel 787 vi giungeCarlo Magno, che rilascia ampi privilegi); • nell'883 i Saraceni invadono il monastero, lo saccheggiano e lo danno alle fiamme; risorge ad opera dell'abate Desiderio, amico e collaboratore di papa Gregorio VII; • nel 1349 avviene la terza distruzione a causa di un terremoto.

  11. Il 15 febbraio 1944, nella fase finale della seconda guerra mondiale, Montecassino venne a trovarsi sulla linea di scontro degli eserciti: il luogo di preghiera e di studio, divenuto anche asilo pacifico di centinaia di inermi civili, fu, nello spazio di tre ore, ridotto a un cumulo di macerie, sotto le quali trovarono la morte molti dei rifugiati. Le varie opere di ricostruzione hanno avuto la durata di un decennio e sono state esclusivamente finanziate dallo Stato italiano. Dopo tante vicende, Montecassino può veramente raffigurarsi con l'immagine simbolica di una quercia, che benché schiantata dalla bufera, rinasce sempre con intatto vigore: "succisa virescit".

  12. La battaglia di Montecassino Si trattò in realtà di una serie di battaglie combattute durante la II guerra mondiale dalle forze Alleate con l'intenzione di fare breccia nella Linea Gustav, assediare Roma e collegarsi con le forze alleate che rimanevano confinate nella zona di Anzio. Il teatro delle operazioni, che impegnò i due eserciti dal gennaio al maggio del 1944, comprendeva la città di Cassino, la valle del Liri e i rilievi che portano all’Abbazia, per una area di 20 km².

  13. L'abbazia prima dell'ultima distruzione Le rovine

  14. La questione chiave, a cui gli alleati risposero affermativamente era se il Monastero fosse, o no, occupato dai tedeschi. In effetti non lo era, ma questo lo si scoprì solo dopo. Lo stesso Generale, Mark Wayne Clark, che dette l'ordine, ammette che fu un tragico errore di tattica militare - oltre che una vergogna dal punto di vista morale - che rese poi tutto il lavoro più difficile.

  15. Il tenente colonnello Julius Schlegel , della divisione corazzata “Hermann Göring” si rese conto per tempo che l´Abbazia di Montecassino non sarebbe stata risparmiata dalle ondate di attacchi delle truppe alleate. Senza aver ricevuto il relativo ordine, l´ufficiale decise, di propria iniziativa, di portare al sicuro i famosi tesori artistici del Convento. Sostenuto dal medico militare, Maximilian J. Becker, Schlegel organizzò un´azione di salvataggio di notevoli dimensioni. oggetti artistici di valore inestimabile poterono essere trasportati, con camion dell´esercito tedesco e scorta armata, sino a Roma e messi al sicuro all´interno del Vaticano.

  16. Pianta dell’Abbazia Pianta rettangolare aperta, tre chiostri, basilica a tre navate

  17. Chiostro di ingresso In quest'area sorgeva un tempio dedicato ad Apollo. San Benedetto lo riadattò ad oratorio per la preghiera comunitaria dei monaci, dedicandolo a S. Martino, vescovo di Tours. Nei lavori di ricostruzione del 1953 furono ritrovate le tracce delle fondamenta originarie dell’oratorio. Proprio qui morì S. Benedetto nell'atteggiamento descritto da S. Gregorio Magno, suo biografo.

  18. Gruppo bronzeo, al centro del giardino, opera dello scultore A. Selva (1952) e dono del cancelliere tedesco K. Adenauer. "In piedi sorretto da alcuni monaci dopo aver ricevuto l‘Eucarestia."

  19. Chiostro del Bramante Di stile rinascimentale, realizzato nel 1595, è largo 30 metri e lungo 40, compresa la gradinata che lo unisce all’antiportico del chiostro superiore. Al centro, la cisterna ottagonale, fiancheggiata da colonne corinzie

  20. Le statue sono opera dello scultore P. Campi di Carrara. Quella di S. Benedetto è l'originale del 1736, quella di S. Scolastica è invece una copia, poiché l'originale venne distrutta durante la Guerra. San Benedetto "Benedictus qui venit in nomine Domini“ "Benedetto chi viene nel nome delSignore" Santa Scolastica "Veni columba mea, veni, coronaberis""Vieni, o mia colomba, vieni, sarai coronata"

  21. Dalla balconata si gode uno splendido panorama verso occidente con la sottostante vallata del Liri. Da qui si scorge il Cimitero degli oltre mille soldati polacchi che persero la vita nei combattimenti precedenti la liberazione di Montecassino, avvenuta il 18 maggio 1944.

