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Una nuova cucciolata. Alle prime luci del giorno tre cuccioli scatenati sbucano dal buio di una grande cavità-ricovero notturno, mentre l’orsa, tranquilla ma attenta, si sposta di poco dall’ingresso. Quasi subito li porta ad un’altra cavità sottostante e vicina alla prima.
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Una nuova cucciolata Alle prime luci del giorno tre cuccioli scatenati sbucano dal buio di una grande cavità-ricovero notturno, mentre l’orsa, tranquilla ma attenta, si sposta di poco dall’ingresso. Quasi subito li porta ad un’altra cavità sottostante e vicina alla prima. Si fa giorno rapidamente e sul versante, a poche centinaia di metri dagli orsi, c’è già qualche persona. Anche il sole forte di un giorno dal cielo terso, viene evitato dall’orsa, che tiene la prole lungo il margine delle rocce in ombra. Tutto questo, e comunque il saggio istinto dell’orsa, fa ritornare i piccoli nel ricovero della notte. Vi rimarranno per ben dodici ore.
Una nuova cucciolata Verso sera una luce radente accende particolarmente i contrasti, e le ombre si allungano nitide regalando l’impressione di un’immagine ancora più vicina dei trenta ingrandimenti del cannocchiale. Ora mi trovo in un’altra postazione favorevole, con il sole alle spalle ed una maggiore area visibile da scrutare anche e soprattutto con il binocolo. La quiete della sera riempie di magìa la visione già piacevole agli occhi di chi sa guardare con gusto. Gli animali si riappropriano del territorio e, nel loro ambiente naturale, vivono totalmente la libertà, quella selvaggia e giusta.
Una nuova cucciolata Il premio alla tenacia mi arriva verso sera, dopo una giornata piena dietro le lenti a scrutare l’intero versante. Nel canalone erboso sottostante la grande cavità l’orsa sta scendendo velocissima con tre piccoli segugi incollati, che non si lasciano staccare affatto. Coprendo un grande dislivello in pochissimi minuti attraversano una strada forestale e s’arrestano nel primo spazio erboso meno ripido a lato della strada stessa.
Una nuova cucciolata Faccio un primo tentativo di ripresa, ma stanno già riprendendo la discesa tra la vegetazione fitta. Mi rimangono poche possibilità di vederli ancora allo scoperto. Ci sono alcune radure attraversate da un sentierino. Li attendo lì sapendo che l’orso, se non disturbato, utilizza vie logiche e percorsi con il minor spreco di energie; ancora di più una femmina con prole. Punto l’attenzione ad un tratto di sentiero scoperto ma non mi restano che alcuni secondi; l’orsa è già nel campo visivo e sale da sinistra a destra con andatura veloce. Il manipolo di camminatori “a trazione integrale” si allunga in fila indiana, con in testa una grande palla di pelo ed al seguito tre batuffoli vispi e tenaci.
Una nuova cucciolata Azzardo una ripresa con la mia piccola digitale, già complice di momenti emozionanti, giusto il tempo necessario all’attraversamento della piccola radura erbosa. Lungo questa parte di percorso in orizzontale la femmina si ferma spesso a ribaltare pietre e frugare con gli unghioni alla ricerca di qualcosa da mangiare. Uno degli orsetti la imita con impegno momentaneo, poi preferisce infastidire i fratelli ed attendere la poppata calda e sicura.
Una nuova cucciolata Li sto osservando da oltre un’ora. Mi sposto oltre l’abitato, e li ritrovo che stanno già risalendo verso il ricovero notturno. Ho la vista provata da ore di osservazione, ma non penso minimamente di andar via. Ora i cuccioli danno segni di cedimento fisico; uno si sdraia su un fianco e la mamma lo consola con una leccata. Ciondolano un po’ lenti attorno all’orsa, che pazientemente attende qualche minuto concedendo loro una pausa. Si riparte in forte salita verso la caverna, molto più in alto; normale vita da orsi. 17 aprile 2006 Angelo Caliari