160 likes | 602 Views
Premessa. Completamente in sintonia con gli obiettivi del progetto ECOBIAG, in questo modulo viene studiato il bosco mettendone in risalto le tecniche di gestione e di sfruttamento per fini turistici in modo tale da rispettarne l'equilibrio ambientale e la biodiversit
E N D
1. Lezioni di Selvicoltura Naturalistica Prof. Luigi Marini
2. Premessa Completamente in sintonia con gli obiettivi del progetto ECOBIAG, in questo modulo viene studiato il bosco mettendone in risalto le tecniche di gestione e di sfruttamento per fini turistici in modo tale da rispettarne l’equilibrio ambientale e la biodiversitŕ.
Le lezioni hanno lo scopo di fornire agli studenti del triennio superiore dell’istituto Agrario le nozioni e le competenze necessarie per riconoscere i vari tipi di bosco e valutarne lo stato ambientale; gli studenti apprenderanno inoltre i metodi per effettuare i rilievi nel bosco e ad elaborare i dati raccolti al fine di consentirne i calcoli statistici. Saranno affrontati anche cenni di restauro forestale (ingegneria naturalistica, conversioni di foreste, ripristino forestale).
Tutto quanto previsto nella presente Unitŕ Didattica non č di norma contenuto nei programmi ministeriali ufficiali e sperimentali degli istituti Agrari. Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 2
3. Le funzioni dei boschi FUNZIONE PROTETTIVA:
Il bosco esercita una protezione del suolo dall’azione erosiva delle piogge e dalle frane. Lo Stato pone dei vincoli ai boschi che possiedono tale funzione (95% dei boschi italiani) limitandone gli utilizzi sotto il diretto controllo del Corpo Forestale.
FUNZIONE PRODUTTIVA:
Il bosco fornisce una materia prima ritenuta indispensabile per molti prodotti: il legno. Non sono inoltre da trascurare i prodotti secondari (prodotti del sottobosco, pascolo, ecc.)
FUNZIONE RICREATIVA:
Scoperta negli anni del boom economico, consiste nei benefici apportati al fisico e allo spirito delle persone, specialmente a coloro che vivono in cittŕ.
Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 3
4. Oggetto di studio della selvicoltura Non tutti i boschi presentano le stesse funzioni: vi sono boschi a prevalente funzione protettiva (nelle pendici, nelle zone franose, ecc.), boschi a prevalente funzione produttiva (nelle zone migliori e con minori rischi di dissesto idrogeologico), boschi a prevalente funzione ricreativa (piů vicini alle grandi cittŕ o in zone ad alta vocazione turistica), boschi di interesse naturalistico (biotopi e aree protette).
Per ogni bosco sono necessari interventi programmati e complessi che mirano al massimo raggiungimento delle funzioni a cui esso č indirizzato. Le scienze forestali sono quel complesso di discipline che insegnano la corretta gestione delle aree boscate: esse comprendono oltre alle scienze classiche (come chimica, botanica, zoologia, geologia, economia, diritto), altre discipline specialistiche (come dendrometria, assestamento, utilizzazioni, tecnologia del legno, ecc.)
Selvicoltura significa “cura” e “governo” dei boschi, cioč l’insieme di tutte quelle pratiche e tecniche che mirano ad una razionale utilizzazione del bosco senza comprometterne le funzioni principali.
Principio fondamentale della selvicoltura č sempre stato quello dello sviluppo sostenibile che consiste nell’utilizzare il bosco senza comprometterne la sua esistenza, garantendo alle generazioni future la sua conservazione.
Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 4
5. Composizione dei boschi secondo le specie I boschi possono essere puri, se tutte le piante che formano il soprasuolo sono delle stessa specie, misti, se le piante appartengono a specie diverse.
I boschi puri in Italia sono quasi sempre di origine artificiale (opera dell’uomo come ad esempio le pinete litoranee, le abetine, le piantagioni di conifere a rapido accrescimento). Boschi puri di origine naturale si possono trovare in ambienti difficili o estremi (larice in alta montagna, cerro in terreni argillosi) oppure in ecosistemi agli stadi iniziali (boschi di piante colonizzatrici come il pino nero).
I boschi misti sono quelli che si avvicinano piů di tutti agli ecosistemi in stato di equilibrio e sicuramente sono quelli piů resistenti alle avversitŕ. Sono perň piů difficili da governare.
Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 5
6. Composizione dei boschi secondo l’etŕ I boschi possono essere coetanei se sono composti da piante tutte della stessa etŕ, disetanei, se le piante sono di etŕ diversa.
Per capire il grado di disetaneitŕ di un bosco, si misurano i diametri delle piante a petto d’uomo e le misure si riportano nelle ascisse di un grafico (grafico delle distribuzioni di frequenza).
Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 6
7. Struttura dei boschi Nei boschi si misura la densitŕ delle piante arboree, che č considerata indice di fertilitŕ.
La densitŕ si misura in mq. considerando le superfici occupate dai tronchi delle piante, misurate a petto d’uomo (area basimetrica)
Un bosco disetaneo ha una struttura molto irregolare dovuta ad una stratificazione delle piante di diversa etŕ e di diverse dimensioni.
Un bosco coetaneo ha una struttura piů semplice ma in esso si possono ugualmente distinguere piante piů vigorose (dominanti) e piante meno (dominate).
Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 7
8. Struttura dei boschi Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 8
9. Le forme di governo ALTOFUSTO
i boschi di altofusto (o fustaie) si rinnovano mediante riproduzione gamica (naturale o artificiale). Le piante crescono piů lentamente, ma raggiungono dimensioni piů grandi.
CEDUO
I boschi cedui si rinnovano mediante riproduzione agamica (per polloni). La eventuale presenza di piante che producono seme (matricine) serve per garantire la durata del ceduo (le ceppaie, dopo un certo numero di tagli si esauriscono). Le piante crescono piů velocemente, ma non raggiungono grosse dimensioni.
CEDUO COMPOSTO
Sono boschi costituiti dalla presenza contemporanea di ceduo (negli strati piů bassi) e di altofusto (negli strati superiori). Sono sempre piů rari. Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 9
10. Le principali specie legnose in Italia: conifere Cipresso
Pino d’Aleppo
Pino domestico
Pino nero e P.Laricio
Pino marittimo
Pino silvestre
Abete bianco
Abete rosso
Larice Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 10
11. Le principali specie legnose in Italia: latifoglie Quercia da sughero
Leccio
Roverella
Cerro
Farnia e Rovere
Castagno
Faggio
Betulla Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 11
12. I boschi italiani e la classificazione fitoclimatica del PavariLauretum Costituisce la fascia piů bassa e comprende le zone costiere (sottozona calda) e le zone interne di pianura e collinari dell’Italia centro-meridionale (sottozona fredda).
Sottozona calda:
macchia mediterranea, boschi di quercia da sughero, pino d’aleppo.
Sottozona fredda:
leccete, pinete di pino domestico, boschi di roverella.
Fascia di transizione superiore:
pino marittimo, cerro, cipresso Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 12
13. I boschi italiani e la classificazione fitoclimatica del PavariCastanetum Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 13 Costituisce la fascia pedemontana e comprende anche le zone di alta collina (sottozona calda) e le zone di bassa montagna (800-1100 m.) dell’Italia centro-meridionale (sottozona fredda). Anche le pianure dell’Italia settentrionale sono comprese nel Castanetum.
Sottozona calda:
Cerro, castagno, pino marittimo, pino nero, cipresso.
Sottozona fredda:
Castagno, abete douglas
Fascia di transizione superiore:
abete bianco
14. I boschi italiani e la classificazione fitoclimatica del PavariFagetum Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 14 Costituisce la fascia intermedia nelle Alpi (1000-1200 m.), la fascia montana piů alta negli Appennini (oltre i 1100 mt.)
Boschi di Faggio, di abete bianco, di pino silvestre
15. I boschi italiani e la classificazione fitoclimatica del PavariPicetum Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 15 Costituisce la fascia piů alta dei boschi di montagna. Sulle Alpi arriva fino al limite della vegetazione arborea (1800-2000 mt.)
Boschi di Abete rosso, larice, betulla.
16. I boschi italiani e la classificazione fitoclimatica del PavariAlpinetum Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 16 Costituisce la fascia piů fredda nel nostro territorio ed č quindi presente solo in alta montagna, oltre i 1800-2000 m. di altitudine.
In queste zone il bosco lascia lo spazio alle praterie e ai pascoli di alta quota.
Le sole specie arboree che sono in grado di svilupparsi, spesso sotto forma di piante isolate o in piccoli gruppi sono il larice, il pino cembro, la betulla.
17. Fine Lezioni di Selvicoltura naturalistica 1°parte: funzioni e forme di governo dei boschi 17