  22. Cimitero polacco Un obelisco di marmo bianco riporta la seguente iscrizione: "Noi soldati polacchi abbiamo dato il corpo all'Italia, il cuore alla Polonia e l'anima a Dio per la nostra e l'altrui libertà."

  23. L’Abbazia vista dal cimitero polacco

  24. Chiostro dei Benefattori Dalle pure linee rinascimentali, fu costruito nel 1513 su disegno attribuito ad Antonio da Sangallo il giovane. Questo quadriportico viene chiamato Chiostro dei Benefattori per le statue di papi e sovrani che lungo i secoli hanno fatto doni al monastero. La facciata della Basilica ben intonata con la linea architettonica del chiostro, è opera dell'ing. G. Breccia Fratadocchi (1952); nel timpano è lo stemma di Montecassino e dei suoi abati: un leone rampante e una torre tra due svettanti cipressi; al di sotto l'iscrizione: "Benedicti numine sancta""Santa (la Basilica) per volontà di Benedetto"

  25. Basilica Cattedrale Navata centrale Porta centrale Tre porte bronzee immettono nella Basilica: quella centrale risale al tempo dell'abate Desiderio (sec. XI). Le porte laterali, dono del Presidente della Repubblica L. Einaudi, sono dello scultore P. Canonica

  26. L’organo maggiore Cupola Cappella della Vergine Maria Assunta

  27. Affresco della facciata interna della Basilica Cattedrale, di P. Annigoni

  28. La Cripta, chiesa nascosta sotterranea, fu realizzata nel 1544 con uno scavo nella viva roccia della montagna; essa corrisponde al coro superiore dei monaci e alle due cappelle della Pietà e dell’Assunta. Lungo le scalinate, si notano in bassorilievo su pietra locale, due processioni di monaci e monache, che idealmente si dirigono verso l'altare Vi sono due cappelle dedicate ai discepoli di san Benedetto, S. Mauro e S. Placido. Alle pareti episodi di vita del Santo, mentre sulla volta c'è una delicata decorazione in mosaico.

  29. L'abbazia conserva tuttora la sua famosa biblioteca. Del ricchissimo patrimonio si conservano ancora oltre 1.000 codici, 40.000pergamene e tutto il fondo delle opere a stampa con 250 incunaboli. Il primo documento ufficiale del volgare nostrano, conservato nella biblioteca di Montecassino,  è del 960. Si tratta del cosiddetto "Placito Capuano", un atto giudiziario nel quale tre testimoni garantivano l'appartenenza di certe terre al Monastero di Montecassino con la seguente formula: "SAO KO KELLE TERRE, PER KELLE FINI QUE KI CONTENE, TRENTA ANNI LE POSSETTE PARTE SANCTI BENEDICTI“ (So che quelle terre, con quei confini che qui si descrivono, le possedette trenta anni l'ordine di San Benedetto).

  30. Il Museo Cimeli di arte romana Uscendo dalla Basilica, a destra è l'ingresso del museo Il Museo è sorto nel 1980 in occasione delle celebrazioni del XV centenario della nascita di S. Benedetto.

  31. Sala A: Cimeli di arte romana Sala B: Reperti etruschi e romani Sala C: Saletta delle statue lignee Sala D: Sala dei manoscritti Sala E: Sala dei Libri Corali Sala F: Corridoio dei disegni e delle stampe Sala G: Resti della Basilica Sala H: Vasi ellenici, etruschi e italici Sala I: Sala della pittura e scultura benedettine Sala L: Sala dei bozzetti Sala M: Sala iconografica di S. Benedetto Sala N: Sala dei ricami Sala O: Sala del Tesoro Sala P: Saletta dei merletti Sala Q: Scalinata d'uscita Sala R: Chiostrino di S. Anna

  32. Sala D: Sala dei manoscritti Sala O: Sala del Tesoro Sala M: Sala iconografica di S. Benedetto

  33. Indicazioni stradali per Gaeta LT 52,9 km – circa 1 ora 4 min • Procedere in direzione sud da SS149 verso Via Montecassino/SS149; Svoltare a destra in Via Casilina Nord/SS6; • Svoltare a sinistra in SS630/Strada Statale Ausonia; • Continuare a seguire la SS630; • Prendere lo svincolo per Formia; • Entrare in SS7var; • Svoltare a destra in Lungomare della Repubblica/SS213/SS7

  34. Gaeta ore 13,30

  35. Gaeta

  36. Gaeta è un comune di circa 22.000 abitanti situato nella parte meridionale della provincia di Latina (Lazio). Sede arcivescovile e del Parco Regionale Riviera di Ulisse, sorge nel golfo omonimo sul Mar Tirreno e dista circa 80 km da Napoli e 120 km da Roma.

  37. Piazza Bonelli Via Traniello

  38. Lungomare di Gaeta Centro storico

  39. Duomo di sant'Erasmo Edificato nel X-XI secolo su una preesistente chiesa dedicata a Santa Maria del Parco del VII secolo. All'interno vi sono molte opere d'arte, come il Cero Pasquale del XIII secolo ornato con bassorilievi dedicati alla vita di Gesù Cristo e Sant'Erasmo, e nella cripta sono sepolti i corpi dei santi Erasmo, Marciano, Innocenzo, Secondino, Porbo, Casto ed Europa. Il campanile Alto 57 metri, è di stile arabo-normanno e risale al XII secolo. Al suo ingresso è posto un bassorilievo rappresentante la pistrice(mostro marino che simboleggia la paura verso l’ignoto) che ingoia e rigetta Giona, profeta dell’Antico Testamento

  40. Edificata nel X secolo dal duca di Gaeta Giovanni IV, presenta come caratteristiche la cupola in stile arabo e il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei periodi di alta marea essendo stata eretta nelle vicinanze del mare, all'esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi degli anni Sessanta Chiesa di San Giovanni a Mare

  41. Chiesa dell'Annunziata Edificata nel 1321 dall'Università di Gaeta in stile gotico a navata unica e venne affiancata nel 1355 dall'Ospedale dell'Annunziata, destinato ad assistere i poveri e i bambini abbandonati, affidati alle cure delle suore attraverso una ruota girevole. Sul suo fianco interno si trova la cappella denominata Grotta d'Oro, in cui pregarono vari pontefici, tra cui papa Pio IX e Giovanni Paolo II detta così perché ha la volta a botte costituita da cassettoni di legno intagliati e dorati. Nella Chiesa dell'Annunziata si conservano decine di codici preziosissimi che riportano musica sacra e sono stati copiati a mano dai monaci amanuensi.

  42. Fu edificato nell'XI secolo, sorge su una fenditura nella roccia che giunge fin nella Grotta del Turco, creatasi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme. Lungo la scalinata che porta nelle viscere della montagna, lungo la stretta spaccatura di roccia, è possibile notare sulla parete di destra un distico latino con a fianco la cosiddetta "Mano del Turco", la forma di una mano (le cinque dita nella roccia) che, secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un marinaio turco miscredente si era appoggiato alla roccia che miracolosamente divenne morbida sotto la sua pressione formando l'impronta della mano. Santuario della SS.Trinità  (detto Santuario della Montagna Spaccata)

  43. Nel 1434 dall'alto dei due costoni di roccia che hanno dato origine al nome (di montagna spaccata) si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura. Su di esso venne realizzata una piccola cappella dedicata al Crocifisso (sec. XIV), dall'interno della quale si può ammirare lo strapiombo su cui è situata. Cappella del Crocefisso nei pressi del Santuario di Montagna Spaccata Letto di S. Filippo Neri

  44. Gaeta: Grotta del Turco La Montagna Spaccata a Gaeta è una falesia probabilmente unica nel suo genere. Montagna Spaccata

  45. Per falesia si intende: una costa rocciosa con pareti a picco, alte e continue

  46. Castello angioino-aragonese Costruito da Alfonso I il Magnifico Probabilmente fu eretto nel VI sec. durante la guerra dei Goti o nel VII sec. Notizie certe dell'esistenza del Castello di Gaeta si hanno al tempo di Federico II di Svevia, il quale durante il periodo delle lotte col papato, soggiornò in diverse occasioni in Gaeta, e, intuendone la posizione strategica, nel 1223 vi fece fortificare il castello. La struttura, di circa mq 14.100, è è composta da due edifici comunicanti realizzati in due momenti storici diversi, uno più in basso detto "Angioino", realizzato durante la dominazione francese, e uno più in alto detto "Aragonese", fatto costruire dall'imperatore Carlo V.

  47. L'ala angioina è stata sede del Carcere Militare di Gaeta, attualmente è di proprietà del Comune di Gaeta. L'Università di Cassino (FR) intende destinare tale ala del castello come sede delle facoltà universitarie di discipline marinare. L'ala aragonese è stata sede di un Battaglione Allievi Carabinieri, oggi invece ospita la Scuola Nautica della Guardia di Finanza. Nella cupola della torre più alta del castello vi è la Cappella Reale, voluta dal re Ferdinando di Borbone nel 1849. Nel 1870 vi venne imprigionato Giuseppe Mazzini

  48. … ed ora, cari ragazzi, approfondite le vostre conoscenze con l’osservazione diretta… Scattate foto, raccogliete dépliant contribuite ad arricchire questa presentazione. Buon viaggio

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